martedì 6 aprile 2010

Inter all'esame del Cska


(dell'inviato Luca Laviola)
MOSCA - I nemici di José Mourinho non finiscono mai, ma anche stavolta a fare rumore è soprattutto lui. Ora ci si mettono anche il campo sintetico del Cska Mosca e le autorità russe che spostano le partite per far riposare di più la squadra della capitale. Con l'Inter sulla soglia delle semifinali di Champions League, il portoghese ha trovato qualcos'altro di 'grigio' nei rivali di domani, dopo le squalifiche per sostanze proibite riesumate all'andata. "Se 31 squadre della Champions League giocano sull'erba normale e una sola, il Cska, su quella sintetica, chi è sulla strada sbagliata?", si chiede lo Speciale nella conferenza stampa allo stadio Luzhniki. Per l'Inter ci sono "tutti svantaggi" nel disputare il ritorno dei quarti su un terreno artificiale. I nerazzurri si sono appena allenati sul campo di gioco, Wesley Sneijder è uscito all'inizio della partitella per una botta di Sulley Muntari alla caviglia destra, quella malandata (ma domani l'olandese ci sarà). "Il campo? Molto buono, mi piace", dice spavaldo Maicon. Cauto invece Pandev: "La palla va più veloce e rimbalza meno, è molto più difficile di un campo normale". Almeno non fa freddo, al massimo potrebbe piovere.

Ma c'é un'altra cosa che Mourinho proprio non digerisce: il Cska non ha giocato sabato in campionato contro lo Zenit San Pietroburgo. Ufficialmente perché le autorità non potevano garantire la sicurezza del Luzhniki dopo gli attentati nella metropolitana di Mosca e in concomitanza con la Pasqua ortodossa. L'allenatore dell'Inter ha un'altra spiegazione. "Il Cska ha già fatto una cosa per vincere domani: non ha giocato sabato - dice -. Hanno utilizzato una scusa un po' triste, ma l'hanno fatto molto bene. Certo potevano dire la verità". Un po' come Adriano Galliani, infilzato da Mourinho mesi fa come ispiratore di spostamenti di calendario a favore del Milan. "Gli avevo fatto i complimenti, nei nostri Paesi la chiamiamo una giocata intelligente - ironizza -. I russi ha fatto la stessa cosa". "Se allenerei in Russia? Solo al Cska così posso cambiare le partite quando voglio", risponde a un giornalista russo.

Domani però si gioca e l'Inter deve difendere l'1-0 dell'andata. Difendere? Il (finto) dilemma di Mourinho è questo. Se sia più degno "difendere molto e portare via lo 0-0 o attaccare e cercare di fare uno o due gol". Delle poche reti segnate in gare dominate, come a San Siro con i russi, il portoghese non si preoccupa: la squadra sta giocando molto bene e "nel calcio la cosa più difficile è la creazione" di occasioni. Le certezze di formazione sono sette, in un gioco di Mourinho con i giornalisti: Milito ed Etòo in attacco, Sneijder (o Stankovic) e Cambiasso a centrocampo, Zanetti e Maicon in difesa davanti a Julio Cesar. Il resto si saprà domani, Balotelli compreso. "Sono felice che sia tornato, c'é bisogno di tutti e lui ha grande qualità", si lascia andare Mourinho. Salvo poi aggiungere: "Può andare in campo, in panchina o in tribuna". SuperMario si è allenato sereno con i compagni, come se non fosse mai successo nulla. C'é una semifinale da conquistare e più avanti la gloria vera. "Speriamo di fare altre sei conferenze stampa così", fa sornione Mourinho. La strada è quella fino a Madrid. "E noi e il Bayern - se passa - siamo le uniche in Europa che possiamo ancora vincere Champions, coppa nazionale e campionato". Può anche finire a 'zero tituli', ma se esiste la chance della doppietta, vuol dire che fin qui "la stagione è stata di grande qualità".

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