giovedì 30 gennaio 2014

il grande lucio dalla video

 
 
 
 

TIM CUP , NAPOLI-LAZIO 1-0 VIDEO

 
 
 
 

Napoli-Lazio 1-0, Higuain stende i biancocelesti: azzurri contro la Roma


NAPOLI – Sarà il Napoli a sfidare la Roma in semifinale di Coppa Italia (l'altra è Udinese-Fiorentina). La Lazio fallisce l’obiettivo di difendere il titolo nel derby arrendendosi nel finale a una rete del solito Higuain, al terzo gol in due partite contro i biancocelesti. Una qualificazione sofferta ma meritata quella degli azzurri che hanno, indubbiamente, fatto qualcosa in più dei rivali, mai pericolosi in attacco.

UNA VITTORIA SOFFERTA – Non è stato facile centrare l’obiettivo per un Napoli che ha terribilmente sofferto a mettere in difficoltà una Lazio concreta, disposta in campo in maniera impeccabile ed ordinata da Reja. A nulla sono valse le contromosse di Benitez che ha provato prima a spostare in continuazione le posizione dei tre alle spalle di Higuain e poi ha rimpiazzato Insigne e Hamsik con Mertens e Pandev. La Lazio non ha mai tremato e non è un caso che sia capitolata solo su una carambola, un tiro sbagliato di Callejon deviato nell’angolo di tacco con un colpo di classe da Higuain.

LAZIO, E’ MANCATO L’ATTACCO – La Lazio può recriminare su due aspetti. Quello di essere stata costretta a perdere troppo presto per problemi muscolari due dei suoi uomini migliori, Konko e Dias, e quello di non aver avuto la forza di pungere di rimessa. In tal senso, l’assenza di Candreva e Hernanes, al di là di quella prevista di Klose, si è particolarmente sentita. Chissà
che Reja non rimpianga la scelta di aver dato fiducia a Perea e Anderson, risultati piuttosto deludenti.

REJA FA AMPIO TURN-OVER – Dimostrando di tenere all’appuntamento, Benitez ha finito di schierare un Napoli molto vicino a quello titolare tenendo in panchina solo Britos, Inler e Mertens, rimpiazzati da Fernandez, Jorginho e Insigne. Al contrario, Reja, costretto a rinunciare in partenza a Klose, influenzato, ha attuato un ampio turn-over schierando dal 1’ Ciani, Novaretti, Onazi, Lulic, Anderson e Keita al posto di Biava, Cana, Cavanda, Biglia, Biglia, Candreva ed Hernanes, in odor di partenza.

NAPOLI, TROPPI ERRORI IN RIFINITURA – Il Napoli è partito bene, ha impegnato Berisha con un sinistro in girata di Higuain ma col passare dei minuti si è perso, faticando a trovare le misure dell’ultimo passaggio. La Lazio, attenta a chiudere tutti gli spazi, ha ringraziato ma non ha approfittato della circostanza per rendersi insidiosa in ripartenza. Complice, soprattutto, la difficoltà di Anderson e Perea di entrare in partita.

PALO DI JORGINHO – Incapace di mettere in moto Callejon e Higuain, il Napoli ha tentato allora, nel finale di tempo, di rendersi pericoloso con i tiri da fuori ma la migliore di tre conclusioni, un destro a giro dal limite di Jorginho, non è stata accompagnata dalla fortuna e ha terminato la propria corsa sul palo esterno.

INSIGNE, GESTACCIO AL PUBBLICO – Nella ripresa, iniziata con Gonzalez al posto di Ledesma, il Napoli ha alzato il baricentro ma il ritmo. E, non a caso, nei primi 25’ ha spaventato Berisha solo con un diagonale di Callejon che ha sfiorato il palo. Benitez allora ha deciso di togliere prima un impalpabile Insigne (che, stizzito, ha risposto con un evitabile gesto ai fischi del pubblico) e poi Hamsik, puntando sulle forze fresche di Mertens e Pandev. E da un cross del belga è nata la migliore occasione per sbloccare il risultato, sciupata da Jorginho che non ha trovato lo specchio dal limite su una corta respinta di Berisha.

HIGUAIN BEFFA BERISHA – Quando ormai i supplementari sembravano inevitabili ecco che, invece (82′), è arrivato il gol-vittoria: su una corta respinta di Biava, subentrato a Dias, Callejon ha calciato di forza dal limite e sulla traiettoria ha trovato davanti alla porta Higuain che, da bomber di razza, ha spiazzato Berisha con un colpo di tacco nell’angolo. A far festa, dunque, è il Napoli. Il 5 e il 12 febbraio prossimi rinnoverà, così, con la Roma un duello già avvincente in campionato.

NAPOLI-LAZIO 1-0 (0-0)
Napoli (4-2-3-1): Reina 6; Maggio 6.5, Fernandez 6.5, Albiol 6.5, Reveillere 6.5, Inler 6 Jorginho 6.5 (45′ st Dzemaili sv); Callejon 6.5, Hamsik 5.5 (30′ st Pandev sv), Insigne 5.5 (23′ st Mertens sv); Higuain 7. (1 Rafael, 15 Colombo, 3 Uvini, 28 Cannavaro, 22 Radosevic, 13 Bariti, 91 Zapata). All.: Benitez.
Lazio (3-4-3): Berisha 6.5, Ciani 6, Novaretti 6.5, Dias 7 (26′ st Biava sv), Konko 6 (33′ pt Cavanda 6), Onazi 6 (1′ st Gonzalez 5.5), Ledesma 6, Lulic 6.5, F. Anderson 5, Keita 6, Perea 5. (22 Marchetti, 95 Strakosha, 5 Biglia, 8 Hernanes, 17 Pereirinha, 27 Cana, 28 Freitas, 87 Candreva). All. Reja.
Arbitro: Banti di Livorno 5.
Reti: nel st 37′ Higuain.
Angoli: 10-3 per il Napoli.
Recupero: 3′ e 3′.
Ammoniti: Jorginho e Higuain per gioco scorretto; Lulic per proteste. Spettatori: 40 mila.

repubblica.it

sabato 25 gennaio 2014

Sardo core 'ngrato, Mertens al palo: Napoli-Chievo 1-1

La formazione di Corini pareggia al San Paolo: in gol il terzino di Pozzuoli nel primo tempo e Raul Albiol a due minuti dal triplice fischio. Gran partita del belga, che colpisce due volte il legno alla destra di Puggioni. Nella ripresa debutta Jorginho
NAPOLI-CHIEVO 1-118' Sardo (C), 88' Albiol (N)

Guarda la cronaca del match


LE PAGELLE


Napoli imbattuto da sette partite e Chievo che non vince in campionato dall'8 dicembre. Si presentava così quella che sembrava una sfida impari. Che invece si chiude con un risultato più favorevole alla formazione ospite del San Paolo. Il Chievo di Corini torna a casa con un punto e ringrazia proprio un napoletano, Gennaro Sardo da Pozzuoli, che con il suo gol al 18' del primo tempo stava per decidere l'anticipo della 21.a giornata. Se non fosse stato per Raul Albiol, che trova quasi allo scadere la sua prima rete in Serie A.

Sfida inedita tra Rafa Benitez e Eugenio Corini. Lo spagnolo non può contare sullo squalificato Fernandez ma recupera Hamsik dal 1'. In panchina, insieme a Reina che torna tra i convocati, c'è anche il neo-acquisto Jorginho. Dall'altra parte, il "Genio" si affida al suo undici-tipo con Sardo e Dramé sulle fasce e il solito centrocampo composto da Bentivoglio, Rigoni ed Hetemaj.

Superato il quarto d'ora di gioco Sardo punta l'area da destra, scambia con Thereau e fa partire un gran destro in diagonale che non dà scampo a Rafael: è l'1-0, e il terzino destro di Pozzuoli non trattiene l'esultanza, a dispetto di quanto aveva "promesso" alla vigilia. La reazione del Napoli? Higuain si divora un gol da zero metri: perfetto cross basso di Callejon dalla sinistra sul secondo palo, il Pipita arriva in corsa ma sbaglia clamorosamente il tiro in porta toccando malissimo: il pallone finisce addirittura in fallo laterale.
Al 35' brivido per il Chievo: Callejon attira su di sè i centrali di difesa e apre a sinistra per Dzemaili, lo svizzero pesca in area Mertens che con il destro in diagonale colpisce la parte esterna del primo palo. Puggioni graziato.

Nella ripresa, al 12' Benitez fa esordire Jorginho. Dopo dieci minuti arriva un altro palo, sempre con Mertens, il più attivo dei suoi: gran destro a giro su punizione del belga che centra il legno, con Puggioni battuto.
Quando sembra finita, però, un tiro sporco di Raul Albiol sorprende il portiere dei veneti, e il Napoli agguanta così un 1-1 che però non basta a far paura alla Roma. Per non parlare di una Juve che, rispetto ai napoletani, è a +11 con una partita in meno.
SKY

giovedì 23 gennaio 2014

Coppa Italia, Milan-Udinese 1-2: gol di Balotelli, Muriel su rigore e Nico Lopez

Fuori dalla Coppa Italia, e forse anche dall'Europa. Il Milan sconfitto in casa dall'Udinese nei quarti (gara secca) adesso dovrà cercare di recuperare in campionato per acciuffare almeno l'Europa League. Un obiettivo stagionale è già sfumato a gennaio. Non è bastato il cambio d'allenatore per dare la scossa sperata, però in compenso è stata sufficiente un'Udinese normale, capace di tirare in porta quanto basta, per ridimensionare il successo col Verona in campionato. Il pubblico non ha gradito lo spettacolo: tanti i fischi a fine partita.
DA BALO A MURIEL — Il Milan 2.0 del Professore parte bene, sembra più pericoloso rispetto a quello di campionato però nel primo tempo si ferma a un gol e fa troppi regali agli avversari, facendosi rimontare. L'Udinese al contrario inizia pian pianino, ma poi approfitta del calo dei rossoneri e al momento giusto piazza la zampata. Guidolin rilancia Muriel, che non giocava titolare dal 9 novembre (Catania-Udinese 1-0) per un brutto infortunio. La difesa è quella titolare, c'è qualche nuovo innesto a centrocampo (per esempio Widmer, ventenne svizzero arrivato dall'Aarau), e Di Natale è in panchina. Seedorf invece è costretto a cambiare uomini per colpa dell'influenza: Cristante, Poli e Zaccardo danno forfeit per la febbre, così il tecnico convoca all'ultimo minuto Mexes e Modic e manda in campo Nocerino. Il primo tiro in porta del Milan arriva dopo sette minuti ed è subito gol: bella azione Birsa-Robinho-Balotelli e i rossoneri passano in vantaggio. Ci si aspettano azioni a raffica, invece Balo e compagnia controllano ma non spingono più di tanto.
 

GARA CAPOVOLTA — L'Udinese aspetta e al momento giusto colpisce: la prima occasione se la procura Fernandes dopo mezzora abbondante, poi ci pensa Emanuelson a dare una mano: atterra in area Widmer in maniera un po' ingenua e Muriel trasforma dal dischetto. Poco dopo l'olandese rischia grosso facendo il bis su Fernandes, ma l'arbitro stavolta non vede (rigore dubbio). Nel secondo tempo per il Milan si registrano una quantità imprecisata di passaggi sbagliati, svagatezza eccessiva da parte di alcuni giocatori (Robinho in primis, ma anche Kakà non è in gran serata) e il minimo sindacale in attacco: l'unico brivido è una punizione bomba di Balotelli deviata miracolosamente da Brkic. Così i cori per Seedorf partiti dalla curva nel primo tempo si trasformano in fischi dopo meno di un'ora. Clarence non cambia, Guidolin invece manda in campo Nico Lopez e pesca il jolly: dopo tre minuti l'ex romanista segna il gol-partita e butta il Milan fuori dalla Coppa. Anche l'innesto di Pereyra, avvenuto poco prima, porta vivacità e pericoli nell'area rossonera. Il Milan invece è troppo fermo: il 4-2-3-1 è un modulo affascinante, però se non hai i tre uomini sulla trequarti che rientrano a dare una mano diventa troppo squilibrato. Seedorf ha tanto da lavorare.
Fabiana Della Valle© RIPRODUZIONE RISERVATA
gazzetta.it

Coppa Italia: Roma-Juventus 1-0, Gervinho stende i bianconeri


ROMA – Dopo 13 vittorie consecutive ufficiali inciampa la Juve e la caduta è fragorosa visto che, dopo la Champions, perde di vista anche un altro obiettivo stagionale, la Coppa Italia. A interrompere la fantastica striscia dei bianconeri non poteva che essere la loro grande rivale in questa stagione, la Roma, che si è così presa una bella rivincita dopo la scoppola rimediata 15 giorni fa a Torino in campionato.

LA RIVINCITA DI GARCIA – E’ stata, soprattutto, la rivincita di Garcia nei confronti di Conte. Il tecnico giallorosso ha indovinato tutte le mosse: ha prima impedito ai rivali di rendersi pericolosi, preferendo a sorpresa Torosidis e Nainggolan a Dodò e Pjanic, e poi ha fatto la differenza gettando nella mischia, al momento giusto, il bosniaco.

CONTE, SCELTE PAGATE CARE – Punito il tecnico bianconero che, invece, ha pagato cara la scelta di effettuare un turn-over eccessivamente ampio (Storari, Isla, Marchisio, Peluso, Quagliarella e Giovinco al posto di Buffon, Lichtsteiner, Pogba, Asamoah, Tevez e Llorente). La Juve, un po’ per propria volontà, un po’ per la pressione dei giallorossi, ha lasciato troppo campo, e per troppo tempo, ai rivali, e alla fine è stata inevitabilmente punita.

TAGLIAVENTO GRAZIA BENATIA – Il prudente iniziale equilibrio ha rischiato di rompersi dopo 13’ quando Benatia ha fermato per la maglia Giovinco lanciato a rete. Tagliavento ha optato
per il giallo salvando la partita ma, probabilmente, penalizzando i bianconeri che hanno a lungo reclamato per la mancata espulsione.

ROMA PERICOLOSA SOLO CON TIRI DA FUORI – Come accaduto a Torino due settimane fa la Juve ha preferito lasciare ai rivali l’iniziativa ma non ha quasi mai concesso spazi. E, non a caso, la Roma ha allertato Storari solo con alcune conclusioni di fuori (di Nainggolan, Florenzi e Totti) che, però, non hanno centrato lo specchio della porta. Di contro, i bianconeri, malgrado i buoni movimenti di Giovinco e Marchisio, non hanno mai trovato profondità nei primi 45’, finendo per perdersi all’interno delle maglie giallorosse.

GOL ANNULLATO A PELUSO – La ripresa, con Ogbonna inserito a sorpresa al posto di Chiellini, si è aperta con un altro giallo: un cross dalla destra di Isla ha consentito a Peluso di insaccare indisturbato di testa da pochi passi ma il guardalinee ha sbandierato, segnalando che la palla aveva già varcato la linea di fondo con la sua traiettoria arcuata. Una decisione non supportata a sufficienza dalle immagini televisive per poter essere giudicata.

ENTRA PJANIC, SEGNA GERVINHO – Passata la paura, la Roma ha ripreso a macinare gioco ma ha continuato a sbattere contro il muro bianconero, impeccabile nell’impedire a Totti, Florenzi e Gervinho di rendersi pericoloso. Almeno fino al 79’ quando i giallorossi, alla prima ripartenza, hanno cinicamente colpito. Pjanic, appena entrato, ha rubato tempo e palla a Bonucci, è andato via in profondità e ha lanciato sul filo del fuorigioco sulla sinistra Strootman che, di prima, ha centrato per Gervinho, bravo a insaccare da due passi al volo, anticipando Storari.

LA JUVE CHIUDE CON TRE PUNTE – Conte, che 2’ prima aveva fatto entrare Llorente al posto di Giovinco, ha gettato nella mischia anche Tevez, chiudendo con tre punte, ma la Roma non ha tremato. Anzi, di rimessa ha anche sfiorato il raddoppio in contropiede con lo stesso Gervinho e con Pjanic. Lontana 8 punti dalla vetta in campionato, la Roma, dunque, almeno per una notte sale sul tetto d’Italia. E ora, Napoli permettendo, già sogna una possibile rivincita con la Lazio dopo il cocente ko in finale dello scorso anno.

ROMA-JUVENTUS 1-0
Roma (4-3-3): De Sanctis 5.5; Maicon 6.5, Benatia 6.5, Castan 6, Torosidis 6.5, De Rossi 6.5, Strootman 7, Nainggolan 6.5, Totti 6 (37′ st Ljajic sv), Florenzi 6 (29′ st Pjanic 7.5), Gervinho 7. (1 Lobont, 28 Skorupski, 29 Burdisso, 33 Jedvaj, 3 Dodò, 7 Marquinho, 11 Taddei, 94 Ricci, 88 Borriello, 22 Destro). All.: Garcia.
Juventus (3-5-2): Storari 5.5, Barzagli 6, Bonucci 5, Chiellini 6 (1′ st Ogbonna 6.5), Isla 6, Vidal 5, Marchisio 6, Pirlo 5.5, Peluso 6 (35′ st Tevez sv); Quagliarella 5, Giovinco 6 (31′ st Llorente sv). (1 Buffon, 34 Rubinho, 22 Asamoah, 26 Lichtsteiner, 4 Caceres, 20 Padoin, 6 Pogba, 7 Pepe). All.: Conte. Arbitro: Tagliavento di Terni 5.
Reti: 34′ st Gervinho.
Angoli: 5-3 per la Roma.
Recupero: 0′ e 4′.
Ammoniti: Benatia, Florenzi, Peluso per gioco scorretto. Castan e Vidal per proteste.
Spettatori: 56.557 per un incasso di 1.737,883,00 euro.


Furia Thohir: "Inter sempre leale"

Attraverso un comunicato pubblicato sul sito ufficiale dell'Inter, il presidente della società nerazzurra Erick Thohir replica al direttore generale della Juventus Beppe Marotta, che mercoledì in conferenza stampa aveva accusato di "falsità" e di "poca serietà" il club meneghino dopo il fallimento dello scambio Guarin-Vucinic.
 
"Nel corso della sua lunga e gloriosa storia, l'Inter si è sempre distinta per integrità e lealtà, questa è la nostra missione: sostenere e continuare tale tradizione".
 
"Durante il mese di gennaio, l'Inter ha preso parte a numerosi confronti privati volti a rafforzare il nostro Club dentro e fuori dal campo. Queste discussioni che si svolgono in ambito professionale dovrebbero rimanere private, fare dei commenti pubblici prima che le trattative siano concluse ne danneggia l'andamento".
 
"In ogni cosa che faccio credo ci siano dei principi fondamentali per il successo come lavorare duramente, essere onesti e affidabili. Mi sono impegnato a rispettare questi principi all'Inter e a spronare il Club a raggiungere i più alti livelli".
 
"Come presidente dell'Inter il mio ruolo è valutare il rendimento del nostro personale e lanciare una sfida per eccellere, a me stesso e a tutto il nostro Club, al management, ai giocatori e allo staff. Non posso permettere a nessuno al di fuori della nostra Società di criticare pubblicamente le nostre dinamiche interne, difenderò l'Inter e ciò che rappresentiamo con ogni mezzo a mia disposizione".
 
"All'Inter abbiamo sempre agito responsabilmente e in buona fede, continueremo a prendere decisioni che siano nell'assoluto interesse del Club sia ora, sia in futuro".
(a cura di Sportal)

 

domenica 19 gennaio 2014

Hernanes fa esultare la Lazio

        

 
Hernanes risolve negli ultimissimi minuti una partita complicata per la Lazio, corsara a Udine con il punteggio di 2-3. Per i biancocelesti, che fino all'82' erano in svantaggio, si tratta di una vera e propria impresa: si tratta della prima vittoria esterna dopo otto mesi. La classifica dell'Udinese, invece, comincia a essere veramente preoccupante (la squadra di Guidolin resta a quota 20).

Berisha, che Edoardo Reja schiera dal primo minuto al posto di Marchetti (sulle cui tracce potrebbe mettersi già nelle prossime ore il Milan), è subito costretto al salvataggio su Pereyra. La partenza dei padroni di casa è complessivamente migliore, come dimostra Maicosuel all'ottavo minuto: salta secco Cavanda in area e il difensore della Lazio lo stende. Dal dischetto Antonio Di Natale è implacabile e porta in vantaggio l'Udinese.

Pinzi mette in difficoltà Brkic, ma nei minuti successivi è sempre la squadra di casa a rendersi più pericolosa: sul pressing di Di Natale Berisha pasticcia e per poco non favorisce l'attaccante campano. Alla mezz'ora si sveglia la Lazio, due volte pericolosa con Floccari. Poi allo scadere del primo tempo Maicosuel, lanciato in contropiede, si divora il pareggio a tu per tu con il portiere avversario.

La partita, già gradevole, decolla nella ripresa: al 54' Onazi rimedia un'ingenua espulsione per un fallo evitabile su Pereyra che gli causa il secondo cartellino giallo. E' altrettanto ingenuo Domizzi che dieci minuti dopo trattiene Klose in area. Sul dischetto si presenta l'ex Candreva che trasforma: 1-1.

Al 68', però, l'Udinese torna in vantaggio: Badu riceve un pallone fuori area, lo stoppa di petto e libera una sassata sulla quale nulla può Berisha.

Sembra una partita stregata per la Lazio (come dimostrano gli errori sottoporta di Klose e del neo entrato Hernanes), ma all''82' arriva la svolta: Lulic crossa dalla sinistra, Brkic devia sul ginocchio di Lazzari che trova una sfortunata autorete. E non è tutto: al 90' Hernanes, indisturbato, punta l'area dai 20 metri e con uno splendido mancino trova il palo opposto per il 3-2 finale.

Per i friulani è la terza sconfitta consecutiva in campionato.

libero.it

Super Matri, pari Napoli, cade l'Inter

Napoli perde ulteriormente terreno da Juventus e Roma nella ventesima giornata di serie A. Gli azzurri pareggiano per 2-2 a Bologna contro i coriacei felsinei: la vetta ora è lontana 12 punti. L'Inter perde contro il Genoa di Gasperini e aggrava la sua crisi, la Fiorentina, spinta dal neo acquisto Matri, stravince a Catania. Preziosa vittoria casalinga dell'Atalanta, tre punti d'oro del Parma a Verona contro il Chievo.
 
Atalanta-Cagliari 1-0
 
Sfortunatissima la formazione rossoblu nel primo tempo, tre i pali colpiti da Ibarbo due volte e Conti. Ma anche la Dea è pericolosa, Avramov salva i suoi sul tiro di Brivio. Fioccano occasioni anche nella ripresa, e al 68' i padroni di casa passano con Bonaventura, servito da Moralez.
 
Bologna-Napoli 2-2
 
Primo tempo sorprendente del Bologna, che mette sotto gli azzurri trovando meritatamente il vantaggio al 37' su colpo di testa di Bianchi su assist di Diamanti. Lo svantaggio sveglia gli intorpiditi uomini di Benitez, che nella ripresa ritrovano Hamsik, dentro per Pandev, e pareggiano al 60' su rigore con Higuain (fallo di Kone su Dzemaili).
 
Poi ci pensa Callejon, al nono gol in campionato: contropiede dopo una palla persa dai felsinei, Dzemaili serve lo spagnolo che batte Curci con un destro ad incrociare all'80'.
 
La partita sembra finita dopo l'espulsione di Kone, ma nel finale arriva il 2-2 choc dei rossoblu, ancora con Bianchi, sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
 
 
Catania-Fiorentina 0-3
 
Il neo acquisto Matri fa il bello e il cattivo tempo, segnando una doppietta e firmando un assist nei primi 45 minuti di gioco. L'ex Milan (a segno appena una volta in 5 mesi con la maglia rossonera), demolisce un Catania impaurito, colpito al 25' da Mati Fernandez. Matri poi arrotonda al 27', in spaccata su cross di Pasqual e al 41', tap-in da due passi dopo una respinta di Frison. Partita finita, accademia nella ripresa (traversa di Fernandez).
 
 
Chievo-Parma 1-2
 
Primo tempo piacevole, concluso con un gol per parte. I gialloblu trovano l'1-0 al quarto d'ora con l'ex di turno Paloschi, che conferma la sua grande forma battendo Mirante dopo la traversa di Bentivoglio. Puggioni para un rigore ad Amauri, ma il pareggio ducale arriva comunque al 27' con la giocata del campione: Cassano fa partire un preciso destro dalla distanza che sorprende Puggioni. Nella ripresa arriva in extremis la vittoria del Parma, con il 2-1 di Lucarelli grazie ad un erroraccio del portiere dei clivensi.
 
 
Genoa-Inter 1-0
 
Il campo pesantissimo condiziona la prova delle due squadre, bloccate dal terreno fangoso e lento. In avvio meglio i nerazzurri, vicini al gol con Jonathan (decisivo Perin) e Palacio (impreciso), poi il Grifone esce alla distanza e mette alle corde gli ospiti nel finale di tempo. Fuori al 21' Alvarez per infortunio, dentro Kovacic.
 
Poco gioco, scarse emozioni, ma tanta intensità anche nella ripresa, con la squadra di Mazzarri che lentamente prende il controllo delle operazioni e inizia l'assedio alla porta di Perin. All'83' però i liguri sorprendono da calcio d'angolo l'Inter: Antonelli con un'incornata imperiosa batte Handanovic.
 
Sassuolo-Torino 0-2
 
Nel campo fradicio di Reggio Emilia il Toro sfrutta l'unica occasione del primo tempo portandosi in vantaggio al con Immobile: l'attaccante granata fa tutto da solo, recupera palla, resiste al ritorno dei difensori neroverdi, e batte Pegolo. Il 2-0 Toro subito ad inizio ripresa, raddoppia Brighi.
 
 
 
Atalanta-Cagliari 1-0
68' Bonaventura (A)
 
Bologna-Napoli 2-2
37' e 90' Bianchi (B), 62' rig. Higuain (N), 80' Callejon (N)
 
Catania-Fiorentina 0-3
25' Fernandez (F), 28' e 41' Matri (F)
 
Chievo-Parma 1-2
15' Paloschi (C), 29' Cassano (P), 93' Lucarelli (P)
 
Genoa-Inter 1-0
82' Antonelli (G)
 
Sassuolo-Torino 0-2
24' Immobile (T), 49' Brighi (T)

video JUVENTUS-SAMPDORIA 4-2




video ROMA-LIVORNO 3-0






domenica 12 gennaio 2014

Juve, Conte batte Trapattoni e Lippi

La Juve strapazza 4-1 il Cagliari in trasferta dopo avere un po' sofferto nel primo tempo e sbanca il campionato virando a 52 punti con 11 vittorie consecutive. Una macchina da guerra senza falle che guarda con sussiego alle imprese delle sue due immediate rivali, disperse a 8 e 10 punti di distanza. La Roma fa polpette del Genoa con un 3-0 al 45' che diventa 4-0 alla fine mentre il Napoli, che ha l'ostacolo maggiore, vince col piglio della grande a Verona con un 3-0 che non ridimensiona la sorpresa del campionato ma esalta le virtu' del gruppo Benitez, tornato a girare dopo il ko in Champions. Segna il passo invece la Fiorentina che senza le sue punte prestigiose non va oltre il pari a reti bianche in casa del Torino privo di Immobile. Montella: 'Niente da dire ai miei' - VIDEO.  In attesa del posticipo Sassuolo-Milan e dei due di domani (c'e' Inter-Chievo e Mazzarri dice: 'Stiamo lavorando sulla rosa - VIDEO),  il girone d'andata va in archivio con un'altra prova scintillante della Juve forse piu' bella di sempre. Per scalzare dal trono Trapattoni e Lippi Conte prende intanto di mira quella del quinquennio degli anni '30: superato infatti il record bianconero di 10 successI di fila di Carcano, con 11 raggiunge la Roma di Spalletti e davanti c'e' solo,negli anni di calcio poli, l'Inter di Mancini con 17. E' un'altra prova di maturita' perche' il Cagliari e' in palla, va in vantaggio con Pinilla, ma la Juve non fa una piega: doppio Llorente, Marchisio e Lichtsteiner, il migliore in campo, danno l'ennesimo segnale al campionato. Tre dei quattro gol, quelli che archiviano la partita, vengono segnati in 7' ma c'e' la complicita' dello sbadato portiere rossoblu' Adan. Roma e Napoli rispondono a tono, ci saranno anche loro a mettere pressione alla Juve e a costringerla a filare sempre come un treno. Senza tre squalificati la Roma conferma che la sconfitta di Torino non ha lasciato traccia: Nainggolan e' un acquisto super, tornano al gol Totti, Benatia e Florenzi, completa l'opera Maicon. Ma e' il gol di Florenzi che strappa l'applauso: una rovesciata meravigliosa che si insacca imperiosa all'angolino. Garcia prosegue la sua marcia: fa bene a sottolineare l'importanza dei 44 punti al giro di boa e a ricordare che la priorita' e' il posto Champions. Successo a passo di carica anche per il Napoli che passa a Verona con autorita': Mertens apre le danze con un colpo da biliardo, entra Insigne che segna il suo primo gol in campionato poi tocca a Dzemaili chiudere i giochi. Non tiene il passo la Fiorentina che si fa bloccare dall'ottimo Torino nell'anticipo dell'ora di pranzo, forse psicologicamente provata dalle notizie poco confortanti sull'infortunio di Giuseppe Rossi. In avanti c'e' bisogno di qualcosa in piu', in attesa del ritorno almeno di Mario Gomez. L'Atalanta fa un importante passo avanti nella lotta per la salvezza battendo 2-1 in casa il Catania: Colantuono ha perso per strada molti punti ma stavolta torna al successo dopo due mesi e si proietta in una zona piu' tranquilla. Il Catania resta a braccetto del Livorno, che probabilmente domani sostituira' Nicola con Perotti: sara' dura per entrambe restare nella massima serie.
Record di vittorie per la Juventus in campionato. Con il 4-1 a Cagliari i bianconeri hanno ottenuto l'undicesimo successo di fila. Nessuno c'era mai riuscito, nemmeno la Juve di Trapattoni e Lippi.
Risultati della 19/a giornata:
Livorno-Parma 0-3  FOTO
Bologna-Lazio 0-0 FOTO
Torino-Fiorentina 0-0 FOTO
Atalanta-Catania 2-1 FOTO
Cagliari-Juventus 1-4 FOTO
Roma-Genoa 4-0 FOTO
Verona-Napoli 0-3 FOTO
Sassuolo-Milan
Sampdoria-Udinese
Inter-Chievo
Classifica della serie A
 I gol della 19/a giornata - VIDEO
 Juve da record Roma non molla - SPECIALE
Classifica dei marcatori dopo la 19/a giornata (Sassuolo-Milan stasera, Sampdoria-Udinese e Inter-Chievo domani).
- 14 reti: G. Rossi (5 rigori-Fiorentina).
- 11 reti: Tevez (1-Juventus).
- 10 reti: Palacio (Inter).
- 9 reti: Higuain (3-Napoli); Cerci (3) e Immobile (Torino); Toni (3-Verona).
- 8 reti: Gilardino (3-Genoa); Vidal (1-Juventus); Callejon (Napoli); Immobile (Torino).
- 7 reti: Denis (1-Atalanta); Llorente (Juventus); Eder (Sampdoria); Berardi (4-Sassuolo); Jorginho (1-Verona).
- 6 reti: Pogba (Juventus); Balotelli (1-Milan); Hamsik e Pandev (Napoli); Cassano (Parma).
- 5 reti: Borja Valero (Fiorentina); Kakà (Milan); Klose (Lazio); Paulinho (Livorno); Mertens (Napoli); Parolo (Parma); Benatia e Florenzi (Roma); Zaza (Sassuolo); Iturbe (Verona).
- 4 reti: Diamanti (2) e Kone (Bologna); Conti e Sau (Cagliari); Thereau (Chievo); Vargas (Fiorentina); R. Alvarez, Cambiasso e Nagatomo (Inter); Candreva (2-Lazio); Muntari (Milan); Dzemaili (Napoli); Gervinho, Strootman (2) e Totti (1-Roma); Gabbiadini (Sampdoria); Heurtaux (Udinese) e Di Natale (1-Udinese); Romulo (Verona).
- 3 reti: Moralez (Atalanta; Barrientos, Bergessio, Castro (Catania), Lodi (2-Catania/Genoa); Pinilla (Cagliari); Paloschi (Chievo); Guarin (Inter); Pirlo (Juventus); Siligardi (Livorno); Floro Flores (Sassuolo); Amauri (1), A.Lucarelli (Parma); Destro, Ljajic, Maicon, Pjanic (1-Roma); El Kaddouri (Torino); Muriel (1-Udinese); Cacciatore e Gomez Taleb (Verona).
- 2 reti: Brivio, Livaja e Stendardo (Atalanta); Laxalt (Bologna); Ibarbo, Nainggolan e Nenè (Cagliari); Leto (Catania); L. Rigoni (Chievo); Cuadrado, Fernandez e Gomez (1-Fiorentina); Bertolacci e Kucka (Genoa); Lodi (1-Genoa/Catania); Icardi, Jonathan e Milito (Inter); Bonucci, Chiellini e Vucinic (1) (Juventus); Hernanes, Keita e Lulic (Lazio); Birsa, Poli e Robinho (Milan); Palladino, Rosi e Sansone (Parma); De Silvestrie Pozzi (1-Sampdoria); D'Ambrosio, Farnerud e Glik (Torino); Martinho (Verona).
- 1 rete: Bonaventura, Cigarini, Di Luca e Lucchini (Atalanta); R. Bianchi, Crespo, Cristaldo, Garics, Moscardelli, Natali e Pazienza (Bologna); Cabrera ed Ekdal (Cagliari); Maxi Lopez (1) e Plasil (Catania); Bentivoglio, Cesar, Lazarevic, Pellissier (Chievo); Aquilani, Gonzalo Rodriguez, Joaquin, Ilicic e Pizarro (Fiorentina); Antonini, Biondini, Calaiò e Portanova (Genoa); Ranocchia, Rolando e Taider (Inter); Giovinco, Lichtsteiner, Marchisio, Peluso e Quagliarella (Juventus); Biglia, Cana, Cavanda, Ciani, Dias, Ederson e Perea (Lazio); Emeghara (1), Emerson, Greco, Luci e Rinaudo (Livorno); Abate, Cristante, Montolivo, Matri, Mexes, Silvestre e Zapata (Milan); Britos, Inler e Insigne (Napoli); Biabiany, Gobbi, Gargano, Marchionni e Mesbah (Parma); Balzaretti, Borriello, Bradley, De Rossi (Roma); Mustafi, Renan, Soriano e Sansone (Sampdoria); Greco, Marzorati e Schelotto (Sassuolo); Bellomo, Brighi, Moretti e Vives (Torino); Badu, Basta, Danilo, Fernandes, Lopez, Maicosuel e Pereyra (Udinese); Jankovic (Verona).
- 1 autorete: Legrottaglie (Catania); Bardi (Livorno); Behrami e Fernandez (Napoli); Longhi e Pucino (Sassuolo); Bernardini (Verona).

ANSA

sabato 11 gennaio 2014

Serie A: Bologna-Lazio 0-0 e Livorno-Parma 0-3. Anticipi del sabato

ROMA – Formazioni  Serie A: Bologna-Lazio e Livorno-Parma (gli anticipi del sabato). Partite valide per il 19° turno – ultimo d’andata – del campionato italiano di calcio di Serie A.
BOLOGNA-LAZIO 0-0 (gara in corso).

BOLOGNA (3-5-1-1): Curci; Antonsson, Natali, Cherubin; Garics, Pazienza, Christodoulopoulos, Koné, Morleo; Diamanti; Bianchi. All.: Ballardini A disposizione: Stojanovic, Agliardi, Radakovic, Ferrari, Cech, Laxalt, Perez, Yaisien , Acquafresca, Cristaldo, Moscardelli.
LAZIO (4-3-3): Berisha; Cavanda, Biava, Dias, Lulic; Gonzalez, Ledesma, Hernanes; Candreva, Klose, Felipe Anderson. All.: Reja. A disposizione: Strakosha, Guerrieri, Ciani, Novaretti, Pereirinha, Vinicius, Onazi, Biglia, Ederson, Keita, Floccari, Perea. Arbitro: Celi di Bari (Ass.: Longo-Manganelli; IV uomo: Di Liberatore; Add.: Damato-Di Bello).
LIVORNO-PARMA 0-3, gol: Palladino 2′, Amauri 87′ e 93′
94′ Fischio finale
90+3′
Amauri (Parma) trasforma senza problemi il calcio di rigore.
90+3′
Occasione! L’arbitro indica calcio di rigore. Amauri (Parma) si appropria immediatamente del pallone ed immaginiamo che si incarichi lui della battuta.
87′
Amauri (Parma) tira ed è gol!
84′
Raffaele Palladino (Parma) scende e Gabriel Paletta (Parma) sale al suo posto.
76′
Cambio. Afriyie Acquah (Parma) abbandona il campo e Walter Gargano (Parma) entra in sostituzione.
75′ è Siligardi a concludere da calcio piazzato, palla fuori non di molto.
48′
Cristiano Piccini (Livorno) fa un cambio di campo, ma non c’è nessuno a raccogliere la palla e finalizzare.
47′
Luca Siligardi (Livorno) è servito da un preciso passaggio dentro l’area e lascia immediatamente partire un tiro. Sfortunatamente la palla termina chilometri oltre il palo sinistro.
46′
Livorno mantiene il possesso e scambia il pallone con continui passaggi. Sta aspettando il momento propizio per trovare un buco ed infilare la difesa.
46′
Il secondo tempo è appena cominciato.
45+2′
La partita ha finito il suo primo tempo.
45′
Aleandro Rosi (Parma) fa un cambio di campo, ma non c’è nessuno a raccogliere la palla e finalizzare.
42′
Leandro Greco (Livorno) prova a pescare un compagno su calcio d’angolo ma il suo tentativo viene fermato dal portiere.
42′
Paulinho (Livorno) manca una ghiotta occasione per segnare su punizione. Il portiere riesce in una buona parata.
41′
Paulinho (Livorno) cerca un passaggio lungo, ma mancando di potenza sufficiente per raggiungere i compagni di squadra, viene intercettato da uno dei difensori.
39′
La bandierina dell’assitente è alzata perchè Ibrahima Mbaye (Livorno) non è riuscito ad evitare la trappola del fuorigioco.
38′
Livorno mantiene il possesso palla e scambia con passaggi lunghi.
35′
La punizone calciata dentro l’area da Marco Benassi (Livorno) è stata facilmente allontanata dai difensori.
34′
Luca Siligardi (Livorno) fa un cambio di campo, ma non c’è nessuno a raccogliere la palla e finalizzare.
33′
Buona opportunità per Paulinho (Livorno). Si alza però la bandierina dell’assistente e Paulinho (Livorno) deve interrompere la sua azione offensiva.
32′
Cristiano Piccini (Livorno) fa un cambio di campo, ma non c’è nessuno a raccogliere la palla e finalizzare.
30′
Annotato. Alessandro Lucarelli (Parma) riceve un’ammonizione dall’aribitro.
29′
Raffaele Palladino (Parma) batte il calcio d’angolo, ma la difesa avversaria è pronta a spazzare la palla in sicurezza.
28′
Raffaele Palladino (Parma) batte il calcio d’angolo, ma la difesa avversaria è pronta a spazzare la palla in sicurezza.
13′
Jonathan Biabiany (Parma) contrasta irregolarmente e l’arbitro fischia il fallo.
12′
Parma mantiene il possesso e scambia il pallone con continui passaggi. Sta aspettando il momento propizio per trovare un buco ed infilare la difesa.
8′
Amauri (Parma) si fa trovare pronto su un corner arrivato all’altezza del dischetto, non riesce tuttavia di testa a mandare in rete il pallone. Il tiro termina alto sopra la traversa.
8′
Marco Marchionni (Parma) batte un calcio d’angolo, ma il difensore s’impone rinviando la palla lontano dalla porta.
8′
Leandro Greco (Livorno) batte il calcio d’angolo, ma la difesa avversaria è pronta a spazzare la palla in sicurezza.
6′
Marco Biagianti (Livorno) contrasta irregolarmente e l’arbitro fischia il fallo. Un calcio di punizione è stato concesso a Parma.
2′ Parma subito in vantaggio. Acuto di Raffaele Palladino
1′ si parte
LIVORNO (5-3-1-1): Bardi; Mbaye, Piccini, Rinaudo, Ceccherini, Greco; Benassi, Luci, Emerson; Biagianti; Paulinho. A disp.: Anania, Aldegani, Gemiti, Belingheri, Lambrughi, Mosquera, Emeghara, Siligardi, Borja, Vlentini, Duncan. All.: Nicola
PARMA (4-3-3): Mirante; Rosi, Mendes, Lucarelli, Gobbi, Acquah, Marchionni, Parolo; Biabiany, Amauri, Palladino. A disp.: Bajza, Coric, Felipe, Paletta, Kone, Mesbah, Mauri, Obi, Gargano, Munari, Cassano, Sansone. All.: Donadoni.
blitzquotidiano.it

NAPOLI: i convocati di Benitez per il Verona

Ecco i convocati da parte del tecnico Rafa Benitez per la partita tra Napoli e Verona:
Rafael, Colombo, Contini, Albiol, Britos, Fernandez, Reveillere, Armero, Uvini, Dzemaili, Hamsik, Inler, Maggio, Radosevic, Bariti, Callejon, Mertens, Higuain, Insigne, Pandev, Duvan.

Inter, Massimo Moratti alla Pinetina per incontrare Walter Mazzarri

MILANO – Massimo Moratti alla Pinetina. Il presidente onorario dell’Inter, accompagnato dal figlio Angelomario, ha assistito all’allenamento e incontrato squadra e tecnico in un momento difficile della stagione.
I nerazzurri sono reduci da due sconfitte consecutive e sfideranno il Chievo in campionato tra due giorni

blitzquotidiano.it

giovedì 9 gennaio 2014

Coppa Italia, Fiorentina ai quarti: 2-0 al Chievo Verona

FIRENZE, STADIO ARTEMIO FRANCHI - La Fiorentina si è qualificata per i quarti di finale della Coppa Italia, battendo il Chievo   per 2-0 in una partita degli ottavi. Ora i viola incontreranno i vincitori della sfida tra Catania e Siena.
 Una vittoria, la quarta di fila comprese le tre ottenute in campionato, dedicata a Giuseppe Rossi, seduto in tribuna vicino a Diego e Andrea Della Valle. La squadra viola ha chiuso la pratica già nel primo tempo: è stato lo spagnolo Joaquin a sbloccare il match al 29' con una precisa rasoiata su assist di Wolski, uno dei giovani schierati da Montella.



Poi poco prima dell’intervallo ha raddoppiato Rebic, stellina croata, al primo sigillo in maglia viola, che ha raccolto di testa il pallone stampato sulla traversa da Borja Valero su punizione. Il Chievo, che Corini ha schierato utilizzando anche diverse seconde linee, era partito bene impegnando Neto con Paloschi nei primi minuti. Poi però la Fiorentina, ispirata da Mati Fernandez, ha fatto prevalere il suo maggior tasso tecnico.

E così è arrivato il raddoppio, tra gli applausi di Rossi che domani volerà negli Stati Uniti per il consulto al ginocchio destro. La ripresa ha avuto poco altro da dire, se non la traversa colpita da Mati Fernandez all’inizio con un gran tiro e l’infortunio subito alla caviglia da Rebic, dopo una spinta di Dainelli a pallone lontano, che lo ha costretto a lasciare il campo in anticipo: sembra davvero una maledizione.

Il croato appare in dubbio per la trasferta di domenica col Torino e Montella ha a disposizione una sola punta di ruolo, il ventenne Matos, entrato stasera al posto di Rebic. Proprio a Matos è stato annullato un gol per fuorigioco, poco più tardi il Chievo è rimasto in dieci per la doppia ammonizione (fiscale) comminata a Sardo, imitato poco dopo da Ambrosini pure lui per doppio giallo.

”Questo risultato ci dà fiducia per le prossime difficili gare che ci attendono, anche se senza Rossi è tutto più duro”, ha detto dopo il match Borja Valero. E Diego Della Valle ha aggiunto: ”Aspettiamo Gomez e Rossi”. Anche Montella.

Pagelle e tabellino della partita.

Fiorentina (4-3-3): Neto 6.5; Roncaglia 6, Gonzalo Rodriguez 6.5, Compper 6 (36' st Vecino sv), Tomovic 6.5, Borja Valero 6.5, Ambrosini 6.5, Mati Fernandez 7, Joaquin 7, Wolski 6 (24' st Pizarro sv), Rebic 6.5 (19' st Matos 6).

(78 Munua, 24 Lezzerini, 66 Vargas, 15 Savic, 36 Empereur, 83 Olivera, 31 Capezzi, 77 Iakovenko, 72 Ilicic). All. Montella 6.5.

Chievo (4-1-4-1): Silvestri 5, Sardo 5, Dainelli 5.5, Cesar 5, Pamic 5 (40' pt Dramè 5), Radovanovic 5.5, Sestu 5 (8' st Thereau 5), Bentivoglio 5, Hetemaj 5, Estigarribia 5, Paloschi 5.5 (26' st Frey sv).

(18 Squizzi, 2 Bernardini, 33 Papp, 4 Dos Santos, 22 Acosty, 31 Pellissier, 7 Lazarevic). All.: Corini 5.

Arbitro: Irrati di Pistoia 5. Reti: nel pt 29' Joaquin, 47' Rebic. Angoli: 9-2 per la Fiorentina. Recupero: 2' e 3'. Espulsi: nel st 23' Sardo e 39' Ambrosini per doppia ammonizione. Ammoniti: Radovanovic, Borja Valero, Hetemaj per gioco falloso, Cesar per reciproche scorrettezze. Spettatori: 7.949, incasso 88.411 euro.

I GOL

29' pt : la Fiorentina si porta in vantaggio che con Joaquin che, ben servito da Wolski, fa partire dal limite dell’area una precisa ‘rasoiata’.

46' pt: Il raddoppio dei viola nasce da una punizione dal limite di Borja Valero che va a stamparsi sulla traversa, Rebic raccoglie il pallone e saltando più in alto di tutti di testa supera Silvestri.

blitzquotidiano.it




lunedì 6 gennaio 2014

VIDEO NAPOLI-SAMPDORIA 2-0

 
 
 
 

Mertens fa sorridere il Napoli

Dries Mertens regala una vittoria fondamentale al Napoli, che nel lunch match dell'Epifania batte per 2-0 la Sampdoria e torna al terzo posto solitario in classifica, distaccando di tre punti la Fiorentina vittoriosa domenica sul Livorno.

La prima occasione del match è targata Callejon, ma lo spagnolo cicca la conclusione agevolando l'intervento di Da Costa. Il portiere doriano poi è puntale su Mertens e soprattutto su Higuain: l'intervento sulla conclusione a botta sicura del Pipita è una vera e propria prodezza.

Al quarto d'ora si vede la Samp, con Krsticic che deposita in rete su servizio di Eder che però era in netta posizione di offside: Banti vede bene e ferma il gioco. Al 22' numero di Callejon, che entra in area, supera in dribbling due avversari ma alza troppo la mira. Nel finale di tempo è Higuain a impostare, ma sui suoi assist Mertens prima e Callejon poi non trovano l'appuntamento con la rete.

La partita, vivace, si sblocca nella ripresa: Callejon sfiora il palo con una grande conclusione sugli sviluppi di un corner. Qualche secondo dopo, al 53', Mertens porta in vantaggio gli azzurri. Tutto avviene in pochi istanti: il Napoli accelera i tempi su una rimessa laterale, il pallone finisce sui piedi di Higuain in posizione di ala destra, cross immediato sul primo palo dove il belga è lesto a trovare una conclusione al volo su cui nulla può Da Costa.

Poco prima dell'ora di gioco un terrificante sinistro di Gabbiadini dalla distanza coglie una traversa clamorosa, poi Regini chiede il rigore per un contatto sospetto in area. Banti sorvola.

Al 62', poi, arriva il gol che chiude la partita e ancora una volta a realizzarlo è Mertens, grazie a un calcio di punizione che sorprende Da Costa. Nell'ultima mezz'ora di gioco si registrano diversi tentativi della squadra di Benitez di mandare in rete Lorenzo Insigne (ancora a secco in campionato quest'anno) e un pazzesco doppio palo centrato dal neo entrato Pozzi, con la palla che centra il legno alla destra di Rafael, danza beffarda sulla linea e colpisce anche il palo opposto. A pochi secondi dalla fine, poi, Eder si fa ipnotizzare da Rafael e manca il gol che avrebbe dimezzato le distanze.

Napoli ora a quota 39 punti in campionato, la Sampdoria di Mihajlovic resta a quota 18.

libero.it

VIDEO JUVE-ROMA 3-0

 
 
 
 
 

video FIORENTINA - LIVORNO 1-0


video CHIEVO-CAGLIARI 0-0


domenica 5 gennaio 2014

Fiorentina-Livorno 1-0: segna Rodriguez, ansia per Rossi

Un altro 1-0 un po' stentato e la Fiorentina però, dopo il Sassuolo, batte anche il Livorno, conquista altri tre punti d'oro e vola - almeno per una notte - al terzo posto in classifica raggiungendo a quota 36 il Napoli. La zona Champions è raggiunta. In casa viola però si teme per Pepito Rossi, out nella ripresa per una botta al ginocchio destro, quello operato due volte (sospetta distorsione). Il Livorno è sempre più in coda alla Serie A ma giocando così la salvezza non è affatto utopia.
 
1 fisso, sulla carta... — Dare un'occhiata ai rispettivi recenti ruolini di marcia non fa certo ben sperare i tifosi amaranto. La Fiorentina, nelle ultime cinque gare al Franchi ne ha vinte 4 (un k.o. col Napoli). Nelle ultime 5 trasferte invece il Livorno ha subìto cinque sconfitte, beccando 12 reti e non realizzandone nemmeno una. Un passo ovviamente da retrocessione (anche perché poi in casa non è che le cose siano molto diverse). Insomma, sulla carta, una gara senza storia. Ma si tratta pur sempre di un derby...
viola respinta — E infatti i viola, pur prendendo sin dal 1' le redini del gioco, non trovano varchi in attacco. Ilicic e Rossi non ricevono palloni giocabili (il primo tiro in porta di Pepito arriva da 30 metri al 29'), Cuadrado corre tanto ma ogni tanto sbaglia, Borja, Aquilani e Pizarro sono imprecisi e il Livorno regge senza grossi problemi. La difesa è (quasi sempre) attenta e riceve l'aiuto costante dei centrocampisti. Montella non sfonda nonostante la splendida fiammata a firma Borja-Rossi con doppio scambio e conclusione di destro di Pepito fuori di un soffio al 44'.
 
gonzalo, che testa — Identico canovaccio nella ripresa, i padroni di casa attaccano, gli ospiti si difendono e rischiano di far male in contropiede con Benassi. ci provano Cuadrado e Savic, al 15' anche Vargas di tacco (bene Bardi d'istinto). Il monologo viola viene interrotto dalla clamorosa traversa di Mbaye su calcio d'angolo. Superato lo spavento, i viola tornano a farsi sotto: Rossi va vicinissimo al gol al 20', Rodriguez sblocca di testa su corner al 22'. Esplode il Franchi anche se dopo qualche minuto Rossi va k.o. dopo un intervento rude di Rinaudo (giallo per il palermitano): Pepito fuori (entra Matos) e sospetta distorsione al ginocchio destro.
 
 
 
reazione vana — Nicola chiama i suoi che reagiscono. Al 33' occasionissima per gli ospiti: Paulinho a porta vuota trova la testa provvidenziale (per i tifosi viola) di Rodriguez, ancora lui, poi Neto recupera la posizione e dice "no" a Benassi in tuffo. lo stesso Benassi prova a rovinare la festa viola ma Neto è super e manda in angolo una bordata dal limite dell'ex Inter. Cuadrado, egoista, non riesce a chiuderla in contropiede al 43', poi altre occasioni viola ma finisce così. La Fiorentina ringrazia Rodriguez e raggiunge il Napoli.
 
 
solidarietà — Risultato a parte, al Franchi si è giocato il derby della solidarietà. Nei confronti di tutte le persone affette in Italia da fibrodisplasia ossificante progressiva ed in particolare di Andrea Luci, capitano del Livorno e papà di un bimbo che ha proprio questa malattia (la Fop trasforma i tessuti molli e i muscoli, nel tempo, in osso). Questa partita l'hanno vinta entrambe le squadre.Aldo Cangemi
 
link-http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Fiorentina/05-01-2014/fiorentina-livorno-1-0-viola-terzi-una-notte-segna-rodriguez-ansia-rossi-201986960254.shtml
 

Pinilla, rigore assurdo. 0-0 a Verona

E' terminato 0-0 il primo degli anticipi della diciottesima giornata di serie A tra Chievo e Cagliari. Una partita dimenticabile, le difese dominano e le occasioni nel primo tempo latitano.
 
Dopo il nulla dei primi 45 minuti nella ripresa gli ospiti al 65' hanno la grande occasione dal dischetto dopo l'atterramento di Cesar ai danni di Pinilla, ma dagli undici metri la stessa punta cilena commette un imperdonabile errore calciando di potenza in tribuna.
 
E' l'unica grande emozione, né Ibarbo, né Paloschi in panchina danno la scossa alle rispettive formazioni, finisce 0-0, un pari che va bene soprattutto al Cagliari, ottavo in classifica a quota 21. Il Chievo sale a 16, a due punti dalla zona retrocessione.

libero.it

venerdì 3 gennaio 2014

CALCIO: NAPOLI, HIGUAIN "MAI DUBBI, AFFETTO TIFOSI MI INCANTA"

Cavani chi? A Napoli il Pipita ha gia' sostituito nei cuori dei napoletani il Matador. Gonzalo Higuain, strappato a suon di milioni al Real Madrid, e' la stella del team di De Laurentiis e Benitez e mai scelta fu piu' azzeccata. "Non ho mai avuto nessun dubbio - racconta Higuain al quotidiano argentino "Ole'" - il presidente mi ha convinto subito, con un allenatore di grande livello come Benitez, col progetto che aveva per il club. Per me e' uno stimolo aiutare la squadra a crescere, a scrivere la storia, sappiamo che e' difficile ma e' una sfida molto bella". ( E poi c'e' Napoli, "una citta' intensa, prima viene il calcio, poi il resto. Ma per me, che amo questo sport, e' un posto bellissimo perche' qui vivono per il calcio, nel bene e nel male. Grazie a Dio, mi hanno dimostrato un affetto immediato e questo mi fa sentire piu' a mio agio. Certo, dal punto di vista della privacy non e' facile muoversi tranquillo ma Napoli ti da' altro, come l'affetto della gente. I napoletani sono passionali al massimo e questo mi incanta". Dal punto di vista tecnico, "posso confermare che in Italia il calcio e' piu' tattico, quasi tutte le squadre giocano con un difensore in piu', a cinque, e questo complica le cose al momento di attaccare, di trovare spazi. In Spagna era piu' facile ma credo che questa esperienza mi migliorera'". Rispetto a Madrid, per esempio, si vede un Higuain che rientra e da' una mano dietro. "Non mi piace stare fermo davanti e se posso aiutare la squadra tornando a recuperare la palla lo faccio - continua - Qui sto giocando di piu', sento piu' fiducia e questo si vede anche in campo". Il Pipita, del resto, si era informato con Lavezzi e Campagnaro. "Gli italiani e soprattutto i napoletani somigliano a noi argentini, per i quali, grazie a Maradona, c'e' un affetto speciale". E a proposito dell'ex Pibe de Oro, "sara' sempre presente, non andra' mai via dal cuore dei napoletani. Ha fatto molto per questa squadra e Napoli lo amera' per sempre".

giovedì 2 gennaio 2014

Higuain: "Napoli la mia sfida. Maradona? Lo ringrazio per due cose. Ho un sogno"

L'attaccante del Napoli, Gonzalo Higuain, ha rilasciato un'intervista a Olè in cui, tra le altre cose, parla anche della sua avventura con l'azzurro del Napoli. Ecco quanto tradotto da AreaNapoli.it:
Dal Real Madrid al Napoli: hai dubitato qualche volta quando ti si presentò l'opportunità di andare lì?
"No, No. Nessun dubbio. Il presidente mi convinse subito, con un allenatore di grande livello come Benitez, con il progetto che ha per il club...Mi stimola provare ad aiutare la squadra a crescere, a scrivere la storia. Sappiamo che è difficile, ma è una bella sfida".
Hai giocato nella Liga per 7 anni, ora sei in Italia. Come stili agonistici, c'è così tanta differenza?
"A priori tutti dicono che l'italia è più tattica, e lo posso confermare. A livello tattico, i due tornei sono molto diversi. In Italia, quasi tutte le squadre giocano con un difensore in più, cosa che non succedeva nella Liga. Giochi le partite sapendo che si difenderanno in 5 e questo finisce per stravolgere i piani quando si tratta di attaccare e cercare gli spazi. In Spagna questo era più facile. Credo che questa esperienza mi migliorerà come giocatore, e il fatto di trasferirmi in Italia ha proprio a che vedere con la voglia di mettermi alla prova in un campionato nuovo con esigenze diverse".
Nel Napoli si vede che arretri di più per cercare la palla. C'è un lavoro diverso rispetto a Madrid?
"Questo è successo nelle ultime partite per circostanze di gioco. Non mi piace essere fermo davanti, se posso aiutare la squadra in questo senso lo farò, ma sono un giocatore che ama stare davanti, vicino all'area di rigore".
Ti senti più "giocatore di squadra" a Napoli?
"Sto giocando di più, ho maggiore fiducia e questo si riflette nelle prestazioni. La verità è che sono molto contento di questo nuovo progetto".
Dai l'impressione che quasi non c'è stato bisogno di adattarsi...
"Lavezzi e Campagnaro me ne avevano parlato abbastanza, inoltre mi sono abituato velocemente per il fatto che i napoletani sono molto simili a noi argentini. Gli italiani in generale, ma più i napoletani. Poi, grazie a Maradona, al modo in cui è entrato nel cuore della gente, gli argentini hanno un fascino speciale. E, come ho detto prima, è una città che vive di passione in tutte le sue forme, è un po' come l'Argentina, e per questo l'ambientamento è stato più rapido".
Dopo tanto tempo che non gioca più, quanto è presente lì Diego Maradona?
"E' sempre presente e sempre lo sarà, Diego non se ne andrà mai dal cuore dei napoletani. Ha fatto molto per questa squadra e Napoli lo ama eternamente. E per questo l'argentino ha un fascino particolare grazie a lui".
Hai parlato con Maradona da quando sei a Napoli?
"No. Lessi le dichiarazioni che fece su di me, però non ho avuto la possibilità di parlargli. Non mi dimentico che Diego fu l'allenatore che mi porto al Mondiale e per questo gli sarò sempre riconoscente, perchè qella esperienza per un ragazzo di 22 anni era qualcosa che potevo solo sognare, visto che avevo fatto solo due partite di Eliminatorie. Per questo lo ringrazierà sempre per aver realizzato un mio sogno".
Che desiderio chiedi al 2014?
"Tante cose...Primo la salute, perchè senza quella non si può andare al Mondiale, poi riuscire a fare bene nel Napoli, e per ultimo, ovviamente sollevare la Coppa tanto desiderata in Brasile. Sarebbe il sogno perfetto: vincere il Mondiale in Brasile..Però dobbiamo stare tranquilli, non possiamo pensare di vincere senza aver giocato la prima partita".
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