venerdì 30 ottobre 2009

Moratti: "pazza Inter, primo tempo da 10 gol"


Ai microfoni di Inter Channel, il presidente Massimo Moratti analizza la gara che ha sancito la vittoria nerazzurra sul Palermo: 'È stata esattamente una Pazza Inter, nel primo tempo avremmo potuto segnare dieci gol, 45 minuti molto belli, con azioni favolose. Non sono bastate quattro reti per non farci soffrire perché poi quei 20 minuti, a causa della nostra disattenzione, insicurezza, ma anche per il buon gioco del Palermo, ci hanno fatto capire che nel calcio non si può star tranquilli'.
'Balotelli ha disputato una partita stupenda - continua il presidente - ha esaltato le sue doti di classe e generosità perchè ha dato il pallone a tutti i suoi compagni, c'è qualcosa di lui in tutti i quattro gol realizzati dall'Inter questa sera'.
'Mi sono divertito nel primo tempo, meno nel secondo, ma è stata una gara davvero bellissima. La squadra ha dimostrato di avere un potenziale fantastico nel primo tempo, nel secondo si è rilassata un po'. Dopo il terzo gol abbiamo saputo riprendere in mano la gara, questo era importante. È stata necessaria anche l'entrata in campo di Milito ed è stata molto buona anche la prova di Thiago Motta. Quindi, tutto positivo, tranne i gol avversari'.
Infine, il presidente nerazzurro elogia entrambi i tecnici che si sono affrontati sul campo del 'Meazza' questa sera, il passato e il presente dell'Inter, Walter Zenga e José Mourinho: 'Ho già fatto i complimenti a Zenga e gli ho detto che gli interisti sono stati orgogliosi di vedere un allenatore che anche sul 4-0 ha continuato a spronare la sua squadra a far meglio. Ma soprattutto complimenti a Mourinho'.

Napoli, De Laurentiis vuole Braida come DG

Presto Aurelio De Laurentiis scioglierà i dubbi legati al nome del nuovo direttore generale del Napoli. Secondo la La Gazzetta dello Sport, il numero uno azzurro vorrebbe tentare di accaparrarsi uno dei dirigenti che ha vinto di più nel calcio mondiale: l'attuale ds del Milan, Ariedo Braida, da 23 anni al fianco di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.

Serie A, ecco gli squalificati. 15mila euro di multa al Napoli

Due giornate di squalifica a Taddei (Roma) sono state decise dal giudice sportivo, che ha fermato per un turno altri nove giocatori di serie A. Si tratta di Abate (Milan), Busta (Udinese), Morimoto (Catania), Cassetti e De Rossi (Roma), Matuzalem (Lazio), Guana (Bologna), Cristiano Lucarelli (Livorno) e Vergassola (Siena), colpito anche da un'ammenda di 500 euro. Sono stati diffidati Conti (Cagliari), Aronica e Rinaudo (Napoli), Biava (Genoa), Guarente (Atalanta), Panucci (Parma), Pirlo (Milan), Portanova (Bologna), e Di Natale (Udinese), a cui é stata comminata anche un'ammenda di 1.000 euro. Ammenda di 1.500 euro anche per Jovetic (Fiorentina). E' stato diffidato anche un membro dello staff tecnico della Lazio, Rinaldi, mentre il direttore generale del Parma, Leonardi, è stato colpito da un'ammenda di 5.000 euro. Ammende per cinque società: 30.000 euro al Genoa, 15.000 euro al Napoli, 10.000 euro alla Roma, 5.000 euro al Livorno e 2.000 euro al Catania.

Coppa del Re, cade il Santander

Vittorie del Salamanca e del Valladolid nell'andata dei 16/i di Coppa del Re. Pareggia invece il Villarreal.

Il Salamanca batte il Santander nel finale grazie ad un rigore trasformato da Salva all'87'. Il Valladolid si impone sul Maiorca 2-1. Padroni di casa subito in vantaggio con Arzo (3') e poi raggiunti su rigore trasformato da Marti (28'). Gol vittoria di Costa al '79. Il Villarreal pareggia 1-1 in casa del Puertollano, reti di Valdes al 14' e Pires al 65'.

Mourinho:5-3 risultato spettacolare


''5-3 e' un risultato davvero spettacolare''. Jose' Mourinho una volta tanto non esulta solo per i tre punti, ma anche per lo spettacolo. ''In questa stagione mi sembra che andiamo in campo con tanta qualita' e intensita', ha detto Mourinho sottolineando il primo tempo dell'Inter 'veramente spettacolare'. La rimonta del Palermo li ''ha fatto un po' arrabbiare. ''La colpa tante volte e' della squadra che perde concentrazione ma oggi non e' stato cosi'. Il Palermo ha avuto reazione fantastica'.

Serie A: Inter-Palermo 5-3


Inter-Palermo 5-3 (4-0) nel posticipo della 10/a di serie A. Doppiette di Eto'o e Balotelli, poi Milito. Nerazzurri +4 sulla Juve. Al 7' rigore di Melinte su Balotelli, trasforma Eto'o. Al 34' su angolo Balotelli segna di testa. Al 43' Balotelli spinge in rete un colpo di testa di Cambiasso, e un minuto dopo serve un assist a Eto'o che fa quaterna. Nella ripresa i gol del Palermo: Miccoli al 49' e al 67', Hernandez al 61'. Milito chiude la gara all'82'. Inter a 25 punti, Palermo a 15.

Juve show, e' lei l'anti-Inter


Juve show e la sfida all'Inter capolista è lanciata. Il colpo più vigoroso del mercoledì di campionato lo batte la Juve, 5-1 alla Samp con doppietta di Amauri. La squadra di Ciro Ferrara, in un colpo solo, azzera le velleità dei doriani e si riavvicina pericolosamente all'Inter che, nell'attesa di scendere in campo domani sera contro il Palermo a San Siro, in questo momento è lontana soltanto un punto. I bianconeri hanno dato una formidabile dimostrazione di forza, infliggendo una sconfitta netta e pesante alla squadra blucerchiata, mai in partita e costretta a subire le scorribande di Amauri (che ha rischiato di non giocare causa una febbre, che non è però influenza A assicura la Juve) e compagni fin dai primi minuti.

Il brasiliano, autore di una doppietta (quattro i suoi centri in tre partite), Chiellini - a chiusura di un bellissimo triangolo con lo stesso Amauri - Camoranesi e Trezeguet, hanno fatto sprofondare la corazzata di Gigi Del Neri, che pure era reduce da un'esibizione sfavillante in casa contro il Bologna. Unica nota positiva di una serata da dimenticare in fretta, la rete di Pazzini. La Juventus convince ed il Milan spreca una grossissima occasione per avvicinarsi ai 'cugini': i rossoneri erano in vantaggio di 2 gol al San Paolo di Napoli, ad un passo da 90', ma sono stati prima avvicinati da Cigarini, quindi agganciati da Denis, in pieno recupero.

Il Milan, che ha chiuso la partita in dieci uomini, in caso di vittoria, si sarebbe portato a -4 dall'Inter ed invece si è dovuto accontentare di un pari. E martedì prossimo a San Siro arriva il Real, ancora senza Cristiano Ronaldo, con un caso Ronaldinho da risolvere: il brasiliano è stato sostituito a metà del secondo tempo e non le ha mandate a dire alla panchina. Nel turno infrasettimanale valido spiccano anche il successo del Genoa sulla Fiorentina (2-1, decisivo Mesto dopo il gran gol di tacco di Palladino e il pari di Marchionni) e la nuova vittorai del Parma-rivelazione, 2-0 sul Bari dei miracoli. Vince il Cagliari in casa Lazio, 1-0 con gol di Matri e papera di Muslera.

Per i biancocelesti è crisi nera: 2 vittorie in dieci partite sono niente per una squadra che, a inizio stagione, aveva fatto sognare i propri sostenitori, conquistando a Pechino la Supercoppa italiana a discapito dell'Inter. Crisi anche per la Roma, sconfitta 2-1 in casa dell'Udinese dopo aver giocato in 10 tutto il secondo tempo per l'espulsione di Taddei: anche qui un errore del portiere Doni. In zona retrocessione passo indietro del Catania, sconfitto in casa dal Chievo, e successo del Bologna che fa sprofondare ancora di più il Siena. I toscani sono sempre più soli all'ultimo posto in classifica. La panchina di Giampaolo, a questo punto, è davvero appesa ad un filo. Seconda affermazione consecutiva, invece, per Serme Cosmi sulla panchina del Livorno: i toscani respirano a pieni polmoni l'aria inebriante della salvezza.

napoli-milan 2-2


NAPOLI-MILAN 2-2
Cigarini e Denis impattono contro il Milan allo scadere


Definire rocambolesca questa partita è in verità dir poco. E' stata molto di più. Un Milan che nei primi 5 minuti della prima frazione di gioco dà insegnamento di calcio al Napoli, e realizza due reti con Inzaghi e Pato, con gli azzurri in ginocchio. Nell'arco della gara Lavezzi e compagni cercano di imbastire qualche trama di gioco , ma in tutto il primo tempo è sterile l'attacco dei partenopei.
Nella ripresa i campani salgono di tono, mentre il Milan si limita a contenere il parziale di 0-2.
Cigarini subentra a pochi minuti dalla fine del match a Pazienza mentre Denis sostituisce un'evanescente Quagliarella. Ebbene succede l'impensabile. Al 90mo Cigarini realizza l'1-2, mentre Denis in pieno recupero di testa sfrutta alla perfezione un'assist di Maggio.
E' l'apoteosi: il 2-2 finale sancisce un seconda frazione di gioco ottimale degli azzurri ove il portiere lombardo Dida è dovuto intervenire varie volte per evitare guai più seri.



Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato : "C'erano dei falli non riconosciuti a noi, a loro dei falli che non c'erano riconosciuti. A noi non è stato dato un rigore netto. Siamo stati imprecisi, abbiamo avuto tante occasioni, il mio 3-2 poteva starci. Il Milan è il Milan e gli arbitri soffrono sempre di sudditanza psicologica. Alla fine potevamo pure vincere, nei nostri c'è ansia di fare bene. All'inizio nonostante il grande pubblico c'era ansia, abbiamo sofferto un pò questo. Dobbiamo lavorare sulla psicologia e anche sulla troppa fretta sotto porta, la squadra ha giocato, sotto porta potevamo fare meglio. I soldi che ho investito si cominciano a vedere e sono contento del pubblico partenopeo, merita tutti questi sforzi, non c'è stato nessun problema con petardi e cose simile, solo un grande entusiasmo. Il pubblico è da Europa senza dubbio Sono contento per Cigarini e per il tanque, gli avevo detto di essere più veloce in estate e sono contento per lui perchè non era facile. Juventus? Non abbiamo mai vinto negli anni passati. Sarà dura, hanno dato cinque gol alla Sampdoria. Andiamo lì con sette punti su nove con Mazzarri e con una classifica che ci vede insieme a tante squadre che prima erano davanti".

Aronica: "Partita emozionante, siamo stati bravi a pareggiare nei minuti finali. Peccato per i primi dieci minuti, il Milan ci ha punito"

Maggio: "Risultato importante, siamo contenti. Adesso continuiamo su questa strada"


Rinaudo: "Abbiamo affrontato una grande squadra. Il goal di Denis è stato incredibile, siamo corsi tutti sotto la curva a festeggiare. Il pubblico napoletano è incredibile"


Gargano: "Ho preso una botta ma non è niente di grave. La Juve? Decide il mister. Ringrazio e saluto il pubblico di Napoli che ci è stato vicino"

Datolo: "Sono contento per Denis, il gol se lo merita tutto. Lavora e si allena sempre con impegno"

Cigarini: "Siamo stati bravi a crederci fino alla fine. E' un pari che vale come una vittoria. Il goal? Ho tirato senza pensarci troppo, è andata bene"

Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Marte. Ecco quanto evidenziato: "E' stata una bella serata di sport, il pubblico si è comportato benissimo. I tifosi sono sempre stati vicini alla squadra e sono contento, così come sono contento del risultato ottenuto. Escludendo i primi 5 minuti di instabilità emotiva, poi è stato solo il Napoli a fare la gara"


Alessandro Lugli

martedì 27 ottobre 2009

Napoli-Milan verso tutto esaurito


Napoli-Milan verso il tutto esaurito. Sono stati, infatti, gia' venduti 32.000 biglietti per la gara di mercoledi' alle 20.45. Per il turno infrasettimanale di campionato sono gia' esauriti i biglietti dell'anello superiore per cio' che riguarda i settori di Curva e Distinti. Per tali settori sono ancora disponibili tagliandi solo per anello inferiore. Restano poche scorte, infine, di biglietti di Tribuna Posillipo.

Capello: in Italia comandano gli ultra'

FIRENZE - "Qui comandano gli ultras e fanno quello che vogliono. Mi dispiace: eppure sarebbe sufficiente avere il coraggio di applicare la legge". Lo ha detto l'allenatore della nazionale inglese Fabio Capello rispondendo a una domanda durante il seminario per giornalisti sportivi organizzato dall'Ussi al centro tecnico di Coverciano, a Firenze.

Pronta arriva la replica del presidente della Figc, Giancarlo Abete: "Non corrisponde alla realtà" l'immagine di un calcio italiano in cui comandano solo gli ultras. In Italia comandano gli ultras e non si riesce a far applicare la legge? "Non è una domanda che andrebbe fatta a me ma ai soggetti che hanno la titolarità dell'ordine all'interno degli stadi - ha detto Abete -. Se attraverso un modo di esprimersi forte si vuol dire che c'é un'immagine del tifo italiano che è troppo contrassegnata da un gruppo comunque limitato di ultras che stanno al di fuori della legge, visto che ce ne sono anche all'interno delle regole sportive, questo ha un senso. Se si vuole dire che in qualche modo esiste una realtà in cui comandano solo gli ultras, questo non corrisponde alla realtà". "Peraltro - ha aggiunto Abete - le situazioni devono migliorare ma sono già migliorate perché il trend della gestione all'interno degli stadi è migliorata, come dicono i dati del ministero dell'Interno. Poi è evidente che bisogna cercare di mantenere una situazione di tolate contrapposizione nei confronti di coloro quali intendono lo stadio come arena" Abete ha poi ricordato che "la posizione della federazione sempre a favore della tessera del tifoso, valutata come un'opportunità e non come una schedatura, è in linea con lo sforzo che tutti dobbiamo fare affinché il clima sia più sereno all'interno degli stadi".

"E' troppo facile parlare dall'alto. Sono dichiarazioni che non mi entusiasmano e lasciano il tempo che trovano". Così il presidente del Coni Gianni Petrucci ha commentato le frasi del ct dell'Inghilterra. "Capello ha allenato in Italia, lo stimo, ma non mi piace quando qualcuno va all'estero e si mette a dare giudizi sul Paese che ha lasciato temporaneamente - ha detto Petrucci ai microfoni di Sky - Le sue sono dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano, è troppo facile parlare dall'alto, e non serve a nulla".

Totti operato, tolto il menisco

ROMA - "In data odierna, il calciatore Francesco Totti è stato sottoposto ad intervento di meniscectomia artroscopica mediale selettiva del ginocchio destro". Lo rende noto la Roma con un comunicato emesso dal sito ufficiale del club in cui viene spiegato che "nel corso dell'intervento non sono state riscontrate lesioni di altra natura (legamentose o cartilaginee)". "Il calciatore, già dimesso, inizierà il protocollo riabilitativo a Trigoria nella mattinata di domani. Il ritorno all'attività agonistica sarà stabilito sulla base delle risposte funzionali dell'atleta".

Serie B: Vicenza-Mantova 1-1

E' finita' 1-1 tra Vicenza e Mantova il posticipo che ha chiuso l'11/a giornata della Serie B. Le reti entrambe nella ripresa. Veneti in vantaggio al 58' con Gavazzi che segna su cross da destra di Sestu. Il Mantova pareggia al 91' con Locatelli che sfrutta un palla vagante in area. In precedenza il Mantova aveva colpito una traversa con Spinale e un palo con Nicco. In classifica il Vicenza sale a 16 punit, Mantova a quota 8.

lunedì 26 ottobre 2009

FIORENTINA-NAPOLI 0-1


Un volitivo e ordinato Napoli, ha avuto la meglio sulla Fiorentina, in trasferta grazie ad una pregevole segnatura di C. Maggio su assist di Denis giunta allo scadere della gara. Gli azzurri sono apparsi in forma, molto diversi da quelli visti all'opera nella gestione di Roberto Donadoni. Era un'anno che il Napoli non riusciva a vincere fuori casa. L'ultima vittoria risaliva alla sfida dell'anno scorso contro la Lazio all'"Olimpico". Un gradito ritorno alla vittoria quindi in una squadra che è apparsa molto più grintosa contro una Fiorentina che comunque ha disputato una buona partita e che sarà sicuramente fra le protagoniste di questo torneo.

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato: "La cura Mazzarri sta funzionando, ora non dobbiamo fermarci qua, queste due vittorie non devono essere isolate. Mi sono goduto una domenica all'insegna della competitività, potrei elogiare Maggio che ha segnato il gol vittoria, ma voglio elogiare tutti. La squadra c'è sempre stata, ora le cose cominciano a funzionare. I valori di tutti quanti i giocatori verranno fuori. Le individualità ci sono sempre state, Mazzarri le sta facendo venire fuori perchè è un grande aggregatore. Non è facile far giocare a memoria una squadra anche con molti stranieri non abituati al nostro calcio. Ha iniziato un lavoro, io sto toccando il cielo con un dito perchè fra qualche mese ci divertiremo ancora di più. Classifiche? Le guardo alla fine, non adesso. Napoli-Milan? Godo già come un pazzo. Io ho lasciato un film all'ottava settimana di ripresa che mi chiaman ogni minuto per il Napoli, ci ho sempre creduto. Ora torna l'entusiasmo, ma io non l'ho mai perso. Questo devono capire i napoletani, l'entusiasmo non può cambiare. Quagliarella? E' ancora al 50%. Perché ha tirato il rigore? Non lo so, ma anche Hamsik aveva sbagliato l'ultima volta. Quagliarella è un uomo squadra, uno che farà la differenza quando avrà trovato la forma. L'espulsione di Mazzarri la trovo assurda, spero non venga squalificato. Anche Prandelli nell'azione precedente era molto agitato.".



Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel post-partita. Ecco quanto evidenziato : "Non penso di meritare l'espulsione dal campo. Sono uscito dall'area tecnica ma sotto gli occhi dell'assistente c'era una spinta di Vargas a Maggio. L'ho detto all'assistente perchè erano stati ammoniti tanti dei nostri per falli meno vistosi. Rigore? Mi sembrava giusta la scelta di battere il rigore, sono loro due i rigoristi e decidono di volta in volta, poi si sa che si possono sbagliare. Oggi volevo vedere lo spirito giusto, poi il risultato poteva anche non arrivare su un campo difficile come questo . In difesa avevamo assenze importanti, onore a chi ha giocato. Molto bene i due mediani in mezzo al campo e Aronica anche se per caratteristiche spinge meno di Maggio. Indicazioni? Ho fatto un discorso tattico che i ragazzi hanno subito capito, Hamsik alto può anche pressare, Quagliarella a fare anche manovra e Lavezzi largo per grandi linee, poi ho lavorato sulla testa ovviamente perchè non c'era fiducia. Ho avuto risposte importanti, sia per la fase di possesso palla che di non possesso, ora dobbiamo andare avanti così. Le telefonate alle 7 di mattina? E' una comodità perchè entrambi ci svegliamo presto, la giornata è lunga per me perchè ho colloqui con i calciatori e poi c'è il lavoro sul campo".



Christian Maggio, centrocampista del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato : "Grande vittoria, ci tenevamo a far bene fuori casa, e finalmente ci siamo riusciti. Si è rivisto un grande Napoli, abbiamo sfatato un tabù. Sono cambiate tante cose, è cambiata soprattutto la voglia di dimostrare che il Napoli non è morto. Ora sappiamo cosa fare, entriamo in campo concentrati e i risultati si vedono. In attacco abbiamo fatto un grande lavoro: con Mazzarri stiamo lavorando tanto, siamo contenti. Ogni calciatore conosce i movimenti che deve fare. Andiamo avanti così, ora c'è il Milan. Restiamo con i piedi per terra e godiamoci questo momento. Sono contento per il goal, grande assist di Denis. Con Mazzarri mi trovo bene, c'è grande feeling"

Alessandro Lugli

Serie A: Chievo-Milan 1-2

Il Milan vince 2-1 in casa del Chievo nel posticipo della nona giornata di Serie A. Rossoneri quarti con Palermo e Fiorentina. Padroni di casa in vantaggio al 7': Pinzi prende in controtempo Dida con un gran destro dal dischetto. Milan in difficolta' per tutto il primo tempo. Nella ripresa dominano i rossoneri. All'81' Nesta insacca di testa dopo una traversa di Borriello. Il raddoppio arriva al 92', con Nesta che ancora una volta segna di testa, stavolta su calcio d'angolo.

domenica 25 ottobre 2009

Serie A: Amauri spinge la Juve. Roma e Fiorentina ko

La Juventus risponde all'Inter e con un gol di Amauri nel secondo tempo espugna il campo del Siena. Prova poco brillante della squadra di Ferrara. Clamorosa sconfitta della Roma all'Olimpico dove il Livorno, in dieci uomini, vince 1-0 con gol di Tavano.

Importante vittoria esterna del Napoli (1-0, gol dI Maggio) contro la Fiorentina: Frey para un rigore a Quagliarella. Successo per il Palermo (1-0) sull'Udinese e per l'Atalanta (3-1 al Parma). Vittoria in rimonta anche del Cagliari (3-2 sul Genoa). Continua la marcia del Bari, 2-0 alla Lazio. Stasera alle 20.45 il posticipo tra Chievo e Milan.

Serie A, Nerazzurri restano in testa-Samp 4-1 al Bologna


MILANO - Campionato, dolce campionato. Meno male che c'é la serie A in cui l'Inter può affogare le delusioni di Champions League. I nerazzurri si prendono tre punti facili facili con il Catania e mantengono il vantaggio di due lunghezze sulla Sampdoria in testa alla classifica. La Juventus domani a Siena partirà da meno sette. I siciliani facilitano il compito della capolista rinunciando a giocarsela per almeno un tempo. Quando poi mettono qualche giocatore offensivo in più sono già sotto due a zero grazie a due mezzi regali del loro portiere Campagnolo. Nel finale Julio Cesar ricambia il favore e concede un rigore a Mascara per qualche minuto di apparente tensione. Una partita della squadra di Mourinho difficile da giudicare: non si è visto grande calcio, né prima né dopo il gol. Il migliore è sembrato ancora una volta Sneijder, al secondo gol consecutivo a San Siro dopo quello decisivo all'Udinese. Zanetti ha festeggiato con una prestazione onesta le 139 gare consecutive in nerazzurro tra campionato e Champions ed eguagliato con 476 le presenze di Facchetti con la maglia dell'Inter. Per il resto, Balotelli non ha risposto con una gran prestazione alle sferzate pubbliche di Mourinho ed Etòo ancora una volta non è andato a segno, ma San Siro lo applaude sempre per la capacità di sacrificarsi e di aiutare i compagni. All'inizio la sorpresa è che Mourinho fa riposare Stankovic in panchina e schiera Vieira, Atzori si tiene accanto l'altro specialista dei gol da centrocampo, Mascara. Con lui in panca anche Ricchiuti, Morimoto da solo in attacco davanti a cinque centrocampisti, schierati su due linee. Balotelli ha una striscia di capelli da mohicano e affianca Etòo in avanti. Dopo una doppia esitazione di Etòo e di Sneijder, liberati da un errore in disimpegno di Silvestre, l'Inter passa al 12' per un regalo del portiere: Muntari crossa dalla trequarti sinistra, il camerunese manca in acrobazia la palla, che si insacca lo stesso con Campagnolo fermo sulla linea di porta.

Lo stadio festeggia il ghanese, che in questa stagione ha spesso fischiato. Il Catania pressa dove può e Carboni prova da lontano di destro, Julio Cesar in angolo. Al 28' altra disattenzione della difesa siciliana, Vieira si ritrova la palla sul destro, tiro e traversa piena. Al 31' il raddoppio: punizione dai 20 metri per fallo su Etò0, Sneijder con un destro a giro sorprende Campagnolo, che si muove in ritardo alla sua destra. Nel finale Balotelli reclama un rigore per un contatto da dietro. La cronaca è quasi inesistente nella ripresa, a parte un tiro svirgolato di Carboni su appoggio di Morimoto e un colpo di testa alto di Etòo dopo una respinta del portiere del Catania. Atzori ha messo subito Mascara e Ledesma, mentre al 28' nell'Inter esce Sneijder ed entra Stankovic: ovazione per entrambi. A sette minuti dalla fine della noia Llama sparacchia un destro da fuori, Julio Cesar si fa sfuggire la palla facile, Plasmati lo anticipa e viene atterrato dal portiere. Rigore che Mascara realizza, andando ancora una volta a segno a San Siro. La paura si spegne presto sui tentativi poco convinti dei siciliani di pareggiare. Etòo sfiora la rete con una bella punizione a giro, poi Mourinho lo sostituisce con Materazzi. Ora l'Inter potrà guardarsi con calma le sfide della Juventus e delle altre avversarie e preparare la partita con il Palermo di giovedì prossimo, che si annuncia ben più impegnativa. L'obiettivo è mettere più punti possibile da parte in classifica in serie A. Oltre incombe la trasferta di Kiev in Champions e lì si saprà la verità sulla stagione nerazzurra.






Nel primo anticipo La Sampdoria travolge il Bologna 4-1 nel primo anticipo della 9/a giornata di serie A e conquista il momentaneo 1/o posto in classifica.

Samp subito in vantaggio all'8' con Pazzini che insacca di destro su assist di Cassano. Al 17' raddoppia con un tiro al volo di Mannini. Al 28' espulso Di Vaio. Con il Bologna del neo allenatore Colomba in inferiorita' numerica la Samp dilaga con Ziegler (26') e ancora Mannini (33'). La rete della bandiera e' di Osvaldo al 63'. La Samp raggiunge quota 20.

Frosinone ko, ma resta in vetta. Salernitana ok




Il Frosinone cade in casa dell'Ancona ma mantiene la vetta della classifica a quota 21 punti. La formazione di Moriero viene battuta 3-1 dai marchigiani che vanno in vantaggio dopo appena 7' con Surraco. Momentano pareggio degli ospiti con Mazzeo, ma Miramontes riporta i padroni di casa sul 2-1. Al 48' della ripresa arriva anche il 3-1 a firma di De Falco che porta l'Ancona al quarto posto con 19 punti.

AL LECCE IL DERBY COL GALLIPOLI - A 20 punti, insieme al Torino che ieri ha battuto la Reggina, c'è il Cesena che ha pareggiato in casa 2-2 col Grosseto. In vantaggio già dopo 2' con Do Prado i romagnoli vengono raggiunti da Carobbio. Botta e risposta anche in avvio di ripresa con Schelotto che firma il nuovo vantaggio per i padroni di casa e D'Alessandro che risponde per il Grosseto che si porta a 14 punti. Diciotto i punti del Padova, protagonista dell'unico 0-0 di giornata con la Triestina, mentre il Lecce sale a 17 dopo essersi aggiudicata 3-0 il derby pugliese in casa del Gallipoli. Succede tutto nella ripresa con Corvia che apre le marcature, poi si scatena Marilungo con una doppietta. Il Lecce poco prima del 3-0 spreca un rigore con Baclet.

CARACCIOLO TRASCINA IL BRESCIA - Scatenato anche Caracciolo che trascina il Brescia nel 4-1 contro l'Albinoleffe. Bergamaschi in vantaggio nel primo tempo con Ruopolo, ma il Brescia risponde quasi subito con Baiocco. Nella ripresa l'"airone" Caracciolo mette le ali e realizza una tripletta. Quattro gol anche per l'Empoli che supera 4-2 l'Ascoli. Festival del rigore al "Castellani". Ne realizza due Eder per i padroni di casa, mentre l'Ascoli ne fa uno con Antenucci e ne fallisce un altro con Bernacci. Di Vannucchi e Antonazzo le altre due reti per i toscani, e di Bernacci, che riscatta parzialmente l'errore dagli 11 metri, per l'Ascoli. Sale in classifica anche il Modena che vince 3-2 in casa del Piacenza. Per gli ospiti protagonisti Troiano con una doppietta e Cortellini. Di Anaclerio e Moscardelli su rigore le reti dei padroni di casa.

PRIMO SUCCESSO PER LA SALERNITANA - Un solo gol, che però vale i tre punti e il sesto posto in classifica per il Sassuolo che batte 1-0 il Cittadella grazie a Riccio. In coda prima vittoria per la Salernitana che travolge 4-1 il Crotone. Per i campani doppietta di Cozza e reti di Stendardo e Pestrin. Gol della bandiera del Crotone firmato da Zito.

sabato 24 ottobre 2009

Serie B, il Torino non fallisce e supera la Reggina

Ora è crisi nera per la Reggina di Novellino. Il Torino ha infatti battuto per 2-0 la squadra di Reggio grazie alle reti di Belingheri al 45esimo del primo tempo e di Rolando Bianchi al 66esimo della ripresa. In classifica il Toro raggiunge il secondo posto a 20 punti. Invece gli amaranto restano fermi a quota 9.

venerdì 23 ottobre 2009

La Roma acciuffa il Fulham


La Roma pareggia a Londra contro il Fulham 1-1, acciuffando il pari con Andreolli al 93', quando il cammino europeo giallorosso sembrava ormai compromesso. Il pareggio odierno è figlio di un primo tempo sottotono della squadra di Ranieri, intimidita dall'aggressività di quella di Hodgson. Poi nella ripresa una Roma trasformata ha prima sfiorato il pari, fallendo un rigore con Menez, e poi capitalizzato all'ultimo secondo la superiorità numerica per l'espulsione al 31' di Kelly in occasione del penalty. Premiato dunque il carattere dei giallorossi, da rivedere però l'atteggiamento iniziale, che contro squadre più forti sarebbe costato il risultato.



FULHAM AGGRESSIVO — Parte forte, imponendo un ritmo alto, che mette subito in difficoltà la squadra di Ranieri. Immediate arrivano due occasioni: Burdisso rischia l'autorete su un cross dalla destra, poi c'è il sinistro sporco in mischia di Greening, con Doni che para in angolo. Inizio di gara davvero in salita per la Roma, che palesa qualche limite di personalità in trasferta. Arriva, inevitabile, il gol di testa di Hangeland, che sfugge ad Andreolli e approfitta dell'uscita a vuoto di Doni sul corner battuto da destra. Il Fulham si placa. Forse pago del vantaggio, oppure per rifiatare. La Roma ne approfitta per mettere la testa fuori dal guscio: arriva il sinistro di prima intenzione, violento, di Riise, Schwarzer si salva in tuffo, rifugiandosi in angolo. Ah, una curiosità: anche il Fulham ha il suo Riise, fratello, per l'appunto, di John Arne. All'intervallo è 1-0 per il Fulham, che ha fatto di più sia come gioco che come atteggiamento propositivo.



ranieri cambia — Dal tunnel degli spogliatoi non riemergono Okaka e Brighi, sostituiti da Perrotta e Pizarro. E rientra sul campo di Craven Cottage anche un'altra Roma. Più convinta e convincente. Che spinge e mette in luce le crepe difensive della squadra di Hodgson. Cresce soprattutto Menez, abulico nel primo tempo. Ranieri cambia ancora: fuori Taddei al 18', dentro Vucinic.E Roma sempre più arrembante, anche se lascia praterie al contropiede dei bianconeri padroni di casa. Vucinic prova la botta violenta, Schwarzer respinge.



rigore mancato — Ma l'occasionissima arriva al 31' della ripresa. Riise viene messo a terra in area da Kelly. Rigore, ed espulsione per il difensore, che vanifica una chiara occasione da gol per i giallorossi. Sul dischetto va Menez, che si fa neutralizzare il rigore da Schwarzer. Il finale è vibrante, con la Roma che imbastisce un assedio.



andreolli gol — E al terzo minuto di recupero arriva il pari in mischia di Andreolli, con un destro angolato che acciuffa il pari e riacchiappa l'Europa, che si stava allontanando da Roma.

Dov'è finito il Genoa?


Il cammino in Europa League si complica, d'accordo, ma adesso il problema principale di Gasperini è quello di capire che fine ha fatto il Genoa spumeggiante di inizio stagione. Stasera in Francia quel Genoa proprio non c'era: c'era invece una squadra arrendevole e sottomessa, che ha subito ceduto all'avversario sia sul piano fisico sia su quello tattico. E di fronte a una prova così, a pochi giorni dallo 0-5 con l'Inter, il lavoro del tecnico sarà veramente duro.

partenza al piccolo trotto — Si parte al piccolo trotto, con il Lilla che cerca di interpretare il ruolo di padrone di casa e assume dopo pochi minuti di Genoa più aggressivo un certo predominio territoriale, ma senza mai trovare lo specchio della porta. Le risposte rossoblù sono più che altro di alleggerimento, nel senso che gli uomini di Gasperini sembrano inizialmente interessati più che altro a smorzare l'animosità degli avversari. Bisogna superare la metà tempo per vedere le prime vere occasioni: prima è il Genoa a sfiorare il gol quando, dopo un tiro di Milanetto, un rimbalzo mette la palla buona sulla testa di Floccari che però da pochi passi schiaccia troppo e concede al portiere una facile parata. Sull'altro fronte è Vittek a trovare il rasoterra velenoso e angolato, su cui Amelia è bravo a respingere in tuffo. Il Lilla inizia a guadagnare campo, anche perché il pressing genoano non appare di più asfissianti. E così è ancora Vittek a mangiarsi letteralmente un gol quando si ritrova tra i piedi la classica palla da rigore in movimento e la tira centralmente su Amelia. Ma a quel punto, come si usa dire, il gol è "maturo", e arriva puntuale al 38', quando Obraniak sfrutta un cross dalla destra con un colpo di testa angolatissimo, che colpisce il palo alla sinistra di Amelia ed entra in rete. Il Genoa sbanda, subisce ancora un avversario ricaricato e perde anche Criscito, che ha una ricaduta alla coscia infortunata. Gasperini ha però l'opportunità di inserire Sculli subito prima del fischio dell'intervallo.

trazione anteriore — Il tecnico avvia la ripresa con l'inserimento di Palladino per rendere ancora più a trazione anteriore il Genoa. Ma l'iniziativa resta saldamente in mano al Lilla, padrone del centrocampo e protagonista di un pressing molto sofferto dai genoani. Le occasioni non tardano ad arrivare e nemmeno si fa attendere a lungo il raddoppio francese, logica conseguenza dell'incapacità rossoblù di divincolarsi dalla morsa del Lilla con movimenti adeguati: cross preciso di Vandam, palla a un liberissimo Vittek che stavolta non sbaglia e angola imparabilmente. Dall'altra parte continua a non vedersi nulla, a parte un tiro di Palladino parato dal portiere. C'è invece gloria per Hazard che parte dalla sua metà campo e arriva al limite dell'area superando una serie di avversari - nessuno dei quali ci mette il piede - e mette dentro angolatissimo: ecco, in questo gol, nell'indisturbata cavalcata dell'avversario, c'è tutta la serataccia del Genoa.

Lazio in orbita con Rocchi


La Lazio si vota a San Tommaso. E' un gol di Rocchi al 92' a rendere più facile la vita europea della squadra di Ballardini, che battendo 2-1 il Villarreal sale a quota 6 nel girone e, complice la vittoria del Salisburgo (primo a quota 9), fa un passo verso la qualificazione, da legittimare uscendo indenni da Vila Real tra due settimane in casa degli spagnoli fermi a quota 3. I padroni di casa legittimano la vittoria con un bel secondo tempo dopo un primo tutto in sofferenza, giocando paradossalmente meglio dopo l'espulsione di Matuzalem. Complice l'esplosione di Zarate, latitante nel primo tempo nonostante il gol, e la voglia di Ballardini di non rinunciare a vincere anche con l'uomo in meno inserendo Rocchi, la Lazio trova nel finale un gol che le resituisce la vittoria, ottenuta solo due volte (l'altra sempre in Europa League col Sofia) nelle ultime 9 partite.

le scelte — Un po' di turnover per Ballardini: in porta c'è Bizzarri e non Muslera, in difesa Radu è il centrale con Cribari, in avanti tridente Foggia-Cruz-Zarate, in mezzo al campo Dabo con Baronio e Matuzalem con Mauri dirottato in panchina. Nel Villarreal c'è Rossi con Nilmar al centro dell'attacco. Gli esterni di centrocampo sono Pires e Cani.

contropiede vincente — Due occasioni nei primi 5' per il Villarreal (clamoroso l'errore di Nilmar, che solo davanti a Bizzarri chiude troppo l'angolo) danno l'idea della voglia di riscatto degli spagnoli, ultimi nella Liga. Giuseppe Rossi, sotto gli occhi di Lippi, svaria su tutto il fronte d'attacco non riuscendo però a combinare molto, lasciando alla velocità di Nilmar il compito di tenere sotto pressione Cribari e Radu. Senna è il padrone del centrocampo e ogni tanto cerca di verticalizzare per i compagni, ma con poca fortuna. La Lazio soffre ma passa proprio quando sembra vicina a cadere: Dabo innesca il contropiede di Cruz, il centravanti entra in area e si libera di Marcano, servendo a Zarate un pallone che l'argentino non fatica a trasformare nella sua quinta rete stagionale.

pari meritato — Il gol non sveglia la Lazio che continua a faticare. Manca la congiunzione tra centrocampo e attacco, perché se Foggia svaria molto, anche se quasi solo sulle corsie laterali, Cruz si decentra togliendo spazio a Zarate, un po' lontano dalla manovra. Il Villarreal continua a macinare gioco e a tenere in apprensione la difesa della Lazio, in difficoltà ogni volta che Nilmar accelera. Il pari arriva al 40': Capdevila scodella dalla sinistra, Eguren si inserisce da dietro e di testa batte Bizzarri.

SVEGLIA ZARATE — Ballardini riparte dal 3-4-3 nella ripresa, con Diakite che prende il posto di Dabo consentendo a Lichtsteiner e Kolarov di avanzare sulla linea dei centrocampisti. La mossa sembra funzionare con Foggia che dopo 3' sfiora il gol, poi il Villarreal prende le misure e torna a condurre il gioco. Fortuna per la Lazio che al 10' si sveglia Zarate: al 17' le folate dell'attaccante si concretizzano con un clamoroso palo dopo un coast-to-coast dalla propria trequarti. L'argentino è scatenato e da solo tiene in scacco la retroguardia spagnola, ma a mettere nei guai la squadra di Ballardini ci si mette Matuzalem, che al 23' si becca il secondo giallo della sua gara (per una dubbia simulazione) e lascia la Lazio in inferiorità numerica.

meglio in dieci — Ballardini manda dentro Mauri al posto di Cruz per riequilibrare la situazione, poi inserisce anche Rocchi (esce Foggia) per cercare una vittoria che significherebbe una mattonella importante verso la qualificazione. La Lazio gioca bene nonostante l'inferiorità numerica, grazie alle accelerazioni dello scatenato Zarate e agli spazi che concede il Villarreal, proiettato in avanti alla ricerca della vittoria. E al 92' arriva il gol che fa esplodere l'Olimpico: Kolarov fugge a sinistra, palla centrale per Rocchi che anticipa tutti e segna la sua terza rete stagionale. Lazio alle stelle e a quota 6, per il Villarreal una punizione forse troppo severa.

giovedì 22 ottobre 2009

champion's favorevole a juve e milan

L'Europa sorride a Milan e Juve. Le due formazioni italiane escono entrambe vincitrici dall'impegno di Champions League. Un trionfo per il Milan, che espugna il "Santiago Bernabeu" battendo 3-2 il Real Madrid in una gara ricca di emozioni. Più sofferta la vittoria della Juve, che all'Olimpico di Torino supera 1-0 il Maccabi Haifa con un gol di Chiellini. Determinanti per il successo bianconero le parate di Buffon.


MILAN, QUANTE EMOZIONI - Emozioni a non finire al "Santiago Bernabeu". Il Milan espugna 3-2 il campo del Real Madrid al termine di una gara tiratissima, soprattutto nella ripresa. Nel primo tempo è il Real a tenere banco. Prima reclama per un contatto da rigore di Zambrotta su Benzema, poi trova il vantaggio con Raul che approfitta di una super-papera di Dida. Nella ripresa il Milan rimonta prima con Pirlo e poi con Pato, ma subisce il ritorno degli spagnoli con Drenthe. Dopo un gol annullato a Thiago Silva, è il Milan a prevalere e a trovare il gol del definitivo 3-2 ancora con Pato. I rossoneri trovano così la vittoria anche in Europa e raggiungono il Real in testa al Girone C con 6 punti. Tra gli spagnoli, in ombra l'ex Kakà.

DIDA, CHE PAPERA! - Più Rea l che Milan nel primo tempo al Bernabeu. I padroni di casa partono con maggiore intensità e mantengono il possesso di palla. L'inedito tridente offensivo dei rossoneri, Pato-Inzaghi-Ronaldinho, stenta a decollare, anche per il gran lavoro del centrocampo madridista che spegne sul nascere le iniziative di Seedorf e compagni. Il Milan trema per un fallo di Zambrotta su Benzema in area di rigore. Per l'abitro è tutto regolare, e i rossoneri sembrano tenere sulla pressione "merengue". La gara resta equilibrata, ma al 20' Dida la combina grossa: su un innocuo tiro di Granero il portiere brasiliano prima para, ma poi si lascia sfuggire la palla sulla quale si avventa Raul che realizza l'1-0 per gli spagnoli. Il Milan prova a reagire, senza però trovare lo spunto giusto per colpire. Anche il Real, con l'ex Kakà decisamente sottotono, cerca il raddoppio ma con poca convinzione. Nel finale ci prova Marcelo, ma stavolta Dida è attento.

SPETTACOLO PATO -Più aggressivo il Real nella ripresa, e anche più pericoloso. Prima con un rasoterra di Raul di poco fuori, e poi con Kakà da fuori area. Ancora Raul ci prova con un pallonetto, ma Dida non si lascia sorprendere. In avanti il Milan continua a combinare poco, e Leonardo decide di inserire Borriello per Inzaghi. Non è, però, il centravanti a dare la scossa ai rossoneri, ma un destro magico di Pirlo che al 62' beffa un non irresistibile Casillas dai 35 metri e trova il gol del pareggio. Un pari che rivitalizza definitivamente i rossoneri. Poco dopo, infatti, il Milan completa la rimonta con Pato, lanciato da Ambrosini, che supera un Casillas ancora una volta spaesato,e realizza il 2-1. Il Real accusa il colpo, ma prova subito a reagire. Il Milan deve ripiegare perché gli spagnoli si spingono in avanti, ma si schiaccia troppo nella propria area. Il Real insiste, e al 77' trova il 2-2 con Drenthe. Il Milan avrebbe subito la possibilità di tornare in vantaggio, ma Seedorf spreca calciando alto dopo un bello spunto di Ronaldinho. La gara si accende e fioccano occasioni da una parte e dall'altra. Per il Real ci prova Kakà, poi Raul ma in fuorigioco. Per il Milan Casillas ferma Pato, poi è l'arbitro De Bleeckere ad annullare inspiegabilmente un gol a Thiago Silva. Il Milan insiste, e trova il gol del 3-2 ancora con un bel destro al volo di Pato servito da Seedorf. Immediata la risposta del Real con Xabi Alonso, ma Dida devia in corner. E' l'ultima emozione, e il Milan può festeggiare una vittoria importantissima.

mercoledì 21 ottobre 2009

CHAMPIONS: FIORENTINA SHOW, L'INTER DELUDE

Un anno non è bastato all'Inter per scrollarsi di dosso la mancanza dei tre punti in Europa. L'assenza di una vittoria in Champions è una scimmia che resta aggrappata sulla schiena di Mourinho, arrivato due stagioni fa a sostituire Mancini proprio per dare ai nerazzurri quella gloria europea che Mancini non era riuscito a fornire a Moratti. Il portoghese aveva detto che il match di questa sera non era decisivo: vero, ma adesso la strada del club di Milano si fa difficile, perché ora c'è l'obbligo di firmare colpi esterni già a partire dalla trasferta di Kiev della prossima giornata, senza dimenticare il viaggio a Barcellona, destinazione Camp Nou, che però ha perso stasera un po' della sua magia grazie al Rubin Kazan, vittorioso a sorpresa in casa dei blaugrana. INTER, INIZIO SHOCK - Una partenza da brividi quella dell'Inter che rischia tantissimo già al 3', quando Yarmolenko da due passi manca il tocco d'esterno a porta vuota sugli sviluppi di un corner. Nerazzurri travolti dalla Dinamo che trova il gol al 5': liscio di Zanetti al limite dell'area nel tentativo di rinviare una punizione di Milevskiy senza velleità, la palla carambola verso Mikhalik che non ci pensa un attimo e conclude di prima intenzione verso Julio Cesar. Il suo destro rasoterra sul primo palo impatta sulla parte interna del legno e si infila in rete. Milevskiy a destra è inarrestabile, Lucio deve fare gli straordinari per coprire l'area e addirittura per portare avanti l'Inter, lenta e movimenti senza palla. L'avanzata del difensore sveglia i nerazzurri, che iniziano a crescere: fiammata nerazzurra al quarto d'ora, con Maicon a lanciare in verticale Eto'o: il camerunense viene contrastato da Khaceridi, cade a terra in area e reclama il penalty. Il fallo c'era ma era iniziato ben prima dell'area di rigore, l'arbitro comunque lascia continuare. Stankovic ci prova da fuori ma non inquadra lo specchio. Il serbo è l'uomo più pericoloso dei nerazzurri, si prende un giallo per un pestone ad un avversario, osserva uscire di un niente un colpo di testa di Sheva che sfiora il raddoppio e poi trova l'insperato pareggio al 35': la Dinamo aspetta l'Inter e riparte in contropiede ma perde palla e subisce la controripartenza avversaria, rifinita da Lucio e finalizzata proprio dal centrocampista che batte a rete anticipando il portiere avversario in uscita. Peccato per l'Inter che Lucio passi dall'assist all'autogol in pochi minuti, quando al 40', sempre sugli sviluppi di un corner, Milevskiy sfiora di testa mentre il brasiliano incoccia perfettamente e insacca nella propria porta in maniera terribilmente perfetta. Sul 2-1 per gli ucraini e nella cornice del San Siro ammutolito si chiude il primo tempo. MOU CALA LA CARTA SUAZO - All'intervallo Mourinho prova a cambiare le carte in tavola e inserisce Suazo per Muntari, ma è Samuel a far esplodere San Siro con un colpo di testa a incrociare su un corner di Sneijder dopo soli tre minuti. I nerazzurri sono cambiati completamente, comandano il gioco e si rendono molto più pericolosi, con Eto'o che beneficia dell'aiuto di un compagno di reparto e sfiora di un niente il gol del vantaggio con un destro al volo dalla coordinazione perfetta poco prima dello scoccare del ventesimo minuto della ripresa. Ma la Dinamo, nonostante la minore reattività, è comunque velenosa e Lucio è provvidenziale quando si allunga in scivolata per togliere dai piedi di Ninkovic la conclusione a tu per tu con Julio Cesar. Non altrettanto felice è però l'intervento del difensore brasiliano su un'altra folata offensiva avversaria alla mezz'ora: liscio clamoroso e buco che libera Shevchenko al tiro nella migliore delle posizioni ma il destro dell'ex Pallone d'Oro è balordo e si allontana di molto dalla porta avversaria. L'attaccante ucraino ci riprova due volte, su punizione, ma Julio Cesar è attento a respingere la prima conclusione e a bloccare l'altra. Il finale è tragicomico: Zanetti si avventura in una progressione impressionante a cinque minuti dal termine, entrando in area e servendo un assist d'oro a Suazo sul primo palo: l'honduregno fallisce la facile occasione mandando a lato e Mourinho, disperato, prova addirittura una mossa d'altri tempi e inserisce Materazzi centravanti al posto di un esausto Stankovic. Suazo segna il gol della vittoria nel recupero ma la rete viene annullata per offside, evidente. Finisce 2-2, l'Inter pareggia la terza gara europea su tre e resta ultima nel gironcino. Tutte le altre a quota quattro. INTER-DINAMO KIEV 2-2: CRONACA E TABELLINO FIORENTINA, FESTA A BUDAPEST - Con un Mutu finalmente scintillante, la Fiorentina supera 4-3 il Debreceni e ringrazia il Lione, vittorioso in rimonta a Liverpool. Ora la situazione del gruppo E è favorevole ai viola: dopo tre gare i francesi guidano a punteggio pieno, mentre la squadra di Prandelli è seconda con tre punti di vantaggio sui Reds. LA GIOSTRA DEL GOL - La gara si decide nel primo tempo. Dopo l'iniziale spavento (al 2' vantaggio a sorpresa di Czvitkovics), l'ispirazione di Mutu accende la Fiorentina. In 13 minuti, tra il 7' e il 20', l'attaccante romeno prima pareggia su cross di Dainelli, poi regala a Gilardino un assist perfetto per il vantaggio viola ed infine mette la firma sul 3-1 con uno splendido destro da fuori area. Il Debreceni torna in corsa poco dopo con una rete 'alla Del Piero' di Rudolf, ma Santana risponde subito realizzando il 4-2. FREY C'E' - Nella ripresa, il ritmo impazzito dei primi 45' cala fisiologicamente. La squadra di Prandelli controlla bene la partita, senza rischiare troppo. Frey è bravo a respingere un paio di conclusioni pericolose, mentre il tecnico viola inserisce Jorgensen, Montolivo e Natali. Nel finale arriva il 4-3 di Coulibaly.

lunedì 19 ottobre 2009

napoli-bologna 2-1


NAPOLI-BOLOGNA 2-1
Azzurri vittoriosi al fotofinish

Grazie alle segnature di Quagliarella e Maggio allo scadere della gara, il Napoli è riuscito a rimontare la rete bolognese di Adailton e a vincere l'incontro.
Un Napoli, che si è mostrato aggressivo nell'arco di tutta la gara con una manovra più fluida caratterizzata dai frequenti attacchi propulsivi di Lavezzi e Maggio.
Il Bologna è sembrato ben messo in campo, e ha disputato una buona gara. Forse questa sconfitta gli brucia un pò, ma il calcio sa essere bello e indecifrabile anche per questo.


Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel post-partita. Ecco quanto evidenziato : "Sono molto felice. I ragazzi hanno risposto bene. Credo che da gennaio ci sarà da divertirsi. Questa è una prestazione di grande spessore, ripartiamo da qui per creare qualcosa. Il tecnico ha dato la scossa giusta, non ha un compito facile ma è un guerriero come me. Lapo Elkann nel Napoli? E' un'invenzione. Mi farebbe piacere, sarebbe un lusso, ma credo sia solo una battuta. Montali? Non aveva il patentino per fare il direttore tecnico, il nuovo dg sarà annunciato intorno al 20 novembre. Lavezzi? L'allenatore deve avere la fiducia assoluta, poi all'inizio di un nuovo rapporto non dobbiamo contestare nulla. Le scelte di oggi credo siano anche per capire la situazione perchè molti giocatori Mazzarri non li ha avuti. La vittoria è importante, ma Mazzarri deve avere tempo a disposizione per capire.Perdonato Lavezzi? Bisogna organizzarsi, io distaccherò una persona che seguirà i calciatori così risolviamo questi problemi di segretariato. Nazionali? Bisogna discuterne e trovare un punto di incontro tra le federazioni. Galliani? E' d'accordo con me. Ci vogliono salari per i nazionali e assicurazioni per eventuali infortuni".

Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel post-partita. Ecco quanto evidenziato : "Ai ragazzi devo fare i complimenti, hanno dato tutto. Non era facile contro un Bologna ben organizzato e molto più agile di gamba di noi visto che molti titolari hanno giocato l'infrasettimanale con le rispettive nazionali. Non abbiamo giocato come volevo, abbiamo preso gol subito al primo tiro in porta del Bologna, peraltro su calcio di punizione. Lavezzi? Non lo conoscevo fino a sabato, ho avuto fiducia in lui guardandolo negli occhi, ho spiegato la scelta al gruppo, e l'ho schierato dal primo minuto. Per fortuna è andata bene. Oggi abbiamo difeso a quattro, sol oquando Aronica si alzava diventava a cinque il centrocampo. Dàtolo ha scelto di fare la mezz'ala sinistra, come solitamente fa Hamsik, a me piacciono anche gli interni che si inseriscono. Volevo fare la doppia catena sugli esterni, visto che il Bologna al centro si chiudeva bene e rischiavamo di sbattere contro il muro. Alti livelli? Il Napoli ha fatto molto bene, dalla C alla A e anche l' Europa ora il presidente ha riaperto un nuovo ciclo e c'è bisogno di tempo per lavorare e dare soddisfazioni ai tifosi. Non abbiamo obiettivi immediati".

L'attaccante del Napoli, Fabio Quagliarella, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara a rai 2 nel corso di Stadio Sprint. Ecco quanto evidenziato: "Sicuramente questa vittoria ci darà morale, perchè adesso ci aspettano 3 partite durissime, ci vuole il miglior Napoli per portare a casa dei punti." A proposito del nuovo tecnico Walter Mazzarri, Quagliarella afferma: " Mazzarri è un allenatore sanguigno che si incaz... si arrabbia anche per le piccole cose, purtroppo l'ho conosciuto solo per 2/3 giorni, ora abbiamo una settimana davanti da preparare al meglio col mister."

L'attaccante del Napoli, Ezequiel Lavezzi, harilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara a Sky. Ecco quanto evidenziato : "Sono un po' stanco per il viaggio e per la partita. Abbiamo faticato tanto per vincere contro il Bologna. Mazzarri? Questa squadra ha sempre avuto un'anima, tranne che nella partita con l'Inter. Sono i risultati non ci hanno accompagnato. Come ho fatto a convincere il mister a farmi giocare? Ho detto a Mazzarri che stavo bene e che volevo giocare. E poi volevo rispondere in campo a tutte le cose che si sono dette dopo il mio rientro in ritardo. Certo non mi ha fatto piacere girare di ufficio in ufficio per farmi rifare il passaporto. Ora me lo tengo sempre stretto".

Alessandro Lugli

Al Meazza Milan batte Roma 2-1


ROMA - La Samp manca la mini-impresa all' Olimpico, e l'Inter si gode la prima fuga, staccando di 2 punti i blucerchiati; mentre, nel posticipo, i cugini rossoneri del Milan-Brazil battono, e scavalcano in classifica, la Roma, che incassa la prima sconfitta della gestione Ranieri in campionato. Pazzini-gol e Cassano non bastano alla Sampdoria per restare agganciata al treno della squadra di Mourinho, che, grazie alla goleada (5-0) nell'anticipo con il Genoa, è capolista in solitario, a 19 punti. I blucerchiati non vanno oltre l'1-1 in casa della Lazio in una gara nervosa finita dieci contro dieci.

Al terzo posto in classifica, appaiate a 15 punti, Juventus e Fiorentina, 1-1 ieri a Torino, in un pareggio che sta stretto ai viola e conferma le difficoltà dei bianconeri. Per la Samp l'illusione è durata appena due minuti, perché alla rete di Pazzini (portato in ospedale a fine gara con sospetta frattura del naso per un un pugno involontario del portiere Muslera in uscita) ha risposto Matuzalem, chiudendo il risultato già alla fine del primo tempo.

Al Meazza, la Roma domina e chiude in vantaggio i primi 45' grazie al gol di Menez, ma finisce la partita sconfitta per 2-1, tra molte polemiche. La prima rete rossonera è frutto di un rigore - assai contestato dai giallorossi - concesso dall' arbitro Rosetti per un intervento di Burdisso (sulla palla secondo la Roma) in seguito al quale cade Nesta. Trasforma Ronaldinho, che 11 minuti dopo si segnala per il preciso traversone dalla sinistra che fornisce l'assist per il 2-1. Pato controlla bene di petto, si accentra e dribbla Doni, mettendo in rete praticamente a porta vuota. Vano, nel finale, l'assedio della Roma. Ranieri non nasconde la sua rabbia: "E' una vergogna tutto", dice. Protestano per l'arbitraggio anche Rosella Sensi ("Con noi Rosetti sbaglia troppo spesso") e il dg giallorosso Daniele Prade', il quale parla di "gara condizionata dall'arbitraggio".





Ma l'ottava giornata della serie A celebra anche il ritorno alla vittoria del Napoli: l'avventura di Mazzarri, subentrato all'esonerato Donadoni, parte infatti bene. Un successo conquistato al fotofinish: il Bologna va in vantaggio al San Paolo con Adailton, Quagliarella fa pari a 20' dal termine poi nel recupero arriva il gol vittoria di Maggio.

Dagli altri campi arrivano le conferme di alcune squadre- sorpresa: Parma e Bari si dimostrano sempre più rivelazioni. I gialloblù battono in casa il Siena con gol di Bojinov (1-0) e mettono in difficoltà Giampaolo, a cui la classifica certo non sorride. I pugliesi vincono 2-1 in casa del Chievo (in gol per il Bari Almiron e Ranocchia, Bogdani subentrato accorcia le distanze per i veronesi) e volano in alto fino alla zona Uefa. Prima vittoria in campionato per l'Atalanta, 3-1 in trasferta con l'Udinese; e anche per il Catania, che batte 2-1 il Cagliari. In crisi invece il Livorno, che, andato in vantaggio con Danilevicius, subisce la rimonta del Palermo, con i gol di Miccoli e Balzaretti. La squadra toscana resta fanalino di coda, l'unica a non aver ancora centrato un successo.

domenica 18 ottobre 2009

Serie A: Samp pari, Inter vola


La Samp manca la mini impresa all'Olimpico, e l'Inter si gode la prima fuga. Pazzini-gol e Cassano non bastano ai blucerchiati per restare attaccati al treno della squadra di Mourinho che grazie alla goleada nell'anticipo con il Genoa è capolista in solitario: i doriani non vanno oltre l'1-1 in casa della Lazio in una gara nervosa finita dieci contro dieci, e falliscono così l'aggancio in vetta.

Per la Samp l'illusione è durata appena due minuti, perché alla rete di Pazzini (portato in ospedale a fine gara con sospetta frattura del naso per un un pugno involontario del portiere Muslera) ha risposto Matuzalem, chiudendo già alla fine del primo tempo il risultato. Ma l'ottava giornata della serie A celebra anche il ritorno alla vittoria del Napoli: l'avventura di Mazzarri, subentrato all'esonerato Donadoni, parte infatti bene. Un successo conquistato al fotofinish: il Bologna va in vantaggio al San Paolo con Adailton, Quagliarella fa pari a 20' dal termine poi nel recupero arriva il gol vittoria di Maggio.

I tre punti fanno tornare il sorriso anche al presidente de Laurentiis: "Si parte da qui, e a gennaio cominceremo a divertirci", promette. In attesa del posticipo, il big match del Meazza tra Milan e Roma, dagli altri campi arrivano le conferme di alcune squadre-sorpresa: Parma e Bari si dimostrano sempre più rivelazioni. I gialloblù battono in casa il Siena con gol di Bojnov (1-0) e mettono in difficoltà Giampaolo, a cui la classifica certo non sorride. Anche i pugliesi vincono 2-1 in casa del Chievo (in gol per il Bari Almiron e Ranocchia, Bogdani subentrato accorcia le distanze per i veronesi) e volano in alto fino alla zona Uefa.

Prima vittoria in campionato per l'Atalanta, 3-1 in trasferta con l'Udinese che in avvio lascia il capocannoniere Di Natale in panchina per un affaticamento muscolare, e anche per il Catania che supera 2-1 il Cagliari. In crisi invece il Livorno, che pure era andato in vantaggio con Danilevicius, ma ha subito la rimonta del Palermo che si porta a casa la vittoria grazie ai gol di Miccoli e Balzaretti. la squadra toscana resta fanalino di coda della classifica, l'unica a non aver ancora centrato un successo.

Ko Reggina: Novellino rischia. Super Frosinone


Il Frosinone non ha nessuna voglia di fermarsi. Anche a Modena, in una trasferta sulla carta complicatissima, gli uomini di Checco Moriero danno spettacolo, con un 3-0 che li conferma al primo posto solitario in classifica con 2 punti di vantaggio sul Cesena e 4 sulla coppia Torino-Padova. È Cariello ad aprire le marcature al 18', poi al 59' lo splendido raddoppio di Troianello dopo uno scambio volante con Santoruvo. A chiudere definitivamente la questione l'autorete di Perna a quattro minuti dal termine.

REGGINA, CRISI NERA - La Reggina viene umiliata in casa dall'Ancona. Al Granillo finisce 0-3 e per Walter Novellino la situazione si fa veramente dura. Difficile sapere che cosa deciderà il presidente Foti dopo questo ko, ma la panchina del tecnico campano è sicuramente a rischio. Per l'Ancona una vittoria che significa permanenza nelle zone alte della classifica. A segno Mastronunzio (rigore), Miramontes e Colacone.

SOLLIEVO TORO - Torna a respirare il Torino, che va a vincere ad Ascoli dopo una lunga serie di risultati negativi. Apre Belinghieri sul finire del primo tempo, ma al 67' arriva il pari di Bernacci su rigore. A risolvere la questione per i granata è ancora Bianchi, ma il gol del Toro al 78' è quasi interamente colpa di Frezzolini, che si lascia sfuggire un'innocua palla permettendo all'attaccante avversario di infilare comodamente in porta.

CESENA ANCORA OK - Continua la corsa del Cesena, che dà l'ennesimo dispiacere al Brescia, cui non sembra essere servito il cambio in panchina tra Cavasin e Iachini. I romagnoli si impongono 2-0 con il gol dopo appena due minuti di Parolo, cui segue al 44' la rete di Volta.

GROSSETO SCIUPA - Il Grosseto spreca una grande occasione pareggiando in casa 2-2 col Padova dopo essere stato in vantaggio 2-0 con i gol di Pinchlmann su rigore e di Turati tra l'11' e il 17'. Nella ripresa bravi i veneti a rimontare con la doppietta di Italiano.

LE ALTRE - Finisce 1-1 Cittadella-Piacenza, con i padroni di casa che pareggiano il gol di Moscardelli a un minuto dal 90' con un rigore di Ardemagni. Somma "bagna" la prima sulla panchina della Triestina con una vittoria sul Gallipoli di Giannini. Decide Volpe. Bella vittoria anche per il Vicenza a Crotone: 2-1 con le reti di Sgrigna e Botta. In mezzo l'autorete di Braiati, che per sei minuti regala ai calabresi l'illusione del pari. È 1-1, infine, tra Mantova ed Empoli: reti nel secondo tempo di Salviato per i padroni di casa e di Coralli (entrato da appena un minuto) per gli ospiti.

Juve, non basta Amauri: solo pari con la Fiorentina


Juve e Fiorentina hanno pareggiato 1-1 nell'anticipo dell'ottava giornata di Serie A. Un gol per parte nel corso del primo tempo: a Vargas (5' pt) ha risposto Amauri (20' pt). Due frazioni di gioco sostanzialmente agli antipodi per entrambe le formazioni che alla fine si sono accontentate del punto. Un pareggio che però non cambia di molto la classifica che in questo momento vede sempre al comando Inter e Sampdoria a quota 16 con bianconeri e viola all'inseguimento a quota 15.



GRANDI EMOZIONI - Partenza lanciata per la formazione di Prandelli che ha messo in campo, sin dal primo minuto, quella grinta tanto richiesta dal tenico di Orzinuovi alla vigilia. Pronti via e subito rete per Vargas imbeccato con un assist fenomenale dal sempre brillante Jovetic (poi sostituito da Mutu a metà ripresa). Il tocco alle spalle di Buffon è stato un gioco da ragazzi per l'ex Catania. La squadra di Ferrara però non ha accusato il colpo e grazie ad una reazione veemente è riuscita a trovare il pareggio dopo 15' di pressione a centrocampo e grandi scambi in velocità. La rete dell'1-1 è dunque arrivata dopo una bella e un po' fortunata combinazione Poulsen-Iaquinta-Amauri: il danese ha servito perfettamente il centravanti della Nazionale che con un tocco sporco al centro ha messo il pallone sui piedi dell'oriundo, capace di farsi trovare al posto giusto al momento giusto all'interno dell'area piccola difesa da Frey. Troppa libertà per Amauri che è tornato al gol dopo otto mesi di digiuno. Non segnava dallo scorso 15 febbraio nel match casalingo dei bianconeri contro la Sampdoria.

SECONDO TEMPO NOIOSO - Da quel momento le due squadre hanno continuato a darsi battaglia, in maniera particolare a centrocampo, creando qualche palla gol sventata sia dalle difese molto attente (dopo gli svarioni iniziali), sia dalla concentrazione di Buffon e Frey, abili nel non concedere opportunità agli avversari. Nella ripresa, dopo una fiammata iniziale con un incredibile gol mancato da Sissoko e il contropiede viola clamorosamente buttato alle ortiche da Vargas e Jovetic (2 vs 2 in campo aperto), Juve e Fiorentina sono andate via via spegnendosi, preferendo difendere il pareggio piuttosto che trovare il vantaggio. L'appuntamento con la vetta della classifica è dunque rimandato.

L'Inter annienta il Genoa in 45' e va già in fuga


L'Inter annienta il Genoa. Con una prova di forza mostruosa la formazione di José Mourinho mette le cose in chiaro e dimostra a tutti chi è la più forte nel campionato italiano di Serie A. Juventus inclusa (soprattutto dopo la prova incolore contro la Fiorentina). Un primo tempo perfetto, una ripresa abbacinante, una partita straordinaria. Un match "alla Barcellona". Uno spettacolo per gli occhi per tutti i tifosi nerazzurri, ma anche per tutti gli appassionati di calcio. Quello vero. Questa in estrema sintesi la gara dei nerazzurri che volano a +4 sulla Juventus e staccano anche la Sampdoria in attesa che i blucerchiati scendano in campo domani contro la Lazio.



LA PARTITA - La gara è iniziata sul piede del nervosismo con l'arbitro ancora una volta protagonista quando ha deciso di non fischiare una dubbia trattenuta ai danni di Floccari. Da quel momento in poi però è salita in cattedra la squadra di Mourinho che con rapide combinazioni, gioco in velocità, scorribande sulle fasce, ha letteralmente fatto impazzire la difesa rossoblù, incapace di fermare le avanzate nerazzurre. Cambiasso al 6', anche con una discreta dose di fortuna, è riuscito a trovare il gol dell'1-0 convertendo in rete, uno scomposto colpo di testa dell'attacco dell'Inter. Il Genoa ha accusato il colpo e non è più riuscito ad uscire dalla propria area. Al 31' è arrivato il gol di Balotelli. Servito ottimamente in profondità l'attaccante ha incrociato perfettamente di destro, bucando per la seconda volta Amelia. A quel punto la gara è virtualmente finita. A mettere la parola fine ci ha pensato Stankovic, quando al 49', dopo uno sbilenco rinvio di Amelia, ha impattato al volo il pallone, trovando il gol direttamente da centrocampo. Game, set and match. Il Genoa ha trovato la forza di reagire solo quando l'arbitro ha fischiato la fine del primo tempo, andandosela a prendere con Maicon reo di aver esultato troppo sotto la curva dei tifosi dell'Inter. Risultato? Espulsione per il secondo di Amelia, Scarpi, e nervosismo salito alle stelle per non si sa quale motivo.

LA RIPRESA - Nel secondo tempo l'Inter ha continuato a macinare calcio. La voglia dei nerazzurri si è riflessa nel suo allenatore che dalla panchina si è sgolato per 90' affinché i suoi giocatori si esprimessero al 100% per tutta la gara. Non paga infatti del 3-0 dei primi 45' la formazione nerazzurra ha continuato a far girare il pallone, a cercare la soluzione di prima, a servire in continuità gli attaccanti e gli esterni in verticale, cercando anche con i centrocampisti centrali l'inserimento nella burrosa difesa del Genoa. Se a questo ci aggiungiamo anche un atteggiamento scoraggiato (dovuto soprattutto al 3-0) dei giocatori di Gasperini il 5-0 e le ulteriori reti di Maicon (21' st) e Vieira (26') sono la logica conseguenza di una partita che definire perfetta è poco. Ora solo la Sampdoria può evitare che il campionato perda di fascino già all'ottava giornata.

sabato 17 ottobre 2009

Torna la serie A, subito Juve-Fiorentina

ROMA - Juventus-Fiorentina alle 18, Genoa-Inter alle 20:45. Gli anticipi odierni propongono due sfide dall'alto valore agonistico visto che si affronteranno quattro delle prime cinque formazioni in classifica.

Ferrara chiede ai suoi ragazzi di ripartire dopo il brusco ko arrivato prima della sosta allo stadio Barbera. ''Vogliamo dimenticare la brutta prestazione di Palermo - le parole del tecnico bianconero - Dobbiamo ritornare ad essere la Juve di inizio stagione, con cattiveria e con la giusta umilta' nell'affrontare l'avversario''. In casa viola, Prandelli si affidera' a Gilardino, reduce dalla tripletta in Azzurro contro Cipro, per scardinare la retroguardia dei padroni di casa. In serata poi i riflettori si accenderanno a Marassi dove i nerazzurri di Mourinho affronteranno il Grifone di Gasperini. Sicuri assenti da una parte gli ex-rossoblu Motta e Milito, mentre dall'altra Crespo, in caso di gol, potrebbe regalare un bel dispiacere ai suoi vecchi tifosi.

Saranno Milan e Roma le protagoniste del posticipo serale di domani sera allo stadio San Siro. I rossoneri di Leonardo sono chiamati a dare un segnale forte dopo le ultime deludenti prestazioni se non vogliono dover fare i conti con la parola 'crisi' a pochi giorni dall'impegno di Champions League in casa del Real Madrid del sempre piu' rimpianto Kaka'. La Roma di Ranieri, imbattuta in campionato, cerca viceversa l'ennesimo risultato utile consecutivo per ridurre ancora il distacco dal vertice della classifica. Nel pomeriggio, pero', ci saranno da seguire attentamente anche le sfide dello stadio Olimpico e del San Paolo. La Lazio ospitera' infatti una Sampdoria che con la coppia Pazzini-Cassano, ignorata da Lippi, provera' a restare in testa al gruppo. Mazzarri invece affrontera' il Bologna alla sua prima panchina da allenatore del Napoli. A caccia di punti in casa andranno anche Udinese, Parma e Chievo, rispettivamente contro Atalanta, Siena e Bari. Infine, trasferte insidiose toccheranno a Palermo e Cagliari che saranno ospitate da Livorno e Catania.

venerdì 16 ottobre 2009

Napoli, salta Montali: "Ringrazio il presidente ma non accetto"

Gian Paolo Montali non sarà il nuovo direttore generale del Napoli. Ad annunciarlo è stato lo stesso ex ct della Nazionale italiana di pallavolo che ha ringraziato De Laurentiis «per la proposta ma al momento non ci sono le condizioni per accettare». Termina quindi senza lieto fine il tormentone che da settimane si portava avanti con alti e bassi. La rottura definitiva pare sia stata causata dal ruolo poco chiaro che avrebbe dovuto ricoprire Montali una volta firmato il contratto. L'offerta di De Laurentiis (rifiutata da Montali) era basata su un accordo di due anni con un periodo di prova di otto mesi.

RANKING FIFA. BRASILE SEMPRE 1/O SPAGNA

L'Italia resta al quarto posto nel ranking Fifa. A differenza della classifica stilata a inizio settembre gli azzurri di Lippi sono solitari in questa posizione con 1215 punti, visto che la Germania ha perso un posto ed e' quinta (1161). Tutto invariato invece nelle prime tre posizioni. Comanda il Brasile (1632), davanti alla Spagna (sempre piu' vicina ai verdeoro) e all'Olanda (che ha perso qualche punto). La classifica, dietro Italia e Germania, vede adesso Argentina (salita di due posizioni), Inghilterra (stabile) e Croazia (che era decima). Nella top ten entra il Portogallo, decimo alle spalle della Francia. Questa la classifica aggiornata: CLASSIFICA 1. Brasile 1632 punti (--); 2. Spagna 1629 punti (--); 3. Olanda 1340 punti (--); 4. Italia 1215 punti (--); 5. Germania 1161 punti (-1); 6. Argentina 1103 punti (+2); 7. Inghilterra 1101 punti (--); 8. Croazia 1087 punti (+1); 9. Francia 1049 punti (+1); 10. Portogallo 1042 punti (+7).

FERRARA: CON LA FIORENTINA IN CAMPO LA VERA JUVE

Ciro Ferrara e la Juve non vedono l'ora di mettersi alle spalle la brutta prestazione di Palermo: «Nella storia degli ultimi 15 anni di Juve, la squadra ogni tanto ha avuto partirte completamente storte. Ma ha sempre avuto la caratteristica di riprendersi immediatamente. Quella n on era la vera Juventus, ieri ne abbiamo discusso con i ragazzi. Dobbiamo mettere da parte quella partita. Dobbiamo tornare a giocare con umiltà e cattiveria. Sono convinto che domani sara tutta un'altra partita perchè queste sono sfide stimolanti. E perchè vogliamo dimenticare Palermo. La Juve ambiziosa e che vuole arrivare fino in fondo non può essere quella di Palermo, forse non è nemmeno quella contro la Roma. Possiamo fare anche di più ». LA SITUAZIONE DELLA SQUADRA - La sosta ha fatto bene alla Juve, che ha recuperato qualche giocatore: «Sissoko? Gli mancano i minuti nelle gambe, per noi è una risorsa importante. Poi vedremo quale potrà essere il suo utilizzo. Con Sissoko potrebbe esserci un cambio di modulo. Ma in questo momento dobbiamo avere delle certezze. Vedremo... L'importante è che abbia recuperato. L'unico che non ha giocato nelle Nazionali è stato Grygera, per il resto le qualificazioni ci restituiscono dei giocatori in buona salute. Rispetto a Palermo non siamo così in emergenza». LA FIORENTINA - Davanti alla Juve ci sarà la Fiorentina: «Il loro punto di forza della Fiorentina è la difesa. Credo che sia l'organizzazione di squadra che permette alla difesa di rischiare poco. Questo è un merito di Prandelli, un tecnico che stimo tantissimo. La quadratura che è riuscito a trovare ha permesso alla difesa di incassare pochi gol. Loro sono molto bravi sugli esterni e Lavorano tantissimo con i cambi di gioco. Vargas nell'uno contro uno è molto bravo a saltare l'uomo e crossare. E Gila è un vero opportunista. Chiaro che abbiamo lavorato anche su questo, dovremo cercare di limitarli. Gila ha fatto tre gol? Magari si riposa.... Arriva con il morale alle stelle, ma questo è positivo per i difensori che sanno che sta bene di testa e fisicamente». INTRECCI DI MERCATO - Tra Juve e Fiorentina anche intrecci di mercato: «Siamo convinti che Felipe Melo sia stato un grandissimo acquisto, che va inserito in un contesto di squadra. Lui può aiutarci a migliorare le nostre caratteristiche. È normale che la Fiorentina pensi la stessa cosa riguardo a Zanetti, che rimane un giocatore importante». BUFFON - In questi giorni si è parlato molto dell'intervento a cui si dovrà sottoporre Buffon: «Volevo sottolineare che eravamo a conoscenza della situazione e che prima o poi si sarebbe dovuto intervenire. L'Importante è che lui non abbia fastidi particolari. Poi dopo affronteremo il problema nel momento in cui dovrà fermarsi. L'importante adesso è l'attualità». RANIERI-FERRARA - Si parla di una possibile indulgenza maggiore dell'ambiente nei confronti di Ferrara rispetto a Ranieri: «Quando si parla di Juve, indipendentemente da chi si siede su questa panchina, ci stanno le critiche. Se sono critiche che ci aiutano a crescere va benissimo, basta non andare oltre. Non voglio fare un raffronto con il passato, ma se guardo i dati non sono così negativi, neanche rispetto all'anno scorso». DIEGO - I tifosi si aspettano il ritorno del Diego visto a inizio stagione: «Sta bene, è chiaro che su di lui c'è tanta attesa, per quello che ci ha fatto vedere nelle prime giornate. Io cerco di stemperare questa grossa pressione che c'è su di lui. Non è giusto che tutto ricada su di lui o che la nostra prestazione dipenda dalla sua. Dobbiamo cercare di sopperire ad eventuali cali di forma dei singoli. In quel ruolo deve stare bene per farci fare il salto di qualità». LIPPI E MARADONA - Chiusura con i casi del momento: i durissimi sfoghi di Lippi e Maradona: «Non voglio entrare nel merito delle loro esternazioni perchè a loro sono legato. Voglio sottolineare che mi piace vedere l'allenatore che difende la propria squadra, il proprio gruppo, la propria idea. A volte anche a costo di essere così duro».

MOURINHO: «INTER, SONO UN BAUSCIA»

È un Mourinho in grande forma quello che risponde alle domande dei tifosi su Inter Channel. Esalta Cambiasso: «Ce ne vorrebbero due, uno avanzato di dieci metri e uno arretrato di dieci metri... », ma non risponde sul mercato «perché altrimentri domani sui giornali l'Inter compra questo e quello». Fa i complimenti alla società perchè domani l'Inter si potrà allenare sui nuovi campi: «Ci sono vittorie della squadra e vittorie della società, questa è una vittoria del club e voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato alla realizzazione del progetto». «SONO UN BAUSCIA» - Stasera alle 21 andranno in onda tutte le risposte del tecnico interista, ma una chicca c'è già. Sentite come si definisce: «Bauscia? So che cosa vuol dire bauscia. È dialetto milanese. Sì, io credo di essere bauscia. Certamente, tutti i tifosi sanno che io do tutto per il mio club, per la mia squadra, quindi anche per loro. Non può essere diverso per me: io sono così, non saprei lavorare in modo diverso». DOMANDE E RISPOSTE - Diamo una formazione: Julio Cesar; Maicon, Samuel, Lucio, Zanetti; Cambiasso, Thiago Motta, Sneijder; Balotelli, Milito, Eto'o: è impensabile un undici come questo, troppo squilibrato? «L'equilibrio o lo squilibrio è dettato dalle caratteristiche dei giocatori schierati in campo. Un 4-3-3 è un sistema tattico molto simmetrico ed equilibrato però, ovviamente, perchè risulti davvero efficace occore che tutti lavorino seguendo un principio collettivo e inoltre devono saper tutti dare il proprio contributo in fase difensiva». Il parere di Mourinho su Jonathan Biabiany, Renè Krhin e Andrea Poli. «Da quando sono all'Inter ho imparato a parlare solo dei miei giocatori perchè se parlo di qualcun'altro, il giorno dopo si scriverà che è un giocatore che piace a Mourinho, che piace all'Inter e che la società vorrebbe acquistare. Per questo non parlo nè di Biabiany nè di Poli. Di Krhin, invece, posso dire che ha esattamente tutto quello che mi piace vedere in un ragazzo di 18 anni: è molto serio, un professionista, super concentrato sul lavoro, ha grande ambizione, grande disciplina propria e, chiaramente, ha grande talento. Per tutte queste ragioni ha già giocato una partita con l'Inter durante la sua prima stagione in prima squadra, una gara di responsabilità perchè si trattava di una gara di Serie A, è stato anche a disposizione in panchina in una gara di Champions League e continuerà a giocare. Gli auguro un grande futuro soprattutto perchè, ripeto, le caratteristiche della sua personalità sono quelle che ogni giovane calciatore dovrebbe avere». Un papà scrive per conto del figlio che 13 anni ed è milanista. Chiede se Mourinho potrebbe adottarlo... «Questo è ovviamente uno scherzo, ma nella mia ridotta vita sociale mi è già capitato che un tifoso milanista o juventino esprima approvazione per il nostro modo di lavorare e per la nostra personalità e questo ovviamentre fa piacere. Sicuramente questo bambino, come tutti noi d'altronde, non cambierà mai squadra perchè la fede di un bambino non si deve mai cambiare, però se tifa Milan con rispetto per gli interisti è ovvio che faccia piacere». Quanto conta l'apporto dei tifosi durante una gara? «Per me non conta assolutamente nulla: io non gioco, sono in panchina, penso, analizzo e cerco sempre di rimanere isolato da quello che succede nello stadio. Io ho occhi solo per la partita, ma ai giocatori fa una differenza incredibile. L'appoggio dei tifosi può far si che la squadra giochi con 12 uomini in campo, la mancanza di appoggio può far sì che si giochi in 10. È davvero molto, molto importante, per la fiducia e l'autostima di un giocatore, l'appoggio della tifoseria è fondamentale». Secondo Mourinho è giusto che l'Inter abbia uno stadio di proprietà. «È difficile rispondere a questa domanda perchè è anche un tema che confina con questioni societari ed economici. Sono tanti gli aspetti che entrano in discussione in quest'argomento, dal punto di vista sportivo credo sia più importante che una squadra si senta davvero a casa e questo può avvenire sia se lo stadio è di proprietà della società sia che lo sia del comune. Ciò che davvero conta è l'atmosfera che si crea dentro lo stadio e noi, anch'io che sono qui da un anno e qualche mese, posso ricordare alcune partita nella quale i tifosi interisti a San Siro hanno davvero fatto la differenza e allo stesso tempo posso ricordare uno stadio con un atteggiamento negativo nei confornti di qualche giocatore. Se si trova un punto di equilibrio che permetta alla squadra di giocare sempre con un clima positivo, non fa differenza se si gioca all'interno di uno stadio nostro o non nostro perchè sarà comunque nostro». Perchè alla fine della partita nessuno va a salutare i tifosi sotto la curva? «Io personalemnte come allenatore non credo di doverlo fare. Se vinciamo una gara e la squadra è felice, il palconbescenico è tutto per loro. Io di solito sono sempre il primo a uscire dal campo e dalla panchina dello stadio 'Meazza' è molto facile per me. È quando la squadra perde che sono io il primo ad andare al centro del campo e l'ultimo ad andare via perchè credo sia giusto in quei momenti prendere su di me le maggiori responsabilità. Mi piace che la squadra in quanto squadra appunto, non solo allo stadio "Meazza" ma soprattutto nelle trasferte, quando magari i tifosi nerazzurri hanno sostenuto lunghi viaggi, magari in pochi, ecco in quelle occasioni mi fa piacere che la squadra vada a salutarli. È un aspetto che dovrebbe far parte della nostra cultura sportiva». Conosce Luciano Ligabue? «No, non proprio ma conosco la canzone 'Una vita da mediano' perchè è dedicata a Gabriele Oriali e si vede chiaramente che Luciano è un tifoso interista». Un commento su Sulley Muntari. «È un bravo giocatore, un giocatore utile alla squadra per le sue caratteristiche, ma credo abbia vissuto un periodo meno positivo ultimamente durante il quale ha avuto qualche fragilità a livello psicologico e ha avuto bisogno dell'aiuto del suo allenatore, dei suoi compagni e dei suoi tifosi. Tuttavia, credo sia normale attraversare un periodo meno bello degli altri». Ha mai pensato di firmare un contratto a vita con l'Inter? «(ndr.: sorride) Questa è la realtà: in Inghilterra c'è Arsene Wenger che credo abbia festeggiato il suo quindicesimo anno alla guida dell'Arsenal, che non vince da sei anni neanche la Curling Cup. Voi credere che se io non vinco niente per sei anni consecutivi nell'Inter e il presidente mi permette di firmare un contratto a vita? (ndr: sorride) Questo non è nella cultura di questo paese. Il Liverpool con Rafael Benitez non ha mai vinto un campionato eppure sta nella stessa squadra da 6 anni e continua. Ma questo non è nella nostra cultura, è una mentalità completamente diversa e io per rimanere nell'Inter devo vincere e devo fare bene. Questa è la nostra cultura». I tifosi sono molto contenti che José Mourinho sia alla guida dell'Inter... «Io credo che il tifoso capisca che io do tutto: se vinciamo, non vinciamo, siamo campioni, non siamo campioni, giochiamo bene, giochiamo meno bene, vinciamo, pareggiamo o perdiamo, i tifosi hanno la sensazione e la garanzia che il proprio allenatore vive quest'Inter con tutto sè stesso e credo che questo crei un aspetto positivo tra me e loro7. Un tifoso rassicura Mourinho: "Chi la critica non lo fa perchè ha un passaporto diverso. Sono solo invidiosi del suo ingaggio". «Chissà, forse c'è un po' di verità in questo. Mia nonna diceva che il giorno in cui nessuno avrebbe più avuto invidia di me, mi sarei dovuto preoccupare. Forse aveva ragione». E domani, per tutta l'Inter è un giorno speciale, il perchè lo spiega in chiusura José Mourinho: «Per la prima volta domani si alleneremo sui nuovi campi. È stato fatto un grande cambio nella struttura del centro sportivo, una grande vittoria della spocietà. A volte le vittorie sono fatte di gol e campionati, ma il fatto che la Primavera possa allenarsi ogni giorno con noi, questa è davvero una grande vittoria. Lavoreremo su due campi paralleli, ci sarà la tribuna per il pubblico quando le sedute saranno aperte a tutti, non avremo più problemi climatici perchè il terreno è protetto. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto e ovviamente la società che è stata la prima a crederci».

MARADONA FA MARCIA INDIETRO. POI CI RIPENSA

Il c.t. dell'Argentina chiede scusa dopo le dichiarazioni volgari contro la stampa rilasciate al termine della sfida con l'Uruguay. Poi il dietrofront: "E' stato uno sfogo contro gente che rema contro, e questo non glielo perdono. Non mi devo scusare con loro" Mail Stampa 11 commenti OkNotizie badzu Condividi su MySpace! Facebook Gazzatown BUENOS AIRES, 16 ottobre 2009 - Ventiquattr’ore dopo la terribile conferenza stampa di Montevideo, la voce di Diego Maradona si è fatta sentire nuovamente. Erano le 20.30 del day after a Buenos Aires - un giorno comunque allegro per lo scampato pericolo da parte della Seleccion - quando Radio Continental ha annunciato di avere il commissario tecnico in collegamento telefonico. A quell’ora il conduttore della trasmissione è Victor Hugo Morales, il Gianni Brera d’Argentina, e persino Maradona ne avverte da sempre la statura. Con la voce di chi si è appena svegliato - e dopo lo stress delle ultime ore la cosa sarebbe comprensibile - Diego ha farfugliato qualche parola conciliante: "Se ho offeso qualcuno, chiedo scusa". Quando però Morales è tornato con decisione sulle volgarità di mercoledì notte, il c.t. si è rifiutato di fare marcia indietro: "E’ stato uno sfogo contro gente che a mio parere è anti-argentina, e questo io non glielo perdono. Non mi devo scusare con loro. La gente che si è meritata la qualificazione è quella che sabato scorso è rimasta sino alla fine sotto alla pioggia al Monumental". Il concetto di un semplice sfogo era stato sostenuto qualche ora prima dal presidente federale Grondona, meno baldanzoso rispetto alla notte di Montevideo: "In certi momenti ciascuno di noi sente l’esigenza di sfogarsi, e quando succede si dicono cose delle quali ci si pente un attimo dopo". Diego incontenibile. Ap programmi — Dribblato lo spareggio per andare in Sudafrica, che è finito in conto all’Uruguay, il circo dell’Argentina ha già due spettacoli fissati per novembre: il 14 giocherà a Madrid contro la Spagna, il 18 a Londra contro la Nigeria. A Radio Continental Maradona ha dedicato anche un primo bilancio del suo anno da commissario tecnico: "Le principali scoperte sono state Otamendi, difensore di grande affidabilità, e Jonas, che per me ha un valore enorme. Sono felice che Di Maria si sia rilanciato in queste due partite, mentre Romero ha risolto il problema del portiere per molti anni a venire. Di qui al Sudafrica il compito che mi aspetta sarà lo sblocco di Messi, perché sto aspettando la sua esplosione e al Mondiale ne avremo bisogno. Bilardo? E’ un tecnico esperto, mi sta sempre vicino, ascolto i suoi consigli; l’abbraccio del Centenario, del resto, lo dimostra".

GLI AZZURRI DOMENICA AFFRONTANO IL BOLOGNA. OGGI SEDUTA POMERIDIANA

Seduta pomeridiana, ieri, per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro il Bologna, al San Paolo, ottava giornata di Serie A di domenica 18 ottobre. Allenamento atletico in avvio, poi lavoro tattico e chiusura con partitella mista. Sono rientrati Quagliarella, De Sanctis ed Hoffer dalle Nazionali. Lavoro di scarico per i due attaccanti, mentre il portiere ha svolto anche il test in famiglia. Non si è allenato Pià che lamenta una botta al ginocchio. Il brasiliano si è sottoposto ad esami e nei prossimi giorni si valuterà l'entità dell'infortunio. Oggi seduta pomeridiana.

LAVEZZI PERDE L'AEREO E RITARDA IL RIENTRO. DE LAURENTIIS INFURIATO

Ezequiel Lavezzi avrebbe smarrito il passaporto e nè lui nè il suo procuratore Mazzoni han potuto prendere l'aereo per fare ritorno a Napoli. Secondo Sportitalia, la federcalcio argentina ha accusato lo stesso giocatore dello smarrimento del documento. Il presidente De Laurentiis è letteralmente infuriato circa l'accaduto. Molto probabilmente il Pocho salterà la partita di domenica contro il Bologna, in quanto il suo rientro è previsto per domani pomeriggio.(pianetanapoli.it)

giovedì 15 ottobre 2009

Qualificazioni Mondiali 2010, gli ultimi verdetti


Ultimi verdetti per Sudafrica 2010: oggi si chiudono le qualificazioni ai Mondiali e ci sono ancora molte situazioni da risolvere, tra promosse e spareggi. Vediamole nel dettaglio:

SUDAMERICA
ARGENTINA AI MONDIALI, URUGUAY AGLI SPAREGGI - Con Brasile, Paraguay e Cile, in Sudafrica va anche l'Argentina che vince in Uruguay 1-0 grazie a un gol di Bolatti dell'Huracan nel finale e passa come quarta in classifica. Fa festa Maradona, che a fine partita esulta abbracciando Bilardo. Agli spareggi va proprio la squadra di Gargano, Cavani e Caceres, che approfitta del ko dell'Ecuador in Cile e avrà quindi a disposizione un'altra chance (contro Costarica o Honduras).
ORE 22:00
Peru-Bolivia 1-0 (Fano)
ORE 00.00
Brasile-Venezuela 0-0
Cile-Ecuador 1-0 (Suazo)
Uruguay-Argentina 0-1 (Bolatti)
ORE 2.00
Paraguay-Colombia

EUROPA
IBRAHIMOVIC RESTA A CASA, PORTOGALLO AGLI SPAREGGI - Danimarca già qualificata nel Gruppo 1, il Portogallo batte Malta e va agli spareggi, eliminando la Svezia di Ibrahimovic.
ORE 20:45
Portogallo-Malta 4-0 (Nani, Simao, Veloso, Edinho)
Svezia-Albania 4-1 (2 Mellberg, Berg, Salihi (A), Svensson)
Danimarca-Ungheria 0-1 (Buzasky)

SVIZZERA IN SUDAFRICA, GRECIA AGLI SPAREGGI - Nel Gruppo 2 la Svizzera pareggia 0-0 con Israele e conserva il primato del girone. La Grecia vince col Lussemburgo e mette al sicuro i playoff.
ORE 20:00
Svizzera-Israele 0-0
Grecia-Lussemburgo 2-1 (Torosidis, Gekas, Papadopoulos (aut.))
Lettonia-Moldova 3-2 (Ovsyannnikov (M), 2 Rubins, Grebis, Sofroni (M))

HAMSIK FESTEGGIA: SLOVACCHIA AL MONDIALE - Nel Gruppo 3 la nazionale del centrocampista del Napoli (prima a 19 punti) vince in Polonia sotto la neve e si assicura il pass per la prossima Coppa del Mondo. La Slovenia supera facilmente San Marino in trasferta e spegne il lumicino a cui erano appese le speranze della Repubblica Ceca, incapace anche di battere l'Irlanda del Nord.
ORE 20:30
Polonia-Slovacchia 0-1 (Gancarczyk, aut.)
Repubblica Ceca-Irlanda del Nord 0-0
San Marino-Slovenia 0-3 (Novakovic, Stevanovic, Suler)

LE ALTRE SITUAZIONI - Nel Gruppo 4 Germania qualificata e Russia agli spareggi; nel Gruppo 5 Spagna qualificata e Bosnia agli spareggi; nel Gruppo 6 Inghilterra qualificata, Ucraina agli spareggi grazie al 6-0 in Andorra. Nel Gruppo 7 Serbia ai Mondiali e Francia agli spareggi, nel Gruppo 8 Italia in Sudafrica e Irlanda agli spareggi, nel Gruppo 9 Olanda al Mondiale.

GRUPPO 4
ORE 18:00
Azerbaijan-Russia 1-1 (Arshavin, Dzavadov(A))
Germania-Finlandia 1-1 (Johansson, Podolski)
ORE 20:00
Liechtenstein- Galles 0-2 (Vaughan, Ramsey)

GRUPPO 5
ORE 20:00
Bosnia-Spagna 2-5 (Piqué, Silva, 2 Negredo, Mata, Dzeko (B), Misimovic (B))
Turchia-Armenia 2-0 (H. Altintop, Cetin)
ORE 20:30
Estonia-Belgio 2-0 (Piiroja, Vassiljev)

GRUPPO 6
ORE 17:30
Andorra-Ucraina 0-6 (Shevchenko, Gusev, Lima (a), Rakitskiy, Seleznyov, Yarmolenko)
Kazakistan-Croazia 1-2 (Vukojevic, Khizhnichenko (K), Kranjcar)
ORE 21:00
Inghilterra-Bielorussia 3-0 (Crouch, Wright Phillips, Crouch)

GRUPPO 7
ORE 20:00
Romania-Far Oer 3-1 (Apostol, Bucur, Bo (F), Mazilu)
Lituania-Serbia 2-1 (Kalonas (rig.), Jovanovic (S), Stankevicius (rig.))
ORE 21:00
Francia-Austria 3-1 (Benzema, Henry (rig.), Janko (A), Gignac)

GRUPPO 8
ORE 20
Italia-Cipro 3-2 (Okkas (C), Michail (C), 3 Gilardino)
Eire-Montenegro 0-0
Bulgaria-Georgia 6-2 (3 Berbatov, Dvalishvili (G), 2 Petrov, Angelov, Kobiashivili (G, rig.))

CONCACAF
COSTA RICA E HONDURAS SI GIOCANO IL PASS - Già qualificate Messico e Stati Uniti, c'è da stabilire terza del girone (direttamente in Sudafrica) e quarta (agli spareggi con la quinta del girone sudamericano): il Costarica, a 15 punti, gioca negli Usa, l'Honduras può solo vincere a Salvador e sperare in un risultato positivo nell'altro match
ORE 2.05
Salvador-Honduras
Trinidad & Tobago-Messico
Stati Uniti-Costa Rica

LE QUALIFICATE - Hanno già staccato il biglietto per il Sudafrica (qualificata di diritto) Australia, Giappone, Corea del Sud, Corea del Nord, Messico, Stati Uniti, Brasile, Paraguay, Cile, Ghana, Costa d'Avorio, Danimarca, Spagna, Germania, Inghilterra, Serbia, Italia e Olanda. A queste stasera si sono aggiunte Svizzera e Slovacchia.