venerdì 10 dicembre 2010

presentazione bologna-milan


BOLOGNA-MILAN : UNA SFIDA DAGLI ALTRI CONTENUTI SPORTIVI
Si incontrano domenica alle 12.30 due squadre con obiettivi importanti
La corsa con tuffo collettivo sotto la curva del Manuzzi ha avuto il fiato corto: 24 ore dopo il sacco di Cesena e 48 prima della vittoria sul Chievo la situazione del Bologna è tornata disperata. Proprio a cavallo tra le due vittorie, Intermedia, la merchant bank di Giovanni Consorte incaricata di trovare nuovi acquirenti dopo i disastri delle gestioni Menarini e Porcedda, si è fatta da parte. Con lei è sparita anche la speranza di una cordata di imprenditori, e così in campo è rimasto, per ora, solo Claudio Sabatini: il patron della Virtus Pallacanestro ha offerto alle banche proprio la società bianconera a garanzia degli stipendi arretrati mai saldati. Sabatini, che nei giorni scorsi aveva polemizzato a distanza con Consorte, ora tratterà direttamente con Sergio Porcedda e con l'amministratore delegato Silvino Marras la cessione del Bologna. Secondo Sabatini, personaggio istrionico e provocatorio, che nel 2003 salvò la Virtus dal fallimento (sorte che invece è toccata clamorosamente ai cugini della Fortitudo, ndr),basterebbero 15 milioni per far respirare il Bologna. Consorte, invece, per aprire i libri contabili ne ha sempre chiesti almeno il doppio: «Abbiamo perso dieci giorni per niente», lo ha attaccato Sabatini ricordando che «Consorte sabato ha voluto incontrare i giocatori per rassicurarli e ora dovrebbero essere disperati». Intermedia avrebbe voluto rendere pubblici i numeri del bilancio del club per rispondergli per le rime, ma ha avuto l'ok per farlo solo dalla famiglia Menarini e non da Porcedda. «Non possiamo dire come stanno le cose in giorni in cui girano numeri come fosse il Totogol», ha spiegato il direttore generale della merchant bank Liana Bertolazzi, annunciando la ritirata. Porcedda, che si è preso il Bologna senza tirar fuori un euro e che lo ha portato in questo disastro, ha detto un no al telefono ma non ha mandato le due righe di conferma, come gli era stato chiesto. «La Lega si sta attivando, c'è molta attenzione sapendo che è una società gloriosa e importante», ha assicurato il presidente del Coni Gianni Petrucci, facendo peraltro i complimenti «a Di Vaio e compagni e all'allenatore Malesani» per quello che riescono a fare in campo. Ma la situazione sembra proprio senza uscite. Alle schermaglie societarie, condite da minacce di querele e offese personali reciproche tra i vari versanti, fa da contraltare la dignità mostrata dai rossoblù in campo. «Basta chiacchiere, noi la nostra parte l'abbiamo fatta», continua a ripetere Alberto Malesani, che a pochi metri dal baratro ha pur sempre una squadra che oggi sarebbe salva, pure contando gli altri due punti di penalizzazione in arrivo. Ma anche lui in fondo sa che il patto interno allo spogliatoio ha le ore contate: «Per ora ci lasciamo i problemi alle spalle, ma sappiamo che senza risposte ognuno andrà per la propria strada», ha detto il tecnico rossoblu. Senza novità (ovvero un piano da 15-20 milioni entro Natale) il destino del Bologna sembra già scritto: prima le richieste di messa in mora dei giocatori, poi l'onta dei libri in tribunale.
La squadra comunque continua a reagire in modo eccellente sul campo. Contro il Chievo è arrivata un altro vittoria: Di Vaio, anziché patire la fatica degli anni, sembra accelerare. La metafora della sua vita fisica è il campo: l'ultimo ad arrendersi, ormai spesso anche l'ultimo a segnare. Gol pesanti per Marco Di Vaio. Domenica contro il Milan in casa un'altra occasione per "farsi pubblicità" (nel caso di disastro societario) e specchiarsi nel mercato di gennaio. Il Bologna nel frattempo accumula anche numeri preziosi: con appena 3 gol subiti al Dall'Ara, la squadra di Malesani è imbattuta ed è anche la meno perforata della Serie A. Domenica arriva il Milan di Allegri che avrà pure un ottimo reparto avanzato, ma non è il migliore in trasferta della A (9 gol - Juventus, Napoli e Palermo hanno fatto meglio). È troppo azzardato pensare ad un pareggio, visto e considerato anche che il Bologna ha già pareggiato 0-0 in casa contro Inter e Juventus?
QUI MILAN - Il giorno dopo la sconfitta contro l'Ajax, senza effetti se non per gli 800 mila euro venuti a mancare nelle casse societarie, diventa più dolorosa per il Milan. In un colpo solo, infatti, Massimiliano Allegri ha perso Mathieu Flamini e Thiago Silva, che salteranno le ultime due partite del 2010, incluso il big match contro la Roma, e se tutto va bene torneranno all'inizio di gennaio. Gli esami hanno confermato la prima diagnosi per Flamini, uscito dopo 26' della sfida con l'Ajax: lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro e prognosi di 3-4 settimane. Thiago Silva invece ha portato a termine la partita ma in una delle ultime azioni, ricadendo dopo un colpo di testa, ha sentito dolore al ginocchio destro: la risonanza ha rilevato una lesione del corno posteriore del menisco mediale, sui cui nei prossimi giorni a Rio de Janeiro darà un'occhiata anche il professor Josè Luiz Runco, medico della nazionale brasiliana. A posteriori, forse un turn over più massiccio avrebbe evitato rischi del genere. Ma Allegri voleva a tutti i costi provare a chiudere il girone di Champions League con un successo o per lo meno una partita di buon livello. Non è arrivato nè l'uno nè l'altra e l'allenatore non l'ha presa bene. Il segnale migliore lo hanno mandato due riserve come Amelia e Yepes, che è in ballottaggio con Bonera per affiancare Nesta a Bologna al centro della difesa. Il peggiore invece è stato quello di Ronaldinho, che non ha elevato di un pelo le proprie quotazioni, rendendo il futuro rossonero sempre più in bilico, al di là delle affermazioni pubbliche. Per il resto è stata la dimostrazione che senza Ibrahimovic in campo il Milan perde molto del suo potenziale offensivo. Lo svedese, tra l'altro, domenica a Bologna giocherà con la diffida e (come Pirlo e Ambrosini) sarà a rischio di squalifica per il big match di settimana prossima contro la Roma. Ecco perchè diventa sempre più una priorità per l'allenatore livornese avere a disposizione un'altra prima punta per coprire il buco lasciato da Pippo Inzaghi. «Deve essere un grande giocatore, uno da Milan», continuano a ripetere allenatore e dirigenti. Trezeguet potrebbe fare al caso del Milan, come Benzema, che però non sarebbe utilizzabile in Champions. L'obiettivo più semplice da raggiungere è Paloschi, in comproprietà con il Parma, è stato designato da Inzaghi come il proprio erede, ma fisicamente non dà garanzie.
Alessandro Lugli

Nessun commento:

Posta un commento