domenica 31 ottobre 2010

Serie A: La Lazio ci crede


La Lazio fa sul serio, e in una giornata avara di gol (13 in 9 gare in attesa del posticipo serale), consolida il suo primato. Gli uomini di Reja espugnano anche Palermo con un gran gol di Dias e ottengono cosi’ la quarta vittoria esterna consecutiva, tornando a 4 punti di vantaggio sull’Inter vittoriosa venerdi’ contro il Genoa. I biancocelesti, che volano a 22 punti, giocheranno il derby con la certezza di restare da soli in testa. A quota 18 l’Inter che nell’anticipo di venerdi’ ha superato il Genoa al “Ferraris” con un gol di Muntari (propiziato da una papera di Eduardo), ma perdendo gli infortunati Cambiasso e Julio Cesar. I nerazzurri, alla seconda vittoria esterna di fila, superano i cugini rossoneri, sconfitti ieri sera a San Siro dalla Juve per 2-1 (in gol Quagliarella e Del Piero, accorcia le distanze Ibrahimovic). Per il Milan quella di ieri e’ la prima sconfitta in campionato dopo 6 risultati utili consecutivi. La Juventus, nonostante i numerosi infortuni, con la vittoria di Milano conferma le sue ambizioni da alta classifica e sale al quarto posto a quota 15, in compagnia del Napoli, che con una rete di Lavezzi nella ripresa si impone a Brescia. Bianconeri e partenopei superano il Chievo (14 punti), che a Parma non va oltre lo 0-0. I veneti vengono agganciati dalla Sampdoria, che nella prima gara dopo la rottura tra Cassano e Garrone, vince per 1-0 a Cesena con il gol-partita di Pazzini al 92’. A quota 13 la lanciatissima Udinese. I bianconeri di Guidolin si impongono per 2-0 a Bari (in gol Sanchez e Isla) e ottengono il quarto successo di fila, una serie utile che riscatta le quattro sconfitte consecutive dell’inizio del campionato. A 12 punti la Roma, che nell’anticipo pomeridiano di ieri ha battuto in casa il Lecce per 2-0 (gol di Burdisso e Vucinic), ma rimediando l’espulsione di Totti, che saltera’ il derby con la Lazio capolista. A 11 un trio di sconfitte (Palermo, Genoa e Lecce), seguito a quota 10 dal Cagliari, che torna alla vittoria dopo due sconfitte di fila superando al “Sant’Elia” il Bologna per 2-0 (in rete Nene’ e Nainggolan). A 9 punti il Brescia sconfitto in casa dal Napoli e il Catania, impegnato stasera nel posticipo contro la Fiorentina al “Massimino”. I viola proveranno a uscire dal quintetto in coda alla classifica a quota 8, formato anche da Bari, Bologna, Cesena e Parma

BRESCIA-NAPOLI 0-1


BRESCIA-NAPOLI 0-1
Lavezzi decide la gara
Il Napoli, non ha giocato una grande partita, anzi dobbiamo affermare che il Brescia pur colpendo due pali, e rendendosi più volte pericoloso, se avesse vinto non avrebbe rubato nulla. Però agli azzurri è bastato il cinismo e la praticità e un grande Yebda il migliore in campo fra gli uomini di Mazzarri, per avere la meglio sui lombardi. Lavezzi su assist di Hamsik, ha siglato la rete, che ha permesso, ai campani di vincere la gara, e di portarsi a quota 15 in classifica.
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. L'intervista è stata poi trasmessa da Radio Marte. Ecco quanto evidenziato: "Abbiamo disputato una bella gara. Dopo il vantaggio il Brescia ha cercato la reazione, ma i ragazzi sono riusciti a tamponare mettendo in salvo il risultato. Mi aspettavo prima il gol della vittoria. Per quanto s’è creato durante il primo tempo, avremmo dovuto concretizzare da subito senza farci prendere troppo della smania”.

Più punti conquistati in casa avrebbero fatto comodo: “Sono state partite particolari. Con il Bari avevamo in pugno la gara, ma alcune ingenuità ci han punito nel finale.Il match col Chievo m'è parsa un pò particolare. Eravamo in vantaggio però poi la situazione ci è sfuggita di mano. Infine, l'ultima con il Milan l'abbiamo persa immeritatamente. Giocare tutto un tempo in dieci e sotto di un gol non ci ha reso la vita facile. Ciononostante abbiamo saputo rilanciarci. Il pareggio ci stava tutto. Questo del San Paolo è un fattore momentaneo da valutare partita per partita. Da ora in poi vorrei giocarmela sempre in casa”.

Delle prestazioni di Sosa, Yebda e Zuniga: “Mi sono piaciuti tutti e tre. Sarei stato felice se su quella bella girata Sosa avesse centrato la porta”.

E su Cassano…: ”Potevo rispondere di Antonio finchè ero io a gestirlo. Con lui mi sono comportato un po’ da padre. Girava tutto per il verso giusto, il ragazzo aveva riconquistato anche la nazionale. Non riesco a capire cosa sia successo, ma son sicuro che se Garrone ha preso certi provvedimenti ci saranno ragioni più che serie”.

Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato : “Siamo riusciti a trovare una vittoria importante. Abbiamo dato tutto, eravamo carichi: volevamo questi tre punti. Una dedica speciale? A tutta la gente di Napoli che ci ama e ci segue sempre. Maradona? Gli ho fatto gli auguri, va tutto bene. Ora pensiamo al Liverpool, sarà un match bellissimo da giocare"

Intervenuto nel post partita Marek Hamsik ha rilasciato interessanti dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato : "Oggi abbiamo fatto tanto possesso palla, ma abbiamo creato meno occasioni rispetto alle altre partite. In compenso siamo stati più cinici e concreti. Gli obiettivi? Sarà importante tenerci nelle prime posizioni, il nostro obiettivo è l'Europa. Il campionato è lungo, alla fine si faranno i conti". Poi si parla della sua posizione e della media gol, leggermente più bassa degli altri anni: "Più o meno la posizione in campo è sempre la stessa, ora però con l'arrivo di Cavani mi trovo meno spesso a fare inserimenti. I gol non mi mancano, anche perché ne ho fatti 3 e non sono solo io a segnare, visto che Lavezzi e Cavani hanno fatto gli altri gol". Dopo si parla di turn-over e dei ricambi del Napoli: "Se la società vorrà fare ulteriori acquisti io non posso saperlo. Posso solo dire che ora la squadra è forte e abbiamo dei ricambi ottimi, oggi abbiamo fatto turn-over, che serve molto a tutti per rifiatare". Infine si parla della trasferta di Liverpool: "Sono emozionato al pensiero di giocare all'Anfield Road, uno degli stadi più belli".
Alessandro Lugli

ANTICIPI SERIE A: LA JUVE VINCE A MILANO, LA ROMA BATTE IL LECCE


ANTICIPI SERIE A: LA JUVE VINCE A MILANO, LA ROMA BATTE IL LECCE
I Bianconeri battono il Milan, in trasferta, mentre la Roma vince con il Lecce
La Juve frena la corsa del Milan, reduce da 4 successi consecutivi. I bianconeri passano a San Siro grazie al 2-1 firmato da Quagliarella e Del Piero, a cui risponde nel finale Ibrahimovic. Tre punti che rilanciano le quotazioni dei bianconeri al termine di una partita vinta con merito e giocata con grande spirito di sacrificio. Il Milan comincia bene, poi subisce gol, non riesce a pungere e non gli basta un grande finale per recuperare. Ottimo avvio del Milan che dopo pochi secondi si rende pericoloso con una triangolazione Pato-Ibra, con il brasiliano che non riesce a finalizzare. Al 7’ Ibrahimovic con una gran botta da fuori
colpisce in pieno l’incrocio dei pali. Poco dopo altro suggerimento di Pato per Ibra e conclusione sulla quale Storari si salva in angolo. La Juve e’ costretta a restare dietro, ma scampato il pericolo iniziale e’ pronta a colpire ogni volta che ne ha l’occasione, anche perche’ i rossoneri non sono irresistibili dietro. E infatti al 24’ e’ la Juve a passare in vantaggio: cross teso dalla sinistra di De Ceglie e perfetto stacco di testa di Quagliarella che infila il pallone all’incrocio non lasciando scampo ad Abbiati. Il Milan sembra subire il colpo, si fa vedere con una insidiosa punizione di Pirlo, ma poi rischia di capitolare ancora quando in contropiede Del Piero preferisce tirare piuttosto che servire Quagliarella. Al 35’ Bonera si scontra con De Ceglie ed e’ costretto a lasciare il campo ad Abate; il difensore rossonero lascera’ il terreno di gioco in barella; poco dopo e’ costretto a dare forfait anche De Ceglie,
sostituito da Pepe. Nel recupero sale il cattedra Ibra che prima sfiora il gol con un colpo di testa su cross di Pato e poco dopo manda alto per un soffio dopo aver vinto un contrasto in area con Pepe. Il Milan comincia in avanti la ripresa e al 5’ Ibrahimovic si vede respingere da Felipe Melo un potente rasoterra. All’11’ out anche Martinez che deve lasciare il posto a Sissoko. Al 20’ la Juventus raddoppia: Sissoko si invola verso la porta, il centrocampista bianconero si inceppa sulla prima conclusione ma riesce a proteggere il pallone e servirlo a Del Piero che con un rasoterra infila Abbiati; superato Boniperti (179 gol in A). Il Milan accorcia le distanze: cross da sinistra di Antonini e perfetto stacco di testa di Ibrahimovic che infila Storari. Nel pomeriggio la Roma ha sconfitto per 2-0 il Lecce all’Olimpico. Decisive le reti di Burdisso e Vucinic nella ripresa. Mentre il montenegrino esulta,
Olivera e Totti vengono a contatto e l’arbitro Gervasoni li espelle entrambi. Il numero 10 di Ranieri viene portato via a forza negli spogliatoi in preda ad una crisi di nervi.
'Ora mancherà il nostro capitano nel derby, vorrà dire che giocheremo per lui. Cosi' l'allenatore della Roma, Claudio Ranieri, commenta l'espulsione di Francesco Totti durante Roma-Lecce.'Ha avuto una reazione spropositata perché ha ritenuto come tutti quanti noi ingiusta l'espulsione: l'arbitro doveva gestire la situazione in maniera diversa, l'espulsione mi è sembrata molto eccessiva', ha aggiunto Ranieri.
Alessandro Lugli

sabato 30 ottobre 2010

BOLOGNA-NAPOLI 1-1, NAPOLI-ROMA 1-1 BY ALEX LUGLI 1989

diego maradona ed i suoi 50 anni


DIEGO MARADONA E I SUOI 50 ANNI: UN MITO
Diego Armando Maradona (Lanús, 30 ottobre 1960) ex calciatore argentino e allenatore, di ruolo centrocampista offensivo ed attaccante, capitano della Nazionale argentina di calcio vincitrice del Mondiale del 1986. Ha partecipato a quattro diverse edizioni dei mondiali: 1982, 1986, 1990, 1994, andando a segno in tutte tranne nel 1990. I suoi 91 match e 34 reti con la Nazionale argentina costituirono un record, successivamente battuto da Javier Zanetti, Roberto Ayala, Diego Simeone e Oscar Ruggeri per le presenze e da Gabriel Omar Batistuta e Hernán Crespo per i gol. La Federazione calcistica dell'Argentina (AFA) gli ha inoltre assegnato il titolo di "Miglior Calciatore Argentino di sempre" nel 1993. Noto anche come El Pibe de Oro (Il Ragazzo d'Oro), considerato tra i più talentuosi calciatori di tutti i tempi, ha militato nell'Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell's Old Boys in una carriera da professionista più che ventennale. Alla fine del 2000 è stato eletto da un sondaggio popolare indetto dalla FIFA miglior calciatore di tutti i tempi col 53,6% dei voti. Fu eletto Calciatore dell'anno nel 1986 dalla rivista inglese World Soccer e occupa la 2a posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla stessa rivista[8]. In una votazione tenutasi nel 2000 per l'IFFHS a cui hanno partecipato giornalisti ed ex-calciatori, Maradona è risultato il 5° miglior giocatore del XX secolo dopo Pelè, Johan Cruijff, Franz Beckenbauer e Alfredo di Stéfano. Ritenuto una delle figure più controverse della storia del calcio, fu sospeso due volte per positività a test antidoping nel 1991 (per uso di cocaina) e nel Mondiale 1994 (per uso di efedrina): dopo il suo ritiro ufficiale dal calcio nel 1997, ha subìto un aumento eccessivo di peso (risolto con l'ausilio di un bypass gastrico) e le conseguenze della dipendenza dalla droga, dalla quale si è liberato dopo lunghi soggiorni in centri di disintossicazione. Successivamente è stato inserito da Pelè nel FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi divulgata il 4 marzo 2004, in occasione del centenario della federazione ed è diventato nel 2005 una star della TV argentina con il suo show La Noche del 10. Nonostante la poca esperienza nel ruolo, nel novembre 2008 è stato nominato CT dell'Argentina con il compito di condurre la nazionale nelle qualificazioni per i Mondiali del 2010, obiettivo infine raggiunto nell'ottobre 2009. L'AFS (Association of Football Statisticians'), classificando i 100 più grandi calciatori di sempre secondo un criterio puramente statistico, lo ha incluso al 6º posto.
Maradona iniziò a giocare a calcio nella squadra del padre, l'Estrella Roja, di cui Diego era il talento più apprezzato. L'antagonista più acerrima era la squadra del miglior amico di Maradona: Goyo Carrizo. Fu proprio questi a farlo partecipare ad una selezione nelle giovanili dell'Argentinos Juniors di Buenos Aires. Entrò così a far parte delle Cebollitas (Cipolline), la squadra giovanile dell'Argentinos, il 5 dicembre 1970 a 10 anni. Il suo primo allenatore fu Francisco Cornejo, che all'inizio non credette alla giovane età di Maradona (gli fu addirittura richiesto un documento, che però non aveva con sè al momento del provino[14]). Con lui in rosa, la squadra giovanile raggiunse una striscia di 136 risultati utili consecutivi.
Maradona iniziò la sua carriera professionistica nell'Argentinos Juniors nel 1976, debuttando il 20 ottobre nella partita contro il Talleres con la maglia numero 16[15], dieci giorni prima di compiere sedici anni. Poco prima di farlo esordire l'allora allenatore dell'Argentinos Juniors, Juan Carlos Montes, disse a Maradona: "Vai Diego, gioca come sai". In tutta risposta, Diego fece subito un tunnel al primo avversario che gli si parò davanti, Juan Domingo Patricio Cabrera. Iniziò così a giocare spezzoni di partite fino a diventare titolare fisso.
Nel 1979 e nel 1980 vinse il Pallone d'Oro sudamericano, il premio che spetta al miglior giocatore del continente.
Maradona con la maglia del Boca Rifiutata un'offerta del River Plate, si trasferì al Boca Juniors coronando il sogno di giocare nella squadra del cuore del padre. Qui incontrò un ambiente ostile, i dirigenti gli erano contro e l'allenatore Silvio Marzolini puntualizzò subito che per Maradona non ci sarebbe stato alcun tipo di "favoritismo". A causa di problemi economici il Boca dovette privarsi di Maradona, non essendo in grado di pagare il suo trasferimento definitivo (Maradona era arrivato in prestito). Si fece quindi avanti il Barcellona, con l'offerta record di una cifra pari a dodici miliardi di lire. L'ufficializzazione poté arrivare solo dopo i Mondiali del 1982, disputati proprio in Spagna e per i quali Maradona - al contrario di quattro anni prima - venne convocato godendo ormai della fama di giocatore di primissimo livello internazionale.
Dopo i mondiali Maradona giocò la sua prima stagione con la maglia del Barça dell'allora presidente Nuñez, deludendo però le aspettative; rimediò diversi infortuni sino a che un'epatite virale lo allontanò dai campi per oltre tre mesi.
La stagione 1983-1984, con Menotti sulla panchina del Barça cominciò meglio ma Maradona subì un grave infortunio (che gli causerà per sempre la perdita del 30% della mobilità della caviglia) per un fallo di frustrazione decisamente violento del difensore dell'Athletic Andoni Goikoetxea Olaskoaga.
I rapporti con il Barcellona e il suo presidente Nuñez cominciarono però a deteriorati, e Maradona, ripresosi completamente dall'incidente, fu clamorosamente ingaggiato, dopo un mese di difficili trattative, dal Napoli per la cifra record di tredici miliardi e mezzo di lire. Il contratto fu firmato senza che il Napoli disponesse della liquidità per regolarizzare l'acquisto; il denaro venne versato solo in un secondo momento. Si racconta che l'allora presidente del Napoli Corrado Ferlaino abbia depositato in federazione una busta vuota, facendo credere che contenesse il contratto firmato dal giocatore. In questo modo guadagnò il tempo necessario per concludere la trattativa, sostituendo poi la busta vuota con quella regolare.
Il 5 luglio 1984 Maradona venne presentato ufficialmente allo Stadio San Paolo e fu accolto da ben settantamila persone, che pagarono la quota simbolica di mille lire per vederlo. Bastarono un palleggio ed un tiro verso la porta sotto la curva B e l'entusiasmo si trasformò già in tripudio. Nella prima stagione, però, le aspettative furono in grande parte disattese. Mal supportato da una squadra di mediocre valore Maradona dimostrò quasi esclusivamente le proprie doti di funambolo, ma il suo contributo non poté essere utile per raggiungere grandi traguardi. Il Napoli disputò un brutto girone di andata e solo nel finale riuscì a raggiungere una tranquilla posizione di centro classifica. Era chiaro che da solo Maradona non avrebbe portato il Napoli a grandi risultati e la società dovette subito correre ai ripari. L'anno successivo arrivarono in azzurro grandi rinforzi del calibro di Bruno Giordano, Claudio Garella, Alessandro Renica e rinforzi dalle giovanili del Napoli, tra i quali Ciro Ferrara che debuttò in prima squadra proprio nel 1985-86. Quella stagione finì col Napoli al terzo posto, ma era solo un anticipo del vero trionfo.
In maglia azzurra Maradona raggiunse l'apice della celebrità, portando il Napoli ai vertici del calcio italiano ed europeo. Grazie ad un'ottima squadra e alla sua guida, il Napoli vinse il suo primo scudetto nel campionato 1986/87 (allenatore Ottavio Bianchi), stagione memorabile anche perché dopo ben trentadue anni il Napoli riuscì a battere di nuovo la Juventus al "Comunale" di Torino. Il 10 maggio 1987 il Napoli pareggiò per 1 a 1 la partita casalinga con la Fiorentina conquistando matematicamente il suo primo scudetto. La città intera si abbandonò all'euforia ed alla festa. Maradona fu protagonista assoluto dell'impresa e coronò il sogno di vincere un titolo fino ad allora solo immaginato da tifosi e addetti ai lavori. Il Napoli vinse anche la sua terza Coppa Italia, vincendo tutte le 13 gare, comprese le due finali disputate contro l'Atalanta. L'accoppiata scudetto/coppa fu un'impresa che fino a quel momento era riuscita solo al Grande Torino ed alla Juventus. Bruno Giordano fu il capocannoniere della manifestazione con 10 reti. Nella stagione 1987/88 il Napoli partecipò per la prima volta alla Coppa dei Campioni, ma uno sfortunato sorteggio mise contro gli azzurri il Real Madrid: i partenopei uscirono battuti dal Bernabeu per 2-0 (con lo stadio surrealmente vuoto per via di un provvedimento disciplinare), e pareggiarono per 1-1 la gara di ritorno abbandonando subito le ambizioni europee. In campionato il Napoli dominò fino alla ventesima giornata mantenendo cinque punti di vantaggio sulla seconda, ma inaspettatamente gli azzurri crollarono facendosi superare dal Milan di Sacchi, perdendo quattro delle ultime cinque partite. Maradona, nonostante lo Scudetto perso, si consolò col titolo di capocannoniere del torneo con 15 reti all'attivo. Nel 1989 il Napoli concluse il campionato ancora al secondo posto, dietro l'Inter dei record, ma vinse la Coppa UEFA (primo titolo internazionale) dopo aver battuto nella doppia finale lo Stoccarda (2-1 all'andata e 3-3 al ritorno) e dopo aver superato avversari blasonati come la Juventus e il Bayern Monaco (che sei mesi prima aveva clamorosamente eliminato l'Inter) ed anche in quel torneo l'apporto di Maradona fu determinante, soprattutto nelle gare più importanti con assist, goal e invenzioni spesso decisivi. Nella stagione 1989/90 a Bianchi subentrò Albertino Bigon. Maradona non giocò le prime partite della stagione e venne sostituito da Gianfranco Zola, ma rientrò ben presto in squadra ritrovando l'amore dei tifosi. Il campionato fu riconquistato dal Napoli con Maradona pronto a presentarsi ai Mondiali fregiandosi del titolo di campione d'Italia.
Nella stagione 1990-91, la rosa del Napoli era di poco diversa da quella laureatasi campione d'Italia. La stagione cominciò con la vittoria nella Supercoppa Italiana del 1990 ottenuta battendo la Juventus allenata da Maifredi per 5-1. Il campionato, invece, cominciò male: nelle prime tre partite la squadra ottiene solo un punto. In Coppa dei Campioni, dopo un inizio favorevole con una convincente doppia vittoria sugli ungheresi dello Újpesti Dózsa, al secondo turno il Napoli incontrò lo Spartak Mosca; l'andata al San Paolo finì 0-0, ma alla partita di ritorno in Russia Maradona non partì con la squadra, noleggiò un aereo privato ed arrivò a Mosca solo la sera successiva, il caso fu ampiamente affrontato dalla stampa italiana, che tra l'altro riportò alcune dichiarazioni di Luciano Moggi (allora dirigente del Napoli) e Albertino Bigon[25]. Maradona entrò in campo solo nel secondo tempo, l'incontro finì 0-0 anche dopo i supplementari e i russi vinsero la partita ai rigori (nonostante Maradona avesse siglato il suo). Iniziò il lento declino dell'esperienza italiana di Maradona che finì il 17 marzo 1991 dopo un controllo antidoping effettuato al termine della partita di campionato Napoli-Bari che diede il responso di positività alla cocaina. Il Napoli chiuse la stagione all'ottavo posto. Nel 2000 il Napoli, in onore ed in memoria della straordinaria e irripetibile carriera al Napoli decise che mai più nessun calciatore avrebbe indossato una maglia col numero dieci appartenuto a Maradona. Nel 2004, a causa del fallimento e della successiva iscrizione al campionato di Serie C1 e per il regolamento della numerazione delle maglie di quest'ultima, il Napoli fu costretto a ristampare la maglia con quel numero, fino al nuovo ritiro nel 2006, grazie alla promozione in Serie B.
Il culmine della carriera di Maradona fu anche senza dubbio la vittoria nel campionato del mondo 1986 in Messico, al termine di un torneo nel quale fu, nel bene e nel male, il protagonista: nel bene, per i suoi cinque gol e cinque assist nelle sette partite giocate nel torneo (tutte vinte, tranne l'1-1 contro l'Italia nella prima fase a gironi) e per il gol nei quarti di finale segnato contro l'Inghilterra, dopo aver dribblato tutti gli avversari che provarono ad ostacolarlo nella sua corsa dalla linea di centrocampo alla porta difesa da Peter Shilton. Nel male, per le polemiche seguite al celeberrimo gol di mano nella stessa partita contro l'Inghilterra che ruppe l'equilibrio dell'incontro e fu erroneamente convalidato dall'arbitro tunisino Ali Bennaceur. Maradona rivendicò la legittimità di quel gol come atto di giustizia a seguito della Guerra delle Falkland del 1982 (a segnare, secondo Maradona, fu la Mano de Dios), ma in effetti l'unico risultato pratico che ebbe fu quello di indurre la FIFA a escludere di fatto gli arbitri provenienti da federazioni "calcisticamente ancora in via di sviluppo" dalle fasi finali ad eliminazione diretta. Indipendentemente da ciò, la segnatura al termine di quello slalom (che fu quella del provvisorio 2-0, alla fine l'Argentina vinse per 2-1) risultò essere il Gol del Secolo (noto altresì come il Più grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA) secondo un sondaggio indetto dalla FIFA nel 2002[24]. Due gol al Belgio in semifinale valsero la finale contro la Germania Ovest. Ai goal argentini di Brown e Valdano risposero quasi in finale di partita Rummenigge e Völler, ma quando la gara stava per avviarsi ai tempi supplementari, Maradona pescò un corridoio sulla destra per Burruchaga, che batté Toni Schumacher per il 3-2 che diede all'Argentina il suo secondo titolo mondiale, il primo e unico di Maradona.
Alessandro Lugli

genoa-inter 0-1


GENOA-INTER 0-1
Una rete di Muntari allo scadere del primo tempo, con la grande complicità del portiere Eduardo, permette all'Inter di imporsi in casa del Genoa per 0-1 e portarsi così momentaneamente ad un punto dalla capolista Lazio. Un anticipo di serie A contraddistinto da un grande equilibrio e deciso da un episodio, con la squadra di Gasperini che per quanto ha fatto vedere in campo forse non avrebbe meritato la sconfitta. In avvio del match i genoani appaiono abbastanza propositivi, facendosi vedere dalle parti di Julio Cesar in un paio d'occasioni con Toni senza però riuscire a portare pericoli concreti. Dopo un altro tentativo genoano con Mesto, che manda fuori da posizione defilata, intorno al quarto d'ora arriva il primo acuto dell'Inter, con Snejider che impegna Eduardo da fuori area. La partita si gioca a ritmi alti e i padroni di casa non sembrano per nulla intimoriti di fronte ai campioni d'Italia e d'Europa. Al 21' Toni salta Lucio e impegna Julio Cesar con un tiro potente sul secondo palo che viene deviato in angolo. Alla mezzora i nerazzurri sprecano un'occasione clamorosa, con Eto'o che servito alla perfezione da Muntari manda fuori a pochi metri di distanza da Eduardo. Sul finire della prima frazione l'occasione per passare in vantaggio arriva anche per i rossoblu, ma sull'invito di Chico a centro area Rossi calcia fuori quello che è in pratica un rigore in movimento. Le squadre stanno per andare negli spogliatoi quando l'Inter trova il vantaggio: tiro di Muntari dalla distanza e papera di Eduardo che non controlla una conclusione centrale e non certo irresistibile. Nella ripresa la prima occasione è per l'Inter, con Biabiany che si fa neutralizzare dall'estremo difensore rossoblu. I liguri, a parte un tentativo isolato di Toni, non si rendono pericolosi, mentre gli uomini di Benitez sprecano due calci di punizione con Sneijder che non inquadra la porta. L'Inter contiene la pressione dei rossoblu. Al 70' Eto'o ci prova di rovesciata, ma il tentativo acrobatico finisce fuori. La pressione degli uomini di Gasperini aumenta e a dieci minuti dal termine Criscito ha una buona occasione ma il pallone finisce fuori di un soffio. Negli ultimi minuti la palla del pareggio genoano arriva sui piedi di Boakye, che da buona posizione alza troppo la mira e la conclusione sfiora la traversa.
Alessandro Lugli

presentazione brescia-napoli


PRESENTAZIONE BRESCIA-NAPOLI
Il Brescia è pronto alla partita della vita per cancellare le ultime quattro sconfitte consecutive. Il passaggio del turno ha ridato fiducia all'ambiente ma la posizione di Iachini resta incerta. Contro gli azzurri non ci sarà l'infortunato Mareco (non è al meglio neanche Zoboli che comunue è una alternativa) oltre a Diamanti che sconta l'ultimo turno di squalifica. Davanti a Serena linea difensiva con Martinez e Zebina al centro, Zambelli e Dallamano sugli esterni. A centrocampo Cordova in cabina di regia supportato da Baiocco e Hetemaj. In attacco Kone libero di inserirsi a supporto delle due punte Caracciolo ed Eder.
Il Napoli deve riscattare il ko con il Milan senza lo squalificato Pazienza e con un Gargano non al 100%. L'uruguayano è in ballottaggio con Blasi per far coppia con Yebda certo di una maglia da titolare dopo l'incoraggiante prova con i rossoneri. In difesa rientra Cannavaro al centro, Campagnaro a destra (non è da escludere un turno di riposo in vista di Liverpool dando spazio a Grava) e Aronica a sinistra. Maggio e Dossena confermati sugli esterni. In attacco sicuri del posto Hamsik e Cavani mentre Lavezzi deve recuperare pienamente dalla botta rimediata con il Milan altrimenti è pronto Sosa.
BRESCIA ( 4-3-1-2): Sereni; Zambelli, Martinez, Zebina, Dallamano; Baiocco, Cordova, Hetemaj; Kone; Caracciolo, Eder. A disposizione: Arcari, Bega, A. Filippini, Budel, Vass, Berardi, Possanzini. All. Iachini

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Yebda, Dossena; Lavezzi, Hamsik, Cavani. A disposizione: Iezzo, Grava, Cribari, Blasi, Zuniga, Sosa, Dumitru. All. Mazzarri


ARBITRO: Valeri (Pugiotto-De Luca, 4° uomo: Brighi)


STATISTICHE - Giuseppe Iachini è ad un passo dal subire la sconfitta ufficiale n. 100 della sua carriera di tecnico professionista. Il bilancio delle attuali 324 panchine professionistiche è completato da 133 successi e 92 pareggi. Il Brescia non pareggia un match di campionato - considerata la sola regular season - tra vecchia e nuova stagione, dal 24 aprile scorso: 0-0 interno contro la Reggina, in serie B. Nelle successive 13 partite prese in esame lo score è di 7 successi e 6 sconfitte (di cui 4 nelle ultime 4 gare disputate). Gilberto Vidal Martinez, se dovesse scendere in campo, festeggerebbe la 200/a presenza ufficiale della propria carriera professionistica in Italia, tutte collezionate con la maglia del Brescia. Le attuali 199 presenze sono così suddivise: 105 in serie A, 79 in B, 10 in coppa Italia e 5 in altri tornei. Il Napoli ha sempre subito almeno un gol in ciascuna delle ultime 10 gare esterne disputate in serie A, per un totale di 11 reti al passivo. L'ultima trasferta di campionato conclusa a porta inviolata dai campani risale al 21 febbraio scorso: 0-0 in casa del Siena. Il Napoli è una delle 3 squadre della serie A 2010/11, assieme a Cesena e Parma, ad aver effettuato il minor numero di sostituzioni in questi primi 8 turni di campionato: sono appena 20 sulle 24 disponibili.

Alessandro Lugli

Samp-Cassano, è davvero rottura


Antonio Cassano stavolta l'ha combinata davvero grossa.

La Sampdoria non ha infatti digerito l'ennesima "cassanata", arrivata dopo un lungo periodo di calma in cui il talento barese sembrava aver messo la testa a posto, complice il matrimonio con Carolina Marcialis, e con un duro comunicato ha annunciato che verranno presi provvedimenti.

"In riferimento all'episodio accaduto nella giornata di martedì 26 c.m. presso il centro sportivo Mugnaini - si legge in una nota -, durante il quale il calciatore Antonio Cassano ha tenuto un comportamento gravemente offensivo e irrispettoso nei confronti del presidente dott. Riccardo Garrone, l'U.C. Sampdoria S.p.a. comunica di aver attivato presso gli organi competenti le richieste per i conseguenti provvedimenti disciplinari". Un modo formale per far sapere che di fatto Cassano domenica non giocherà e potrebbe essere messo ufficialmente fuori rosa.

La mancata partecipazione dell'ex Roma e Real Madrid ad una serata in un club di Lavanga per il ritiro di un premio ha indispettito il patron del club ligure, che quando si è recato a Bogliasco per avere delle spiegazioni è arrivato alla rottura col suo ormai ex pupillo, rottura insanabile che magari già a gennaio potrebbe portare alla cessione.

La Juventus per giugno stava pensando di affidargli il ruolo di erede di Del Piero ma visto come stanno andando le cose non è escluso che tra un paio di mesi potrebbe essere FantAntonio il rinforzo tanto atteso da Del Neri per il reparto d'attacco.

L'Inter si riscopre cinica


L'Inter si riscopre cinica.

I nerazzurri capitalizzano un errore di Eduardo su conclusione di Muntari e, pur soffrendo, con un ottimo Genoa, vincono 1-0 a Marassi.

Benitez recupera sia Pandev che Milito, ma lancia dal primo minuto ancora il tridente Sneijder-Biabiany-Coutinho in supporto ad Eto'o. Molto assenze per il Genoa che parte con l'unica punta Luca Toni che viene supportato dal duo Mesto-Rossi. Proprio l'ex attaccante della Roma parte bene mettendo quasi da solo in apprensione la difesa dei campioni d'Europa. A complicare i piani nerazzurri arriva una fitta per Cambiasso che precauzionalmente lascia subito il campo per Muntari. La partita prosegue su ritmi altissimi, con ribaltamenti di fronte e occasioni sventate all'ultimo nelle due aree, complici ultimi passaggi non esattamente al bacio. Eto'o però viene servito bene in profondità ma viene clamorosamente tradito da una zolla e si divora la palla dell'1-0. Il terreno di Marassi, che fa arrabbiare da anni chiunque ci giochi sopra, non aiuta nemmeno Rossi che pur conoscendolo bene spreca un'occasione simile a quella capitata al camerunense. In pieno recupero però arriva la papera di Eduardo che non si sposta lateralmente in maniera efficace e devia nella propria porta un tiro potente ma centrale di Muntari, in gol per l'1-0 quando le squadre erano già praticamente negli spogliatoi.

Nella ripresa l'Inter prova a chiudere i conti ma Biabiany non si sblocca facendosi ipnotizzare da Eduardo e Sneijder non trova la porta su punizione. Il Grifone ha un po' subito il colpo ma con gli ingressi di Destro e Zuculini si butta in avanti alla ricerca del pareggio. Anche Julio Cesar intanto è costretto ad uscire dal campo per un problema muscolare, evento che mentalmente aiuta i padroni di casa, spinti dai tifosi in avanti nonostante le assenze. Eto'o intanto conferma di non essere in una delle sue migliori serate e dopo un paio di contrasti persi con l'ex milanista Kaladze cerca una difficile rovesciata invece di stoppare la palla e girarsi da pochi passi sugli sviluppi di un calcio da fermo. Il finale è tutto rossoblù, con Destro, Criscito, Boakye e Toni che graziano Castellazzi non trovando la porta.

AURELIO DE LAURENTIIS: "AUGURI DIEGO, ARTISTA DEL PALLONE"


«Il 30 ottobre 1960 è nato l'uomo che ha cambiato la storia del calcio mondiale, il giocatore più forte di tutti i tempi, il campione che ha elevato Napoli nella leggenda immortale». Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha fatto oggi gli auguri, a nome di tutto il club azzurro, a Maradona che domani compie 50 anni. «Il fuoriclasse che ha segnato un'epoca indimenticabile - prosegue De Laurentiis in un messaggio pubblicato sul sito web del Napoli - festeggia le nozze d'oro con la vita. La SSC Napoli, sposando il sentimento dello sconfinato popolo azzurro, augura a Diego Armando Maradona un felice compleanno ed un meraviglioso cammino che possa avere un orizzonte dipinto di gloria e serenità». «Cinquant'anni intensi e straordinari - conclude De Laurentiis - come l'amore che Napoli avrà sempre per il suo Eterno Artista del pallone. Auguri Diego».

venerdì 29 ottobre 2010

PINO DANIELE : SANTA TERESA BY ALEX LUGLI

COPPA ITALIA: BARI-TORINO 3-1


Il Bari si e' qualificato al 4/o turno di Coppa Italia battendo il Torino 3-1. Galletti in vantaggio dopo appena 4' con Caputo, ma il Toro reagisce e trova il pari su una sfortunata deviazione di Rossi su punizione di Gasbarroni. Il Bari risolve il match nella ripresa: vantaggio al 63' con un rigore di Parisi, concesso per un fallo di Cofie su Rivas. Poi al 69' gol capolavoro di Pulzetti, che dal limite dell'area lascia partire un sinistro a giro sul secondo palo. Prossima sfida Bari-Livorno.

Juve, Agnelli : “Le sfide valgono tutte tre punti”



“La sfida con il Milan ha un fascino particolare, ma le partite sono 38, valgono tutte tre punti e alla fine del campionato vincera’ chi ha fatto piu’ punti”. Cosi’ il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha risposto a una domanda dei giornalisti che, nel corso della conferenza stampa seguita all’assemblea degli azionisti, gli hanno chiesto se reputasse la prossima sfida di campionato tra Juventus e Milan gia’ una sfida che vale lo scudetto. “Certo – ha aggiunto – e’ una sfida particolare che che stimola gli attori in campo e fuori”.

MARCO MASINI: "CUCCIOLI" BY ALEX LUGLI

giovedì 28 ottobre 2010

NAPOLI : LA STORIA IN EUROPA BY ALEX LUGLI 5A PARTE

coppa italia: bene la lazio



Bene la Lazio nel 3/o turno di Coppa Italia contro il Portogruaro battuto 3-0 con reti di Gonzalez, Kozak e Bresciano. Al quarto turno i biancocelesti incontrano l’Albinoleffe che ha espugnato Crotone 1-0. Altri risultati: Cesena-Novara 1-3 dts, Bologna-Modena 3-2, Brescia-Cittadella 1-0, Cagliari-Piacenza 3-0, Catania-Varese 4-3 dts, Lecce-Siena 3-2. Cosi’ nel 4/o turno: Cagliari-Bologna, Catania-Brescia, Udinese-Lecce. Oggi in campo Chievo-Sassuolo (contro il Novara) e Torino-Brescia (contro il Livorno).

mercoledì 27 ottobre 2010

IL NAPOLI IN EUROPA : LA STORIA 4A PARTE BY ALEX LUGLI

NAPOLI: LA STORIA IN EUROPA TREZA PARTE BY ALEX LUGLI

NAPOLI-MILAN 2-3 BY ALEX LUGLI 1988

NAPOLI IN EUROPA : LA STORIA BY ALEX LUGLI SECONDA PARTE

IL NAPOLI IN EUROPA BY ALEX LUGLI

Coppa Italia: Fiorentina-Empoli 1-0


ROMA - La Fiorentina ha battuto l'Empoli 1-0 in una partita valida per il terzo turno della Coppa Italia. I padroni di casa sono stati costretti ai supplementari dalla compagine toscana di Serie B. La partita si e' risolta solo all'ultimo minuto, il 119esimo, grazie ad un colpo di classe di Babacar. I Viola passano quindi il turno: affronteranno la vincente di Frosinone-Reggina.

martedì 26 ottobre 2010

napoli-milan 1-2


Napoli-Milan 1-2
Al San Paolo il Milan batte il Napoli per 1-2 e sale così al secondo posto in classifica con 17 punti, due in meno della capolista Lazio. Gli uomini di Mazzarri si sono dovuti arrendere sotto i colpi di Robinho e Ibrahimovic, al termine di una partita giocata sempre all'attacco, nonostante l'espulsione di Pazienza nel finale del primo tempo li abbia costretti in dieci uomini per tutta la ripresa. Un gol incredibile di Lavezzi ad un quarto d'ora dal termine ha fatto credere il Napoli nell'impresa. Il match si è però concluso con una sconfitta per i partenopei, che restano così fermi a 12 punti. Le due squadre cominciano la partita a viso aperto e senza timori reverenziali. Al 10' i rossoneri devono fare a meno di Antonini, al suo posto entra Oddo. Con il passare dei minuti gli uomini di Allegri iniziano ad imporre il proprio. Gli sforzi milanisti vengono premiati al 22': Oddo serve Robinho che batte De Sanctis infilandolo alla sua destra. La reazione del Napoli è immediata. I padroni di casa si affacciano dalle parti di Abbiati prima con Cavani e poi con Hamsik, ma le azioni si concludono con un nulla di fatto. Gli uomini di Mazzarri insistono e dopo pochi minuti sprecano un'ottima occasione con Aronica. I rossoneri provano a riprendere il controllo del match ma gli azzurri cercano con insistenza il pari. Allo scadere della prima frazione però, per il Napoli arriva un brutto colpo: Pazienza si fa ammonire per la seconda volta e viene espulso, complicando ancora di più la gara dei partenopei. Nei minuti finali del primo tempo Abbiati compie un mezzo miracolo su Lavezzi. La prima occasione della ripresa è per il Napoli, con Lavezzi che dal vertice dell'area piccola del portiere sfiora l'incrocio dei pali. La risposta milanista è affidata a Ibrahimovic, che da buona posizione calcia debolmente sul secondo palo consentendo il comodo intervento di De Sanctis. Nonostante l'inferiorità numerica il Napoli continua ad attaccare in maniera generosa. L'occasione buona sembra capitare ad Hamsik, ma sul tiro dello slovacco Abbiati si fa trovare ancora pronto. Dopo un'occasione sprecata da Pato, il Milan trova il pareggio con Ibrahimovic che di testa mette dentro il pallone dello 0-2. I partenopei sembrano alle corde ma a un quarto d'ora dal termine una magia di Lavezzi, che con un cucchiaio a sorpresa batte Abbiati, riporta il Napoli in carreggiata. Nel finale di gara tutte e due le squadre hanno la possibilità di andare in gol ma la partita termina sull'1-2.


Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato : “L’anima e il cuore ci devono essere e ci sono stati da quando sono arrivato. Mi spiace per il risultato perchè abbiamo creato tanto. Ultimamente ci capita di partire contratti. Sto cercando di analizzarne le motivazioni. Mi ha comunque fatto piacere vedere con che grinta la squadra tiene testa a qualsiasi avversario, provando a fare la partita, anche al di la delle varie ripartenze. Preso il cazzotto dello svantaggio, ho visto chiara la reazione".

Mazzarri poco ha apprezzato l'arbitraggio...: "Quando Lavezzi è andato via su Papastathopoulos è stato scandaloso che l’arbitro non sia intervenuto. Lì era somma di ammonizioni e doccia anzitempo per il difensore rossonero. Il direttore di gara è stato fiscale nell'espellere Pazienza per il doppio fallo di mano, ma non ha riservato lo stesso trattamento a Sokratis. A quel punto avremmo giocato in 10 contro 10 e le cose, son sicuro, sarebbero andate diversamente. Il gol l’abbiamo preso quando Maggio era fuori. C’è solo da applaudirli questi ragazzi. Giocare con un uomo in meno per tutto il secondo tempo, e peraltro sotto di una rete, sarebbe stato destabilizzante per qualsiasi squadra, ma non lo è stato per noi. Ora azzeriamo tutto e cominciamo a preparare al meglio la gara con il Brescia”.

Capitolo Santacroce: "Fabiano era infortunato, non l'ho convocato per questo"

E su Dumitru...: "Gli ho subito fatto i complimenti. Nicolao si è comportato da veterano sebbene la situazione non fosse delle migliori. Quando perdiamo a me non sta mai bene, ma il ragazzo rappresenta una delle note positive della serata insieme a Yebda".
Alessandro Lugli

lunedì 25 ottobre 2010

Serie A: la Samp punge, Eto’o salva l’Inter



L’Inter frena in casa contro la Sampdoria. A San Siro finisce 1-1. Blucerchiati in vantaggio con Guberti al 62′ con un gol in acrobazia, pari di Eto’o a dieci dalla fine. Non basta alla squadra di Benitez il settimo centro in campionato su otto partite del camerunese. La Lazio sembra lontana.L’Inter, a caccia dei biancocelesti in vetta, schiera Eto’o (6 gol in A) unica punta. La Sampdoria, tre pareggi in trasferta su tre gare, con Pazzini in avanti, ancora a digiuno in campionato. La prima occasione è dei nerazzurri, con Lucio che tira addosso a Curci in girata con il sinistro (9′). È dominio Inter nel primo tempo, vicina al gol anche con Coutinho al 34′. Ma i doriani provano ad affondare: Pazzini tira addosso a Julio Cesar da due passi (32′). E a due minuti dalla fine una scivolata di Zanetti salva un pallone diretto a Cassano. Ai nerazzurri manca la zampata in zona gol.

Il secondo tempo è frizzante. L’Inter resta a guardare e la Samp attacca. I doriani passano in vantaggio al 62′ con una girata di destro in area di Guberti su assist di Cassano, dopo una palla regalata da Chivu. I nerazzurri adesso ci credono e si buttano in avanti. E all’80′ arriva il pareggio di Eto’o. Il camerunese, 7 gol in 8 partite, pareggia con un anticipo di destro al volo sul primo su assist di Coutinho. Poi un’occasione a testa per la vittoria. All’88′ Maicon manda incredibilmente fuori di testa con la porta spalancata e al 93′ Pazzini spedisce a lato un destro incrociato da buona posizione.

domenica 24 ottobre 2010

presentazione napoli-milan


PRESENTAZIONE NAPOLI-MILAN
Le probabili formazioni:
Napoli: Mazzarri contro il Milan, oltre al lungodegente Lucarelli, deve fare a meno di Cannavaro: Cribari sarà il centrale della difesa a tre con Campagnaro e Aronica. Confermato il resto della squadra, in attacco il tridente delle meravigle Hamsik-Lavezzi-Cavani.

Milan: Buone notizie per Allegri dall'allenamento di venerdì mattina. Ronaldinho, che giovedì non aveva disputato la partitella per un sovraccarico tendineo alla coscia destra, ha svolto l'intera seduta con i compagni disputando anche la partitella e mettendosi a disposizione del tecnico rossonero per il match di lunedì in casa del Napoli. Solo palestra, invece, per Thiago Silva e Ambrosini, in forte dubbio per il match del San Paolo.

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Milan: “Il Napoli sta bene. Io e i giocatori siamo tranquilli da un punto di vista di quello che facciamo sempre. Diamo il massimo, questa è la grande forza della mia gestione. Daremo tutto. Sono fiducioso, le nostre caratteristiche sono sempre le stesse: il nostro gioco, l’organizzazione tattica e la fiducia nel gruppo. Poi alla fine si accetterà il verdetto del campo”. Sul fronte formazione, difficile che ci sia il turnover: “Qualche volta si può pagare alla terza partita, ma dipende anche dai momenti. Noi – ad esempio – abbiamo avuto la sosta e alcuni giocatori hanno azzerato le tossine. Abbiamo avuto un giorno in più per recuperare, deciderò domani mattina la formazione. Devo aspettare fino all’ultimo per completare le mie valutazioni”. Napoli-Milan è anche la sfida tra due tridenti da sogno: “Un giocatore come Ibrahimovic guadagna da solo quanto sette del Napoli. La sua storia parla chiaro e definisce il valore dei rossoneri. Ma noi sul campo abbiamo fatto vedere che il nostro tridente non è inferiore a quello delle altre squadre. Non bisogna mai dimenticare, però, gli avversari che possono metterci in difficoltà. Spesso ce lo dimentichiamo e da noi si pretende sempre qualcosa di straordinario. Il Liverpool, ad esempio, è una formazione blasonata e attrezzata. Ha fatto una partita tattica per non farci giocare, le grandi squadre ci temono e questo è una grande crescita. Non possiamo sempre mettere sotto chiunque, questo bisogna capirlo. Invece si creano sempre più aspettative che sono deleterie. I fischi? Non sono venuti dalle curve, quindi da chi incarna il vero spirito dei tifosi. In genere sono di due tipi: quelli di contestazione vera e non è il nostro caso dopo l’anno che abbiamo disputato, e quelli per la mancata vittoria. Anche io vorrei sempre vincere, quindi è una sorta di scoramento. Giovedì siamo andati vicino alla vittoria. Forse siamo partiti un po’ contratti, ma poi abbiamo avuto le nostre occasioni. Una partita equilibrata, comunque, ci sta. E’ folle pensare che bisognava schiacciarli, chiunque avrebbe fatto fatica, anche la stessa Inter”. Il Napoli di Reja conquistava tanti risultati di ‘notte’, quello di Mazzarri no: “Evidentemente ci vorrebbe Reja, è un grande allenatore. Non mi interessano queste statistiche”. In difesa potrebbe tornare Cribari per la squalifica di Cannavaro: “Sta bene, valuterò in questi giorni come sostituire Cannavaro. Le contrapposizioni? Abbiamo quattro giocatori da scegliere per tre ruoli, in questa partita possono essere anche meno appropriate, ma non è detto che ci saranno problemi durante la gara. E' questo il reparto che devo verificare. Vedremo l’atteggiamento del Milan. Sicuramente vorranno riscattare il ko con il Real Madrid, non sbaglieranno due partite di seguito, questa è un’altra preoccupazione. Proveranno ad annullare il nostro gioco, ci conoscono. Ci rispetteranno tantissimo, poi con quei campioni cercheranno di metterci in difficoltà. Avrei preferito che avessero vinto in Champions. Se diamo il 120%, credo che sarà una sfida molto bella”. Il Napoli è condizionato dai troppi impegni: “Da un lato, aumenta l’esperienza internazionale, dall’altro abbiamo meno tempo per lavorare sul campo e migliorare qualcosa. Voglio chiarire che stiamo andando bene anche in Europe League, con la Samp prendemmo diverse scoppole, a noi non è capitato”. Sosa e Yebda stanno giocando poco: “Se gioca Sosa, chi va fuori? Un cambio anticipato? Ci ho pensato, ma deve essere migliorativo. I tre davanti hanno il gol nel sangue, c’è un rapporto di fiducia e quindi vanno sorretti anche se prendono cinque minuti di pausa. Sosa sta imparando un modo di giocare, sapeva benissimo la concorrenza, deve crescere piano e mettersi in mostra. Lo stesso discorso vale per Yebda. Il discorso è stato intrapreso con lo zoccolo duro, con i supertitolari che hanno disputato una grande annata. Poi si sono inseriti altri giocatori che possono essere importanti con il passare del tempo. Sono arrivati anche tardi, quindi sono io ad essere parsimonioso nelle scelte. Siamo in una piazza in cui si viene fischiati quando si sbagliano tre passaggi e io non voglio bruciare nessuno. Modificare l’atteggiamento tattico? Contro il Liverpool, l’abbiamo cambiato nel secondo tempo. Sto lavorando su alcuni aspetti: magari non sappiamo gestire il vantaggio e bisogna migliorare in questo senso, quando ci sono alcuni cali di tensione che non sono ammissibili”. Ci sarà un altro pienone: “Per noi è un valore aggiunto, soprattutto se ci sono tifosi che incitano la squadra anche nei momenti difficili. La maggior parte del nostro pubblico è così. Non è la prima volta che riempiamo lo stadio, è successo tante volte l’anno scorso. Ricordo le partite con l’Inter e Milan”.
"Dovremo dare il centoventi per cento". Certe volte i numeri sono più indicativi delle parole. E ne fa un uso assolutamente emblematico Walter Mazzarri che traccia la rotta ai suoi ragazzi alla vigilia del big match con il Milan. Una conferenza stampa in cui il tecnico azzurro analizza anche la partita con il Liverpool per tesaurizzare l'esperienza in vista del posticipo.
Mister, qual è la condizione della squadra?
"Buona, molto buona. Diciamo che i ragazzi stanno bene in linea generale. Avremo un giorno in più per recuperare dopo le fatiche di Coppa e questo può essere determinante. Siamo sicuri di poter dare il massimo, spenderemo tutto quello che avremo dentro e poi andremo a vedere il verdetto del campo con la coscienza a posto".
Che indicazioni ha tratto dalla partita con il Liverpool?
"La prima indicazione è quella della crescita di questa squadra. Nel senso che se il Liverpool, squadra con storia e blasone, attrezzata per grandi competizioni, viene al San Paolo a fare la partita tattica coprendosi, questo significa che anche le grandi squadre ci temono e ci rispettano. Evidentemente il bel calcio che sta mostrando il Napoli lo stanno apprezzando tutti e cercano di non scoprirsi. Questo per me è sintomo determinante della crescita che la squadra ha avuto dall'anno scorso ad oggi. Non so che tipo di atteggiamento avrà il Milan, questo lo vedremo domani sera".
Questa crescita dove può arrivare?
"E' giusto chiarire un aspetto. Il Napoli ha avuto una impennata importante, quasi vertiginosa, forse anche inaspettata in un così breve arco di tempo. Questo è certamente un motivo di orgoglio per tutti noi, ma adesso non si deve commettere l'errore di caricare di eccessive aspettative questa squadra. Non mettiamo addosso ai ragazzi troppa pressione. L'eccezionale non può essere regola neppure nelle grandissime squadre. Noi stiamo maturando e stiamo imboccando la strada giusta. Proseguiamo con calma ed evitiamo che si inneschi un meccanismo che possa creare l'effetto opposto che sarebbe dannoso per tutti"
Cosa teme soprattutto del Milan?
"Inutile stare a parlare del loro valore generale e della squadra stellare che hanno. Piuttosto io temo l'orgoglio dei campioni. Il fatto di aver perso a Madrid sarà per loro una scossa per rifarsi immediatamente. Io dico che una grande squadra difficilmente sbaglia due partite di fila. E' questa la mia maggiore preoccupazione"
Napoli-Milan è anche sfida di tridenti: la fantasia popolare si scalda...
"Sì, però io sostengo che in questo mondo in cui ognuno è libero di dire ciò che vuole, soprattutto nel calcio, ci sono dei parametri che rappresentano una realtà oggettiva. Il solo Ibrahimovic ha un ingaggio che è pari a quello di 7 giocatori del Napoli. Questo significa che ha una storia, un passato che ne determina un valore eccezionale. Ed è anche giusto e legittimo che sia così. Poi se si intende dire che il tridente del Napoli sta facendo meglio di tanti altri attacchi, allora questo è diverso. Di questo siamo lieti, ma per noi deve parlare il campo, solo lì possiamo dimostrare il nostro valore"
Non ci sarà Cannavaro: ha deciso la formazione?
"No, aspetterò l'ultimo momento per comprendere bene la condizione dei singoli. Ho bisogno di tempo per trarre alcune considerazioni tattiche oltre che avere indicazioni sotto il profilo atletico. In difesa abbiamo quattro difensori per tre posti. Deciderò domani, tenendo presenti anche le caratteristiche dell'avversario".
Come giudica sinora gli effetti del turnover?
"Questo è un altro tema che andrebbe affrontato nei minimi dettagli. Ma oggi si parla della partita e siamo concentrati solo su quella. Io però vorrei rispondere a chi dice: perché Sosa o Yebda giocano poco? La spiegazione è semplice. Io ho uno zoccolo duro che parte dal gruppo che l'anno passato è stato protagonista di una splendida rimonta e di una media punti che ci avrebbe assegnato il quarto posto sotto la mia gestione. In questo gruppo io e la Società abbiamo voluto inserire pedine importanti per crescere ulteriormente in ottica futura. Ma questo processo richiede calma e serenità. Sosa e Yebda sono considerati da me due grandi giocatori. Ma in campo io voglio che tutti siano al top. Gradualmente arriveranno anche loro al massimo della condizione e vedrete che ne apprezzeremo il valore vero".
Sarà un'altra notte magica del San Paolo...
"Per noi i tifosi sono determinanti. Ci spingeranno con una forza straordinaria. Anche l'anno scorso con Milan e Inter giocammo due grandi partite in notturna. Non vincemmo ma facemmo vedere un gran calcio. Al nostro pubblico dico: incitateci fino alla fine, rifacendovi a quello striscione che tanto piace a me: al di là del risultato. Dateci l'energia positiva. Sono certo che in campo daremo il centoventi per cento".

Alessandro Lugli

SERIE A: IL PUNTO


SERIE A: IL PUNTO
Continua il sogno della Lazio
Continua il sogno della Lazio, che all’Olimpico con un gol per tempo regola il Cagliari e vola a 19 punti, blindando il primo posto dai possibili attacchi di Inter e Milan. La squadra di Reja ottiene la sua quarta vittoria consecutiva con le reti di Floccari nel primo tempo e di Mauri nella ripresa. Finisce 2-1, per il Cagliari accorcia le distanze Matri. A 14 punti le due milanesi: l’Inter dovra’ rispondere stasera nel posticipo a San Siro contro la Samp, mentre il Milan e’ impegnato domani nel ‘monday night’ a Napoli. In zona Champions il Chievo, che in casa batte nei minuti di recupero il Cesena: finisce 2-1 con Cesar, l’autorete di Guana e il gol partita di Thereau. Il Napoli a 12 punti e’ agganciato dalla Juventus, che a Bologna si guadagna un generoso rigore nel primo tempo, ma Viviano para il tiro di Iaquinta e diventa decisivo per lo 0-0 finale, un risultato che conferma il passo indietro dei bianconeri fatto vedere giovedi’ in Europa League contro il Salisburgo. A quota 11 un trio formato da Palermo, Genoa e Lecce. I siciliani deludono in casa dell’Udinese (perdono 2-1), mentre il Genoa al “Ferraris” fatica ma batte il Catania con il gol decisivo di Rossi. Il Lecce in casa batte in rimonta il Brescia: apre le danze Caracciolo nel primo tempo, reagiscono i giallorossi nella ripresa con Ofere e Di Michele (che sull’1-1 aveva fallito un calcio di rigore). A quota 10 risale l’Udinese, che con i gol di Benatia e Di Natale (rigore) batte 2-1 il Palermo (in rete con Pinilla) e aggancia la Samp che giochera’ stasera. Altro trio a 9 punti, con le sconfitte Catania e Brescia agganciate dalla Roma, che a Parma non va oltre lo 0-0. A 8 punti la Fiorentina, che nell’anticipo di ieri ha battuto 2-1 il Bari lasciando l’ultimo posto e agganciando proprio la squadra di Ventura, il Bologna imbattuto contro la Juventus e il Cesena sconfitto a Verona. Chiude la graduatoria il duo Parma-Cagliari a 7 punti.
Alessandro Lugli

Anticipo, Fiorentina-Bari 2-1


Fiorentina batte Bari 2-1 nell'anticipo dell'8/a giornata del campionato di calcio di serie A. Per i viola reti di Donadel al 34' pt e Gilardino al 37' st, per gli ospiti a segno Parisi al 46' st. Per la squadra di Mihajlovic seconda vittoria in campionato, per i pugliesi terza sconfitta consecutiva.

sabato 23 ottobre 2010

Serie B : Novara-Vicenza 3-0


Il Novara ha battuto 3-0 (2-0) il Vicenza nell’anticipo della 11/a giornata del campionato di serie B. Grazie ai gol di Gonzalez e Rigoni nel primo tempo e di Bertani nella ripresa, i piemontesi infilano la quarta vittoria consecutiva (cinque su cinque in casa) e sono sempre piu’ in testa alla classifica con 25 punti. Il Vicenza resta a 16.

Italia Under 21: Ciro Ferrara è il nuovo Commissario Tecnico



Ciro Ferrara è il nuovo tecnico della nazionale italiana under 21. L’ex allenatore della Juventus prende il posto di Gigi Casiraghi, dimessosi dopo l’eliminazione sia dagli Europei che dalle Olimpiadi. Per Ferrara si tratta di un ritorno in panchina dopo la deludente esperienza con la Juventus. Per il tecnico si tratta di un ritorno nei quadri federali, dopo aver svolto il ruolo di vice di Marcello Lippi nella trionfale avventura ai Mondiali di Germania . A nominare Ferrara è il presidente della Figc Giancarlo Abete dopo i colloqui dei giorni scorsi con il presidente del Club Italia Demetrio Albertini e il coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili, Arrigo Sacchi. Al suo fianco, in qualità di vice, Angelo Peruzzi, attualmente già nei ranghi tecnici federali. Nelle prossime ore, la Figc perfezionerà con Ferrara il contratto che avrà come scadenza il biennio 2011-2013 dell’Under 21. Lunedì 25 alle ore 15, in Federazione, la conferenza stampa di presentazione.

Napoli: Bigon “Buon pareggio contro il Liverpool”


Riccardo Bigon, ai microfoni di Radio Marte, trae un bilancio della prima parte del girone di Europa League e focalizza i traguardi della Società. Il Direttore Sportivo azzurro parte proprio dal match con il Liverpool. “E’ stata una bella serata con una grande cornice di pubblico. Era unaartita difficile contro avversario di caratura internazionale. Abbiamo comandato il gioco per lunghi tratti e siamo soddisfatti del carattere che hanno mostrato i ragazzi. Si è notato subito che il Liverpool è abituato ad affrontare un clima di questo tipo, per noi invece sono le prime esperienze su gare di un certo livello. All’inizio eravamo un po’ tesi ma quando siamo entrati nel vivo e preso un po’ più di confidenza siamo andati dentro decisi, abbiamo sfiorato il gol e potevamo vincere meritatamente la partita. Dal punto di vista tattico il Liverpool si è mostrato molto abbottonato, poi quando il loro ritmo è calato noi abbiamo imposto il nostro gioco e soprattutto nel secondo tempo potevamo passare. Alla fine mi ha fatto piacere che Hodgson abbia dichiarato il suo intendimento, ovvero quello di temere un campo in cui hanno perso molte squadre importanti. Quindi ci hanno rispettato e son venuti qui per uscire imbattuti soprattutto. Il pareggio è comunque positivo perchè ci lascia in corsa per una qualificazione che sarebbe di grandissimo prestigio” “In assoluto – prosegue Bigon – le squadre italiane in Europa League stanno avendo difficoltà perché queste partite sono sempre complicate. Il nostro calcio è caricato all’eccesso e non è facile esprimersi al meglio sul fronte campionato e sul campo internazionale. Si disperdono molte energie soprattutto mentali. Il nostro è un girone molto equilibrato, le partite finali decideranno tutto e noi faremo di tutto per andare avanti in Europa. La nostra ambizione per quest’anno era acquisire visibilità internazionale e crescere in termini di esperienza e di ranking europeo. Ci teniamo tanto a ben figurare a certi livelli contro avversari di grossa caratura. Sinora abbiamo dimostrato che possiamo giocarcela con tutte. Il bilancio sinora è assolutamente positivo”. E’ scoppiato la Bale-mania. E’ vero che Bigon lo aveva adocchiato in tempi non sospetti? “Sì, Bale era un giocatore seguito da noi con priorità, abbiamo cercato in tutti i modi di poterlo prendere, poi in realtà il Tottenham non aveva intenzione davvero di cederlo perché avevano investito tanto sulle sue potenzialità. Per quella che era la nostra visione tecnica per noi poteva essere un giocatore ideale, ma la Società inglese non ha voluto sentire ragioni e non se n’è fatto nulla”. Lunedì un’altra serata “stellare”…”Sì, sarà una partita che non ha bisogno di commenti. Il Milan è una squadra straordinaria, creata con il chiaro intento di vincere in Italia e in Europa. Per noi sarà un match di grande prestigio. Siamo fiduciosi, faremo una partita tosta cercando di essere all’altezza di un Club che ha tante stelle. Non ci tiriamo indietro ed abbiamo il chiaro intento di giocare una partita gagliarda, sudando la maglia fino all’ultimo secondo”.

venerdì 22 ottobre 2010

europa league: perdono palermo e samp pari per juve e napoli


Metalist-Sampdoria 2-1 e Debrecen-Psv 1-2 nel gruppo I di Europa League. Psv 7, Metalist 6, Sampdoria 4, Debrecen 0. Samp in gol al 32′. Azione tutta di prima: Cassano serve Pozzi che allarga a destra per l’inserimento di Koman che supera Disljenkovic in uscita e insacca a porta vuota. Al 38′ il pari: Taison riceve palla ai 40 metri, si porta al limite e fulmina Curci con un gran destro. Lo stesso Taison viene espulso al 57′ ma va in gol Cleiton per gli ucraini al 73′ con una gran rovesciata.


Nella 3/a giornata di Europa League, girone A, Salisburgo-Juventus 1-1 (36′ Svento, 48′ Krasic); Manchester City-Lech Poznan 3-1 (13′, 25′ e 73′ Adebayor, 50′ Tshibamba). Il Salisburgo impegna a fondo la Juve, per buona parte della gara conduce il gioco e trova il gol con Svento, bravo ad insaccare sul palo lungo dopo un’azione sulla sinistra. Ad inizio ripresa pari di Krasic che colpisce di destro sfruttando un cross di De Ceglie da sinistra. Classifica: City 7; Lech 4; Juve 3; Salisburgo 1.


Palermo-Cska Mosca 0-3 e Sparta Praga-Losanna 3-3 nel gruppo F di Europa League. Cska Mosca 9, Sparta Praga 4, Palermo 3, Losanna 1. Alla Favorita i rosanero affondano di fronte a un avversario piu’ motivato. Al 23′ Benussi para un rigore di Vagner Love. Lo stesso portiere l’aveva provocato atterrando Gonzalez. Ma al 34′ Doumbia stacca in completa solitudine per il gol del vantaggio. Al 59′ ancora Doumbia raddoppia con una azione personale. Al 75′ espulso Pastore. Necid chiude il conto all’83′.


Nella 3/a giornata di Europa League, girone K, Napoli e Liverpool 0-0, Steaua Bucarest e Utrecht 1-1 (reti: 60′ Duplan, 75′ Schut (autogol). Il Napoli non e’ andato oltre il pari contro i Reds: grande occasione per i partenopei alla fine del primo tempo quando Konchensky ha respinto sulla linea un tiro ravvicinato di Hamsik. Nella ripresa, al 25′, De Sanctis, di piede, ha deviato una pericolosa conclusione di Babel. Classifica del girone K: Liverpool 5; Napoli e Utrecht 3; Steaua 2

Nel gruppo G di Europa League Zenit S.Pietroburgo-Hajduk Spalato 2-0, Anderlecht-Aek Atene 3-0. Classifica: Zenit 9, Aek, Anderlecht e Hajduk 3. Gruppo H: Young Boys-Odense 4-2, Stoccarda-Getafe 1-0. Stoccarda 9, Young Boys 6, Getafe 3, Odense 0. Gruppo J: Karpaty Lviv-Siviglia 0-1, Borussia Dortmund-PSG 1-0. Paris Saint Germain, B.Dortmund e Siviglia 6, Karpaty 0. Gruppo L: Besiktas-Porto 1-3, Cska Sofia-Rapid Vienna 0-2. Porto 9, Besiktas 6, Rapid Vienna 3, Cska Sofia 0.

giovedì 21 ottobre 2010

EUROPA LEAGUE: NAPOLI-LIVERPOOL 0-0


EUROPA LEAGUE: NAPOLI-LIVERPOOL 0-0
In un calcio italiano sempre più mediocre ove si vive un periodo di stallo, il pareggio ottenuto dal Napoli in casa contro il Liverpool, è da ritenere un risultato positivo.
Infatti se si eccettua l'Inter che ha battuto il Tottenham, dobbiamo purtroppo constatare come in Champion's League , la Roma e il Milan abbiano perso, mentre in Europa League solo la Juve (col Napoli) ha pareggiato mentre il Palermo in casa, e la Samp (contro una squadra ucraina) abbiano a loro volta sventolato la bandiera bianca della sconfitta.
Inoltre fa ancora discutere quel pallone calciato da Hamsik, e salvato sulla linea (o oltre?) da un difensore inglese.
Lo 0-0 finale resta un buon punto.

Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni in sala stampa al termine della gara. L'intervista è stata trasmessa in diretta da Radio Marte. Ecco quanto evidenziato : “Il Liverpool ha una rosa importante in ogni sua parte ed è stato molto bravo Hodgson a schierare quella che poi ha ritenuto la formazione migliore. Ad inizio partita eravamo un po’ timorosi, cosa che poi s’è rovesciata nel secondo tempo. Nella ripresa abbiamo tenuto sotto gli avversari per una buona parte di gara, ma, un po’ per sfortuna, un po’ per nostro demerito, il vantaggio non si è concretizzato. Non siamo abituati a fare le coppe e a giocare ogni 3 giorni. Le abbiamo tentate tutte, continueremo così. L’importante è crescere e capire che non è facile riuscire a fare bene in campionato e in Europa. Ci tengo perché questo messaggi passi forte e chiaro”.

A conti fatti il Napoli è apparso un po’ impacciato, quasi avesse timore ad attaccare: “Gli avversari erano ben schierati in difesa ed in più, mi duole dirlo, il pallone c’ha messo del suo. Anche i giocatori del Liverpool hanno trovato non poche difficoltà ad addomesticarlo. Per una squadra che gioca palla a terra come il Napoli non è semplice fare i conti con una pallone tanto leggero. D'altro canto non si può pensare di giocare con una squadra come il Liverpool e metterli sotto per tutta la durata del match; così fosse, saremmo dei marziani”.

Cos'è mancato per vincere?: “Il nostro è un organico in continua crescita; di limiti ne abbiamo ma ci possono stare. La fisicità è tra questi. Soffriamo molto la stazza degli avversari, soprattutto nei piazzati. I ragazzi sono tutti un tantino leggeri. La cosa si è già palesata chiaramente contro il Catania”.

Cos’ha detto ai giocatori dopo la partita?: “Ho sentito dei fischi. Sinceramente spero siano scaturiti dalla frustrazione del momento. Ci è mancato solo il gol per battere un organico di blasone come il Liverpool. Si è perso un po’ il senso della crescita. Le abbiamo provate tutte, non rimprovero nulla ai miei ragazzi”.
Alessandro Lugli

inter-tottenham 4-3



Inter travolgente, al Tottenham non resta che inchinarsi. A San Siro i nerazzurri replicano il filone gia’ proposto con il Werder Brema e rifilano 4 gol agli inglesi nella terza giornata del girone A di Champions League. Peccato per il finale quando l’Inter si distrae e regala due gol all’avversario. A condannare gli “Spurs” uno straordinario Samuel Eto’o, autore di una doppietta, Zanetti e Stankovic. L’Inter sblocca il match dopo appena 2’: Coutinho appoggia per Eto’o, palla lunga a sinistra dove arriva capitan Zanetti che in diagonale insacca. All’8’ Gomez atterra Biabiany lanciato a rete e Skomina indica il dischetto; l’arbitro estrae il cartellino rosso per il difensore Ekotto, ma su segnalazione del giudice di porta espelle giustamente il portiere Gomez; il sacrificato e’ Modric che lascia il posto al nostro Cudicini che deve subito inchinarsi all’esecuzione di Eto’o. Al 14’ arriva gia’ il tris: Eto’o scambia con Stankovic che dal limite elude la marcatura di Huddlestone con una finta e con un destro indirizzato all’angolino infila ancora Cudicini. Al 25’ altra occasione per l’Inter: Lucio serve Stankovic, Cudicini respinge e sul rimpallo Eto’o non trova la porta. Al 27’ girata al volo di Stankovic manda alto sopra la traversa. Al 28’ si vede anche il Tottenham con Crouch che servito da destra da Lennon manda di testa alto sopra la traversa. Al 35’ il 4-0: Coutinho serve in area sulla sinistra Eto’o che supera Cudicini in uscita; il portiere riesce solo a toccare. Al 43’ doppia conclusione di Maicon sul quale si oppone ottimamente Cudicini. E’ un autentico tiro al bersaglio. La ripresa comincia con l’infortunio di Stankovic; il centrocampista serbo si fa male da solo e deve lasciare il campo a Santon. Al 7’ il Tottenham accorcia le distanze: Bale fa praticamente tutto da solo, avanza palla a piede per 50 metri sulla sinistra e infila Julio Cesar con un diagonale sul secondo palo. Al 9’ Cudicini si oppone in angolo a una conclusione insidiosa di Santon. Il resto e’ pura accademia fino a quando l’Inter non si addormenta e Bale segna altri due gol.

mercoledì 20 ottobre 2010

EROS RAMAZZOTTI : "IL BUIO HA I TUOI OCCHI" BY ALEX LUGLI

presentazione napoli-liverpool


PRESENTAZIONE NAPOLI-LIVERPOOL
Niente turn-over per Mazzarri. Per l'attesissima sfida al Liverpool scenderà in campo con ogni probabilità l'undici titolare. Unico piccolo dubbio in difesa dove Aronica è in vantaggio per una maglia da titolare sul centro-sinistra con Campagnaro che torna sul centro-destra. Nella ripresa, anche in base al risultato, Yebda e Sosa potrebbero far rifiatare Gargano e Hamsik, sicuramente i più affaticati al rientro dalle nazionali. Non bisogna trascurare il fatto che lunedì sera c'è l'impegno con il Milan.
Lunga la lista degli infortunati per Roy Hodgson. Kuyt, Johnson e Agger gli ultimi indisponibili. Il tecnico, inoltre, nonostante la sua panchina sia a rischio, ha fatto sapere che alcune stelle della squadra saranno preservate per lo scontro con il Blackburn. Scelte obbligate in difesa dove l'esperto Carragher per l'emergenza si adatta terzino e al centro con Skrtel ci sarà Kyrgiakos come sostituto dell'infortunato Agger. A centrocampo Maxi Rodriguez, Poulsen (riposo per Meireles) e Gerrard dovranno supportare l'attacco composto da Babel e Cole a supporto di Ngog. Dovrebbe partire dalla panchina, così come Lucas, El Nino Torres come ha lasciato intendere Hodgson. Ma il turn-over potrebbe coinvolgere anche Maxi Rodriguez e Gerrard e parte della difesa ma in quel caso sarebbero lanciati dei giovani come Kelly (classe '90) e Wilson ('91).
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Grava, Zuniga, Yebda, Sosa, Dumitru. All. Mazzarri
LIVERPOOL (4-3-2-1): Reina; Carragher, Kyrgiakos, Skrtel, Konchesky; Maxi Rodriguez, Gerrard, Poulsen; Babel, Cole; Ngog. A disposizione: Jones, Aurelio, Kelly, Meireles, Lucas, Jovanovic, Torres. All. Hodgson
ARBITRO: Thorsten Kinhöfer (Germania)
Alessandro Lugli

Champion' s League: Roma e Milan sconfitti



Champions League amara per Milan e Roma: rossoneri surclassati dal Real Madrid di Mourinho, giallorossi battuti a domicilio dal Basilea.
Al “Bernabeu”, dopo l’invasione di campo del noto Mario Ferri, quello della maglietta “Cassano in Nazionale”, la formazione di Allegri, priva di Thiago Silva e Abbiati, viene stesa nel giro di un minuto. Terribile l’uno-due piazzato dai blancos tra il 13’ e il 14’, col vantaggio siglato da Ronaldo, con una punizione dal limite che sfrutta un clamoroso buco della barriera, e il raddoppio firmato da Oezil, su assist ancora del portoghese, il cui piatto destro trova la decisiva deviazione di Bonera che inganna Amelia. La reazione rossonera è affidata a una punizione di Pirlo su cui Casillas si salva con l’aiuto della traversa mentre Amelia evita il tris opponendosi prima a Ronaldo e poi a Oezil. A inizio ripresa portiere rossonero ancora protagonista con la parata su Higuain, col Real che si fa insidioso in piu’ di un’occasione mentre il Milan fatica a costruire. Allegri mette dentro Boateng, Robinho e Inzaghi (fuori Gattuso, Ronaldinho e Pato) ma il risultato non cambia. Real a un passo dagli ottavi di Champions League, rossoneri che restano a quota 4 nel gruppo G dopo tre giornate, raggiunti dall’Ajax vittorioso sull’Auxerre
Peggio va alla Roma, sconfitta all’Olimpico per 3-1 dal Basilea. Svizzeri in vantaggio al 12’ con un gran sinistro di Frei su sponda di Streller. La Roma reagisce e al 21’ pareggia: gran assist di Totti, Borriello scavalca il portiere avversario con un tocco di sinistro. Totti al 37’ prova la soluzione personale ma il suo sinitro e’ largo, Lobont al 40’ e’ bravo a intervenire su un errore di Cassetti. Al 44’, Basilea in vantaggio: Perrotta si perde Inkoom ed il ghanese non perdona. Nella ripresa, Roma piu’ decisa e pericolosa. Al 4’ Totti calcia di poco a lato di destro e al 13’ Taddei colpisce il palo con Pizarro che poi spara in curva. Nel finale la Roma preme e Totti, su punizione, impegna severamente Costanzo ma nel recupero il Basilea sigla il 3-1 con Cabral. Giallorossi ora a 3 punti assieme agli svizzeri e al Cluj, battuto 3-2 dal Bayern che guida il gruppo E a punteggio pieno.

martedì 19 ottobre 2010

foto mia

Serie B : Empoli-Siena 3-0


Serie B : Empoli-Siena 3-0


Empoli-Siena 3-0 nel secondo posticipo della 10/a di B. Empoli ancora imbattuto, prima sconfitta per il Siena, il Novara rimane in testa. Reti: 35′ e 84′ (rig.) Coralli, 44′ Fabbrini. Novara 22, Siena 21, Reggina 20, Atalanta e Empoli 18, Livorno , Vicenza e Padova 16, Pescara 15, Crotone 14, Torino 13, Triestina 12, Varese, Grosseto , Modena e Portogruaro 11, Ascoli e Frosinone 10, AlbinoLeffe 9, Sassuolo 8, Piacenza 7, Cittadella 5.

Juve: Chiellini “Per un salto di qualità ci vuole continuità”


La Juve prende fiducia ma deve rimanere coi piedi per terra. Giorgio Chiellini non nasconde che il 4-0 al Lecce ha caricato l’ambiente: “abbiamo vinto bene, non e’ un caso che quando si gioca cosi’ si ottengano risultati larghi; giocassimo sempre in questo modo saremmo la Juve che ha in mente Del Neri”. Ma adesso bisogna proseguire su questa strada: “Ci aspetta una settimana importante – sottolinea il difensore – dobbiamo dare continuita’ ai nostri risultati”.

Inter: Moratti “Noi Eto’o dipendenti? Con Ibra due scudetti”



Si parla di un’Inter Eto’o-dipendente, qualcuno dice che e’ un problema; e il presidente Moratti risponde: “Quando eravamo Ibrahimovic-dipendenti abbiamo vinto due scudetti, quindi non mi dispiace per niente”. Sui brutti cori razzisti ieri riservati a Eto’o Moratti commenta: “E’ stato bravo l’arbitro”.

lunedì 18 ottobre 2010

MARADONA DIEGO ARMANDO BY ALEX LUGLI

catania-napoli 1-1 video di alessandro lugli

bari-lazio 0-1


La Lazio vince a Bari e riconquista in solitudine la testa della classifica di Serie A, davanti a Milan e Inter. La classifica dopo la settima giornata: Lazio 16 punti, Milan e Inter 14, Napoli 12, Palermo e Juventus 11, Sampdoria e Chievo 10, Catania e Brescia 9, Genoa, Cesena, Roma, Bari e Lecce 8, Cagliari, Bologna e Udinese 7, Parma 6, Fiorentina 5.

Si gode il primato della sua Lazio Edy Reja, ma non si sbilancia più di tanto. “I ragazzi mi hanno detto che mancano 24 punti ai 40 che ci siamo posti come obiettivo della stagione -le parole del tecnico-. E’ un momento positivo, abbiamo fatto buona gara e concesso poco al Bari”. Promossa i suoi uomini: “Bisogna riconoscere alla squadra quel che vale. Se guardiamo gli ultimi 13-14 risultati, siamo in perfetta media Uefa”.

domenica 17 ottobre 2010

CATANIA-NAPOLI 1-1


CATANIA-NAPOLI 1-1
A Cavani risponde Gomez
Non è stata la più bella partita che il Napoli abbia fatto finora. Se non ci fosse stato il guizzo vincente di Cavani, chissà come sarebbe finita, con un Catania che ha abilmente giostrato per circa 75 minuti di gioco, punito beffardamente sul finale del primo tempo dall'uruguaiano per l'appunto.
Il pareggio di Gomez nella ripresa, dà il giusto riscontro alla gara.
Forse un po’ troppo intransigente l’arbitro Bergonzi ma la direzione di gara è tuttavia sufficiente. Bravo a non ammonire Grava provocato insistentemente da Mascara, severo invece nei confronti di Dossena che al 32’ del primo tempo commette fallo su Gomez ma il giallo è francamente esagerato. Nella ripresa Maxi Lopez appare nervoso in più occasioni ed il suo fallo da tergo al 25’ su Aronica viene giustamente sanzionato con l’ammonizione. Al 41’ giallo anche per De Sanctis che perde tempo nel rinvio. Nei minuti di recupero, al 48’, il fischietto di Genova estrae il rosso diretto all’indirizzo di Cannavaro. L'intervento su Ricchiuti non è cattivo ma obiettivamente scomposto e fuori tempo. Bergonzi si dimostra fiscale nel provvedimento ma Cannavaro avrebbe potuto risparmiarsi un'entrata che costa cara. Il capitano salterà infatti il big match con il Milan.

Walter Mazzarri, tecnico del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato : "In campo non ho visto il solito Napoli. Molti giocatori non sono riusciti a rendere come avrebbero voluto, pagando tutto quanto speso per gli impegni in nazionale. Il Catania ha proposto un gioco molto accorto ed organizzato, colpendoci in fatispecie sulle palle inattive. Potevano tranquillamente evitare quei falli di troppo. Sono molto amareggiato perchè lo scossone è arrivato soltanto dopo il loro pareggio; questo significa che un pò d'energia da bruciare ce n'era. Non è per l'assenza di una punta di peso che non siamo riusciti a conquistare la vittoria. Il nostro è un gioco che si concretizza palla a terra; un centravanti fisso mal si sposerebbe con le caratteristiche della squadra".

Morgan De Sanctis, portiere del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato : “Sapevamo bene che contro il Catania sarebbe stata dura. Nel primo tempo non siamo riusciti a bloccare il loro gioco. Peccato per il secondo tempo, quando abbiamo avuto due nitide occasioni per riportarci in vantaggio. Il pareggio va bene, ora pensiamo alle prossime due temibili gare contro Liverpool e Milan. La mia prova? Sono soddisfatto, ma penso sempre alla squadra”

Marco Giampaolo, tecnico del Catania, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita : "Nei novanta minuti della gara abbiamo fatto forse la nostra miglior partita. Siamo andati in svantaggio nell'unica conclusione che abbiamo subito. Nella ripresa abbiamo avuto la giusta reazione, concedendo poco e giocando sempre con grinta. Capitano partite dove si creano tante occasioni da gol - evidenzia Tuttonapoli - ma se ne concretizzano poco. Non ho nulla da rimproverare alla mia squadra, sono soddisfatto. L'ingresso di Ricchiuti? In quel momento c'era bisogno di raddrizzare il risultato e lui poteva darci maggiore profondità ma schierare Adrian dal primo minuto con Gomez e Mascara era un azzardo contro questo Napoli"

Alessandro Lugli