lunedì 28 febbraio 2011

milan-napoli 3-0


MILAN-NAPOLI 3-0
Il Napoli dice addio ai sogni di gloria
Termina sotto i colpi di Pato il sogno azzurro. Il Milan mostra tutta la sua superiorità tecnica in attacco contro un Napoli che, privo di Lavezzi, schiera un Mascara non all'altezza. Gli azzurri non vanno mai al tiro e si limitano a controllare l'incontro nel primo tempo. La sensazione è che il Milan possa passare appena il Napoli prova ad alzare la linea difensiva. Un Napoli ridimensionato dai colpi di Pato, uno che fino a ieri era in panchina come Mascara. C'è da dire, tuttavia, che nel primo tempo la gara è piuttosto bloccata dal tatticismo reciproco dei tecnici. Il Napoli chiude bene gli spazi in mediana anche se l'emozione è forte quando il pallone entra in area. Campagnaro lascia qualche brivido ai compagni in un paio di disimpegni ma Cannavaro è preciso e ordinato in seconda battuta. Mascara in luogo di Lavezzi regala più equilibrio con i suoi rientri ma nessun pericolo in chiave offensiva. Una fase d'attacco, quella del Napoli, affrontata con soli quattro elementi che rende difficile, così, ogni velleità offensiva per gli azzurri. Cavani è troppo solo e mal servito per pungere anche se verso la metà del primo tempo, viene fermato da un fuorigioco dubbio mentre si involava in area. Maggio è intimorito da Jankulovski sulla destra mentre Dossena si fa vedere poco a sinistra. Tuttavia, è un episodio dubbio a sbloccare il risultato spianando la strada al Milan. Aronica alza troppo il gomito in area ma in precedenza c'è un fallo su Cannavaro da parte di Ibrahimovic non rilevato da Rocchi. Il vantaggio su rigore dello svedese rompe gli schemi difensivi di Mazzarri che non ha armi da affiancare a Cavani e Hamsik. Gli azzurri sono, però, costretti a sbilanciarsi e De Sanctis compie tre miracoli. Negli spazi lasciati dai partenopei Pato diventa un pericolo costante. Dai suoi piedi parte il 2-0 del neo entrato Boateng che pone fine all'incontro. Il tris finale con la difesa azzurra sbilanciata porta la firma del migliore in campo, un certo Pato che giaceva in panchina fino a poche giornate fa, proprio come Mascara. E' tutta qui la differenza tra le due squadre. Il Napoli è alle prese con la costruzione dell'undici da primi posti mentre il Milan può godere di una panchina all'altezza dei titolari. L'assenza di Lavezzi vale molto di più di quella di Cassano.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Jankulovski (71' Emanuelson); Gattuso, Van Bommel, Flamini; Robinho (67' Boateng); Ibrahimovic, Pato. All. Allegri
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio (79' Sosa), Pazienza, Gargano, Dossena; Mascara (68' Zuniga) Hamsik; Cavani. All. Mazzarri
ARBITRO: Rocchi di Firenze (Maggiani-Di Liberatore. IV uomo: Tagliavento)
MARCATORI: 49' Ibrahimovic (rig), 78' Boateng, 80' Pato
NOTE: Presenti circa diecimila napoletani. Ammoniti: Pato, Aronica, Gargano, Boateng
Alessandro Lugli

serie a: giornata favorevole all' inter


SERIE A: GIORNATA FAVOREVOLE ALL' INTER
In attesa della partitissima di stasera fra Milan-Napoli, l'Inter si porta a -2 dai cugini rossoneri
L’Inter espugna Marassi, battendo 2-0 la Sampdoria nel posticipo serale grazie ai gol di Sneijder ed Eto’o e si porta al secondo posto in classifica a 53 punti, due in meno della capolista Milan ed uno in più del Napoli che si affronteranno nel “monday night” che chiuderà lunedì sera l’ottava di ritorno. La giornata, però, ha registrato nel pomeriggio il clamoroso 7-0 , tripletta per il numero 10 bianconero, che vola a 21 reti superando Cavani in testa alla classifica cannonieri. L’Udinese va a 47 punti, 4 in piu’ della Roma, che in casa pareggia 2-2 contro il Parma. Nel primo tempo apre Totti su rigore (il capitano festeggia cosi’ le 600 partite con la maglia giallorossa), raddoppia Juan, ma nella ripresa Amauri gela l’Olimpico con una doppietta in cinque minuti. I capitolini allungano comunque sulla Juve, ferma a 41 punti dopo la
sconfitta di ieri in casa contro il Bologna (0-2, doppio Di Vaio). A 40 punti il Palermo, alla sua terza sconfitta consecutiva. Sale il Cagliari, che in casa batte la Lazio e va a 38 punti, mentre il Bologna va a 35 punti con la bella vittoria di Torino e aggancia il Genoa, sconfitto a Catania nell’anticipo delle 12.30. In vantaggio con Floro Flores i liguri subiscono la rimonta etnea con le reti di Maxi Lopez e Bergessio, ma sciupano l’occasione del 2-2 (Andujar para un rigore a Veloso). Rallenta la Fiorentina (34 punti), che pareggia 1-1 a Bari: viola in vantaggio nel primo tempo con Gilardino e raggiunti nel finale da un eurogol di Ghezzal. A 31 punti il Chievo, che perde per 1-0 a Cesena e resta in compagnia della Sampdoria, che stasera vincendo contro l’Inter puo’ sorpassare i veneti. Scatto salvezza del Catania, che sfrutta il turno casalingo battendo il Genoa: 29 punti per i rossoazzurri, che superano il Lecce e il Parma, che salgono a quota 28 dopo i rispettivi pareggi a Brescia e Roma. A 25 punti sale il Cesena, che in casa con dell’Udinese a Palermo, la sconfitta della Lazio a Cagliari, i 2-2 con rimonta del Parma a Roma e del Lecce nella sfida salvezza di Brescia. Alle spalle delle prime tre, si ferma la Lazio, che a Cagliari perde 1-0 (decisiva un’autorete di Dias) e resta a 48 punti. I biancocelesti sono ora incalzati dall’Udinese, che giganteggia a Palermo con un
sonoro 7-0, frutto di una sorta di sfida personale tra Di Natale e Sanchez. Poker per il cilenoun rigore nel finale di Jimenez ottiene una vittoria preziosissima contro il Chievo e sorpassa il Brescia (24), che nello scontro diretto interno contro il Lecce sciupa una grande occasione per rilanciarsi in chiave salvezza. Al “Rigamonti” finisce 2-2: padroni di casa in vantaggio con Caracciolo e Zoboli, rimonta leccese con Corvia e Munari. Il Bari, al suo secondo pareggio in tre gare, in casa contro la Fiorentina, resta ultimo da solo a 16 punti.
Alessandro Lugli

JUVE-BOLOGNA 0-2


JUVE-BOLOGNA 0-2
Di Vaio mata la Juve
Un partita che a Bolgna ricorderanno a lungo, una partita che anche Del neri rischia di ricordare funestamente per molto tempo. Il Bologna torna a vincere in serie A a Torino dopo 30 anni e per la prima volta con 2 goal di scarto. La Juve è alla seconda sconfitta consecutiva, al 21 goal subito in casa e al punto zero dell’ ennesima tribolata stagione


La partita parte molto tesa con tanti errori e poco gioco corale. Bisogna aspettare 25 minuti per registrare un tiro della Juventus degno di nota con Felipe Melo. L’occasione più pericolosa arriva sul finire di tempo, quando sugli sviluppi di un angolo Iaquinta si allunga e calcia di prima intenzione, trovando però il palo sulla sua strada.
Nel secondo tempo la gara cambia subito. Melo perde palla a centrocampo, Mutarelli, entrato al posto dell’infortunato Esposito, si inventa rifinitore e confenziona un assist in profondità per Di Vaio che supera Buffon con un fortunoso pallonetto. La Juventus si sveglia ed inizia un forcing che durerà fino alla fine della partita. Ma gli attacchi Juventuni sono confusi, Bonucci arriva vicino al goal sugli sviluppi di un calcio piazzato ma si addormenta sul più bello.

Gol mancato gol subito, Mutarelli lancia col contagiri Meggiorini che incrocia di tacco per Di vaio. Il bomber controlla, supera due avversari con un dribbling a rientare e buca Storari sul primo palo. Sembra la playstation. Bologna in paradiso.


Come un pugile suonato la Juve attacca a testa bass ma la palla non vuole entrare. Ci prova Toni due volte, prima di testa su calcio piazzato, poi di piede a due metri dalla porta ma Portanova salva miracolosamente sulla linea. Poi ancora Bonucci, ma non c’è nulla di fare. I bianconeri crollano in casa. Il Bologna trionfa e va sotto la curva. La salvezza è vicina e la classifica è di quelle da stropicciarsi gli occhi, come quella della Juve del resto, ma in questo caso per lavar vie le lacrime

Alessandro Lugli

venerdì 25 febbraio 2011

villareal-napoli 2-1


VILLAREAL-NAPOLI 2-1
Si ferma l'avventura in Europa-League del Napoli
Si ferma a Villarreal l’avventura europea del Napoli. Sfortunati gli azzurri di Mazzarri che al 17’ passano in vantaggio con Hamsik, poi a fine primo tempo subiscono la rimonta firmata da Nilmar (43’) e Rossi (47’). Nella ripresa i pali di Cavani e Lavezzi, finisce 2-1 per il Villarreal
che, dopo lo 0-0 dell’andata, si porta agli ottavi dove affrontera’ il Bayer Leverkusen. Spagnoli in campo con il 4-4-2, in attacco la coppia Nilmar-Rossi.
Lunedi’ c’e’ il Milan e Mazzarri opta per il turnover. In panchina Cavani, Lavezzi e’ la prima punta, alle sue spalle Sosa e Hamsik. A centrocampo Zuniga e Yebda, in difesa da registrare il debutto di Ruiz e l’esclusione di Cannavaro. Buona la partenza degli azzurri che, al 6’, creano la prima palla-gol sull’asse Dossena-Lavezzi, ma l’argentino sbaglia la conclusione a due passi dalla porta. Gioca meglio il Napoli che, al 17’, passa con un colpo di testa di Hamisk su assist di Lavezzi. Esplodono i sostenitori azzurri, una balaustra del Madrigal non tiene, tifosi
catapultati in campo e alcuni di loro costretti a ricorrere alle cure dei medici. Il Villarreal reagisce, ma al 28’ Lavezzi spreca la palla del 2-0. Al 42’ il pari spagnolo con Nilmar che indovina il diagonale destro su assist di Valero. Al 47’ il Villarreal ribalta il risultato: il sinistro di Rossi e’ deviato da Zuniga e finisce alle spalle di De Sanctis. Mazzarri e i suoi protestano per un presunto fallo su Yebda. Nella ripresa, dopo 8 minuti, entra Cavani al posto di Sosa. Il Napoli mette sotto il Villarreal. Al 22’ palo del “Matador” su assist di Lavezzi, l’uruguaiano ci prova ancora di destro e con una bella rovesciata, mentre al 76’ Lavezzi colpisce un altro palo su calcio d’angolo. Entra anche Mascara, ma il risultato non cambia: Villarreal agli ottavi, Napoli a casa.
Alessandro Lugli

bologna-roma 0-1


BOLOGNA-ROMA 0-1
Esordio positivo per Vincenzo Montella
Tre punti in meno di novanta minuti. Il volo di Vincenzo Montella in panchina in serie A è cominciato con una vittoria, firmata De Rossi, che riporta, quantomeno, un briciolo di serenità in casa giallorossa, una vittoria che rilancia le ambizioni di classifica e spinge la Roma al sesto posto. Non che Montella al suo esordio si sia trovato di fronte un ostacolo che gli abbia opposto particolare resistenza. Nella continuazione della partita interrotta lo scorso 30 gennaio per neve, il Bologna, pieno zeppo di assenti e forse un pò appagato dal ciclo recente che lo ha tirato fuori dalla zona pericolosa della classifica, non ha praticamente fatto niente per provare a vincere la partita e nemmeno per pareggiarla. Ne è venuta fuori una sfida sonnacchiosa, decisa sul calar del primo tempo da un gol del capitano supplente, visto che Francesco Totti è partito dalla panchina, giocando solo uno scampolo di ripresa. L'ex aeroplanino catapultato da un giorno a un altro su una panchina importantissima, con Totti al suo fianco e in campo un Pizarro 'reaparecidò, in una partita che è cominciata da un calcio d'angolo, visto che proprio lì si era rimasti congelati sotto la tormenta di neve. Sono stati gli ingredienti di uno strano mercoledì che potrebbe però cambiare la storia della stagione giallorossa. A fine primo tempo, senza sussulti e senza scosse, si è risolta una sfida decisa appunto, nel bene e nel male da De Rossi. Ammonito per aver steso Ramirez che lo aveva saltato, ha commesso, poco dopo, un fallo di mano per il quale i giocatori del Bologna hanno chiesto il secondo cartellino. Poco dopo ha segnato, quando Vucinic, impiegato larghissimo a sinistra, ha soffiato un pallone a Casarini, centrocampista di fatica inventato esterno destro di difesa per la penuria di manodopera: De Rossi è stato bravo a liberarsi ed a trovare il tiro che, anche con una decisiva deviazione di Cherubin, ha spiazzato irrimediabilmente Viviano. Il merito principale della Roma targata Montella è stato soprattutto questo. Non bella, non spettacolare, non spregiudicata, poco pericolosa. Ma spietata nel colpire una leggerezza (piuttosto grave, c'è da dire) della difesa avversaria. Per il momento può bastare così, ma presto comincerà a servirle qualcosa di più. Fra i motivi per i quali Montella può sorridere c'è anche il ritorno, e che ritorno, di David Pizarro. Dopo la telenovela delle incomprensioni con Ranieri, ha ripreso il controllo del centrocampo e lo ha diretto con ordine. La costruzione, per ora, ha i progetti un pò confusi, Viviano ha dato ragione della sua esistenza solo in un paio di occasioni, nel primo tempo su Simplicio, nel secondo su Brighi, ma, intanto, dal disastro di Genova, sembrano essere passati molto più di tre giorni. La difesa, ad esempio, è stata poco sotto stress, ma mai sciatta. Per il Bologna, invece, è continuato a nevicare proprio come il 30 gennaio. C'erano molte assenze, c'era l'euforia della vittoria di sabato col Palermo centrata al novantesimo ed ancor più goduta, ma di quella squadra che nelle ultime partite aveva ridato un pò di speranza ad una tifoseria che da anni ha imparato a soffrire si è visto poco e niente. La Roma incassa così tre punti, ma sa bene che per tornare a guardare le stelle servirà trovare, e in fretta, qualcosa di più e qualcosa di meglio. Il Bologna rimedia una sconfitta che non fa troppo male, ma sa altrettanto bene che cominciare a considerarsi salvi prima di Carnevale può fare brutti scherzi. Dal campo solo segnali, messagi, indizi. D'altronde non si è giocato nemmeno novanta minuti.

DE ROSSI: RITROVATO LO SPIRITO «Abbiamo ritrovato lo spirito battagliero che forse nelle ultime partite avevamo perso»: così Daniele De Rossi ai microfoni di Sky commenta la vittoria della Roma targata Vincenzo Montella. «Parlare di cosa ci ha dato Vincenzo (Montella, ndr), il tecnico in questi due giorni mi sembra troppo. Ha iniziato con una voglia e preparazione incredibili. La personalità l'ha sempre avuta, l'ha dimostrata anche da allenatore». «Giocare con questo modulo - ha aggiunto - non è stato un problema, l'abbiamo già fatto. Oggi c'è stato uno spirito battagliero che forse in alcune circostanze avevamo perso ma cheabbiamo sempre avuto». «Il fallo di mano? Avrei protestato anche io - ha concluso De Rossi - Era giusto il fallo ma non l'ammonizione».

MONTELLA: "EMOZIONATO AL FISCHIO FINALE" «Penso di essere stata una persona molto fredda. Quello che successo negli ultimi due giorni l'ho vissuto con distacco. Mi sono emozionato tanto al fischio finale. Ringrazio i ragazzi al di là di come andrà a finire. allenare la roma è il sogno di tanti allenatori, per molti è l'epilogo per me è l'inizio e li ringrazio perchè mi hanno fatto vincere oggi». Così l'allenatore della Roma, Vincenzo Montella ai microfoni di Sky. Parlando della partita vinta col Bologna, Montella ha elogiato la squadra («la linea di difesa è stata eccezionale, Vucinic si è sacrificato molto»), poi parlando delle sue scelte, a partire dall'esclusione di Totti, partito dalla panchina, dice: «Ho trovato ragazzi molto disponibili. Francesco negli ultimi tempi sta bene, sarà importante per questa squadra. Oggi la partita l'ho letta in un certo modo, e per me in questo periodo non poteva supportare 3 attaccanti. Francesco è stato disponibile e lo sarà ancora. Totti può essere da esempio per gli altri calciatori. Io ci conto molto su questo Totti».

MONTELLA: "PIZARRO? L'HO COSTRETTO A GIOCARE" La Roma ritrova la vittoria, e anche Pizarro. «Sono due giorni che ci parlo, lui non voleva giocare ma io l'ho forzato», dice Vincenzo Montella del centrocampista cileno, una sorta di 'oggettò misterioso giallorosso della prima metà della stagione. Un dolore al ginocchio e le cure in Cile lo avevano fatto diventare un caso, dopo che il suo accantonamento a metà dicembre era stata la scintilla di una polemica tv attorno a Ranieri. Non esiste un caso Pizarro, ma tra infortuni, recuperi e panchine, il centrocampista cileno protagonista della rimonta dello scorso anno era sparito dal panorama giallorossa. Fino a far prospettare una rottura, quando dal Cile dopo Natale inviava certificati medici, rinviando il ritorno. Ranieri, prima delle dimissioni, ne aveva anticipato il rientro per domenica prossima contro il Parma, ma Montella ha accelerato. «Avevo bisogno di lui - ha spiegato a Sky il neoallenatore - Ci parla da quando sono arrivato: gli ho detto che non importava se aveva due o tre giorni di allenamento soltanto. In certe situazioni, devi giocare anche se non sei al cento per cento. Ne avevo bisogno». E Pizarro ha detto sì.

MALESANI: "DE ROSSI ANDAVA ESPULSO «De Rossi andava espulso, stop. Siamo abituati a queste cose». Alberto Malesani mastica amaro dopo la sconfitta casalinga che il suo Bologna ha incassato per 1-0 contro la Roma. Il match, secondo il tecnico rossoblu, è stato condizionato dalla mancata espulsione di Daniele De Rossi. Il centrocampista giallorosso, autore del gol decisivo, già ammonito ha rischiato l'espulsione per un plateale fallo di mano che l'arbitro Luca Banti non ha sanzionato con il secondo giallo. «Il risultato giusto era 0-0. Non abbiamo tirato noi e non hanno tirato loro. C'è stata una conclusione deviata e lì è arrivato il gol», dice Malesani a Sky Sport24. «La Roma ci ha chiuso tutti i varchi, nel secondo tempo ha schierato 10 giocatori davanti alla propria area. I nostri avversari hanno giocato una gara molto accorta. Complimenti».

TABELLINO E PAGELLE
Bologna (4-3-1-2): Viviano 6, Casarini 4,5, Esposito 5,5, Cherubin 5,5, Rubin 6 (43' st Morleo sv), Mutarelli 6 (25' st Siligardi 6), Mudingayi 6, Della Rocca 5,5, Ramirez 5,5, Meggiorini 5,5 (25' st Paponi 5,5), Di Vaio 5,5. (22 Lupatelli, 6 Britos, 24 Buscè, 4 Krhin). All.: Malesani 5,5.
Roma (4-2-3-1): Doni 6, Cassetti 6,5, Burdisso 6, Mexes 6,5, Riise 6, De Rossi 7, Pizarro 7, Taddei 6, Simplicio 6 (33' st Brighi sv), Vucinic 6,5 (38' st Menez sv), Borriello 5 (28' st Totti sv). (27 Julio Sergio, 4 Juan, 87 Rosi, 23 Greco). All.: Montella 7.
Arbitro: Banti di Livorno 5,5.
Rete: nel pt 45' De Rossi.
Angoli: 4-4. Recupero: 0 e 5'. Ammoniti: De Rossi, Paponi e Ramirez per gioco scorretto, Mexes per proteste. Spettatori: 18mila circa.
** IL GOL -45' pt: Vucinic ruba palla a Casarini sul vertice basso dell'area e serve De Rossi che si libera e fa partire un tiro che, con la decisiva deviazione di Cherubin, beffa Viviano
Alessandro Lugli

inter-bayern 0-1


INTER-BAYERN 0-1
Perde l'Inter in Champion' s League
Lo 0-1 più mesto d’Europa, piovuto come un sasso allo scadere dei novanta minuti. Ma per l’Inter, che non merita la sconfitta, non è detta l’ultima parola. La batosta è maturata da una mezza papera di Julio Cesar che non trattiene un tiro di Robben su cui si avventa Gomez ad insaccare. Di certo è stata una gara spettacolare, la degna rivincita della finale di Madrid dello scorso 22 maggio. Il verdetto uscirà dal ritorno di Monaco, quando probabilmente basterà che i nerazzurri ripetano la gara di San Siro, avvincente e tatticamente intelligente, ma con maggiore attenzione e con un Milito in più in campo. Perché la sensazione, a metà del guado e nonostante la sconfitta, è che i campioni d’Europa siano ancora un gradino sopra i temibili tedeschi.

Che pure hanno colpito due legni e non hanno rubato nulla. La gara è stata immediatamente incandescente. Subito la mega occasione di Ranocchia, un paio di fendenti di Gustavo, la leggerezza di Cambiasso davanti a Kraft, infine la traversa di Ribery e l’incredibile parata su Eto’o. Fuochi di artificio in meno di mezzora. Non è una partita normale, non lo vuole essere affatto. Il Bayern ha una voglia matta di vendicare la finale persa in Spagna. Non solo: crede di potercela fare. Si presenta con il 4-2-3-1 di mourinhana memoria, con la differenza che l’ex conducator nerazzurro si cautelava con difensivismo e ficcanti ripartenze. I tedeschi invece sono di altra pasta: difesa alta, pressing sul portatore di palla, attacchi orchestrali (e di massa). L’Inter li aspetta, si gongola nel tema col superbo Ranocchia, capisce che il contropiede se non è l’unica arma è quasi certamente la migliore. Eto’o colpisce in velocità ma sovente brancola in solitudine. La squadra di Leonardo schiera cinque centrocampisti (e una sola punta), ma Thiago Motta, messo ancora davanti alla difesa, latita nel nulla. Questione di gambe.

Quelle nerazzurre sono comunque niente male, corrono e quasi mai a vanvera. L’Inter da sempre la sensazione di poter colpire. Diciamo così: la differenza con il duello di nove mesi fa è nell’assenza di Diego Milito, che a Madrid fece la doppietta del trionfo. Un po’ come l’acquario di Genova senza lo squalo. Il bomber del Bernabeu si rammarica in infermeria, ma non stanno meglio Robben e Cambiasso che, a inizio ripresa, sbagliano l’impossibile. Non entrerà mai in rete, almeno sembra. Invece arriva la doccia gelata di Gomez nel finale. A Monaco non sarà ottobre ma l’Inter, obbligata all’impresa, si presenterà a tutta birra.
Alessandro Lugli

mercoledì 23 febbraio 2011

CORBO: "VILLAREAL E MILAN? IL NAPOLI DEVE CREDERCI"


CORBO: "VILLAREAL E MILAN? IL NAPOLI DEVE CREDERCI"
Parla l'autorevole giornalista campano
Antonio Corbo, firma di “Repubblica”, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di “Number Two": “Europe League? Il Napoli ha l’obbligo di crederci. Andiamo passo dopo passo, affrontiamo un avversario alla volta e solo così potremmo raggiungere le motivazioni giuste per disputare, poi, 3 giorni dopo un’altra gara importante. Il Napoli è in grado di mettere in difficoltà sia il Villarreal che il Milan, con gli undici titolari fissi”. Corbo ha poi risposto alle offese a lui rivolte dall’opinionista di “Controcampo” Giuseppe Cruciani nella puntata di domenica, che lo aveva definito un "malato di mente": “Non voglio rispondere alle offese fatte alla mia persona da Cruciani, lui ha parlato male di me in mia assenza, e io da gentiluomo non parlo di lui in sua assenza. Chiedo scusa io da parte sua ai malati di mente, loro si che hanno bisogno della vicinanza della gente”.
Alessandro Lugli

EUROPA LEAGUE: SI AVVICINA VILLAREAL-NAPOLI


EUROPA LEAGUE: SI AVVICINA VILLAREAL-NAPOLI
Il Napoli tenta di andare avanti nella competizione europea
Walter Mazzarri ha diffuso oggi la lista di 21 azzurri convocati per la partita di giovedì sera contro il Villarreal, valida per il ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League:
De Sanctis, Iezzo, Gianello, Cannavaro, Campagnaro, Cribari, Ruiz, Santacroce, Blasi, Dossena, Gargano, Hamsik, Maggio, Pazienza, Sosa, Zuniga, Yebda, Cavani, Lavezzi, Lucarelli, Mascara
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IL VILLARREAL TEME IL NAPOLI: “VI ASPETTA L’INFERNO”

In principio fu la “Remuntada” invocata dal Barcellona prima della semifinale di ritorno contro l’Inter di Mourinho nell’ultima Champions League. Risultato 1-0 che non bastò ai blaugrana che mestamente tornarono a casa, mentre l’Inter andò a Madrid a conquistare la sua terza Coppa dei Campioni. Che scopo aveva la “Remuntada” Quello di intimorire gli avversari, quasi a dire “non avete scampo, siamo in 120mila a sostenere la propria squadra” In Spagna sta prendendo piede questa cosa: già quest’anno ci sono stati i casi di Espanyol e Siviglia rispettivamente contro Barcellona e Real Madrid, adesso tocca ai nostri avversari di dopodomani, ovvero al Villarreal: sulla rete c’è un video che cerca di prevedere quello che potrebbe succedere giovedì sera al Madrigal: “Dimos la cara en Napoles”, “Queremos hacer historia”, “Vogliamo fare la storia”, frasi ad effetto che avrebbero l’intenzione di mettere paura a Walter Mazzarri ed alla sua banda. Il Villarreal vuole fare gruppo attorno ai propri giocatori, ma tutta questa voglia di intimorire l’avversario non ha mai pagato nei suoi precedenti: Espanyol e Siviglia hanno perso, il Barcellona non riuscì a ribaltare il risultato dell’andata. Speriamo che questo trend non si interrompa giovedì sera.
Alessandro Lugli

ROMA: MONTELLA NUOVO ALLENATORE


ROMA: MONTELLA NUOVO ALLENATORE
Montella sostituisce Ranieri dimissionario
“Ho accettato con entusiasmo, con molta sicurezza. Sono sicuro e consapevole su cosa vado incontro. Sono convintissimo che ho una grande fortuna: allenare la Roma con forti giocatori che ora stanno attraversando un momento psicologico non idoneo. Sono persone perbene, sensibili e stanno soffrendo questa situazione”. Prime parole da tecnico della Roma per Vincenzo Montella. Chiamato in sostituzione di Claudio Ranieri, in conferenza stampa l’ex attaccante giallorosso ha aggiunto: “Talvolta sarebbe meglio avere un carattere spigoloso ma questi sono ragazzi sensibili. Loro credono nella voglia di rivalsa, innanzitutto verso se’ stessi, per me sara’ importante parlarci soprattutto con alcuni di loro. Lo sto facendo individualmente. Credo nelle loro potenzialita’, umane e tecniche. Ho parlato con Ranieri ieri. L’ho chiamato per due motivi: per ringraziarlo perche’ mi ha dato ottimi consigli e poi perche’ credo sia giusto fare cosi’. Non sono andato nel dettaglio – ha aggiunto Montella – perche’ voglio farmi la mia idea. Non ho chiesto altro, e’ stato un saluto sentito, non di circostanza”. “Mi sento un traghettatore o altro? Sono discorsi che non mi toccano, ho accettato mettendo a disposizione serieta’, impegno e spero la mia competenza. Non mi interessa che se ne parli o che qualche allenatore si presenti o si promuova”. Vincenzo Montella ha le idee chiare sul suo incarico alla guida della Roma, al posto di Claudio Ranieri. Nel corso della conferenza stampa l’ex attaccante giallorosso ha aggiunto: “Che si parli di Ancelotti, che tra l’altro stimo moltissimo, tutto cio’
non mi disturbera’. Non mi sento un traghettatore – tiene a precisare Montella – l’obiettivo e’ da qui alla fine dell’anno. Chi sa di calcio sa benissimo che le situazioni mutano”.
“Sono stati presi in considerazione piu’ nomi, ne abbiamo parlato tra noi dirigenti ed alla fine l’obiettivo e’ sempre quello di fare le scelte piu’ opportune. Montella e’ stato scelto perche’ abbiamo ritenuto che fosse il piu’ adatto”. Cosi’ la presidente della Roma Rosella Sensi ha spiegato la scelta di Vincenzo Montella come nuovo allenatore della Roma, specificando poi quali caratteristiche in particolare abbiano fatto pendere la bilancia verso di lui. “La preparazione tecnica – ha concluso il presidente – , la determinazione, il carattere, il senso di appartenenza, non certamente il fatto che fosse stato compagno di molti giocatori attuali”
Alessandro Lugli

lunedì 21 febbraio 2011

NAPOLI-CATANIA 1-0


NAPOLI-CATANIA 1-0
Decide Zuniga
Occhio vigile sulla partita che questa sera vede protagoniste Napoli e Catania sul campo del S. Paolo. Gara interessante ed importante per ciascuna compagine, con un unico obiettivo: vincere! La squadra partenopea ha bisogno di conquistare i tre punti per poter proseguire la sua corsa verso il primo posto, dopo le vittorie dell’Inter e del Milan avvenute rispettivamente ieri sera ed oggi; quella sicula è obbligata a cercare la vittoria per potersi allontanare dal fondo della classifica. Mazzarri schiera il suo immancabile 3-4-2-1, con una conferma prevalente delle indicazioni date in precedenza: Santacroce sulla linea difensiva, Pazienza inaspettatamente in campo con Yebda che va a sostituire Gargano, Sosa che viene preferito inizialmente a Mascara per andare a sostituire il ‘Pocho’, squalificato per tre giornate. Simeone dispone i suoi, invece, secondo il classico ‘albero di Natale’, preferendo Martinho in campo a supporto di Bergessio sul fronte offensivo: dunque, Lopez resta in panchina almeno momentaneamente.
Primo tempo – La prima occasione è per la squadra ospite con Schelotto che, all’8’ su assist di Lodi, tenta di portare già in vantaggio la sua compagine con un colpo di testa che colpisce il palo sinistro. Al 9’ però un’imprudenza di Marchese, che atterra Sosa, concede il calcio di rigore al Napoli sul quale va Cavani che sbaglia clamorosamente: un vero peccato per i partenopei che non riescono a gustare un piatto ghiotto che viene loro servito. Gli azzurri non si perdono d’animo e ci provano prima con un tiro completamente fuori bersaglio di Zuniga al 17’, su assist di Sosa, poi con Pazienza che calcia troppo debolmente al 20’. Un preludio al gol che arriva e sblocca il risultato a favore dei partenopei al 25’: è proprio Zuniga che riesce col destro a bucare l’angolino della porta sicula e a regalare l’1-0 al suo Napoli. Al 32’ Yebda prova a chiudere la partita, ma il suo tiro viene respinto: questa è l’ultima occasione dopo la quale terminano i primi 45 minuti di gioco. Catania che parte forte, ma che poi soccombe ad un Napoli che domina. Siculi compatti e chiusi, partenopei che creano pur senza dare vita a grandi occasioni da gol, molto possesso palla da parte degli azzurri. Pochi provvedimenti disciplinari da evidenziare, con due ammoniti tra le fila partenopee e solo uno tra quelle catanesi.
Secondo tempo – Si riprende dal vantaggio napoletano. Proprio i partenopei ripartono in modo pericoloso ed insidioso, con un sinistro potente di Hamsik su assist di Cavani, sul quale mette una ‘pezza’ Andujar al 46’. Respinta su un tiro di Pazienza al 48’, dopo che un colpo di testa di Maggio finisce di poco a lato sulla sinistra al 46’. Il Catania che sembra ancora intimorito, incomincia a reagire però, prima con Morimoto al 49’ e poi con Spolli al 58’ che fallisce un colpo di testa. I siculi diventano più aggressivi, pericolosi, con due occasioni al 60’ prima con Bergessio e poi nuovamente con Morimoto. Serie di punizioni regalate un po’ ingenuamente dai partenopei che non consentono alla compagine azzurra di rifiatare: Mazzarri, allora, cerca di ridare nuovamente profondità alla propria squadra con l’inserimento di Mascara al posto di Sosa. Linea difensiva che passa a 4 in fase di contenimento, col supporto di Zuniga al comparto arretrato, e sostituzione di Pazienza con Gargano per cercare di riassestare gli equilibri della squadra che, dopo la prima mezz’ora di questa frazione di gioco, inizia a soffrire davanti a un Catania che si trasforma e diventa a trazione anteriore. Al sinistro di Lodi indirizzato nell’angolino a sinistra al 68’, risponde quello di Mascara che viene parato al 71’; mentre lo slovacco Hamsik prova a chiudere la partita senza riuscirci al 74’. Il Napoli, a questo punto, prova a rallentare il ritmo di gioco, il Catania però continua a non arrendersi: sempre più tagliente, costringe De Sanctis ad interventi da ‘cardiopalma’. Ma è tutto inutile per i siciliani perché non riescono a sbloccare il risultato. I partenopei intascano gli ennesimi tre punti e conquistano nuovamente il secondo posto in classifica; i catanesi tornano a casa col rammarico di essersi svegliati troppo tardi, favorendo l’ulteriore sconfitta. Spettacolo puro al S. Paolo, con una ‘standing ovation’ che saluta gli azzurri ormai vicini agli spogliatoi. Nessuna protesta, nessun vittimismo ulteriore per quello che ha tenuto banco in questa settimana, il caso ‘Lavezzi’. Atteggiamento di rivalsa e risposta positiva da parte dei partenopei al polverone creatosi nei giorni scorsi.
NAPOLI-CATANIA: 1-0 (25’pt Zuniga)
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza (76’ Gargano), Yebda, Zuniga (80’ Dossena); Hamsik, Sosa (61’ Mascara); Cavani. (Iezzo, Ruiz, Cribari, Lucarelli). All.: Mazzarri
CATANIA (4-3-2-1): Andujar; Potenza, Spolli, Silvestre, Marchese; Schelotto (64’ Lopez), Ledesma, Lodi; Martinho (43’ Morimoto), Gomez (72’ Ricchiuti); Bergessio. (Kosicky, Augustyn, Alvarez, Carboni). All.: Simeone
Arbitro: Gava (Iannello-Ayroldi; IV Peruzzo)
Ammoniti: Yebda (N), Andujar (C), Hamsik (N), Santacroce (N), Spolli (C), Bergessio (C)
Recuperi: 2’ pt; 4’ st
Note: 45mila spettatori circa
Alessandro Lugli

SERIE : ANALISI DELLA GIORNATA DI CAMPIONATO


SERIE : ANALISI DELLA GIORNATA DI CAMPIONATO
Vincono Napoli, Milan e Lazio, perde la Roma
Verona stavolta non e’ “Fatal”. Chiamato a rispondere alla vittoria dell’Inter, il Milan non sbaglia e sul campo del Chievo conquista i tre punti che rispediscono i cugini a -5 e il Napoli, in campo stasera contro il Catania, a -6. Decisivo il gol di Pato, dopo che Fernandes aveva risposto al vantaggio ‘sospetto’ di Robinho, che da’ l’impressione di aiutarsi col braccio sull’assist di Ibrahimovic. Nel posticipo serale, riprende la sua posizione in classifica il Napoli che grazie ad una rete di Zuniga nel primo tempo piega il Catania e sorpassa nuovamente la formazione di Leonardo, terza. Quarta forza del campionato si conferma la Lazio, che non poteva approfittare meglio dei passi falsi delle insegutrici. Ai biancocelesti basta un gol di Hernanes per piegare il Bari di Mutti, sempre piu’ ultimo in classifica, e allungare a +4 sull’Udinese quinta, che al “Friuli”, senza lo squalificato Sanchez, si fa bloccare sullo 0-0 dal Brescia. Ma peggio fanno Juventus e Roma, protagoniste loro malgrado delle sorprese di giornata. A caccia del terzo successo di fila dopo quelli su Cagliari e Inter, i bianconeri crollano nell’anticipo delle 12.30 a Lecce: in dieci al 12’ per l’espulsione di Buffon, la Juve viene messa al tappeto da Mesbah e Bertolacci e deve ora rivedere le proprie ambizioni pur rimanendo davanti a una diretta concorrente per la Champions come il Palermo, battuto ieri a Bologna. Ha invece dell’incredibile quello che succede a Marassi, dove la Roma riesce a farsi rimontare tre gol dal Genoa. I giallorossi sembravano avere la gara in pugno dopo le reti di Mexes, Burdisso e Totti ma al 7’ della ripresa scatta la rimonta rossoblu’: doppiette per Palacio e Paloschi e risultato completamente capovolto, con la Roma che incassa la terza sconfitta di fila in campionato, la quarta considerando la Champions. Il Genoa aggancia a quota 35 il Cagliari, sconfitto ieri dall’Inter, due lunghezze piu’ dietro troviamo la Fiorentina che al “Franchi” non va oltre un pari senza reti contro la Sampdoria, reduce dal ko di mercoledi’ nel derby. In parita’ lo scontro salvezza tra Parma e Cesena: la formazione di Ficcadenti va per due volte avanti, prima con Rosina e poi con Sammarco, ma Crespo dagli undici metri e Palladino evitano la sconfitta, salvando la panchina di Marino.
Alessandro Lugli

domenica 20 febbraio 2011

SERIE A: NEGLI ANTICIPI VINCONO INTER E BOLOGNA


SERIE A: NEGLI ANTICIPI VINCONO INTER E BOLOGNA
I neroazzurri a -2 dal Milan
Prosegue la marcia di avvicinamento dell’Inter al vertice della classifica di serie A. Nel secondo anticipo della 26esima giornata, i nerazzurri superano 1-0 il Cagliari e conquistano la vittoria numero 15. Inter in campo con il giapponese Nagatomo, senza l’olandese Sneijder e con tridente composto da Eto’o, Pandev e Pazzini. Il Cagliari di Donadoni con Cossu alle spalle delle punte Acquafresca e Nene’. Gara vivace sin dai primi minuti. Al 2’ Pandev con un gran sinistro impegnava Agazzi alla respinta in calcio d’angolo. Al 3’ Lazzari da buona
posizione alzava troppo la mira con palla che terminava sopra la traversa. Al 5’ Pandev chiamava Agazzi al secondo intervento nel giro di pochi minuti con il portiere sardo che respingeva in corner la conclusione dell’attaccante macedone. Al 6’ l’Inter sbloccava il punteggio: gran tiro di Kharja con palla che terminava in fondo al sacco dopo la deviazione di Ranocchia. Doppia occasione i nerazzurri con il colpo di testa di Pazzini (17’) a lato e il rasoterra di Eto’o (21’) che non impensieriva Agazzi. Nella ripresa Leonardo (15’) inseriva Stankovic al posto di Eto’o con l’Inter a caccia del raddoppio ma senza avere gli spazi che aveva nel primo tempo. Al 19’ debole conclusione di Nene’ bloccata dal portiere brasiliano dell’Inter. Al 25’ occasione per il Cagliari con il tiro di Conti deviato da un difensore con palla che sfiorava il palo. Al 29’ il bolide di Lazzari metteva i brividi a Julio Cesar, con palla fuori d’un soffio. In classifica la squadra di Leonardo scavalca momentaneamente il Napoli e si porta al secondo posto a quota 50 punti, a due lunghezze dal Milan capolista. Per il Cagliari undicesima sconfitta stagionale. L’anticipo pomeridiano, Bologna-Palermo, è stato deciso da un gol di Paponi al 90’. Finisce 1-0 per i rossoblu’ che si aggiudicano una vittoria pesantissima in chiave salvezza e complicando i piani europei dei rosanero che hanno pagato l’espulsione di Garcia al 12’ della ripresa. Vittoria meritata, ma la superiorita’ numerica ha fatto la differenza per la squadra di Malesani.Al 90’, come detto, arriva il gol che decide la partita, lo sigla proprio Paponi svettando di testa su Nocerino e deviando in rete il cross di Rubin. Finisce 1-0, Bologna a quota 32, Palermo, alla seconda sconfitta consecutiva, fermo a 40.
Alessandro Lugli

sabato 19 febbraio 2011

ABETE: "SCONFITTE DOLOROSE QUELLE DI MILAN E ROMA"


ABETE: "SCONFITTE DOLOROSE QUELLE DI MILAN E ROMA"
Il calcio italiano paga dazio in Europa
“E’ un momento delicato per le nostre squadre in Champions League perche’ veniamo da due sconfitte in casa, dolorose. Adesso attendiamo l’Inter e speriamo che si inverta questa tendenza perche’ abbiamo verificato in concreto quale sia la competitivita’ delle squadre degli altri paesi, nei confronti delle nostre e dobbiamo cercare di raccogliere tutte le risorse disponibili, per andare avanti il piu’ possibile in coppa”. Il presidente della Figc Giancarlo Abete, intervenuto ai margini degli stati generali dello sport di Firenze, nel salone dei Duegento di Palazzo Vecchio, parla del momento difficile del calcio italiano, reduce da due sconfitte, in altrettante gare in Champions League. “Manca alle nostre squadre forse una continuita’ di risultati – ha aggiunto il presidente della Figc – perche’ con il Milan e con l’Inter, nelle ultime quattro edizioni, abbiamo vinto due Champions League e due finali di Intercontinentale. Probabilmente non abbiamo quel livello di presenza diffusa in termini di continuita’ dei risultati che consente di portare nelle fasi finali piu’ squadre, e ci affidiamo agli exploit delle singole squadre, nella singola stagione, quindi perdiamo posizioni nel ranking, con la nostra media dei risultati che risulta piu’ bassa di paesi come Spagna, Inghilterra e Germania, che sono i nostri principali competitor”. Abete ha poi parlato della vicenda che ha al centro il giocatore del Catania Bergessio, dopo il ricorso del club etneo al Tas di Losanna, con procedura seguita anche dalla Figc. “Siamo lieti che questo problema si sia risolto, speriamo che ci sia un percorso positivo del giocatore nel Catania. Oggi la problematica dei transfer e’ diventata complessa, tutti dobbiamo crescere in termini di organizzazione, professionalita’ e di rapporti con Fifa e Uefa, che hanno un ruolo fondamentale in termini di trasferimenti”.
Il presidente Abete sulla vicenda della rapina al giocatore del Palermo Abel Hernandez ha commentato: “Scene come quella che hanno visto coinvolto Hernandez fanno male, malissimo al nostro calcio – continua Abete – tenendo conto che se ci sono problematiche radicate nella dimensione sociale, cosa che non vale solo per la Sicilia ma per tutto il paese e per tutto il mondo, queste talvolta colpiscono anche i giocatori o soggetti che hanno maggiore visibilita’. Cio’ non toglie che la gravita’ dei gesti, prescinde dalla visibilita’ dei personaggi”.
Alessandro Lugli

NAPOLI-CATANIA: PRESENTAZIONE DELLA GARA


NAPOLI-CATANIA: PRESENTAZIONE DELLA GARA
Gli azzurri cercano tre punti d'oro

Fino a questo momento l’arrivo di Simeone in panchina non ha rappresentato un grande affare per il Catania, prossimo avversario del Napoli domenica sera. Solo la scorsa settimana è arrivata la prima vittoria, dopo una serie di sconfitte e deludenti prestazioni, in casa e con enormi difficoltà contro un Lecce tutt’altro che trascendentale.
Sulla carta, dunque, il Catania non dovrebbe obiettivamente rappresentare un avversario ostico per la formazione di Mazzarri. Ma è proprio questo il problema. In un periodo in cui gli azzurri sono con la mente proiettati a grandi sfide contro avversari quali Roma, Villareal e Milan, l’impegno con il modesto Catania di Simeone potrebbe non essere affrontato con la dovuta foga agonistica, cosicché questo potrebbe trasformarsi da agevole impegno sulla carta, in una gara inaspettatamente insidiosa.
Il Catania che gli azzurri affronteranno domenica sera al San Paolo non ha nulla della forte compagnine allenata da Mihajlovic che lo scorso anno metteva paura a tutte le grandi. In particolare non è più lo stesso il potenziale offensivo. Pur essendo rimasto in sicilia il bomber Maxi Lopez, la sua pericolosità in zona gol è clamorosamente diminuita, a causa di un gioco che non sfrutta più le sue caratteristiche tecniche. Il gioco sulle fasce della scorsa stagione, che consentiva all’attaccante argentino di usufruire di numerosi cross dalle corsie laterali, non c’è più e l’ex Barcellona si trova spesso isolato in avanti a fare a sportellate con i difensori. Gli addii di Martinez e Mascara non hanno certo favorito il suo compito, anche se comunque non mancano giocatori di qualità che lo affiancano in campo. Tra tutti la seconda punta Gomez, autore della rete del pareggio contro gli azzurri nella gara di andata, molto rapida ed abile a saltare l’uomo. Sarà lui ad affiancare Maxi Lopez al San Paolo, agendo in una posizione più arretrata e defilata sulla fascia destra.
Almeno di decisioni più difensiviste dell’ultimo minuto, Simeone anche a Napoli dovrebbe proporre il suo 4-2-3-1 molto fluido, che si trasforma a tratti in 4-3-1-2, a seconda della posizione che prendono gli uomini alle spalle di Maxi Lopez, che rimane sempre e comunque il solo punto di riferimento. Detto di Gomez che dovrebbe agire sul settore destro dell’attacco, centralmente dovrebbe agire Ricchiuti. Sulla sinistra, partendo da una posizione di interno di centrocampo, ma portandosi poi molto a ridosso delle punte, dovrebbe esserci Llama. Da non scartare è comunque la candidatura di Ciccio Lodi, autore di una doppietta su punizione contro il Lecce, che potrebbe essere preferito ad uno tra Llama e Ricchiuti. Difficilmente l’ex Frosinone ed Udinese verrà schierato nei due mediani davanti alla difesa. È presumibile che in quel ruolo Simeone scelga due giocatori più muscolari come Ledesma e Sciacca, al fine di dare maggiore copertura alla difesa. In tal senso saranno pesanti le probabili assenze di Biagianti e Carboni.
In difesa Simeone dovrà fare i conti con l’assenza del terzino sinistro Capuano. Per sopperirvi sarà schierato ancora una volta Schelotto nel ruolo di terzino destro, anche se in settimana è stato provato pure nella posizione di esterno destro d’attacco, mentre sulla sinistra agirà il rientrante Alvarez. I due centrali, davanti ad Andujar, saranno invece Silvestre e Spolli, una coppia abbastanza affidabile, forte soprattutto dal punto di vista fisico.
Alessandro Lugli

CONFERMATE LE TRE GIORNATE DI SQUALIFICA PER LAVEZZI. AD INCHIODARLO IL VIDEO DI CONTROCAMPO DI MIGLIORE QUALITA'. LO SPUTO SI VEDE, PER IL POCHO NIEN


CONFERMATE LE TRE GIORNATE DI SQUALIFICA PER LAVEZZI. AD INCHIODARLO IL VIDEO DI CONTROCAMPO DI MIGLIORE QUALITA'. LO SPUTO SI VEDE, PER IL POCHO NIENTE CATANIA, MILAN E BRESCIA
Nessun sconto per Lavezzi
E' arrivata dunque la parola fine al tormentone degli ultimi giorni. Il caso Lavezzi si chiude con la conferma della squalifica per tre giornata da parte della Corte di Giustizia Federale. La squalifica era stata inflitta dal giudice sportivo Tosel in base alla prova televisiva. Le immagini visionate da Tosel non provavano la certezza dello sputo e il Napoli aveva presentato subito ricorso provando a riabilitare il calciatore. A sorpresa, la Corte di Giustizia Federale ha prodotto le nuove immagini che sono le stesse di Sky ma sono state migliorate con l'utilizzo di tecnologie video. Lo sputo è risultato quindi chiaro e di conseguenza il ricorso del Napoli è stato respinto. Respinata anche la richiesta, in subordine, di riduzione da tre a due giornate. Lavezzi salterà la prossima partita contro il Catania poi il big-match di San Siro contro il Milan e quindi la gara casalinga contro il Brescia. La decisione sul ricorso presentato dal Napoli arriverà a minuti. L'avv. Grassani a Radio Marte ha confermato che la corte di giustizia federale, senza alcuna richiesta della Procura, ha subito mostrato un nuovo video meno sgranato di Controcampo con il commento di Paparesta. Il video è lo stesso di Sky ma con delle tecnologie avrebbero evidenziato lo sputo dopo un lavoro di giorni.
Alessandro Lugli

NAPOLI-CATANIA, I PRECEDENTI

NAPOLI-CATANIA, I PRECEDENTI
I quattordici confronti a Napoli nove in serie A, tre in B e due in Coppa Italia
12 vittorie del Napoli
nessun pareggio
2 vittorie del Catania
28 gol del Napoli
9 gol del Catania

L’ultima vittoria del Napoli: 28 marzo 2010 1-0 6’ s.t. P. Cannavaro (N)

Le due vittorie del Catania: in serie A - 8 gennaio 1961 0-1 13’ Moretti (C)

in serie B 15 maggio 2004 2-3 27’ p.t. Terra (C), 36’ p.t. e 5’ s.t. Berrettoni (C), 7’ s.t. Perovic (N), 37’ s.t. Vieri M. (N)

- L'ARBITRO -
Gabriele Gava di Conegliano, 36 anni, è alla sesta stagione nella Can di A e B. L’esordio in serie A in Sampdoria-Empoli 2-0 il 4 dicembre 2005. Vanta 69 presenze in serie A e 57 in B

I sette precedenti con il Napoli: quattro vittorie, due pareggi e una sconfitta Quattro in serie C1 con due vittorie e due pareggi
6 ottobre 2004: Napoli-Vis Pesaro 1-0 (in serie C1)
21 novembre 2004: Napoli-Sambenedettese 2-1 (in serie C1)
17 aprile 2005: Sora-Napoli 0-0 (in serie C1)
12 giugno 2005: Napoli-Avellino 0-0 (andata finale playoff di C1)
1 maggio 2007: Napoli-AlbinoLeffe 1-0 (in serie B)
16 settembre 2007: Napoli-Sampdoria 2-0 (in serie A)
31 ottobre 2007: Fiorentina-Napoli 1-0 (in serie A)

COSI' IN CARRIERA:
69 presenze in serie A
57 presenze in serie B
60 vittorie interne (il 47,6%)
34 pareggi (il 27,0%)
32 vittorie esterna (il 25,4%)


38 rigori (circa uno ogni tre partite)
49 espulsioni (quasi una ogni due partite)
680 ammonizioni (più di cinque a partita)
4.509 falli fischiati (circa 36 a partita)
Alessandro Lugli

venerdì 18 febbraio 2011

NAPOLI-VILLAREAL 0-0


NAPOLI-VILLAREAL 0-0
Il Napoli non affonda il bunker spagnolo
“Duello affascinante”. Questo è il termine usato da Mazzarri per definire la gara in programma questa sera in un S. Paolo gremito. Sedicesimi di Europa League, unica squadra italiana ancora in corsa per il titolo, il Napoli non vuole proprio saperne di accantonare la competizione europea. Forti dei risultati in campionato, gli azzurri sono pronti a giocarsi il passaggio al turno successivo dopo aver superato l’ ostacolo ‘Utrecht-Liverpool-Steaua’ davanti ad un avversario d’eccezione, il Villarreal. La compagine spagnola di Giuseppe Rossi e Nilmar ha un po’ deluso nel proprio campionato ultimamente, tuttavia non demorde. Avversario, dunque, non dei più facili per i partenopei che, però, hanno tutta l’intenzione di ‘spiegare le vele’. Mazzarri schiera il suo consueto 3-4-2-1 con alcune variazioni nei vari reparti: Cribari al posto di Cannavaro in linea difensiva e Ruiz pronto a subentrare ad Aronica, Yebda sostituisce Pazienza a centrocampo, novità assoluta invece l’ingresso di Mascara trequartista al posto di Hamsik (il nuovo acquisto andrà a supportare, assieme a Lavezzi, le impennate di Cavani). Garrido, invece, contrappone al tecnico partenopeo il 4-4-2: Senna, Capdevila, ma soprattutto il duo Nilmar-Rossi, sono gli strumenti utilizzati dal mister spagnolo per creare problemi alla compagine di casa.
Il primo tempo appare abbastanza tranquillo, con qualche folata a sprazzi da parte delle due compagini che le porta a rientrare negli spogliatoi sul risultato di 0-0. Inizialmente il Napoli non si scopre, si mostra accorto non disdegnando improvvise impennate, come quella di Maggio avvenuta nei primi minuti di gioco. Il Villarreal cerca di fare possesso palla e di sfruttare possibili ripartenze. Nella prima frazione si denota inoltre una compagine spagnola sorniona, che cerca di rallentare i ritmi per poi attaccare improvvisamente, come nell’azione di Nilmar al 14’, che viene lasciato da solo e sulla quale interviene l’occhio vigile di De Sanctis e la marcatura di Aronica. Poche occasioni ghiotte evidenziate a Fuorigrotta: un sinistro improvviso di Campagnaro al 12’, che sorprende tutti ma arriva alto oltre la porta, ed un passaggio intercettato da Cavani che perde l’attimo, proprio l’attimo che avrebbe potuto segnare la svolta e sbloccare il risultato. Buona la prestazione degli esterni azzurri, Maggio e Dossena, poche emozioni che si concentrano solo sull’intesa ‘Lavezzi-Cavani’ produttiva di belle situazioni. Tranquilla anche la fase disciplinare, con Gonzalo e Capdevila unici ammoniti tra le fila spagnole.
Si riprende. Secondo tempo che si presenta ad immagine e somiglianza del primo. Il Napoli deve velocizzare il gioco, ma si presenta un po’ sottotono come anche il Villarreal, dal ritmo più basso rispetto ai primi 45 minuti. Una bella azione sicuramente al 52’, con angolo di Dossena indirizzato a Maggio che però non riesce a tagliare. I partenopei sembrano con poche idee, quindi ci provano anche dalla distanza con Yebda e Lavezzi. Il Villarreal è messo bene sul campo, si chiude quanto può, portando spesso l’attacco avversario sul fuorigioco. Si assiste, dunque, a varie sostituzioni in campo sia dall’una che dall’altra parte: il Napoli si affida alle prodezze di ‘Marechiaro’ Hamsik e al ‘Principito’ Sosa per portare la compagine partenopea ad una maggiore offensività. Un Napoli che sembra diventare davvero a trazione anteriore nel momento in cui un colpo di testa di Cavani al 72’ sembra sbloccare il risultato: peccato che l’uruguagio venga colto in fuorigioco. Ci prova anche Lavezzi al 73’ con una penetrazione dall’esterno che non riesce a trovare l’angolo della porta. A questo punto sembra cambiare l’andazzo della partita: il Napoli ci crede di più e il Villarreal si sveglia dal torpore. Molto insidiose alcune penetrazioni degli spagnoli con un destro di Valero parato da De Sanctis all’89’ e un ulteriore tentativo dello spagnolo, respinto ancora una volta dal ‘Pirata’ partenopeo in piena zona recupero. Termina così la gara di ‘andata’ di questi sedicesimi di Europa League. Risultato bloccato sullo 0-0 per una partita che pian piano è andata calando di intensità e dalla quale ci si aspettava maggiore emozione. Probabilmente i partenopei hanno voluto rischiare poco, mentre gli spagnoli hanno preferito accontentarsi. Ora si guarda al ‘ritorno’ in casa straniera per cercare di continuare la corsa.
NAPOLI-VILLARREAL: 0-0
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cribari, Aronica; Maggio, Yebda (68’ Pazienza), Gargano (79’ Sosa), Dossena; Lavezzi, Mascara (61’ Hamsik); Cavani. A disp.: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Zuniga. All.: Mazzarri
VILLARREAL (4-4-2): Lopez; Gaspar, Gonzalo, Musacchio, Capdevila; Valero, Senna (61’ Marchena), Bruno, Cazorla (87’ Català); Nilmar, Rossi (78’ Ruben). A disp.: Marino, Cicinho, Gullòn, Cani. All.: Garrido
Arbitro: Clattenburg (Mullarkey-Cann; IV Dean)
Ammoniti: Capdevila (V), Gonzalo (V), Aronica (N), Cribari (N), Dossena (N) Marchena (V)
Recuperi: 1’pt; 4’st
Alessandro Lugli

giovedì 17 febbraio 2011

PRESENTAZIONE NAPOLI-VILLAREAL


PRESENTAZIONE NAPOLI-VILLAREAL
Il Napoli cerca un successo importante

Il Napoli stasera, alle ore 19, riprende la sua corsa europea.
E' ormai iniziata la seconda fase dell'Europa League 2010-2011: siamo giunti alle gare di andata dei sedicesimi di finale e ciò vuol dire che delle 185 formazioni presenti ai nastri di partenza ora sono solo 32 in lizza per alzare al cielo la coppa nella finale che si disputerà allo Stadio Aviva di Dublino, in Irlanda, il prossimo 18 maggio.
L'unica squadra a rappresentare l'Italia è il Napoli che vuole invertire il trend nazionale negativo dopo le brutte figure fatte prima dal Milan e poi dalla Roma negli scorsi giorni in Champions League.
Ad oggi ben 17 nazioni sono rappresentate nel tabellone principale in modo così ripartito:
4 Portogallo, Russia
3 Olanda
2 Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Spagna, Svizzera, Ucraina
1 Belgio, Bielorussia, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Scozia, Turchia


Tornando al Napoli il sorteggio vede la compagine di De Laurentis incrociare il Villareal, la terza forza del campionato spagnolo alle spalle di Barcellona e Real Madrid, squadre che hanno fatto la storia del calcio.
Gli uomini più pericolosi della squadra spagnola sono certamente Giuseppe Rossi e Marcos Antônio Senna: il primo, giovane e promettente attaccante, ultimamente ha avuto momenti di ribalta anche nella nazionale di Prandelli e, ripresosi da un attacco influenzale, sarà il riferimento offensivo degli spagnoli; il mediano, invece, è da poco ritornato da un infortunio e la sua forma non esaltante lo costringerà ad iniziare la partita dalla panchina. Il terzino destro Angel Lopez, invece, è ancora fermo ai box dopo il grave infortunio che lo ha colpito e lo vedrà costretto a restare fuori dai campi di gioco per altri 5 mesi.

Dall'altra parte Mazzarri ha voluto caricare i suoi. Solo capitan Cannavaro è indisponibile vista la squalifica ma il tecnico toscano ha promesso qualche cambiamento considerando anche la prossima partita di domenica contro il Catania. Lavezzi e Campagnaro, squalificati per domenica prossima, saranno certamente negli undici titolari. Il nuovo acquisto Ruiz, nuovamente convocato, sembra però non avere possibilità da titolare con Cribari nuovamente preferito come centrale del terzetto difensivo azzurro.
Pazienza dovrebbe lasciare posto a Yebda e forse con lui anche Hamsik avrà un turno di riposo per lasciare spazio a Mascara che dovrà riprendere il ritmo partita visto anche il suo sicuro impegno domenica a causa della squalifica rifilata al Pocho per l'ormai famoso "scambio" di sputo con Rosi.

E neanche a dirlo stasera, nonostante l'insolito orario, l'intera Napoli sarà in fermento con almeno 50.000 spettatori al San Paolo pronti ad esultare alle magie di Cavani e compagni.
Alessandro Lugli

CHAMPION'S LEAGUE: PERDE LA ROMA


CHAMPION'S LEAGUE: PERDE LA ROMA
Lo Shakhtar batte la Roma
Lo Shakhtar Donetsk espugna l’Olimpico e ipoteca la qualificazione ai quarti di finale di Champions League. Servira’ l’impresa alla Roma che perde 3-2 in casa e che adesso e’ chiamata all’impresa nel match di ritorno. Dopo il vantaggio di Perrotta, i giallorossi subiscono 3 gol in 12 minuti, chiudono il primo tempo sull’1-3 e poi, nella ripresa, accorciano le distanze con Menez. Brutta sconfitta, la seconda consecutiva dopo quella con il Napoli. Si comincia con Ranieri che si schiera la coppia Totti-Vucinic in attacco, Menez e Taddei sono gli esterni, De Rossi e Perrotta centrali. Lucescu schiera un 4-2-3-1 affidando la fase offensiva ai suoi brasiliani. Possesso palla ucraino, Roma poco aggressiva ma che cresce con il passar dei minuti e, al 21’, va vicina all’1-0 con un colpo di testa di Burdisso. Buon momento per i giallorossi, al 23’ ci prova Vucinic con un bel destro a girare di poco alto, al 28’ la Roma passa. Taddei cerca sul secondo palo Perrotta, colpo di testa da posizione defilata, la palla carambola su Rat e finisce in rete. La gioia del gol dura pochi secondi perche’ al 29’, su una respinta corta di Burdisso, il destro di Jadson dai 18 metri viene deviato da De Rossi e supera Doni: 1-1. La Roma sbanda e, al 36’, Douglas inventa un sinistro a girare che vale l’1-2. Vucinic prova a raddrizzare la partita, ma il suo sinistro e’ largo. Sul capovolgimento di fronte Riise perde clamorosamente palla franando a terra, ne approfitta Douglas Costa che serve a Luiz Adriano la palla dell’1-3. La Roma torna negli spogliatoi sommersa dai fischi. Nella ripresa subito fuori Riise dentro Castellini. Al 16’ Menez riapre la partita con uno splendido destro che si infila sotto l’incrocio. La Roma si sbilancia, rischia di subire il quarto gol, ma con Castellini, Totti e Borriello va vicina al 3-3. Finisce 3-2 per lo Shakhtar, adesso serve l’impresa (vittoria a Donetsk con due gol di scarto) per restare in Europa.
Alessandro Lugli

RECUPERI SERIE A: VINCONO INTER E GENOA


RECUPERI SERIE A: VINCONO INTER E GENOA
L 'Inter batte la Fiorentina mentre il grifone si aggiudica il derby
Pazzini tiene l’Inter in corsa per lo scudetto mentre il Genoa fa suo il derby della Lanterna con un gran gol di Rafinha. Grandi emozioni al “Franchi” e a Marassi per i due recuperi della 17esima giornata. A Firenze è la rete dell’ex attaccante blucerchiato (la 100esima fra i professionisti) a decidere la partita che vede i nerazzurri imporsi 2-1 sulla Fiorentina e tornare a -5 dalla capolista Milan. Brutto primo tempo da parte dell’undici di Leonardo, passato in vantaggio grazie a un’autorete di Camporese e messo sotto da una buona Fiorentina che arriva meritatamente al pari con Pasqual. L’Inter si sveglia nella ripresa e, complice un calo dei viola, fa sua la gara, archiviando cosi’ il ko di Torino. Per i viola resta la magra consolazione di aver messo in difficoltà per larghi tratti i campioni del mondo, merito anche di un rinato Mutu, sicuramente il più pericoloso fra i suoi. Nel finale, però, le energie sono venute meno e dopo l’impresa di Palermo arriva questa battuta d’arresto. Altra nota stonata l’infortunio di Santana.
A Genova, come detto, una botta da fuori di Rafinha consegna al Genoa il derby della Lanterna numero 103. Nona sconfitta stagionale per la Sampdoria e rossoblù che sorpassano i blucerchiati in classifica, portandosi a quota 32 punti. Gara sotto il segno del Grifone già dalle prime battute, con la Samp in affanno in difesa: al 7’ gran tiro al volo di Palacio e palla sulla traversa. La risposta dell’undici di Di Carlo in una conclusione di Guberti che chiama in causa Eduardo mentre al 36’ arriva il secondo legno per il Genoa con un tiro di Rossi sull’incrocio dei pali. Nella ripresa, al 10’, il vantaggio della squadra di Ballardini con il bolide di Rafinha. Inutili gli assalti dei blucerchiati che anzi hanno rischiato di incassare la seconda rete.
Alessandro Lugli

MILAN-TOTTENHAM 0-1: GATTUSO PERDE LA CALMA


MILAN-TOTTENHAM 0-1: GATTUSO PERDE LA CALMA
Rischia una lunga squalifica il giocatore milanista
Rino Gattuso che dopo il fischio finale si scaglia contro la panchina del Tottenham e rifila una testata in fronte a Joe Jordan, ex rossonero degli anni Ottanta, oggi vice allenatore della squadra inglese, è l’ultima immagine della brutta serata di Champions League del Milan. La sconfitta in casa per 1-0 mette a rischio il passaggio ai quarti, «ma tutto è aperto», ha assicurato Massimiliano Allegri, minimizzando anche la rissa innescata da Gattuso, che salterà almeno il ritorno, perché era diffidato, è stato ammonito e rischia un’ulteriore squalifica.
«Evidentemente a Gattuso non piace perdere», ha scherzato l’autore del gol decisivo, Peter Crouch. «Il Milan ha perso la testa - ha osservato più arrabbiato l’allenatore inglese, Harry Redknapp - Gattuso meritava l’espulsione, ma ancora più grave è stato il fallo di Flamini, che poteva rompere la gamba a Corluka».
«Anche Rino ha subìto un fallo che gli ha aperto un taglio sul ginocchio. Eravamo nervosi per avere perso, è successa una scaramuccia non piacevole da vedere e non ci sono scuse. La Uefa valuterà, ma credo che non sia stato nulla di grave - ha spiegato Allegri - In campo possono capitare cose poco piacevoli per il nervosismo, poi tutto rientra».

Alla fine, Mathieu Flamini è andato nello spogliatoio degli inglesi per chiedere scusa a Corluka, messo ko con un brutto fallo, e per il quale il fallo del francese «era da prigione», mentre Allegri si rammaricava perché «il Tottenham si è difeso molto bene, ci ha chiuso spazi e noi nel primo tempo abbiamo giocato con timore, senza aggredire l’avversario, sbagliando troppo negli spazi stretti. Nella ripresa abbiamo avuto più coraggio, ma non è bastato». Decisivo, per Allegri, è stato «l’errore con cui abbiamo concesso al Tottenham il contropiede da cui è nato il gol di Crouch». Mario Yepes poteva interrompere l’azione di Lennon: «Ma ero già ammonito, e avevo paura dell’espulsione», ha ammesso il colombiano.
È un gol che complica il destino europeo del Milan, che per una settimana dovrà fare a meno di Abbiati, uscito dopo 18’ con un trauma cervicale: «Però non meritavamo questa sconfitta - è convinto Allegri - Comunque, il passaggio del turno è ancora tutto da giocare, quindi andremo a Londra con molta fiducia».
«Non siamo affatto rassegnati», gli fa eco Zlatan Ibrahimovic, che lascia il Meazza con molti dubbi sul perché gli è stato annullato un gol nel finale. A parte quello, però, ha inciso poco: «Ma sinora ha fatto grandi cose - è la difesa di Allegri - Non è da questa partita che si può giudicare il suo rendimento in Europa». Di sicuro è oltre le attese quello del Tottenham, «ma - ha chiuso soddisfatto Redknapp - siamo solo a metà del percorso».

Alessandro Lugli

martedì 15 febbraio 2011

MASCARA NON VORREBBE GIOCARE CONTRO IL CATANIA


MASCARA NON VORREBBE GIOCARE CONTRO IL CATANIA
Mascara: "Se potessi non giocherei..."
Beppe Mascara, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Telecolor: "I catanesi sono arrabbiati con me, ma non potevo farmi sfuggire una occasione del genere a 32 anni di giocare in una squadra che è seconda in classifica e che ha grandi possibilità di centrare la qualificazione alla prossima Champions League. Io ho un amore infinito per la città di Catania che mi ha dato tanto e verso i tifosi mi sono stati sempre vicini. Per me è stata una scelta tormentata andare a Napoli, ma sapevo che giocare con i partenopei sarebbe stato un passo importante a livello calcistico per la mia carriera. Non ho tradito nessuno e avrei preferito che la partita di domenica non arrivasse mai e che fosse cancellata dal calendario. Io al posto di Lavezzi squalificato? Ripeto, se potessi questa partita non la giocherei. Io ringrazio la dirigenza etnea per avermi trattato sempre come un figlio con affetto e amore ma io ha fatto solo una scelta professionale e non di quattrini. Il presidente Pulvirenti non vuole commentare il mio addio? Non so il motivo, forse si sente tradito, ma io tengo a lui anche per vicende non legate al calcio. Spero che un giorno possa capire la mia decisione. La salvezza a Catania vale sei scudetti altrove e io ho vissuto momenti fantastici in maglia rossazzurra. Anzi se devo essere sincero l'era del Catania di Pulvirenti e Lo Monaco è cominciata dopo una sonora batosta a Mantova quando perdemmo 3-0. Fu quella una partita spartiacque per noi che ci permise di compattarci e avviare dalla partita successiva un ciclo vincente che ci portò subito in serie A. Il Catania attuale troppo argentino? Lo Monaco non è uno stupido lui sa quello che fa e sicuramente ha delle garanzie da questo gruppo. Giampaolo ha commesso errori? Sul campo ha sbagliato poco, secondo me i rapporti che aveva con la squadra non erano perfetti. Bastava che applicasse le sue idee, che erano buone, e il gioco era fatto. Giampaolo invece voleva stravolgere quanto di buono si era fatto negli ultimi sette mesi e non c'è riuscito perché la squadra sapeva rubare palla e ripartire mentre l'ex tecnico etneo non lo permetteva".
Alessandro Lugli

Fascetti lancia Cassano: "Può dare lo Scudetto al Milan"


"Per il Milan l'acquisto di Cassano è stato molto importante. Antonio è un elemento che quando accende la luce riesce ad illuminare il gioco e darà un contributo molto importante per la corsa dei rossoneri verso la conquista dello scudetto", riporta l'Ansa. Lo ha detto Eugenio Fascetti, il tecnico che ha lanciato giovanissimo Cassano quando era al Bari. "Si è intergrato bene nel gioco del Milan e si trova a meraviglia con Ibrahimovic", ha aggiunto Fascetti, che ha parlato del talento di Bari Vecchia durante la presentazione del torneo di Viareggio

Serie B, il Novara vince il derby col Torino per uno a zero


E' finito pochi minuti fa il derby fra Novara e Torino, posticipo della 26esima giornata di Serie B. I padroni di casa hanno vinto per uno a zero, grazie ad un'autorete di Garofalo al 23' del primo tempo. Vittoria molto importante per la squadra di Tesser, che torna in testa alla classifica, affiancando l'Atalanta a 51 punti. Il Torino, che proprio nel finale è andato vicinissimo al pareggio cogliendo la traversa con Antenucci, resta a metà classifica a quota 35.

QUOTA SCUDETTO: IL NAPOLI DA 11 A 6.50


Il Milan riprende la sua marcia verso il tricolore e, approfittando della sconfitta dell'Inter contro la Juve, rinforza il suo vantaggio sui cugini nerazzurri. Ora le due squadre di Milano sono staccate di 8 punti, in attesa del recupero fra Fiorentina e Inter di mercoledì. Anche le quote scudetto sorridono alla squadra di Allegri, che, come si legge su Agipronews, è passata da 1,91 a 1,67. Rallenta l'Inter che sale da 2,25 a 3,40 mentre la bella vittoria del Napoli all'Olimpico contro la Roma candida sempre di più la squadra di Mazzarri a un posto tra le grandi, facendola scendere in un solo colpo da 11,00 a 6,50. La stessa Roma abbandona definitivamente la corsa scudetto e questo è confermato dalla lavagna dei bookie che fanno schizzare la quota dei giallorossi di ben 10 punti (da 16,00 a 26,00).

Calcio, Giudice sportivo: 3 turni con prova tv per Lavezzi e Rosi, l'avv. Grassani: "E' pronto il ricorso"


Giudice sportivo: 3 turni con prova tv per Lavezzi e Rosi.
Squalificati dunque i calciatori di Napoli e Roma per gli sputi di sabato. Lavezzi saltera' Napoli-Catania, Milan-Napoli e Napoli-Brescia.

"Napoli Magazine" ha contattato l'avv. Mattia Grassani, legale del Napoli, che ha affermato: "La squalifica di 3 turni a Lavezzi? Il ricorso si farà e sarà discusso entro venerdì. Stiamo preparando tutti gli incartamenti necessari, siamo gia' in uno stato avanzato".

Il Napoli ha presentato già preannuncio di ricorso, come ha confermato poi sempre l'avvocato azzurro Mattia Grassani in seguito a Radio Marte: «Abbiamo inviato già il preannuncio di reclamo alla Corte di Giustizia Federale. Sarà discusso venerdì alle 13 o alle 15. Le motivazioni andranno studiate nel dettaglio e c'è tempo fino a venerdì prima del dibattimento. Il Napoli chiederà la revoca totale della squalifica, non essendoci la prova certa dello sputo di Lavezzi a Rosi. Qualora non dovesse essere accolta questa nostra prima tesi, sarà chiesta una riduzione della pena».

L'avvocato ha poi aggiunto a Radio Kiss Kiss che si chiederà l'inammissibilità della prova tv per non attendibilità: «La procedura d’urgenza prescelta dal Napoli nel radicare questo reclamo consente di depositare i motivi fino all’apertura del dibattimento, venerdì alle 13 o al massimo le 15, dunque ci sono tre giorni pieni per organizzare i motivi. L’input ricevuto dalla Società Sportiva Calcio Napoli è quello di puntare alla revoca della misura sanzionatoria, che verrà richiesta sul presupposto che già delle parole del giudice sportivo non appare con assoluta certezza, quindi non è superato quel ragionevole dubbio che può portare, e solamente in assenza del quale un organo di giustizia sportiva può comminare la sanzione. Il principio è che nel dubbio, si assolve il presunto responsabile, non si condanna ed allora alla luce del filmato e delle parole usate da Tosel, quanto meno un’incertezza circa le modalità, l’attingimento e la consistenza di quel gesto sorgono e lo si legge dalle parole di Tosel. Attendiamo il filmato in base al quale il giudice si è pronunciato, perché da lì si partirà e a quel punto si arriverà alla conclusione finale sulla domanda di inammissibilità della prova tv per non univocità e non attendibilità dal punto di vista tecnico e documentale. Poi si procederà ad una domanda di riduzione in modo subordinato, qualora non fosse accolta la richiesta di revoca».

«Abbiamo visto in televisione l’immagine - continua Grassani - e non c’è certezza in ordine alla fuoriuscita del liquido salivale dalla bocca di Lavezzi. Da quei filmati che abbiamo visto, non si evince. Lasciando stare cosa ha fatto Rosi a Lavezzi, l’argentino è stato squalificato per uno sputo di reazione. Ecco perché abbiamo chiesto l’acquisizione del supporto filmato che ha portato il giudice ha pronunciarsi sulla squalifica. Secondo Tosel il video dà evidenza, affidabilità e certezza in ordine alla dinamica del comportamento dei due giocatori. Attendendoci solo al segmento Lavezzi-Rosi, secondo noi il tipo di univocità manca. O meglio, da quello che emerge c’è una gestualità, sicuramente un “protendersi verso”, ma la prova che la saliva sia uscita e indirizzata verso Rosi non emerge in maniera univoca e certa. Se c’è univocità, allora la prova tv è ammissibile, altrimenti no. Quindi, o sono tre giornate, oppure nessuna. Nel primo caso, poi, procederemmo eventualmente per una riduzione, una equivalenza di sanzione: chi sputa senza motivo non può essere punito allo stesso modo di chi lo fa per reazione».

Il Giudice Sportivo,
ricevuta dal Procuratore federale rituale e tempestiva segnalazione ex art. 35, 1.3, CGS (pervenuta a mezzo fax alle ore 11.43 odierne) circa la condotta tenuta al 19° del primo tempo dal calciatore Rosi Aleandro (Soc. Roma) nei confronti del calciatore Lavezzi Ezequiel Ivan (Soc. Napoli) e la condotta immediatamente successiva del calciatore Lavezzi Ezequiel Ivan (Soc. Napoli) nei confronti del calciatore Rosi Aleandro (Soc. Roma); acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e documentale;
osserva:
le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, il calciatore giallo-rosso, nel cerchio di centro campo e ben lontano dall’azione in svolgimento in altra zona del campo, si avvicinava al calciatore partenopeo, che gli volgeva parzialmente le spalle, e da una distanza di circa un metro, con palese gestualità, gli indirizzava uno sputo, che veniva immediatamente “ricambiato”. Tale duplice biasimevole gesto non veniva visto dall’Arbitro e, pertanto, nessun provvedimento disciplinare veniva adottato. A tale proposito, il Direttore di gara, su richiesta di questo Ufficio, ha dichiarato, a mezzo e-mail pervenuta alle ore 12.03 odierne, “…….non ho visto nulla e confermo inoltre che le ammonizione fatti ai calciatori Rosi e Lavezzi si riferiscono ….a delle spinte reciproche”. Le immagini acquisite non consentono di determinare con assoluta certezza in che misura ed in quale zona del corpo (presumibilmente il collo di Lavezzi ed il volto di Rosi) gli sputi abbiano effettivamente colpito il loro rispettivo destinatario, ma tale circostanza è ininfluente ai fini della valutazione disciplinare. Infatti, per costante orientamento interpretativo degli Organi di giustizia sportiva, lo sputo deve considerarsi a tutti gli effetti una “condotta violenta”, i cui estremi possono essere integrati anche se il deprecabile intento non abbia raggiunto l’ ”obiettivo”. E l’accentuata antisportività di tali condotte rende ininfluenti le motivazioni adducibili dall’uno e dall’altro dei protagonisti.
Ne consegue l’ammissibilità ex art. 35, n. 1.3 CGS della “prova televisiva” e la sanzionabilità ex art. 19, n. 4 lettera b) CGS delle condotte segnalate, che, appare equo quantificare nei termini indicati nel dispositivo.
P.Q.M.
delibera, in relazione alla segnalazione del Procuratore federale, di sanzionare i calciatori Rosi Aleandro (Soc. Roma) e Lavezzi Ezequiel Ivan (Soc. Napoli) con la squalifica per tre giornate effettive di gara.

lunedì 14 febbraio 2011

SERIE A: GIORNATA FAVOREVOLE ALLA LAZIO


SERIE A: GIORNATA FAVOREVOLE ALLA LAZIO
La Lazio consolida il terzo posto
La Lazio risponde agli acuti di Milan e Napoli, la Fiorentina espugna Palermo, La Juventus si aggiudica il posticipo contro l’Inter, Simeone ottiene la sua prima vittoria da quando allena il Catania. Questi i verdetti della 6^ giornata di ritorno del campionato di serie A. Alessandro Matri decide il derby d’Italia. L’attaccante scuola Milan sigla il gol dell’1-0 con cui la Juventus batte l’Inter nel posticipo della 25^ giornata. Un bella notizia per il Diavolo (52), adesso a +8 sui cugini (44) che scivolano al quarto posto, scavalcati anche dalla Lazio (45), mentre la Juve si porta a quota 41. La Lazio si impone per 2-0 sul campo del Brescia, con un gol per tempo (Gonzalez e Kozac), e superano l’Inter, che e’ a quota 44 ma deve giocare stasera a Torino e mercoledi’ nel recupero contro la Fiorentina. Sale a 43 punti l’Udinese, che a Cesena vince con un netto 3-0 (doppietta di Di Natale e gol di Inler). I bianconeri staccano il Palermo, che perde in casa per 4-2 nell’anticipo delle 12.30 e resta a quota 40, un punto in piu’ della Roma sconfitta ieri dal Napoli. Torna a vincere il Cagliari, che sale a 35 punti con una goleada interna contro il Chievo: finisce 4-1, con le reti di Conti, Canini e Nene’ (doppietta), di Thereau il gol della bandiera per i veneti. Alle spalle dei sardi la Fiorentina, che va a quota 32 grazie al netto successo di Palermo: i viola vanno due volte in svantaggio (con Pastore e Nocerino), pareggiano prima con Gilardino, poi con Camporese, prima dell’allungo finale, con un’autorete di Bovo e il sigillo di Montolivo. La squadra di Mihajlovic supera il Chievo, travolto a Cagliari e fermo a 31 punti. Sulla scia dei clivensi la Sampdoria, che dopo tre sconfitte di fila torna al successo con un convincente 3-1 interno contro il Bologna: in gol Palombo, Gastaldello e Maccarone (prima rete in maglia blucerchiata), accorcia le distanze per gli emiliani Paponi. La Samp mercoledi’ recuperera’ il derby contro il Genoa. I rossoblu’ sono a quota 29, dopo lo 0-0 di oggi sul campo del Bari, in compagnia proprio del Bologna. A 26 punti il Parma sconfitto ieri a Milano viene raggiunto dal Catania, che al “Massimino” ottiene la prima vittoria della gestione Simeone in una gara incredibile contro il Lecce (3-2): gli etnei, in vantaggio con Silvestre, raggiunti da Jeda e superati da Munari, ribaltano la situazione con una doppietta di Lodi. I giallorossi di De Canio vengono superati dal Catania e restano a 24 punti, due in piu’ del Brescia sconfitto in casa dalla Lazio. Chiudono la classifica il Cesena (21 punti), che ha perso in casa contro l’Udinese, e il Bari, che nella prima gara con Mutti in panchina ottiene un punto e sale a quota 15, ma sempre all’ultimo posto solitario.
Alessandro Lugli

domenica 13 febbraio 2011

roma-napoli 0-2


ROMA-NAPOLI 0-2
Un doppio-Cavani fa volare Napoli
“Tabù da sfatare”: con queste parole si può descrivere il pensiero fisso che hanno in testa i giocatori partenopei questa sera. All’Olimpico è tutto pronto per quello che viene considerato il ‘derby dei derby’. Il Napoli mette piede sul suolo romano e si trova a dover affrontare proprio i capitolini, la ‘lupa’ che è imbattuta dagli ‘asinelli’ sul proprio terreno di gioco dal 1993. Questa, però, è anche la sera dei confronti: Ranieri vuole vincere contro un Mazzarri che sta facendo grandi cose; Borriello, napoletano di nascita, aspetta con trepidazione il capocannoniere per eccellenza, Cavani. Formazioni sul campo: alcuna variazione proprio tra le fila azzurre; mentre Perrotta passa sulla completa linea di centrocampo e Simplicio va a prendere il ruolo di trequartista tra le fila romane. Si parte: nei primi minuti di gioco si assiste ad uno studio profondo tra le due compagini, le squadre non si sbilanciano, non c’è ancora il vero confronto sul campo. Sul fronte d’attacco azzurro pochi giocatori, molta copertura partenopea che comunque favorisce la piena tranquillità dell’uruguagio Cavani, incontrastato nel cercare di incidere. Primo quarto d’ora passato, con l’unico tentativo da parte dei giallorossi con un tiro di De Rossi, su assist di Taddei al 13’, che esce di molto sulla destra. Suona la sveglia, le squadre prima statiche iniziano ad attivarsi e partono occasioni sia dall’una che dall’altra parte: ci prova Vucinic, ma ha la risposta da parte sia di Pazienza al 24’che di Gargano al 28’. La Roma gioca agguerrita, ma anche il Napoli è molto galvanizzato. I capitolini hanno paura dei partenopei, temono di perdere palla davanti ad una compagine pronta ad approfittare. Edinson Cavani prova un tiro completamente fuori bersaglio dalla lunga distanza al 33’, stesso copione sia per Maggio al 34’che per Dossena al 38’, gli esterni napoletani. La compagine azzurra cerca di sfruttare la velocità, sua grande caratteristica, la Roma cerca di tamponare quanto può, chiudendo gli spazi e cercando di contribuire a marcature strette. Questa prima frazione di gioco, però, è destinata a terminare sullo 0-0. Capitolini che hanno avuto alcune occasioni non sapientemente sfruttate; partenopei che hanno, invece, cercato di far propria la partita, di prendere dominio sul campo a partire dai primi venti minuti di gioco senza, però, concretizzare e creare bel gioco a sufficienza. Gara che al momento si sta mostrando equilibrata, ma molto nervosa. Da segnalare i plurimi cartellini alzati dal direttore di gara Bergonzi all’indirizzo sia dell’una che dell’altra squadra. Aggressività e scintille che infiammano questo primo tempo appena concluso.
Si riprende con una sostituzione tra le fila giallorosse: Menez va sostituire un, questa sera, ‘scadente’ Taddei. Si prosegue sulla linea del primo tempo: ancora molto agonismo, eccessiva tensione che sfocia in altri provvedimenti disciplinari da parte di Bergonzi. Proprio uno di questi favorisce i partenopei: Hamsik viene atterrato da Juan in area al 49’, ed è calcio di rigore che con Cavani porta gli azzurri in vantaggio sulle proteste dei giocatori capitolini. Dopo i tiri respinti di De Rossi e Vucinic, Mazzarri esorta i suoi a chiudere la partita, la squadra gli risponde: ottima copertura napoletana, la linea difensiva lavora bene con ottimi interventi da parte di tutta la retroguardia, il centrocampo rappresenta un utile raccordo tra il fronte offensivo e il comparto arretrato. Dossena appare un po’ stanco e viene sostituito da Zuniga, mentre Maggio continua ad avere la meglio sui giocatori romani. Belle cosucce da parte del tridente che non dà punti di riferimento e non sbaglia alcun tempo di inserimento. Il gruppo appare molto compatto e quando riparte diventa molto pericoloso. Occasione gustosa per il raddoppio con Hamsik e Zuniga: Julio Sergio non ci arriva ma il colombiano viene colto in fuorigioco. Arriva il turno di Yebda al posto di ‘Marechiaro’: probabilmente Mazzarri vuole maggiore fisicità, anche a discapito di una maggiore qualità. La Roma ci crede, prova a cambiare il risultato prima con il tentativo fallito di Borriello, poi con i tiri respinti di Menez: ottima prova dunque anche per De Sanctis, il portierone partenopeo controlla ogni movimento. Il Napoli sembra più incisivo, ed infatti incide all’83’: Cavani intercetta un cross di Cannavaro che diventa un assist per il ‘Matador’ che non perdona. E’ il 2-0 per i partenopei che decide la gara. Si continua a giocare ma il risultato è pesante, i giallorossi si rendono conto di combattere contro il tempo: un tempo ormai perso, infatti i capitolini sono destinati all’ennesima sconfitta. Partita tutto sommato non brillante, giocata da ambo le compagini, ma con un Napoli che si mostra più forte e sicuramente più determinato. Questa sera i partenopei espugnano l’Olimpico, riescono in una impresa a loro negata da troppi anni. Sfatato l’ulteriore tabù, i giocatori azzurri tornano a casa con tre punti ghiotti che portano la compagine a quota ‘49’ in classifica, consolidando effettivamente il ruolo di potenziale ‘anti-Milan’. Cavani, invece, è ormai il protagonista assoluto dello spettacolo più bello: con i suoi 20 gol in campionato è l’esempio tangibile del vero ‘talento’.
ROMA-NAPOLI: 0-2 (49’Cavani ® ; 83’ Cavani)
ROMA (4-3-1-2): Julio Sergio; Rosi, Cassetti, Juan, Riise; De Rossi, Taddei (46’ Menez), Perrotta; Simplicio (77’ Greco); Vucinic (77’ Totti), Borriello. A disp.: Doni, Castellini, Loria, Brighi. All.: Ranieri
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena (59’ Zuniga); Hamsik (74’ Yebda), Lavezzi; Cavani (85′ Mascara). A disp.: Iezzo, Santacroce, Cribari, Sosa. All.: Mazzarri
Arbitro: Bergonzi di Genova (Faverani-Stefani; IV Morganti)
Ammoniti: Rosi (R), Dossena (N), Lavezzi (N), Aronica (N), De Rossi (R), Juan (R), Perrotta (R), Campagnaro (N), Cassetti (R)
Recupero: 2’ pt; 4’ st
Alessandro Lugli

milan-parma 4-0


MILAN-PARMA 4-0
Vince il Milan
Nel primo anticipo della 25 giornata del campionato di Serie A, il Milan di Massimiliano Allegri rifila quattro gol al malcapitato Parma di Pasquale Marino. A San Siro gara senza storia 4-0 per i rossoneri: a segno Seedorf e Cassano nel primo tempo e due volte Robinho nella ripresa.
Il Diavolo consolida il primato in classifica, mentre gli emiliani vedono complicarsi il discorso salvezza.
In avvio, Allegri propone un 4-3-1-2 con Merkel schierato a sorpresa in mediana e Seedorf nel ruolo di trequartista a supporto di Cassano e Ibrahimovic. Nel Parma, Marino non ha paura e s’affida al tridente pesante Giovinco-Amauri-Crespo.
I rossoneri fanno subito la partita e mettono in crisi la retroguardia emiliana: all’8′ splendido taglio di Ibra per l’inserimento di Seedorf che supera Mirante in uscita e insacca a porta vuota.
Il Parma non fa in tempo ad imbastire una reazione, il Milan è spietato: al 17′ gran servizio mancino di Gattuso per Cassano che entra in area e con l’esterno destro batte Mirante, primo gol del fantasista barese in maglia rossonera.
I padroni di casa si divertono e sfiorano il tris: al 28′ Seedorf mette Merkel davanti al portiere ma il giovane tedesco svirgola clamorosamente; al 30′ Cassano va al tiro ben servito da Ibrahimovic trovando la deviazione in corner di Mirante.
L’unica situazione di pericolo creata dal Parma è un destro su punizione dai trenta metri scagliato da Candreva al 45′ con palla fuori di un soffio. Nella ripresa non muta il volto della gara: il Milan domina, il Parma arranca.
Allegri spedisce in campo Robinho al posto di Seedorf, e il brasiliano si scatena. Al 61′ Cassano porta palla e serve Ibra che filtra per Robinho: destro vincente e 3-0.
Passano quattro minuti e lo scatenato Cassano fa fuori Lucarelli con un tunnel e sfodera un cross basso preciso ancora per Robinho che realizza il poker.
Parma a terra: Marino risparmia Giovinco e Crespo (dentro Angelo e Bojinov), mentre Allegri offre spazio a Pato al posto di Ibrahimovic. Finale senza ulteriori emozioni, finisce 4-0.
Tabellino Milan-Parma 4-0
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Oddo, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Gattuso (63′ Flamini), Van Bommel, Merkel; Seedorf (58′ Robinho); Ibrahimovic (68′ Pato), Cassano. A disposizione: Amelia, Yepes, Papastathopoulos, Jankulovski. All.: Allegri
PARMA (4-3-3): Mirante; Zaccardo Lucarelli, Paci, Gobbi; Valiani, Dzemaili (85′ Galloppa), Candreva; Giovinco (69′ Angelo), Amauri, Crespo (69′ Bojinov). A disposizione: Pavarini, Paletta, Modesto, Palladino. All.: Marino
Reti: 8′ Seedorf, 17′ Cassano, 61′ e 65′ Robinho
Alessandro Lugli