giovedì 2 gennaio 2014

Higuain: "Napoli la mia sfida. Maradona? Lo ringrazio per due cose. Ho un sogno"

L'attaccante del Napoli, Gonzalo Higuain, ha rilasciato un'intervista a Olè in cui, tra le altre cose, parla anche della sua avventura con l'azzurro del Napoli. Ecco quanto tradotto da AreaNapoli.it:
Dal Real Madrid al Napoli: hai dubitato qualche volta quando ti si presentò l'opportunità di andare lì?
"No, No. Nessun dubbio. Il presidente mi convinse subito, con un allenatore di grande livello come Benitez, con il progetto che ha per il club...Mi stimola provare ad aiutare la squadra a crescere, a scrivere la storia. Sappiamo che è difficile, ma è una bella sfida".
Hai giocato nella Liga per 7 anni, ora sei in Italia. Come stili agonistici, c'è così tanta differenza?
"A priori tutti dicono che l'italia è più tattica, e lo posso confermare. A livello tattico, i due tornei sono molto diversi. In Italia, quasi tutte le squadre giocano con un difensore in più, cosa che non succedeva nella Liga. Giochi le partite sapendo che si difenderanno in 5 e questo finisce per stravolgere i piani quando si tratta di attaccare e cercare gli spazi. In Spagna questo era più facile. Credo che questa esperienza mi migliorerà come giocatore, e il fatto di trasferirmi in Italia ha proprio a che vedere con la voglia di mettermi alla prova in un campionato nuovo con esigenze diverse".
Nel Napoli si vede che arretri di più per cercare la palla. C'è un lavoro diverso rispetto a Madrid?
"Questo è successo nelle ultime partite per circostanze di gioco. Non mi piace essere fermo davanti, se posso aiutare la squadra in questo senso lo farò, ma sono un giocatore che ama stare davanti, vicino all'area di rigore".
Ti senti più "giocatore di squadra" a Napoli?
"Sto giocando di più, ho maggiore fiducia e questo si riflette nelle prestazioni. La verità è che sono molto contento di questo nuovo progetto".
Dai l'impressione che quasi non c'è stato bisogno di adattarsi...
"Lavezzi e Campagnaro me ne avevano parlato abbastanza, inoltre mi sono abituato velocemente per il fatto che i napoletani sono molto simili a noi argentini. Gli italiani in generale, ma più i napoletani. Poi, grazie a Maradona, al modo in cui è entrato nel cuore della gente, gli argentini hanno un fascino speciale. E, come ho detto prima, è una città che vive di passione in tutte le sue forme, è un po' come l'Argentina, e per questo l'ambientamento è stato più rapido".
Dopo tanto tempo che non gioca più, quanto è presente lì Diego Maradona?
"E' sempre presente e sempre lo sarà, Diego non se ne andrà mai dal cuore dei napoletani. Ha fatto molto per questa squadra e Napoli lo ama eternamente. E per questo l'argentino ha un fascino particolare grazie a lui".
Hai parlato con Maradona da quando sei a Napoli?
"No. Lessi le dichiarazioni che fece su di me, però non ho avuto la possibilità di parlargli. Non mi dimentico che Diego fu l'allenatore che mi porto al Mondiale e per questo gli sarò sempre riconoscente, perchè qella esperienza per un ragazzo di 22 anni era qualcosa che potevo solo sognare, visto che avevo fatto solo due partite di Eliminatorie. Per questo lo ringrazierà sempre per aver realizzato un mio sogno".
Che desiderio chiedi al 2014?
"Tante cose...Primo la salute, perchè senza quella non si può andare al Mondiale, poi riuscire a fare bene nel Napoli, e per ultimo, ovviamente sollevare la Coppa tanto desiderata in Brasile. Sarebbe il sogno perfetto: vincere il Mondiale in Brasile..Però dobbiamo stare tranquilli, non possiamo pensare di vincere senza aver giocato la prima partita".
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