lunedì 29 novembre 2010

MAZZARRI:"BISOGNA GESTIRE MEGLIO.GIOVEDI' CI PROVEREMO"


Walter Mazzarri interviene ai microfoni di Mediaset Premium:"Eravamo partiti bene, poi ci siamo disuniti sul gol. Hanno trovato un eurogoal con Di Natale. Tra il primo e secondo tempo ci siamo rasserenati poi quel gol casuale ci ha tagliato di nuovo le gambe. Insomma un pò casuale questa sconfitta. Nel miglior momento nostro abbiamo subito un rigore che poteva anche non starci. Accettiamo il verdetto del campo, domenica ci è andata meglio. Per ripreparare domenica prossima su cosa lavorerai? Abbiamo sbagiato alcune cose a livello tattico, abbiamo preso un contropiede e sapevamo che l'Udinese ci aspettava per poi ripartire. Anche Lavezzi ha perso palla in zona centrale, invece doveva stare sulla sinistra. Il campo non ci ha aiutato ma ci abbiamo messo il nostro. Squadra che non ha capacità di leggere le situazioni? Anche nei 95' cambiamo atteggiamenti durante la partita stessa. Ci sono diversi momenti nella gara e quindi giocare diversamente a seconda delle situazioni. Per questo io parlo di crescita ed intendo proprio questo, gestire meglio le situazioni. Nel vostro migliore momento eravate un pò leziosi invece negli ultimi 20' avete giocato con maggiore convinzione. Condivido anche questo. Quando giochiamo bene ci specchiamo troppo, ripeto, rientra nel discorso d'interpetrazione partita. Bisogna crescere. Giovedì faremo di tutto per provarci, prima per noi e poi per l'Italia."

UDINESE-NAPOLI 3-1


La pioggia, il freddo, il cielo oscuro e l'Udinese. Non c'è mai un filo d'azzurro al Friuli. Come l'anno scorso. Uguale. Partita controversa, bizzarra, sfortunata e pregna di episodi che girano tutti contro. Segna tre gol Di Natale, anche stavolta. Ed Handanovic frustra la rimonta parando sul 3-1 il rigore di Hamsik. Napoli vittima della ciclicità del pallone. Ad Udine va così, e neppure a sperare nell'alternanza di eventi. Perché oggi va tutto in un solo senso, una fatalità unilaterale che ci inchioda alla sconfitta. Ma bisogna riconoscere sia il coraggio azzurro, sia la bella prestazione dell'Udinese. Le partite si fanno in due, con la congiuntura degli episodi. Ed oggi tutti quanti gli strali del destino si sono rivolti contro. Nulla da dire. Si guarda avanti. Napoli che resta nella spina dorsale del campionato e che giovedì va a giocarsi l'Europa in Olanda. Ci siamo su tutti i fronti. Arriva Dicembre. E che il Generale Inverno porti un'orizzonte splendente d'azzurro.
Si gioca in un clima glaciale. Classica partitaccia, da sfangarsela con gambe e cuore. E' lotta sin da subito. Al 6' Cavani al volo prova la girata, blocca Handanovic. Replica di Di Natale, De Sanctis respinge. Poi il primo evento del match. Sanchez sala De Sanctis in uscita e va giù. L'arbitro fischia ed è rigore. Lo tira Di Natale e fa gol: 1-0. Al 32' sinistro di Hamsik, fuori. Poi il colpo del campione: destro liftato di Di Natale dai 20 metri che inforca giusto il sette. Gran gol: 2-0.
Nel secondo tempo il Napoli si desta e comanda. Al 9' sembra gol fatto quando Gargano lancia Cavani che appoggia ad Hamsik: sinistro di Marek a botta sicura e palla che sfiora il palo. Poi ci si mette la qualunque contro. Di Natale calcia un angolo morbido e Hamsik appostato sul primo palo ingannato dal rimbalzo manca il rinvio e la palla sfila in porta: 3-0. Ma il Napoli non molla e proprio Marek va a segnare dopo un minuto: gran destro, 3-1. Da qui comincia un'altra partita, col Napoli che chiude l'Udinese e si prende il campo. Ed al 19' ancora un altro segno del destino. Fallo in area su Cavani di Domizzi. Rigore. Tira Hamsik, para Handanovic, uno specialista sul tema. Non va. Al 28' Pocho inventa per Cavani: torsione di testa del Matador che sfiora il palo. Poi Handanovic chiude il sipario al 33' togliendo dalla porta una punizione di Gargano. Ad Udine non gira bene. Cielo oscuro e Saturno contro. Come l'anno scorso. Ma il Napoli vive e lotta con noi. Si ricomincia giovedì da Utrecht...

SERIE A, PALERMO-ROMA 3-1


SERIE A, PALERMO-ROMA 3-1

Nel posticipo della 14/a di serie A Palermo-Roma 3-1. Nel primo tempo la Roma parte attaccando a testa bassa, ma e' il Palermo ad andare in vantaggio al 20' con Miccoli. All'inizio della ripresa la Roma tenta di rimontare ma arriva il secondo gol del Palermo al 61' con Ilicic. A questo punto la partita e' in mano ai rosanero che al 65' con Nocerino trovano il gol che chiude la partita. Al 90' Totti segna la rete della bandiera. Con questo successo il Palermo raggiunge l'Inter a quota 23 punti

CALCIO: SERIE A, RISULTATI 14ESIMA GIORNATA


I risultati delle partite della 14esima giornata del campionato di Serie A: Bari-Cesena 1-1 Bologna-Chievo (rinviata) Brescia-Genoa 0-0 Cagliari-Lecce 3-2 Lazio-Catania 1-1 Udinese-Napoli 3-1 Inter-Parma 5-2 (giocata alle 12,30) Palermo-Roma (ore 20,45) Sampdoria-Milan 1-1 (giocata ieri) Juventus-Fiorentina 1-1 (giocata ieri).

CALCIO: STANKOVIC TRIPLETTA, PARMA KO PER 5-2 E L'INTER TORNA A SORRIDERE


Un'Inter senza attaccanti di ruolo vince 5-2 con il Parma, in una gara molto spettacolare, e che punisce oltre i propri demeriti la squadra di Marino. I gialloblu giocano bene, soprattutto nel primo tempo, prendono due gol su altrettante deviazioni e colpiscono anche due pali. Solo un super Stankovic, autore di tre gol, rimette l'Inter in carreggiata e fa sbandare i gialloblu a cui non bastano le due reti di Crespo. Per Benitez una boccata d’ossigeno in campionato, dopo la vittoria sul Twente in Champions, che porta l'Inter a 23 punti, a -7 dal Milan. Il Parma resta fermo a 15 punti. Il tecnico nerazzurro mette in campo i giocatori a disposizione e sceglie Pandev prima punta con Santon inedito esterno di centrocampo. Nel Parma torna in difesa, dopo la squalifica, Paletta mentre a centrocampo, vista l’indisponibilità di Morrone, si rivedono Angelo e Giovinco, preferiti a Valiani e Bojinov. Davanti il solo ex Crespo. Gara folle e spettacolare quindi con due squadre che si sono affrontate a viso aperto. Un Parma con grande personalità e un'Inter che parte con il freno a mano tirato, portano Crespo al 2' minuto a mandare alto da buona posizione e al 4' a portare la squadra di Marino in vantaggio. Cross dalla destra di Angelo per Crespo che di tacco anticipa Castelazzi in uscita ed infila sul secondo palo. L'Inter cerca subito una reazione con Pandev, ma il Parma in contropiede è pericolosissimo e con Candreva in due occasioni e Giovinco mette i brividi alla squadra di Benitez. Ma nel giro di un minuto, tra il 18 e il 19', l'Inter trova addirittura due reti molto fortunose, con due deviazioni, entrambe su conclusioni di Stankovic. Prima conclude dal limite e colpisce la schiena di Paletta che spiazza Mirante e poco dopo un rasoterra deviato da Antonelli beffa ancora il portiere del Parma. Risultato ribaltato e Parma in confusione. Al 23' arriva anche il tris con il sigillo di Cambiasso: su corner svetta Biabiany che spizza di testa per il tocco volante del centrocampista argentino. La squadra di Marino accusa il colpo e ci mette un po' a reagire, ma è ben messa in campo e nonostante la pressione dell'Inter riesce a riaprire la gara al 35' ancora con Crespo che sfrutta un tocco di Gobbi dal limite e con un destro incrociato rasoterra batte ancora Castellazzi. Poco dopo il bomber del Parma di testa impegna ancora il portiere dell'Inter che con un colpo di reni salva il possibile gol del 3-3. Nel finale ci prova Sneijder su punizione ma la barriera devia in angolo. Nella ripresa le due squadre continuano ad affrontarsi senza esclusioni di colpi e nei primi minuti si alternano occasioni dall'una e dall'altra parte con Cambiasso e Stankovic per l'Inter e con Crespo e un palo colpito da Angelo per i gialloblu. Dopo un periodo di stanca nella parte centrale del secondo tempo, con il Parma comunque più intraprendente dell'Inter, sono i nerazzurri a trovare la via del gol al 27' con il nuovo entrato Thiago Motta. Su una lunga punizione di Sneijder, Lucio rimette in mezzo per Pandev che di testa fa sponda per Motta che da due passi scaraventa sotto la traversa. Al 28' Parma ancora vicina al gol con Crespo che su un cross di Antonelli colpisce di testa e scheggia il palo alla sinistra di Castellazzi, rimasto immobile. Parma tutto in avanti e Inter ancora a segno con Stankovic al 30', con una potente conclusione dal limite per il 5-2. Nel finale Pandev va vicino al gol ma colpisce l'esterno della rete con il Parma che ci prova in tutti i modi anche con Bojinov ma senza fortuna.

LA LAZIO FRENA E RIMANE A MENO TRE DAL MILAN


La Lazio perde l'occasione di avvicinare il Milan. La squadra di Reja non va oltre l'1-1 all'Olimpico con il Catania e anzi rischia a tempo scaduto la beffa. Con questo pareggio comunque i biancocelesti salgono a 27 punti e restano a -3 dai rossoneri. Il Catania, invece, sale a 18 punti in classifica. L'ultimo precedente tra le due formazioni ha significato il passo d'addio di Ballardini e la gara del primo gol in Italia di Maxi Lopez che oggi è assente per squalifica: Giampaolo decide di schierare Mascara-Morimoto coppia d'attacco. A centrocampo spazio sulle corsie all'estro di Gomez e Llama. Reja si affida in avanti a Hernanes, Mauri, Zarate e Floccari.La Lazio vuole la vittoria e comanda da subito il gioco andando vicina al vantaggio al 15' con Hernanes: cross di Ledesma da sinistra, il brasiliano stoppa di petto e tenta il tocco mancino sull'uscita di Andujar che esce di poco. Al 18' e' il portiere dei siciliani a salvare su Floccari, mentre due minuti dopo viene annullato, giustamente, per fuorigioco, un gol di Biava. La squadra di Reja sembra padrona del campo e prova a trovare la via della rete con Mauri e Zarate su punizione, ma viene punita al 44' da Silvestre. Corner di Llama da sinistra, il difensore sovrasta il suo diretto avversario Biava e schiaccia di testa nell'angolino basso: imparabile per Muslera. Passano però solo due minuti e i biancocelesti pareggiano con Hernanes. Al 46' nessuno esce sul brasiliano che fa 25 metri palla al piede e dal limite dell'area fa partire un destro violentissimo sul quale Andujar si distende ma non riesce ad opporsi. La ripresa si apre con un numero di alta classe di Zarate che in un fazzoletto si destreggia a mette la palla sotto la traversa, ma Andujar ci arriva e manda in angolo. Il match prosegue col copione del primo tempo: Lazio all'attacco e Catania con 10 uomini dietro la linea del pallone con qualche puntata in contropiede. Al 31' è ancora Zarate con un tiro a giro a sfiorare la rete del vantaggio. I biancocelesti chiudono in attacco e nel minuti finali ci provano ancora con Foggia ed Hernanes senza riuscire a battere Andujar. Al 5' minuto di recupero Hernanes chiede un calcio di rigore, l'arbitro non lo concede e il Catania parte in contropiede, ma spreca con Potenza un'occasione incredibile per vincere la partita.

martedì 23 novembre 2010

Milan agli ottavi, Roma quasi


Milan agli ottavi, Roma quasi.

Ibrahimovic e Ronaldinho firmano il 2-0 all'Auxerre che vale il passaggio del turno in anticipo, i giallorossi battono il Bayern per 3-2 con una incredibile rimonta: è quasi fatta, basterà un pari in Transilvania col Cluj all'ultima giornata per avere la matematica certezza del secondo posto.

Milan e Roma scendono in campo in cerca di una vittoria che, unita ad un risultato favorevole nell'altra partita dei rispettivi gironi, varrebbe la qualificazione agli ottavi di finale con un turno d'anticipo. Allegri si affida ancora ai tre mediani, con Ronaldinho in panchina e Robinho al fianco di Ibrahimovic. I francesi, alla caccia di un successo che riaprirebbe tutto, partono meglio e impegnano in un paio di occasioni Abbiati, bravo ma anche fortunato in occasione di un tiro cross che sfiora il palo. Seedorf comunque non sta a guardare e sfiora la traversa con una fantastica conclusione al volo. A Roma intanto il Bayern già qualificato e in versione due, con il redivido Ribery e molte seconde linee, lascia l'iniziativa ai padroni di casa, con Greco sugli scudi: il giovane centrocampista prima si fa notare per una serie di falli con cui rimedia un cartellino giallo e rischia di beccarsene subito un secondo ma poi sfiora il gol con un meraviglioso tiro al volo (tap in sbagliato da Vucinic). Il Bayern però gioca in scioltezza e alla prima palla gol passa in vantaggio col caldissimo Gomez che pochi minuti dopo trova anche il raddoppio che gela l'Olimpico. Va meglio al Milan che tiene lo 0-0 non da buttare in ogni caso e sfiora ancora il vantaggio con Gattuso che non sfrutta un errore della difesa avversaria mandando alto a porta spalancata. All'intervallo comunque nessuna delle due italiane ha archiviato la pratica qualificazione, anzi, nel caso della Roma si è complicata la vita.

Nella ripresa i giallorossi, col Basilea che sta vincendo contro il Cluj, si gettano in avanti e trovano subito il gol che riapre la partita, col solito Borriello che scivolando di destro firma l'1-2. La Roma ovviamente continua a spingere ma Kraft, il giovane portiere in campo al posto di Butt, si supera in due occasioni, con interventi miracolosi che negano un pareggio importante a Vucinic e Brighi. In Francia intanto la partita prosegue stancamente, senza grandi acuti, ma al sessantaquattresimo l'Auxerre lascia un altro pallone al limite dell'area. Stavolta però non c'è Gattuso ma Ibrahimovic e la differenza si vede: conclusione potentissima sotto la traversa e 1-0 ospite. Allegri si copre inserendo anche Boateng e l'Auxerre vede la porta come un miraggio. A Roma intanto succede di tutto: i giallorossi in pochi minuti passano dall'inferno al paradiso: prima De Rossi pareggia con una deviazione sotto porta e poi Totti, appena entrato per una sorta di 4-2-4, trasforma un rigore conquistato da Borriello per il 3-2. A completare la festa rossonera ad Auxerre ci pensa poi Ronaldinho che appena entrato sfrutta un assist di Robinho per firmare di sinistro il 2-0. Milan dunque qualificato agli ottavi come seconda, dietro al Real Madrid (inutile l'ultima sfida con l'Ajax), Roma... quasi. Il Basilea ha battuto il Club 1-0 ma a Totti e compagni basterà un punto tra due settimane per chiudere davvero i conti.

57m0 VIDEO NUOVI TALENTI RAI "JE SO PAZZO" DI PINO DANIELE CANTA ALESSANDRO LUGLI

VERONA CAMPIONE D'ITALIA 1985



























































VERONA CAMPIONE D'ITALIA 1985 BY ALESSANDRO LUGLI PRIMA PARTE

Calcio, Crisi Inter, Volpi: "Troppe partite"


«Il povero Benitez ha ereditato le scelte dell'allenatore precedente in termini di preparazione. A lui che colpe si possono addossare?». Piero Volpi, ex medico sociale dell'Inter, attualmente collaboratore dell'Aic, ospite di 'Radio anch'io sport', scagiona il tecnico spagnolo per la raffica di infortuni che hanno falcidiato la rosa nerazzurra in questo inizio di stagione. E, pur senza nominarlo, chiama in causa Josè Mourinho e due anni giocati a mille su tutti i fronti, interni ed europei. «Probabilmente - ipotizza Volpi - c'è stato un incremento dell'attività fisica su una squadra che era già molto stressata e spremuta. Però - sottolinea - ci sono anche molte recidive e non mi sembra che qui si possa dare la colpa all'allenatore». Ma gli infortuni hanno falcidiato diverse rose. Per Volpi «questo trend è in aumento già da qualche anno». Nella stagione in corso, però si può parlare di «epidemia di eventi traumatici». Le cause? Diverse, «e già note». Il dottor Volpi le ha riassunte così: 1) accresciuta fisicità dei giocatori. Rispetto a 20-30 anni fa i calciatori attuali sono 3-4 chili più pesanti; 2) densità di partite. «Si gioca troppo in certi periodi dell'anno»; 3) preparazione precampionato «trascurata» a favore delle tournee in giro per il mondo. Questo «non consente un immagazzinamento di energie fisiche da utilizzare poi nell'arco della stagione; 4) età media elevata. »Nelle più importanti squadre italiane è tre anni superiore a quella delle inglesi, tedesche o spagnole, «il che significa maggiori difficoltà nel recupero dai traumi». E poi ci sono quelle che Volpi ha definito «concause»: «Oggi i giocatori hanno molte serate dedicate agli sponsor. Conseguenza uno stile di vita meno ferreo». Poi ci sono i terreni «non curati come dovrebbero» e scarpe «che prediligono tacchetti con una maggiore tenuta sul terreno a scapito delle articolazioni». Nonostante gli scontri fisici siano sempre più frequenti, «i traumi distorsivi e le lesioni muscolari due volte su tre sono senza contatto». Inoltre, ormai l'incidenza traumatica è quasi uguale tra partita e allenamenti: «Venti-trenta anni fa il rapporto era nove a uno. Oggi è quasi 50 e 50». Questo perchè «l'incremento delle rose, l'aggressività e la competitività interna durante la settimana, stimola i giocatori a mettersi in evidenza già negli allenamenti».

Calcio, Premier League: Sunderland-Everton 2-2


LONDRA - Sunderland e Everton hanno pareggiato 2-2 nel posticipo della 14/a giornata della Premier League. Sunderland in vantaggio al 6' con Cahill, pareggio di Welbeck al 23'. Ancora a segno Welbeck al 25' della ripresa. Pareggio di Arteta al 38' della ripresa.

lunedì 22 novembre 2010

Il Novara va in fuga


NOVARA-Si è capolista anche così, con cinismo e un pizzico di fortuna. Con un conto dei corner di 10-3 per l’avversario (stasera la Reggina) e anche con il computo delle occasioni a sfavore. Sta di fatto che il Novara ha regolato una diretta avversaria con un sonante 3-1, riportandosi a +5 sulla seconda, il Siena.

Si parte con assenze di peso: da una parte Motta, rifinitore novarese con buon fiuto anche del gol; dall’altra Bonazzoli, punto di riferimento dell’attacco reggino nonché autore di 10 gol. La Reggina ha il merito di partire giocando a viso aperto, pur conoscendo la specialità della casa, il contropiede. E nei primi minuti fa segnare sui taccuini un tiro dal limite di Viola che impegna Ujkani e un corner conquistato. Ma alla prima vera ripartenza “da Novara” è già gol: da Rigoni a destra in profondità per Marianini, cross preciso per la testa di Scavone e gol. La reazione calabrese è puntuale e produce più di un brivido per la porta di Ujkani. La fortuna tuttavia non sorride agli uomini di Atzori, che poco dopo il quarto d’ora perdono Costa per un acciacco fisico.

La Reggina comunque non manca di costruire occasioni, come quando alla mezzora Acerbi stacca di testa più alto di tutti su corner e Gemiti deve salvare sulla linea. Sy e Campagnacci rimediano con un buon dinamismo all’assenza della boa Bonazzoli. Il primo, in particolare, mette Ujkani a rischio papera con un tiro centrale ma che piega le mani al portiere, con palla che finisce sul palo esterno prima di uscire. Ujkani si riscatterà nel finale di tempo con una raffica di prodezze di fronte a un autentico martellamento reggino: vanno vicini al gol Rizzato, Acerbi e Cosenza, ma l’albanese si oppone sempre. Per il suo collega Puggioni, invece, c’è lavoro (serio) solo su un tiro di Rigoni, ma il Novara riesce a portare il vantaggio in spogliatoio.

Si riparte con la fotocopia dell’avvio del primo tempo: Reggina che ci prova, Novara in agguato pronto all’affondo. Che stavolta arriva dopo soli tre minuti: stavolta il cross è di Gemiti e tocca a Bertani supplire con lo stacco ai centimetri che gli mancano, firmando il 2-0. Un passivo pesante, probabilmente anche troppo: si spiega così il calo degli ospiti, più nel morale che nel fisico, col Novara che prende il controllo della partita come invece non aveva saputo fare nella seconda metà del primo tempo. L’intoppo, al 20’, è l’infortunio di Bertani (entra Ventola): l'attaccante si ferma per un problema muscolare la cui entità verrà valutata nei prossimi giorni, ma che sicuramente lo costringerà a saltare il rendez-vous col Siena di sabato. Ma ormai la gara con la Reggina appare su un piano inclinato favorevole al Novara: proprio Ventola ha la palla buona per il terzo ma tira troppo centrale. Tuttavia, dal sentirsi in mano la gara al calo di tensione il passo è breve: si spiegano così il gol di Cosenza di testa su corner al 36’ e il brivido, sempre su calcio piazzato, portato da Missiroli che sempre di testa spreca. Ancora una volta, invece, non lo farà allo scadere Gonzalez, quando dopo aver fatto a sportellate da metà campo con Tedesco va velocissimo a insaccare di precisione dal limite. Mettendo il sigillo ai preziosissimi tre punti del Novara.

CALCIO: SERIE A. CRISI INTER, PARI LAZIO, JUVE VOLA CON KRASIC


Prove di fuga per il Milan. La 13esima giornata di campionato sorride ai rossoneri, ieri sera vittoriosi sulla Fiorentina grazie al solito Ibrahimovic. Un successo reso ancora piu' prezioso dai risultati odierni, a partire dal pari del "Tardini" tra Parma e Lazio. Padroni di casa avanti con l'ex Crespo, Floccari, con la complicita' di Antonelli, pareggia i conti nel recupero del primo tempo ma l'1-1 finale lascia i biancocelesti a -3 dal Milan, con la Juve che si insedia al terzo posto. Nell'anticipo delle 12.30 i bianconeri chiudono la pratica Genoa (prima sconfitta per Ballardini) tra il 18' e il 23', con la sfortunata autorete di Eduardo e il raddoppio del rientrante Krasic, decisivo come prima dell'infortunio: Juve a -6 dal Milan, seguita dalla Roma e dietro al Napoli che nel posticipo del San Paolo, contro il Bologna, si e' ripreso la terza piazza. Ma la notizia del giorno e' la seconda sconfitta di fila per l'Inter, dove la panchina di Benitez si fa davvero a rischio. Fatale la trasferta di Verona contro il Chievo, con Pellissier e Moscardelli che affossano i nerazzurri a segno solo nel recupero col solito Eto'o, che rischia pero' la prova tv per una testata a Cesar. L'Inter si vede raggiungere a quota 20 dal Palermo, corsaro a Cesena dove decide il ritrovato Miccoli dopo il botta e risposta tra Ilicic e Bogdani, ma a una lunghezza, assieme al Chievo, c'e' la Sampdoria di un rinvigorito Pazzini. A Lecce il "Pazzo" porta i suoi sul 2-0 ma i salentini, in dieci dal 38' (rosso a Chevanton), riescono a risalire con Di Michele e Diamoutene. Poi pero' ancora Pazzini firma la sua tripletta e i tre punti prendono la strada della Genova blucerchiata. Respira anche il Catania, che perde Maxi Lopez per espulsione ma in inferiorita' numerica supera il Bari di misura (decide Terlizzi), mentre a Brescia Donadoni debutta con una vittoria sulla panchina del Cagliari: 2-1 in rimonta, al rigore trasformato da Caracciolo rispondono Matri e Conti.

IL NAPOLI TRAVOLGE IL BOLOGNA 4-1 E VOLA AL TERZO POSTO


Il Napoli supera agevolmente il Bologna 4-1 ed è ora a 24 punti, il Bologna resta invece a quota 14. Partita tutta in salita per i rossoblù al San Paolo, il Napoli infatti impiega solo 2 minuti a portarsi in vantaggio, su calcio d’angolo battuto da Gargano, Maggio angola bene di testa e supera Viviano, realizzando il suo primo gol in campionato. La squadra di Mazzarri cerca il raddoppio nel primo tempo rischiando solo su qualche ripartenza del Bologna. Ma le occasioni da gol provengono principalmente da errori dei difensori rossoblù, prima Rubin azzarda un retropassaggio con il petto per Viviano e Cavani intercetta ma si fa parare la conclusione a pochi passi dalla porta, poi è lo stesso portiere del Bologna a sbagliare un appoggio in fase impostazione e a regalare il pallone agli avversari, Lavezzi però sbaglia il pallonetto. Il raddoppio arriva al 36’ con un’azione personale di Cavani che crossa dal fondo e trova Hamsik all’interno dell’area, conclusione deviata da Britos ed è il 2-0. Il Bologna non riesce a reagire e l’unico pericolo per la porta di De Sanctis è una punizione calciata da Di Vaio di poco al lato al 43’. Il secondo tempo si apre con il terzo gol del Napoli, sempre sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Gargano, Hamsik sigla la doppietta personale con un tap-in vincente al 49’. Con il Bologna sbilanciato in avanti nella disperata ricerca del gol aumentano gli spazi per il Napoli che sfiora il poker con un destro a giro di Cavani sugli sviluppi d un contropiede al 50’ e al 58’ con una conclusione mancina di Lavezzi. Nell’ultima mezzora c’è spazio per la reazione d’orgoglio del Bologna che crea tante occasioni e accorcia le distanze al 68’ con un bel colpo di testa di Meggiorini su suggerimento di Rubin. Ma il Napoli trova nuovamente la via del gol con Cavani che supera Viviano al 74’ e infrange i sogni di rimonta rossoblù. Non succede più nulla e il Napoli torna alla vittoria dopo la sconfitta esterna con la Lazio.

domenica 21 novembre 2010

Serie B: il Siena fa poker


Nella 16/a giornata di serie B poker del Siena in casa del Portogruaro. Al Livorno va il derby con l'Empoli. Torino di misura sul Modena. Pari ricco di reti tra Grosseto e Albinoleffe. Risultati: Ascoli-Varese 0-0; Atalanta-Crotone 2-0; Cittadella-Piacenza 3-0; Frosinone-Pescara sospesa; Grosseto-Albinoleffe 3-3; Livorno-Empoli 2-1; Portogruaro-Siena 1-4; Sassuolo-Triestina 0-0; Torino-Modena 3-2 Vicenza-Padova 2-1 (ieri). Novara-Reggina si gioca lunedi' 22 novembre alle 20.45.





In attesa del posticipo di lunedi' tra Novara e Reggina il Siena si e' portato al secondo posto della classifica di B a due punti dai piemontesi. Novara 33; Siena 31; Atalanta 30; Reggina 28; Empoli 25; Padova, Livorno e Torino 24; Varese 23; Crotone 22; Pescara, Vicenza e Modena 19 Cittadella 18; Triestina 17; Frosinone e Albinoleffe 16; Ascoli (-3), Piacenza e Grosseto 15; Portogruaro 14; Sassuolo 13. Frosinone, Novara, Pescara, Siena, Reggina e Vicenza una partita in meno

SERIE A: ANTICIPI FAVOREVOLI A MILAN E ROMA


SERIE A: ANTICIPI FAVOREVOLI A MILAN E ROMA
Bene Milan e Roma
Quarta vittoria consecutiva del Milan che al “Meazza” regola la Fiorentina grazie a una prodezza di Zlatan Ibrahimovic . Altra prestazione convincente dei rossoneri, mentre la Fiorentina, che resta senza vittorie in trasferta, parte bene ma una volta sotto non riesce a rimettersi in corsa. Allegri perde Pirlo nella rifinitura; assente lo squalificato Abate; in avanti Ibrahimovic e Robinho, mentre Ronaldinho va in panchina. Mihajlovic recupera Natali; a centrocampo torna D’Agostino dall’inizio. Non e’ un Milan brillante e la Fiorentina si rende pericolosa gia’ al 7’ con una punizione di D’Agostino che costringe Abbiati a una gran parata in tuffo. Al 18’ e’ sempre l’estremo difensore rossonero a dire di no a Kroldrup che si avventa di testa su angolo di D’Agostino. La partita e’ bella e le emozioni non mancano da una parte e dall’altra: al 25’ Robinho serve di tacco Gattuso che entra in area da posizione decentrata e Boruc si salva in uscita. Al 28’ cross di Cerci dalla destra e Ljajic manca l’impatto di testa con il pallone davanti la porta. Al 40’ gol annullato al Milan: Seedorf taglia perfettamente per Robinho, leggermente avanti a Comotto; inutile la trasformazione. Al 45’ Milan in vantaggio grazie a una invenzione di Zlatan Ibrahimovic che riceve palla da Gattuso e spalle alla porta stoppa il pallone e con una conclusione acrobatica supera Baruc. Ad inizio ripresa il Milan appare piu’ sicuro dei propri mezzi e gioca meglio di una Fiorentina, che non riesce a pungere come in precedenza. Al 12’ cross di Zambrotta da sinistra e colpo di testa a botta sicura del liberissimo Nesta, la traiettotia e’ centrale e Boruc para. Al 38’ buona occasione per i viola: Gilardino a sinistra salta Nesta, assist al centro per Ljajic, gran destro e Abbiati salva in tuffo. Nel recupero espulso Kroldrup che prima prende il giallo e poi manda l’arbitro a quel paese. Nel pomeriggio, invece, all’Olimpico, la Roma ha superato per 2-0 l’Udinese, volando momentaneamente al terzo posto in classifica con 22 punti. Una punizione di Totti ed un sinistro velenoso di Di Natale aprono le ostilita’, la prima vera occasione da gol e’ per i friulani con una conclusione da distanza ravvicinata di Floro Flores al 17’ respinta da Julio Sergio. Juan si fa pericoloso al 20’ e al 21’, la Roma ha maggiore qualita’ e passa in vantaggio al 24’: azione solitaria di Menez, che salta due avversari come birilli e batte Handanovic mirando all’angolino. Prima dell’intervallo ci prova ancora Di Natale al 27’, mentre Totti strappa applausi con un lob da fuori che Handanovic neutralizza con difficolta’. Nella ripresa, Menez tenta un’altra fuga solitaria ma stavolta non centra lo specchio. Floro Flores prova il diagonale velenoso all’8’ ma e’ ancora la Roma a segnare all’11’: Borriello resiste a Domizzi, si gira e sigla il 2-0 da bomber provetto. La Roma cerca di gestire il risultato e le forze in vista della sfida di Champions con il Bayern Monaco di martedi’, l’Udinese ritrova la verve quando, al 35’, Orsato espelle Burdisso dopo un fallo di reazione su Domizzi. Un rosso diretto esagerato che lascia la Roma in dieci. Sanchez, al 37’, si esibisce in una gran conclusione da fuori che colpisce il palo, Denis al 40’ spreca tutto con un diagonale inguardabile. Nel recupero, annullato un gol regolare di Denis. Finisce cosi’ 2-0 per i giallorossi, che dopo un inizio disastroso riassaporano la zona Champions della classifica.
Alessandro Lugli
Tag: Roma, Milan, Allegri

sabato 20 novembre 2010

Serie B: Vicenza-Padova 2-1


Il Vicenza ha battuto il Padova 2-1 (1-0) nell'anticipo della 16/a giornata del campionato di serie B. Per i padroni di casa reti di Abbruscato (44') e Braiati (48'), per il Padova gol di Di Gennaro (52'). Con questo successo il Vicenza sale a 19 punti in classifica e raggiunge Pescara e Modena. Padova fermo in sesta posizione a 24.

mercoledì 17 novembre 2010

CALCIO: RANKING FIFA, ITALIA RISALE E SPAGNA SEMPRE LEADER


L'Italia recupera 2 posizioni e sale al 14° posto nel ranking Fifa che la Spagna guida sempre davanti a Olanda e Brasile. L'unica novita' nella top ten e' l'ingresso dell'Egitto, che soffia il decimo posto alla Russia.

CAGLIARI,DONADONI «MI HA CONVINTO CELLINO»


Il nuovo tecnico dei sardi: «Bisogna partire dai pregi, dalle qualità risapute, per correggere gli errori. Non pensiamo ora alle cose negative: sarebbe pure scorretto verso chi mi ha preceduto. Bisoli credo che abbia costruito qualcosa di positivo. Non sono il guaritore a tutti i mali. Penso di essere una persona di buon senso che mette a disposizione la sua esperienza»
Donadoni: «E' bastata una chiacchierata col presidente Cellino per convincermi. Mi ha chiesto se mi faceva piacere venire a Cagliari, e ho detto subito di sì. Ho apprezzato il modo di ragionare del presidente. Sono pronto a cominciare il lavoro». Così Roberto Donadoni si presenta ai tifosi del Cagliari. L'ex tecnico del Napoli ha preso il posto di Pierpaolo Bisoli. «Credo che abbia costruito qualcosa di positivo. Ora attraverso un momento amaro della sua carriera, che non concella quanto fatto in precedenza. Ha cercato di trasmettere alla squadra la sua impronta caratteriale. Lo chiamerò volentieri nei prossimi giorni».
L'OTTIMISMO - Donadoni sa dove intervenire per rilanciare la squadra: «Bisogna partire dai pregi, dalle qualità risapute, per correggere gli errori. Non pensiamo ora alle cose negative: sarebbe pure scorretto verso chi mi ha preceduto. Domani mattina inizierò a parlare con i ragazzi e comincerò le valutazioni. Sicuramente ogni allenatore ha le sue idee di gioco, che modifica in base ai giocatori a disposizione. Questi ragazzi sono elementi duttili: è una qualità fondamentale nel calcio di oggi». La promessa è di lavorare sodo. «Quando sposo un progetto, mi ci getto anima e corpo. Le prospettive? Possono cambiare nell'arco di un'annata calcistica. Bisogna trovare ottimismo e serenità, sensazioni che si trasmettono anche attraverso la gente, il pubblico. Non sono il guaritore a tutti i mali, non ho inventato l'acqua calda. Penso di essere una persona di buon senso che mette a disposizione la sua esperienza alla squadra».

CALCIO: MAZZOLA, IO NON CAMBIEREI ASSOLUTAMENTE BENITEZ


Il difficile momento che stanno attraversando i campioni d'Europa dell'Inter ha messo in dubbio la panchina di Rafa Benitez, ma Sandro Mazzola non e' d'accordo: "Io non lo cambierei assolutamente: l'ho visto al lavoro ed e' un ottimo allenatore, diamogli tempo. Tornare sul mercato a gennaio? Credo che dipenda dai recuperi degli infortunati. In ogni caso penso che serva un centrocampista e, visto che Samuel stara' fuori a lungo, forse anche un difensore", aggiunge Mazzola a Calciomercato.it. La sconfitta nel derby sembra aver aperto ufficialmente la crisi in casa Inter. Tutti si chiedono allora quale sia il problema dell'Inter. "Senza dubbio i tanti infortuni -risponde l'ex attaccante interista-. Qualunque squadra con cinque titolari indisponibili farebbe fatica: se manca meta' squadra e' normale che ci siano problemi. Poi magari ci puo' essere un po' di appagamento o di stanchezza, oltre al fatto che in questo momento l'Inter non sta giocando bene". Sul perche' di tanti infortuni, Mazzola aggiunge: "Qualcuno ha tirato in ballo la preparazione, ma non avendola vista non posso giudicare, potrebbe aver inciso la dura stagione scorsa e anche il Mondiale. Zanetti accusa il terreno di 'San Siro'? Lui e' una persona squisita e probabilmente ha ragione, ma gli farei vedere le foto del campo quando giocavo io...".

CONI: GIORGETTI, AUSPICO FINANZIAMENTO CERTO E CONTINUATIVO


"Non nascondo che anche a me piacerebbe dare un sostegno economico al Coni slegato da provvedimenti da rinnovare anno dopo anno, ma con una forma di finanziamento piu' certa e continuativa". Lo dichiara ad Agipronews Alberto Giorgetti, Sottosegretario all'economia con delega ai giochi a margine dell'audizione al Senato. Il provvedimento per il finanziamento del comitato olimpico italiano sara' comunque nell'agenda del governo entro la fine dell'anno: "Non necessariamente nel mille proroghe -aggiunge Giorgetti- potrebbe essere inserito anche in una legge ordinaria. Molto dipendera' dalla situazione politica generale, da come evolvera' nei prossimi giorni". Sulla legge di stabilita' che prevede un pacchetto dedicato ai giochi Giorgetti non prevede nessun cambiamento: "Nessuna ulteriore novita' nel pacchetto giochi della Legge di stabilita'. Il testo e' quello e restera' chiuso".

NAPOLI, OGGI LA RIPRESA. GLI AZZURRI VERSO IL MATCH CON IL BOLOGNA


Il Napoli riprende oggi gli allenamenti a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match di domenica sera con il Bologna al San Paolo, posticipo della 13esima giornata di Serie A.
Ieri, intanto, si sono allenati Dossena, Blasi, Cribari, Santacroce, Vitale e Rullo. Terapie per Aronica.

CAVANI: "A NAPOLI LE COSE VANNO MOLTO BENE, MA IO RESTO CON I PIEDI PER TERRA"


Edinson Cavani sarà impegnato domani in Cile per un’amichevole, ed ha rilasciatu un'intervista al quotidiano uruguayano 'Ovaciòn Digital'. Esordisce con un ricordo della sua esperienza al Mondiale sudafricano: "Aver giocato il Mondiale con l'Uruguay è stata la cosa migliore che mi sia mai capitata. E’ cambiato tutto dal Mondiale, ora tutti ci guardano in modo diverso, fotografie, riprese, autografi, siamo più rispettati. Quella con il Cile sarà una partita importante, l’occasione per rivivere certe esperienze internazionali con il gruppo, loro hanno un buon allenatore e sono forti, ma non ci deve interessare". Poi il Matador si è focalizzato sul Napoli e sul campionato italiano: "In Italia le cose stanno andando bene grazie a Dio. Io, però, resto con i piedi per terra e vivo alla giornata. Il calcio è così, si va bene, si segna, poi ci sono momenti in cui ti va tutto storto, quindi mi godo questo momento, non penso a nulla, scendo in campo e gioco a calcio, nient’altro".

lunedì 15 novembre 2010

NAPOLI GOAL SHOW MARADONA BY ALEX LUGLI

56mo VIDEO Rai- NUOVI TALENTI AMORE IMPOSSIBILE TIROMANCINO INTERPRETA ALESSANDRO LUGLI SENZA MICROFONO

MARADONA: I GOAL PIU' BELLI DI ALEX LUGLI

INTER-MILAN 0-1


INTER-MILAN 0-1
Decide Ibrahimovic. Rossoneri a +6 dall'Inter
Il Milan soffre, gioca in 10 nell'ultima mezz'ora e porta a casa una vittoria importantissima. Fa suo il derby e conquista la testa della classifica. Decide il rigore di Ibra , conquistato e realizzato nei primi minuti della partita.L'Inter deve recriminare molto. La squadra di Benitez domina il secondo tempo, costruisce molto ma non riesce a segnare. Polemiche per la mancata espulsione di Gattuso.Nella ripresa l'Inter chiude il Milan nella sua area di rigore. I giocatori del Milan tengono duro ma appaiono esausti.Al 77° Sneijder sfiora il gol con un insidiosissimo tiro-cross dalla destra sul palo sinistro.Al 79° giallo anche per Ambrosini.che interviene scomposto al centrocampo.Ibra chiede il cambio ad Allegri che non vuole sostituirlo.
Nell'ultimo quarto d'ora del match è un assedio dell'Inter alla porta rossonera.All'87° il Milan riesce a tirare il fiato, grazie a Ibra che guadagna un corner.L'Inter riparte per l'ultimo arrembaggio. All'88° una punizione battuta da Sneijdere troppo alta. L'Inter in superiorità numerica ci prova ma non sfonda. Il clima però si surriscalda. Al 65° una brutta gomitata di Ibrahimovic su Materazzi viene sanzionata solo con un giallo.Benitez costretto a cambiare: Biabiany al posto del difensore italiano.Ma al 67° un colpo velenoso di Seedorf non troppo potente ma così preciso da sfiorare il palo destro.Al 68° la risposta dell'Inter con un colpo potente di Stankovic di poco alto sulla traversa. Al 72° ancora un cambio per il Milan: dentro Boateng, fuori Seedorf. La squadra di Benitez costruisce azioni troppo articolate, ma senza velocità permette alla difesa avversaria di ricompattarsi e di chiudersi.

Ecco le dichiarazioni che Massimiliano Allegri ha rilasciato ai microfoni di Milan Channel dopo la partita contro l'Inter :"I ragazzi stasera hanno dato una soddisfazione a tutti i tifosi, con grande tecnica e sacrificio. Abbiamo avuto diverse occasioni per fare il secondo gol, dispiace per Abate ma l'importante era portare a casa questa vittoria e non subire gol. Ibra è un campione, trasmette, come altri, carattere alla squadra oltre che avere una grande tecnica. Flamini credo che in tutte le partita abbia un'occasione per segnare, ha buone qualità anche se a inizio stagione è rimasto un po' ai box per infortunio. A me hanno sempre detto che le partite si vincono a centrocampo, sono vecchi detti ma credo che non siano cambiate ora. Andrea si è allenato solo ieri, quindi non avevo preso tanto in considerazione l'idea di farlo giocare, era importante portarlo in panchina infatti poi ha dato un gran contributo alla squadra. Con la Fiorentina sarà difficile ma adesso godiamoci questa vittoria e poi martedi ripartiamo."

Mathieu Flamini, autore di un ottimo derby, ha parlato ai microfoni dei giornalisti, maniefestando soddisfazione e felcitià per il grande risultato raggiunto: “Innanzitutto sono felice per la squadra: questo gruppo possiede tanta qualità, abbiamo lavorato molto dall’inizio dell’anno. Poi, anche personalmente sono contento: sono sceso in campo nelle ultime tre partite ed è stato positivo sia per me che per la squadra. Sono contento il Mister mi ha dato la possibilità di aiutare il gruppo e di aver potuto dare il mio contributo.
Con questa squadra c’è la possibilità di giocare bene a calcio: possediamo giocatori davanti con cui si possono si può fare movimento. Ibrahimovic? Per noi è più facile giocare con un giocatore delle sue caratteristiche davanti perché così noi centrocampisti abbiamo la possibilità di arrivare da dietro e provare soluzioni diverse. Adesso siamo primi in classifica e stasera siamo contenti perché era importante vincere il derby per noi, per i tifosi, per la società, per tutti. Adesso dobbiamo pensare partita dopo partita, ma il nostro obiettivo è quello di vincere lo scudetto.”

Alessandro Lugli

domenica 14 novembre 2010

serie a; il punto


Aspettando Inter-Milan, la Lazio riassapora il gusto della vetta. Dopo due sconfitte di fila, l’undici di Reja ritrova il sorriso e nell’anticipo delle 12.30 spegne i sogni di gloria del Napoli, con un Zarate in grande spolvero. L’attaccante argentino firma il vantaggio e poi fornisce l’assist per il 2-0 siglato da Floccari, con i biancocelesti che tornano a +2 sui rossoneri. La formazione di Mazzarri resta per il momento al terzo posto, davanti a Inter, Juve e Roma mentre a quota 17 troviamo un terzetto formato da Palermo, Udinese e Genoa. I rosanero si aggiudicano il derby col Catania grazie a un super Pastore: in dubbio alla vigilia, il Flaco va in campo e realizza una tripletta che stende gli etnei, arrivati al momentaneo pari con Terlizzi, ma oggi aveva il piede caldo anche Totò Di Natale. E’ lui il grande mattatore nel 4-0 con cui l’Udinese travolge il Lecce: tripletta anche per lui, con Floro Flores a completare lo score mentre nei salentini, a tempo scaduto, Di Michele si fa parare da Handanovic il rigore che poteva salvare la faccia. Sorride anche il Genoa, dove la cura Ballardini continua a sortire gli effetti sperati. Seconda gara col nuovo tecnico e secondo successo per 1-0, stavolta a Cagliari dove Ranocchia si improvvisa goleador nel finale e beffa l’undici di Bisoli, ora a rischio. Perde terreno la Sampdoria che, ancora priva di Cassano, viene imbrigliata dal Chievo: per i blucerchiati si tratta del secondo 0-0 consecutivo a Marassi, con l’attacco che resta a secco per la terza gara di fila. Boccate d’ossigeno per Parma e Bologna. I gialloblù infilano la seconda vittoria in pochi giorni espugnando Bari con un gol di Candreva, con la formazione di Ventura, sempre in fondo alla classifica, che chiude in nove (espulsi Andrea Masiello e Donati) e fallisce il rigore del possibile pari con Parisi. Di Vaio firma invece l’1-0 con cui i felsinei superano il Brescia e raggiunge Giacomo Bulgarelli nella classifica dei cannonieri della storia del Bologna con 43 reti.

lazio-napoli 2-0


Zarate e Floccari fanno centro, la Lazio riparte. L'aquila torna a volare all'Olimpico e Reja festeggia la vittoria per 2-0 contro il Napoli, la sua ex squadra. I biancocelesti salgono a 25 punti, quota che almeno fino a stasera vale di nuovo il primato in classifica. L'incantesimo si era spezzato nel derby, quando per motivi di sicurezza il rapace Olimpia non si era potuto esibire. Dopo il ko con la Roma e quello infrasettimanale a Cesena lo spettacolo della mascotte biancoceleste riprende con i partenopei. E i superstiziosi sono accontentati al quarto d'ora, quando Mauro Zarate spezza un digiuno di gol che durava da quasi 14 mesi (l'ultima rete in campionato nell'1-1 con il Palermo il 27 settembre 2009). L'argentino, dopo la tregua siglata con Reja, parte titolare e fa subito centro sfruttando l'assist in profondita' di Mauri e la leggerezza in copertura di Paolo Cannavaro: sinistro a incrociare, De Sanctis battuto e 1-0. Il Napoli protesta per un presunto controllo con la mano dell'attaccante, ma tant'e'. La reazione degli ospiti e' immediata, affidata soprattutto alle incursioni di Lavezzi. La Lazio pasticcia piu' del dovuto in difesa e alle soglie della mezz'ora rischia grosso sul destro a giro del 'Pocho' che si stampa all'incrocio dei pali. Al 32' i padroni di casa chiedono invano il rigore per un contatto in area fra Floccari e Grava, poi lo stesso Floccari sforna un assist prezioso per Zarate, che fallisce il raddoppio calciando troppo debolmente. Il break consente ai biancocelesti di superare il momento piu' critico del match. In una giornata storta per Cavani il solo Lavezzi davanti non basta. Nella Lazio, invece, Floccari e Zarate s'intendono alla grande e al quarto d'ora della ripresa confezionano il gol del raddoppio: l'azione parte dai piedi di Hernanes, poi l'assist di Zarate per Floccari che da due passi non sbaglia il 2-0. L'argentino, un gol e un assist, vuole incrementare il bottino e al 67' impegna ancora De Sanctis con un destro a incrociare: solo corner. Il potenziale offensivo del Napoli e la pressione su Muslera aumentano con l'ingresso in campo di Sosa, che al 72' va vicino al gol con un sinistro a incrociare a fil di palo. Ma e' sempre Zarate l'argentino piu' pericoloso. Al 78' 'Maurito' si accentra e calcia potente di destro: Cannavaro sfiora di testa e la palla si stampa sulla traversa. L'ultimo brivido lo procura alla Lazio Muslera a cinque minuti dal 90': il portiere non trattiene il pallone sul cross di Lavezzi, ma Cavani non ne approfitta.

sabato 13 novembre 2010

LAZIO-NAPOLI, PROBABILI FORMAZIONI


Momento di appannamento per la Lazio che dopo aver perso il derby a Cesena ha fatto intravedere qualche segno di cedimento senza alcuni titolari preservati per la sfida con il Napoli. Reja rilancia Lichtsteiner, Brocchi, Mauri e Hernanes dopo un turno di riposo. In attacco proprio questi ultimi due più Zarate dovrebbero supportare l'unica punta Floccari. Difesa titolare con Dias e Biava al centro e Lichtsteiner e Radu sugli esterni. A centrocampo Brocchi e Ledesma. Non è da escludere, però, l'impiego a sorpresa di Matuzalem.

Il Napoli a Roma per tentare l'ennesimo colpo esterno sull'entusiasmo dell'emozionante vittoria di Cagliari che ha rilanciato la squadra azzurra nelle posizione di vertice. Mazzarri, però, deve fare a meno di Gargano squalificato e Aronica infortunato e deve valutare le condizioni di Campagnaro, Pazienza e Dossena che accusano problemi muscolari. In difesa dovrebbe comunque rientrare Grava dopo un turno di riposo. A centrocampo conferma per Yebda che farà coppia con Pazienza (altrimenti è pronto Blasi). A destra Maggio e a sinistra Zuniga o Vitale potrebbero rilevare Dossena in caso di mancato recupero. In attacco Lavezzi e Hamsik in supporto di Cavani ma non è escluso che Sosa possa essere riproposto per far tirare il fiato, questa volta, a uno tra Lavezzi e Hamsik (almeno inizialmente).

LAZIO (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Dias, Biava, Radu; Brocchi, Ledesma; Mauri, Hernanes, Zarate; Floccari. A disposizione: Berni, Diakitè, Garrido, Matuzalem Bresciano, Foggia, Rocchi. All. Reja.

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Yebda, Pazienza, Zuniga; Lavezzi, Hamsik, Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Cribari, Blasi, Vitale, Sosa, Dumitru. All. Mazzarri

ARBITRO: Bergonzi

Diretta Tv su Sky Sport 1 (canale 201) e Sky Calcio 1 (canale 251) e Mediaset Premium. Diretta radiofonica su Radio Marte.

BOJINOV (PARMA), VITTORIA CHE SIGNIFICA TANTO PER TUTTI NOI


"Cosa significa questa vittoria? Significa tantissimo per me, per il gruppo, abbiamo sofferto tanto visto che non vincevamo da tre mesi. Quando si vince si sta sempre bene". Cosi' ai microfoni di Sky Valeri Bojinov, la cui rete ha permesso al Parma di tornare alla vittoria ed uscire almeno momentaneamente dalla crisi, ha commentato la vittoria della sua squadra. "Si era detto che eravamo all'ultima spiaggia, che se non vincevamo oggi le altre squadre le avremmo viste piu' lontane, ma noi non dobbiamo guardare la classifica, ma a noi stessi, dobbiamo migliorare settimana dopo settimana". Crespo ha anche confessato di aver detto al tecnico Marino di cambiarlo per i crampi dopo la marcatura, ma non ha voluto dire a chi era diretto il dito in bocca in segno di silenzio dopo la sua marcatura. "Sono istintivo, a volte non ci penso, ma non l'avevo con nessuno".

CALCIO: DEL NERI, JUVE-ROMA IMPORTANTE PER PUNTI E FIDUCIA


''A Brescia non e' vero che abbiamo sprecato un'occasione. Il nostro obiettivo e' di continuare a migliorare partita dopo partita. Quella contro la Roma e' importante, di fronte abbiamo una squadra che potra' lottare fino alla fine per lo scudetto''. La Juventus di Gigi Del Neri accoglie la lanciatissima Roma nell'anticipo serale della 12esima giornata del campionato di Serie A. I bianconeri sono reduci dal pareggio per 1-1 sul campo del Brescia, dove non sono riusciti a difendere il vantaggio ottenuto con il gol di Fabio Quagliarella. ''I punti fanno sempre comodo e alla fine dell'anno anche questi punti conteranno molto'', dice Del Neri vedendo il bicchiere mezzo pieno. In classifica, la Vecchia Signora precede i giallorossi di un solo punto. ''Sara' una partita importante, come lo e' stata quella di Brescia e lo saranno le prossime. Di fronte avremo una squadra che ha fatto bene l'anno scorso e si e' rinforzata con l'arrivo di Borriello. Ha giocatori decisivi come Totti e Vucinic, ma anche giovani interessanti come Greco'', dice Del Neri, che vede la Roma in piena corsa per il tricolore. ''Ha tutto per lottare fino alla fine'', dice il tecnico bianconero, che elogia il collega Claudio Ranieri: ''Ha fatto bene ovunque e si sta confermando a Roma grazie alla sua esperienza''. I punti in palio domani, osserva Del Neri, non saranno fondamentali. ''Si potra' uscire dal campo un po' piu' motivati e un po' piu' convinti, ma c'e' comunque la consapevolezza di poter andare lontano fino alla fine dell'anno'', dice.

TORINO: TROMBETTA,MAI TRATTATO CON CAIRO


Giovanni Trombetta non ha mai condotto trattative con Urbano Cairo per la cessione di proprieta' del Torino. E' lo stesso avvocato astigiano ad affermarlo in risposta a Cairo che, smentendo le voci ricorrenti di una cessione della societa', lo aveva chiamato in causa chiedendogli di precisare che il suo nome non c'entra.
'Confermo - afferma Trombetta - di non avere intrattenuto alcuna trattativa con il presidente Cairo in ordine alla compravendita del club'.

ARRIGO SACCHI:“INVESTIAMO SUI GIOVANI, SONO LORO IL FUTURO DEL CALCIO”


ARRIGO SACCHI:“INVESTIAMO SUI GIOVANI, SONO LORO IL FUTURO DEL CALCIO”


A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Arrigo Sacchi, ex allenatore e attuale coordinatore tecnico delle nazionali giovanili
“I due calciatori guida del Napoli sono uno argentino e uno uruguaiano. Un altro valido è slovacco. Prandelli sta facendo benissimo, e sarà felicissimo di chiamare qualche calciatore del Napoli. Credo che uno dei grandi problemi del momento sia il fatto che il calcio italiano, sia a livello di club, che di Nazionale, non sia brillante come una volta. Negli anni dal 90 al 2005 molti club pensavano di essere padroni del mondo, se nasceva un giocatore bravo lo andavano a comprare così si ha la negazione del calcio italiano, e l’abbandono a livello tecnico tattico di quella che è la nostra storia e la nostra tradizione. Le società spagnole investono di più rispetto a quelle italiane, in una scala da uno a dieci, le italiane investono dal 1 al 3 e le spagnole da 7 a 10. Precedentemente nella serie B le squadre erano formate da giovani, oggi, i nostri allenatori devono pescare in seconda divisione o all’estero. Così facendo il calcio italiano non avrà futuro. Per crescere bisogna credere nel settore giovanile, per credere bisogna sapere, per cui chi non sa si affida ai calciatori esperti, nella illusione di andare sul sicuro. Ma così facendo la squadra ottiene scarsi risultati perché i giovani sono più ricettivi, hanno una maggiore capacità di apprendimento, bisogna avere il coraggio di investire su di loro. Nel calcio italiano funziona così perché se l’allenatore non porta i risultati per due o tre partite consecutive, l’esonero è alle porte, ed è per questo che i tecnici si vanno ad affidare ai calciatori di esperienza. In Spagna, quando allenavo il Real Madrid avevamo una qualità della rosa straordinaria, calciatori come Carlos e Beckham per intenderci, ma nonostante ciò, la stampa e i tifosi si lamentavano perché non giocavano i giovani. In Italia non abbiamo ideali, vogliamo solo vincere ad ogni costo, a prescindere dal merito e dal fair-play. Così è difficile crescere. In Europa League dall’89 al 99 siamo andati in finale su undici competizioni, dieci volte, dal 2000 al 2010 zero volte. Questi dati attestano che non siamo attenti perché non abbiamo nemmeno la capacità di guardare le statistiche. Mi auguro che ci sia un’inversione di marcia, che la federazione faccia normative per agevolare i club che inseriscono i giovani, e che nei campionati vengano ridotte le età per la partecipazione. Non c’è garanzia che gli allenatori delle giovanili siano maestri, li mettono alla guida di squadre senza patentino. Quando allenavo il Milan, i calciatori avevano un’età media di 25 anni e mezzo. Nella sfida Milan-Real Madrid, i giocatori in campo del Milan avevano 70 anni in più rispetto quelli del Real. L’Italia non è un paese dei giovani, e quattro squadre tra le più vecchie d’Europa sono italiane. Bisogna essere più equilibrati, sereni e maturi. Le società con il fair-play hanno delle rose più equilibrate con l’inserimento dei giovani. Ho visto il Napoli a Cesena e mi complimentai con de Laurentiis al termine del primo tempo, inoltre chiamai Mazzari il giorno dopo per complimentarmi anche con lui. La squadra mi piace perché è basata su un ritmo veloce, ed è aggressiva. Bisognerebbe compensare la rosa del Napoli con 1 o 2 giocatori che possano apportare una maggiore qualità al gruppo come alternative. Il Napoli è formato da ragazzi anche abbastanza giovani, infatti contro il Milan hanno pagato proprio questo. Si è vista nel primo tempo una squadra in soggezione, poi invece nel secondo tempo nonostante il Napoli era in 10 contro gli undici del Milan, ha messo in difficoltà l’avversario. Il Napoli non lotta per vincere il campionato, ma se manterrà la motivazione straordinaria che è la miglior benzina, e migliorerà nel possesso palla dove non è bravissima, può fare davvero bene. Mazzarri è un ottimo allenatore. Un centrocampista di qualità potrebbe aiutare questo gruppo, e bisognerebbe incrementare la difesa con un nuovo acquisto di qualità. Purtroppo in generale abbiamo delle squadre che hanno paura, e avendo paura si difendono con tanti calciatori e attaccano con pochi, ma il calcio non è fatto solo di verticalizzazioni. Il Napoli può dare fastidio a tutti. Non bisogna porsi degli obiettivi altrimenti i ragazzi possono soffrire, chiedetegli solo di essere seri, volenterosi e di fare sempre meglio”

GARGANO: "LA CESSIONE DI QUAGLIARELLA? NON ME L'ASPETTAVO"


Walter Gargano ha rilasciato un'intervista al "Corriere del Mezzogiorno", sottolineando il bel momento della squadra azzurra. Inoltre, ci svela un piccolo retroscena: "La cessone di Quagliarella? Non me l'aspettavo, lui è un grande calciatore, anche adesso ci avrebbe fatto comodo. Peccato. Fabio pensava che noi parlassimo male di lui, ma non è assolutamente vero. Credo che da napoletano, essendo arrivato nella sua città, pensava di poter essere subito il primo e non uno uguale agli altri. Forse si è sentito tradito anche un pò dalla gente perchè non era il numero uno. I fischi del San Paolo nella partita con il Milan? Intimamente ero proprio incazzato. Ma sono fatto così, e so che devo stare un po' più calmo. Poi dopo li ho capiti, non avevo giocato bene, ma anche i tifosi devono capire che non siamo macchine: può capitare di fare errori, anche perchè giochiamo tanto. L'importante è sudare la maglia per la squadra e io lo faccio sempre. L'obiettivo? Miglioreremo la posizione dell'anno scorso. Vedo il Napoli terzo o quarto, dobbiamo sogna mettercela tutta".

CALCIO NAPOLI: DE SANCTIS "ABBIAMO UNA SQUADRA TOSTA, UN GRANDE ALLENATORE, UN GRUPPO IMPORTANTE ED UNA SOCIETÀ CHE STA CRESCENDO"


Morgan De Sanctis, numero uno in campo e anima dialettica dello spogliatoio azzurro, ai microfoni di Radio Marte, le emozioni e le ambizioni del Napoli che avanza:
"Al momento la classifica ci sorride e speriamo ci sorrida fino al 22 maggio. Questo è un campionato incerto, equilibrato ed in questo equilibrio cercheremo di fare il massimo per essere protagonisti.I presupposti ci sono tutti per far bene e c'erano già da quando s'è creato questo gruppo. La squadra ha valori morali ed agonistici importanti messi in evidenza anche nella passata stagione. A questi si sono aggiunte gradualmente anche qualità tecniche. Sono convinto che quest'anno faremo molti più gol dell'anno scorso, abbiamo un parco attaccanti di gran livello che possono fare la differenza. Però l'importante sarà sempre avere un equilibrio di squadra. E sinora lo stiamo trovando".
"Non voglio assolutamente spegnere entusiasmi - prosegue Morgan - e sono felice della considerazione di cui gode il Napoli sinora. Io credo alle parole del Presidente quando dice che questa squadra può stare a ridosso delle grandi. Ma ci sono Club più prestigiosi e blasonati di noi, con organici molto ampi. E' ovvio che il nostro desiderio è quello di migliorarci sempre però, onestamente, devo anche dire che al momento stiamo facendo qualcosa che va oltre le nostre aspettative. Questo non vuol certo dire che non ci crediamo, ma è anche giusto riconoscere che stiamo davvero esprimendoci sui massimi livelli. Così come sta diventando evidente che la nostra prospettiva rispetto a come ci guardano gli avversari è cambiata. Lo si vede nel rispetto che hanno ma soprattutto lo si nota nell'impostanzione tecnico tattica. Il fatto che si chiudano e facciano attenzione al nostro gioco certifica che ci temono e che stiamo crescendo. Per questo c'è bisogno di fare un ulteriore salto di qualità per dimostrare di essere una grande squadra".
A Cagliari una vittoria da cuori impavidi. "Sinceramente una partita così non l'avevo mai vinta e questo match me lo ricoderò credo per almeno venti-trenta anni. E' stata una testimonianza del carattere che ha questa rosa. Ma è un aspetto che affonda le radici sin dalla passata stagione. Questo Napoli sta abituando a grandissime rimonte, non mollare mai. Cose che sembrano banali a dirsi ma difficili a compiersi. C'è una base forte, una coesione di gruppo ed una forte unità di intenti. Sotto questo profilo la garanzia in tal senso ce la dà Mazzarri. Il mister riesce a coinvolgere tutti sia in campo che fuori e ci rende entusiasti e partecipi di questo progetto. Poi le gratificazioni personali arrivano sempre grazie all'operato del gruppo".
Adesso lo scontro cruciale all'Olimpico..."Incontriamo una squadra forte. La Lazio è completa in tutti i reparti, non a caso hanno ottenuto tutti questi punti. Soprattutto in difesa sono solidi ed hanno un giocatore che a me ha impressionato molto quando l'ho affrontato l'anno scorso, ovvero Dias. E poi hanno qualità davanti. Bisognerà giocare una partita tosta e cercheremo di farla a tutti . Posso dire che daremo il massimo, poi non so quale potrà essere l'esito finale. Ma ciò che posso assicurare è che ce la giocheremo fino alla fine"
Capitolo Europa. "Noi non molliamo nulla. Abbiamo fatto sacrifici per arrivare in Europa League e vogliamo proseguire il cammino. Daremo tutto per onorare questa manifestazione, giocare in campo internazionale ti dà emozioni e brividi, oltre che accrescere l'esperienza. Quindi giocheremo con tutto l'impegno possibile queste ultime due partite per cercare di superare il girone".
Un grande Napoli ed anche un gran portiere. Ci pensi alla Nazionale? "Eh beh - sorride Morgan - questo non lo posso dire certo io. Io credo che si gioca di squadra dal primo all'ultimo. Anche il rendimento del portiere è conseguenza del rendimento della squadra. Io in Nazionale avrò fatto una cinquantina di convocazioni, e mi è sempre stato dato un profilo di portiere valido, esperto che sa stare al suo posto. So che Prandelli mi tiene in considerazione ma realisticamente capisco anche che c'è una generazione di portieri giovani e che, soprattutto, tra poco tornerà Buffon. Quindi è una Nazionale che cerca portieri di prospettiva e credo che sia giusta la rotta che sta seguento il CT. Ovviamente io sono pronto se dovesse avere bisogno di me".
Dopo il Morgan Pirata c'è il Morgan Profeta. Anni fa dicesti: un giorno vorrei giocare al Napoli..."Mi vengono i brividi quando penso a quell'intervista perchè coincise con la mia prima convocazione in Nazionale e perché mi ricordo benissimo il mio desiderio di venire a giocare in questa città. Quando ero all'Udinese il Napoli era in C e dissi che il massimo sarebbe satto difendere la porta azzurra. Io sono abruzzese, ho seguito l'epoca d'oro di Maradona e vedevo nel Napoli un punto di arrivo per storia e fascino. Adesso che ci gioco ho una sensazione magnifica e speriamo che le cose continuino bene. Questa è una piazza splendida ma bisogna essere sempre attenti e rendere al massimo per dare soddisfazioni ad un pubblico passionale e molto esigente. E poi ormai mi sono inserito talmente bene che vorrei restare tanti altri anni. Mi piacerebbe che il Napoli fosse il fiore all'occhiello di questa città".

venerdì 12 novembre 2010

Dalla nebbia spunta Bojinov


Valeri Bojinov spunta dalla nebbia e regala tre punti pesantissimi al Parma.

Il bulgaro firma il gol dell'1-0 che basta ai ducali per battere la Samp in un posticipo giocato in condizioni di scarsa visibilità.

Il Parma senza Giovinco, fuori per infortunio, schiera il 4-3-3 con in avanti Candreva, Bojinov e Marques. La Sampdoria, che vincendo aggancerebbe la Roma in classifica, è ovviamente ancora senza Cassano, Di Carlo sceglie Marilungo come partner di Pazzini in avanti. Solo panchina per Pozzi. Al Tardini però fin dai primi minuti è la nebbia la grande protagonista della serata, con i ventidue in campo che giocano ma a tratti faticano a vedere oltre i trenta/quaranta metri dal loro naso. Il Parma ha però troppa voglia di riscatto e bisogno di punti e anche in condizioni di scarsa visibilità prova a fare la partita, attaccando gli spazi e inserendosi da dietro con i centrocampisti. Le occasioni da gol però non fioccano e la più nitida la spreca allo scadere Candreva, esaltando di testa i riflessi di Curci.

Nella ripresa, la Sampdoria, con uno Zauri in meno e un Volta in più, esce meglio dagli spogliatoi e Pazzini, invisibile (e non solo per la nebbia) fino all'intervallo si rende subito pericoloso, con una punizione che si stampa sulla traversa. Il bomber di Pescia, dopo una buona occasione per Bojinov, si carica la squadra sulle spalle ma spreca altri due buoni palloni. Entrambe le squadre danno l'impressione di non volersi accontentare di un pareggio, con Marino che inserisce Crespo per l'ultimo quarto d'ora, a cui si arriva con il bilancio di 10 angoli a zero per i padroni di casa. Valdanito ci mette cuore e grinta ma la zampata vincente la piazza Bojinov che su assist di Zaccardo sblocca il risultato, andando poi subito ad abbracciare Marino. Nel finale, la Samp prova un ultimo assalto ma nemmeno nei quattro minuti di recupero riesce a pareggiare i conti, incappando così in una sconfitta che lascia l'amaro in bocca.

libero.it

giovedì 11 novembre 2010

TOGLITI LA VOGLIA DI LEI MARCO MASINI INTERPRETA ALESSANDRO LUGLI

ALESSIA MERZ BACKSTAGE 1999 BY ALEX LUGLI

ALESSIA MERZ MOLTO BELLA BY ALESSANDRO LUGLI

campionato 1987-88 di alessandro lugli ultime tre parti































campionato 1987-88 di alessandro lugli prime sette parti





















































CAGLIARI-NAPOLI 0-1 2010 BY ALESSANDRO LUGLI

SERIE A: MILAN PRIMO, SEGUONO LAZIO, NAPOLI E INTER


SERIE A: MILAN PRIMO, SEGUONO LAZIO, NAPOLI E INTER
Milan in testa alla classifica da sola come non accadeva da anni. La formazione di Allegri, nel turno infrasettimanale, ha battuto non senza soffrire l’ottimo Palermo di Delio Rossi ed approfittando della sconfitta della Lazio ha raggiunto e scavalcato i biancocelesti, al secondo stop consecutivo dopo quello del derby, in vetta alla graduatoria. Pato, Ibrahimovic su rigore e Robinho gli autori delle reti milaniste, dopo che lo sloveno Bacinovic aveva momentaneamente pareggiato le sorti dell’incontro. La formazione rossonera sembra correre soprattutto perche’ quelle dietro arrancano: della Lazio si e’ gia’ detto battuta a Cesena da un eurogol di Parolo, delle altre si puo’ dire che pareggiano fuori casa sia la Juve che l’Inter. I bianconeri vanno in vantaggio con Quagliarella (assist del redivivo Grosso), ma si fanno raggiungere da Diamanti in grande serata; l’Inter non va oltre l’1-1 a Lecce: vantaggio con Milito (dedica a Samuel) e poco dopo rimonta leccese con Olivera. Chi tiene botta dietro e’ solo il Napoli: una rete di Lavezza in contropiede al 49’ della ripresa, a gara praticamente chiusa, regala alla squadra di Mazzarri una fondamentale vittoria e la terza posizione in solitaria davanti a Inter e Juve. A quota 18 c’e’ la Roma che vince non senza sofferenza l’affascinante sfida dell’Olimpico contro la Fiorentina. Simplicio, Borriello e Perrotta piegano una squadra viola mai rassegnata che per due volte con Gilardino e il rientrante D’Agostino hanno provato a recuperare invano il match. Si dividono la posta in palio senza ferirsi piu’ di tanto Chievo e Bari, mentre ottengono due importantissime vittorie casalinghe di misura sia il Catania che il Genoa. Gli etnei ritrovano un gol di Maxi Lopez per piegare l’Udinese di Guidolin, mentre il Genoa del neo tecnico Davide Ballardini si affidano all’esperienza di Milanetto per riuscire ad avere la meglio su un comunque ottimo Bologna. Domani Parma-Sampdoria chiudera’ la giornata.
Alessandro Lugli

mercoledì 10 novembre 2010

CALCIO CAGLIARI-NAPOLI 0-1, LA SQUADRA DI MAZZARRI È TERZA


CALCIO CAGLIARI-NAPOLI 0-1, LA SQUADRA DI MAZZARRI È TERZA
Equilibrio al Sant'Elia, meglio il Napoli per un tempo, ma piace il Cagliari sornione e votato al contropiede. Ottimo Lavezzi, che sfiora il gol con un colpo di testa a lato di pochissimo. Occasione per Nenè, gran punizione che rimbalza davanti a De Sanctis, difficile respinta del portiere. Cavani entra all'11' del secondo tempo per Sosa. La partita resta intensa, ma le occasioni latitano. Clamoroso finale. Occasione su punizione per Nainggolan, Cagliari tutto sbilanciato, palla per Lavezzi, contropiede fulminante, volata di quaranta metri e tiro fortissimo dell'argentino che si infila. Napoli terzo.

Pier Paolo Bisoli cambia pochissimo nello schieramento che ha sfiorato il colpo domenica a Udine. Dunque fiducia a Perico a destra in difesa (Canini e Astori i centrali, Agostini a sinistra), mentre nel trio di centrocampo occasione per Laner al posto della sorpresa Nainggolan, al fianco quindi di capitan Conti e Biondini. In avanti poi spazio alla coppia che più ha convinto nelle ultime settimane, ovvero Nenè e Matri. Dal canto suo, invece, con il suo Napoli alle prese con un vero tour de force fra campionato ed Europa League, Walter Mazzarri rimescola ancora le carte, adottando un po' di turn over dopo la rivoluzione di domenica contro il Parma. Così cambia la linea arretrata a tre, con una chance da titolare data a Santacroce, insieme con i rientranti Cannavaro e Aronica. Ritornano anche gli esterni Maggio e Dossena, come pure Gargano in mediana ad affiancare Yebda, mentre davanti viene concesso un po' di respiro a Cavani, avvicendato da Lavezzi (in panchina tre giorni fa), con a supporto Hamsik e Sosa, già in campo tre giorni fa al 'San Paolo'.
Sono quattro gli indisponibili fra i rossoblù sardi (Bisoli ha convocato anche i baby Giorico e Gallon): si tratta di Pisano, Lazzari, Ragatzu e Sivakov, che proprio questa mattina è stato operato al ginocchio dal professor Salvi. Tra i partenopei, invece, oltre al lungodegente Cristiano Lucarelli, è in infermeria il centrocampista Pazienza, alle prese con un affaticamento muscolare.
Finisce a reti inviolate il primo tempo al Sant'Elia, dove il Napoli esercita una certa supremazia territoriale ma pecca di concretezza nell'ultimo passaggio faticando ad arrivare alla conclusione. La squadra di Mazzarri ha comunque un paio di occasioni, prima con un tiro di Gargano ma soprattutto con un colpo di testa di Lavezzi (messo a tu per tu con Agazzi), uscito a fil di palo. L'unico pericolo creato dal Cagliari sta invece in una punizione improvvisa di Nenè da fuori, che per poco, complice il rimbalzo, non inganna De Sanctis, pronto ad opporsi d'istinto.
Secondo tempo equilibrato ma in pieno recupero al 49° minuto il Napoli segna con Lavezzi. Con il Cagliari sbilanciato per sfruttare la punizione, a tempo scaduto micidiale contropiede del Napoli: Cavani libera sulla corsa Lavezzi, che con un destro preciso dai 15 metri mette alle spalle di Agazzi.
Finisce la partita. Inutili le proteste dei cagliaritani per l'eccesso di recupero concesso da Rocchi.

"Ho visto una grande squadra". Walter Mazzarri fiero ed orgoglioso del suo Napoli. Il tecnico azzurro raramente si lascia andare a giudizi celebrativi, ma questa squadra che ha sbancato l'Isola dopo la bellezzza di 15 anni, merita aggettivi altisonanti.
"Abbiamo comandato il gioco, sono soddisfatto sia dei singoli che del collettivo. Ci siamo espressi con autorità e lottato sempre. Il fatto che il gol sia arrivato quando eravamo praticamente in nove per gli infortuni di Aronica e Campagnaro, dà ancora più spessore a questo successo. E' una vittoria importante perché dimostra che questa squadra ha testa e anche cuore, se è vero che è riuscita a passare quando stava soffrendo. Però sapete che io sono perfezionista e sotto questo profilo devo sottolineare anche qualche difetto. Uno su tutti essere stati troppo leziosi. Nel primo tempo potevamo e dovevamo concretizzare. Meritavamo di chiudere in vantaggio ed invece abbiamo sprecato negli ultimi metri. Questo è un aspetto che attiene alla giovane età probabilmente dei nostri uomini, ma lavoreremo per migliorarci ancora".
"Non guardo la classifica, dico solo che dobbiamo proseguire così. Andare avanti con le nostre forze e seguendo le linee guida della Società. Lavoriamo per migliorarci e puntare sempre piùin alto. Le somme si tirano alla fine. Oggi abbiamo ottenuto una vittoria difficile ed importante su un campo durissimo. Il Cagliari è una signora squadra e per questo la nostra prestazione globale assume ancor più valore". Infine i complimenti a Lavezzi. "Pocho ha segnato un gran gol, sta benissimo, ma io personalmente gli ho detto che avrei voluto che segnasse anche nel primo tempo. Oggi meritava una doppietta. Lavezzi sta crescendo ed io dico che può ancora dare tantissimo. Abbiamo fatto tanto per avvicinarlo di più all'area ed in questo suo nuovo ruolo sta dando il massimo. Io sono sempre esigente con lui e so che può diventare un grandissimo. Ma in assoluto oggi voglio fare i complimenti ai nuovi entrati. Santacroce si è espresso con sicurezza e mi è piaciuto tanto, così come Yebda che mostra sempre maggiore sicurezza, Sosa guadagna in brillantezza, ed anche domenica scorsa l'ingresso di Vitale mi ha soddisfatto. Questo dimostra che su uno zoccolo duro creato la scorsa stagione si stanno impiantando inserimenti di uomini che saranno sempre più importanti in futuro"

Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky. Il Pocho, relizzando un goal al 93', ha regalato al Napoli una vittoria importantissima contro il Cagliari: un successo conquistato nel finale di gara con gli azzurri che hanno giocato, praticamente, in nove per gli infortuni subiti da Aronica e Campagnaro a quindici minuti dalla fine del match: "Il gol piu' importante da quando sono a Napoli? No, e' stato il goal del sacrificio e dell'impegno - afferma Lavezzi- Abbiamo fatto uno sforzo incredibile, giocando in nove nel finale di partita, dato che Aronica e Campagnaro pur infotunati sono rimasti ugualmente in campo. Quando ognuno di noi si mette a disposizione della squadra, c'e' la consapevolezza che si puo' arrivare lontano. Dobbiamo Andare avanti così. Non dobbiamo porci limiti. Andiamo avanti un passo alla volta, gara dopo gara".
Alessandro Lugli