giovedì 15 ottobre 2009

Gila batte Cipro, 3-2 per l'Italia


PARMA - Un'Italia dai due volti e a due velocità chiude il girone di qualificazione ai Mondiali con la più incredibile delle vittorie. Sotto di due gol contro Cipro, e soprattutto molle e sconclusionata per 70' minuti, trova all'improvviso la grazia del gol in Gilardino. La sua rete nel finale a Dublino era valsa il passi per il Sudafrica, la tripletta di questa sera - con il 3-2 finale in pieno recupero - scacciano i fantasmi di una figuraccia. Contro Cipro l'Italia non aveva mai perso, stavolta ha sfiorato l'impresa. Il senso della serata in fondo lo dà il pubblico del Tardini, che prima ironizza sull'assenza di Cassano poi lo invoca, e alla fine capisce quanto l'Italia non ci stia allo scivolone clamoroso in casa. Così con due gol al passivo sospinge gli azzurri. Che a dire il vero fino al primo gol del loro centravanti avevano fatto poco e male. L'esame di D'Agostino e soprattutto Rossi, nella squadra tutta nuova del primo tempo, è fallito.

E non è un caso che la rimonta si leghi al ritorno al modulo dell'equilibrio, il 4-4-2, al rientro in campo dei titolari, e in particolar modo alla presenza di De Rossi. A ben vedere le indicazioni sono due: dietro la prima squadra c'é un ricambio tutto ancora da costruire. E se davvero il ct cerca vittorie importanti nelle prossime amichevoli, a cominciare dall'Olanda, le marce da ingranare sono parecchie. D'altra parte i lavori sono in corso. L'annuncio di Lippi sulla lista aperta per i Mondiali ha i suoi effetti sugli spalti del Tardini, nell'abbraccio alla nazionale: compare il consueto striscione 'Lippi metti a Cassano' ma anche un goliardico 'Lippi convoca noi'. Altrettanto allegro l'approccio degli azzurri in campo, nonostante sia chiaro che per la maggioranza di loro si tratta di un esame vero e proprio.

Non è tanto il turn over globale e il 4-3-2-1 inedito messo in campo da Lippi a toglier forza in principio agli azzurri: anzi, il ct l'ha costruito così per dare a D'Agostino la sua posizione preferita e per non sacrificare Rossi. Se il primo lì in mezzo ci mette tecnica e piedi, il secondo conferma il momento nero: incespica sul pallone, non è reattivo al tiro, e quando lo scocca sembra aver bisogno di un vaccino antinfluenzale tanto è debole la botta. L'unico a dar scosse è Santon, terzino e ala in uno. Cipro al contrario ha l'argento vivo e con la velocità delle ali manda subito in crisi l'Italia Passa appena un minuto e Marchetti esce male sul cross di Aloneftis, attivissimo a sinistra, ma Okkas non sfrutta. Prova a replicare Quagliarella scambiando con Gilardino, il suo tiro al 4' è debole. L'impressione dell'avvio è confermata dal gol dei ciprioti, un'azione in verticale velocissima: Avram -Makridis-Okkas paiono i brasiliani in Confederations, tanto è fermo il reparto difensivo di Lippi. E' il minuto 13, e da lì partono i cori dello stadio che invoca Cassano. Anche perché Okkas appena cinque minuti dopo sfiora il raddoppio sfuggendo sul filo dell'offside e bruciando Gamberini. Colpa anche della gioventù di Santon, che sale tardi rispetto ai compagni e lascia in gioco l'attaccante. Ma l'età e la freschezza del 'bambino' sono l'unica arma d'attacco.

Alla terza discesa, al 19', arriva fino dentro l' area, intelligente il passaggio centrale indietro su cui Pepe spara alto. Dal piede di velluto di D'Agostino parte invece poco dopo (21') un passaggio filtrante in area per Gilardino, Avgousti esce a valanga. Il regista azzurro, sempre di sinistro e sempre tra i cori del Tardini per Cassano, sfiora il pareggio su punizione alla mezzora. Resta il tempo per una parata di Marchetti sul colpo di testa di Dobrasinovic, per un tiraccio alto di Quagliarella nel recupero. E per un'ammonizione a un Gattuso più sfasato che nervoso: la federcalcio è certa, nonostante la diffida non scatterà la squalifica per la prima del Mondiale, sarà meglio rileggere bene le regole. L'Italia rientra negli spogliatoi tra i fischi e il coro di 'andate a lavorare' che tanto faranno infuriare Lippi, il ritorno in campo è un vero e proprio schiaffo. Il ct mette Camoranesi per Pepe e Di Natale per l'evanescente Rossi e torna a un più sensato 4-4-2 ma bastano altri tre minuti e Cipro raddoppia. Ancora un errore di Gamberini, e Michail non perdona Marchetti. La reazione è immediata, di rabbia, come il tiro al 4' di Gattuso.

Quagliarella ala sinistra fa tanta confusione, Di Natale si trova un paio di palloni in area ma imprecisi. Intanto Okkas sfugge ancora dall'altra parte e rischia di andare verso il tris. Attorno al ventesimo l'ultima mossa di Lippi, dentro De Rossi per D'Agostino. La serata azzurra sembra proprio non andare, se anche Di Natale tre volte si lascia sfuggire l'occasione nonostante sia capocannoniere del campionato. E sul colpo di testa di Gila che Avgousti para sembra vera e propria maledizione, al 28'. Ma c'é tempo e spazio per la gloria del numero 9, che colpisce tre volte. In rapida successione al 33' e al 36' su azioni gemella, prima di testa poi di destro. E mentre Marchetti si guadagna la serata salvando sul 2-2 il risultato, arriva al 93' il gol di rapina di Gilardino. Davvero emblema di una serata incredibile ma vera.

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