venerdì 6 novembre 2009

Euroleague: vincono Roma e Genoa


Luci e ombre per le squadre italiane impegnate ieri in Europa League. All'Olimpico la Roma ha battuto il Fulham 2-1 mentre il Genoa ha vinto 3-2 sul Lilla. La Lazio di Ballardini ha invece perso 4-1 in casa del Villarreal mettendo a rischio il passaggio della fase a gironi.

RIMONTA SOFFERTA,ROMA RITROVA SLANCIO IN EUROPA
Pace fatta, o quasi. La Roma strappa in rimonta il successo contro il Fulham, mette un tassello fondamentale nel cammino dell'Europa, seppure quella di serie B, e si riconcilia almeno in parte con la tifoseria, generosa di fischi e contestazioni nelle ultime apparizioni giallorosse, decisamente più conciliante dopo il 2-1 in rimonta sul Fulham. Ma la squadra di Ranieri ha rischiato il 'linciaggio' se non altro virtuale all'Olimpico, perché il successo sugli inglesi, con reti di Riise e Okaka, di certo non può far sorridere troppo i fedelissimi romanisti: della partita si salva solo il risultato, confezionato in superiorità numerica, con i relativi tre punti che danno un margine di sicurezza per sperare nel passaggio di turno. Del resto poco, o quasi. Perché la Roma del primo tempo è imbarazzante, in balia di un Fulham che, seppure reduce dalla bella vittoria in Premier con un Liverpool a pezzi però, non è certo uno squadrone da mettere paura. Il vantaggio infatti se lo conquista dal dischetto, con un rigore onesto decretato dall'arbitro olandese Blom, per un atterramento maldestro, quanto ingenuo, di Andreolli. Il giovane difensore giallorosso parte titolare, vista l'assenza anche di Burdisso, ma al 19' falcia Kamara lanciato in area. Giallo per lui e penalty per gli inglesi, trasformato dallo stesso attaccante. Con Baptista e Okaka scelti a guidare l'attacco romanista la squadra di Ranieri non si vede proprio: al 24' piccolo sussulto con Mexes che su cross di Cicinho (esterno di centrocampo insieme a Guberti) prova di testa e manda di poco fuori dalla porta. Poi c'é spazio anche per qualche mossa autolesionista, quando al 39' un buon tiro di Pizarro viene respinto goffamente davanti alla porta del Fulham da Okaka. Per l'attaccante giallorosso i primi 45 minuti sono abbastanza da dimenticare. La Roma poi reclama anche un rigore, per un fallo di mano, ma per Blom si può proseguire. La discesa negli spogliatoi, sotto 1-0, é una specie di catabasi per i giallorossi inondati di fischi. La dice lunga anche il volto teso di Ranieri, che nelle ore della vigilia aveva insistito sulla fiducia nei suoi ragazzi. Ma nell'avvio della ripresa la chiave di svolta: Ranieri prova a dare la scossa, inserendo Taddei al posto di Cicinho (costretto a uscire anche Doni che si toccava la coscia), ma l'errore forse lo commette Hodgson, mandando in campo Nevland al posto di Kamara. Passano cinque minuti e il giocatore si fa espellere con rosso diretto. In dieci il Fulham si smarrisce (finirà la gara in nove per un altro rosso generoso ai danni di Konchesky): arriva il pareggio al 24' con Riise, con un tiro deviato e poi la rete del successo con il colpo di testa di Okaka su cross di Taddei. Mugugnano gli inglesi e mr Hodgson che contava sul fattore fortuna per sbancare l'Olimpico. La Roma respira: secondo posto a quota sette dietro al Basilea. Stavolta il pubblico non fischia.

GENOA ARGENTINO BATTE IL LILLA E RESTA IN CORSA
GENOVA - Una prodezza di Sculli all'ultimo minuto regala al Genoa una vittoria fondamentale per restare in corsa in Europa League e conferma la ritrovata forma del Grifone, al termine di una gara controllata a lungo, che però stava finendo con un beffardo 2-2. Andati sul 2-0, gli uomini di Gasperini stavano sciupando tutto per una tenace e un po' fortunosa rimonta dei francesi, messa in atto dal 31' al 39' della ripresa. Il gol che porta il Genoa a sei punti nel Gruppo B, al pari del Valencia (2-2 a Praga) e una lunghezza dietro i francesi, premia una squadra che ha ritrovato lo smalto giusto e ha confermato di avere superato la breve crisi di metà ottobre. Lo 0-3 dell'andata è ribaltato dagli argentini Palacio e Crespo e da uno Sculli micidiale, andato a rete pochi minuti dopo essere entrato al posto di Crespo. I francesi erano stati bravi a non mollare quando sul 2-0 non riuscivano più a capire come costruire una azione pericolosa. Avevano subito la pressione del Genoa, che ha sfiorato più volte il 3-0, ma con due gol dei nuovi entrati Frau e Gervinho hanno pareggiato. Gasperini opta per il turnover in vista della gara casalinga con il Siena e lascia Milanetto in panchina, dove siedono anche Mesto, Sculli e Sokratis. Floccari va in tribuna. La difesa a quattro schiera Tomovic a destra, Biava e Moretti centrali, Bocchetti a sinistra. Anche il Lilla pensa alla prossima sfida interna con il Bordeaux e lascia a casa Hazard e Mavuba. Garcia non rinuncia al 4-3-3, con Vittek centravanti affiancato da Aubameyang e Obraniak, e fa salire spesso l'ala Emerson a sinistra. Si gioca sotto una pioggia battente, ma il ritmo è subito alto. Inizia forte il Lilla, che preme con azioni in velocità e mette in difficoltà i rossoblù. Per fortuna di Scarpi, Vittek all'11' si allunga troppo la palla e spreca una occasione d'oro. Il Genoa esce dal guscio al 14' ed è micidiale: Zapater lancia Palacio in area, controllo e tiro vincente per l'1-0. I rossoblù prendono coraggio e premono. Non è facile costruire gioco contro questi francesi, che hanno velocità e forza fisica, ma Zapater sale in cattedra e trascina tutti. Tre palle per il 2-0 costruite in pochi minuti svaniscono di un niente: Palacio tira in corsa, bene ma alto; Modesto produce un tiro-cross velenoso e fa sfiorare al Lilla l'autogol; Crespo tutto solo davanti a Landreau tira a lato. La ripresa è ancora nelle mani del Genoa, che trova il 2-0 con Crespo, che poco prima aveva sprecato la seconda occasione personale. Il centravanti risolve una mischia furibonda nell'area piccola mettendo in rete una palla rimbalzata sul palo. E' il momento migliore dei rossoblù, che dominano in avanti e chiudono ogni spazio ai francesi. La lezione di calcio si interrompe però al 31', quando Frau riceve una palla deviata su corner e di testa segna nonostante il tuffo di Scarpi. Al 39', Gervinho riceve tutto solo a sinistra ed è bravo e fortunato perché il tiro colpisce le gambe di un difensore e va in rete. Sembra finita perché il pari non serve a nulla, invece Palladino pesca Sculli in area con un lancio preciso, l'attaccante controlla e tira subito rasoterra fulminando il portiere. C'é solo il tempo di esultare.

LAZIO, INCUBO VILLARREAL
ROMA - Quindici minuti: tanti bastano al Villarreal per mettere al tappeto la Lazio nella quarta giornata di Europa League. Gli spagnoli vincono 4-1, ma i primi minuti di gioco sono quelli determinanti. Il Villarreal raggiunge la formazione biancoceleste a quota sei punti e la qualificazione al turno successivo per la formazione del presidente Lotito è appesa ad un filo. Ballardini lascia in panchina Zarate e gli preferisce Tommaso Rocchi, per poi affidarsi all'argentino e a Kolarov nella ripresa, quando la sua squadra è sotto di tre gol; magari puntare da subito su Maurito (autore del gol della bandiera) dal primo minuto avrebbe potuto cambiare qualcosa. La Lazio capitola praticamente subito: dopo tre minuti è sotto di un gol e con un uomo in meno per l'espulsione (sanzione un po' troppo severa) di Baronio. I biancocelsti cadono sotto i 'colpi' di Pires (autore di una doppietta, al 2' e al 15') e di Cani (al 12'). Al 15' è sotto di tre gol ed in inferiorità numerica. E quando al 32' del primo tempo (con il Villarreal già sul 3-0), l'arbitro Kircher espelle Gonzalo Rodriguez per un fallo su Rocchi e concede un calcio di rigore per i biancocelesti, a remare contro ci si mette anche la sfortuna, perché il penalty calciato da Foggia si stampa sulla traversa. Eppure la prima occasione della partita è della Lazio, che dopo soli 40 secondi ha la possibilità con Rocchi di portarsi in vantaggio, ma di piede Diego Lopez salva. Il vantaggio spagnolo arriva praticamente nell'azione successiva. Un gol rocambolesco quello di Piras: da 40 metri calcia una punizione che va in porta, 'complice' il movimento in area di Nilmar che distrae Bizzarri e la difesa, che restano a guardare. Un minuto dopo Baronio viene espulso e la Lazio accusa il colpo. Il Villarreal è padrone del campo, la Lazio è in estrema difficoltà, soprattutto a centrocampo, e non riesce a reagire. AL 12' il 2-0 che porta la firma di Cani. Un paio di minuti e arriva il colpo del ko, quello del 3-0: Diakité atterra Nilmar, per l'arbitro è rigore e Pires non sbaglia (anche se Bizzarri sfiora). I padroni di casa non mollano la presa, la Lazio arranca ma al 32' la partita potrebbe riaprirsi quando Gonzalo Rodriguez viene espulso dopo aver bloccato Rocchi lanciato in area e viene concesso il rigore per la Lazio. La conclusione di Foggia si stampa sulla traversa. La Lazio però ci crede e nella ripresa, complice anche il ritmo più lento degli avversari e gli inserimenti di Zarate, Kolarov e Makinwua, cerca di limitare i danni. E si rende più volte pericolosa, fino a quando intorno alla mezz'ora è proprio Zarate a ridurre le distanze siglando il 3-1. La Lazio prova ad affondare, anche perché il Villarreal comincia ad essere intimorito. Ma arriva il gol del 4-1 che porta la firma dell' italiano Giuseppe Rossi (entrato nella ripresa) che realizza il rigore concesso per un fallo di Mauri su Cani. Finisce così, con la Lazio che ora ha da pensare alla sfida di domenica con il Milan all'Olimpico.

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