giovedì 19 novembre 2009

Chiellini gol, Italia batte Svezia


CESENA - Basta un gol all'Italia per battere la Svezia senza Ibrahimovic e chiudere l'anno che l'ha portata al Mondiale con un sorriso, nonostante la bordata di fischi iniziale a Marcello Lippi e il coro finale per Cassano. A firmare l'1-0 è Giorgio Chiellini, leader per una sera di una nazionale di giovani che in campo è stata per 80', fino all'ingresso di Camoranesi, senza neanche uno dei Campioni di Berlino. E anche questo basta - oltre al valore modesto degli avversari non per nulla fuori da Sudafrica 2010 - per capire quanto probante sia stato il test, al di là di indicazioni individuali. La corsa ai sei posti liberi per giugno prossimo è partita, e il ct l'ha confermato stamattina dicendo che alla fine le qualificazioni contano pochissimo. Candreva, Biondini e Marchionni ha risposto bene, un po' meno Rossi entrato nella ripresa.

Ma è chiaro che la corsa è stata riaperta ufficialmente per Amauri più che per loro. Lippi la sua strada l'ha presa, in fondo stasera Cesena non ha ecceduto nel reclamizzare Cassano. Ma è un segnale che l'umore popolare abbia cambiato bersaglio, dalla voglia del sampdoriano alla rabbia contro il ct. Neanche i trascorsi cesenati risparmiano una raffica di fischi, ancor prima del calcio d'inizio, al ct azzurro la cui promozione col Cesena è evidentemente cronologicamente più lontana dall'età media del pubblico che non l'anagrafe di Cassano. Ma il pubblico si scioglie prestissimo, perché l'Italia improvvisa l'assemblaggio eppure diverte. Cambiano nove undicesimi rispetto al testo con l'Olanda e non c'é nessuno degli eroi del 2006. La disposizione è la stessa di sabato, un quattro-tre-tre. La coppia Chiellini-Legrottaglie dà sicurezza dietro, nonostante i buchi a destra dell'esordiente Maggio. A centrocampo Montolivo tiene il passo del centrocampo svedese in netta superiorità numerica, Candreva alla seconda di seguito spazia tra la destra e la trequarti. Il più attivo, sulla linea offensiva, è Marchionni. Ma il primo brivido è azzurro, quando al 2' Elm sfugge sul filo del fuorigioco e tira debole solo davanti a Marchetti, pronto a deviare in angolo. Sull'azione successiva il portiere azzurro risponde d'istinto alla battuta sottoporta dell'ex juventino Mellberg. La Svezia si esaurisce qui, persa nel suo palleggio.Chiellini fa le prove del gol all'8', battendo sotto porta sulla brutta uscita di Isakson che si riscatta salvando in angolo, prima di ripetersi sul colpo di testa dell'altro centrale azzurro, Legrottaglie. A turno, Marchionni (10') e il capitano Di Natale (17') lanciano in profondità Candreva, preciso nell'inserimento meno nella battuta al volo. L'Italia gioca in velocità, Lippi si riempie gli occhi dello scambio del 19': Marchionni apre per Maggio, cross profondo e sinistro al volo di Di Natale, Biondini mette fuori sulla respinta del portiere. Il gol di Chiellini, al 28' di testa, arriva su angolo, e premia a un tempo il difensore per la prestazione e l'Italia per come ha preso in mano la partita, grazie alla verve di un Marchionni a tutto campo. Peccato che Di Natale fatichi a trovare il tempo per entrare, lasciando Pazzini a lottare contro la difesa svedese. Il loro collega azzurro Chiellini va addirittura vicino al raddoppio allo scadere, e un attimo dopo si ritrova nella sua area che anticipa Elm alla battuta a rete. Tanto basta a Lippi per fare, nella ripresa, altri esperimenti. Rossi entra per Candreva, Galloppa per Biondini, Cassani per Maggio, si passa a un quattro-due-tre-uno.

Marchetti si toglie di dosso l'umidità della serata bloccando a terra la deviazione su angolo di Majstorovic quando sono già passati otto minuti. I cambi - gli altri azzurri con Palombo per Montolivo e Camoranesi per Marchionni ma anche quelli svedesi - hanno sottratto logica e gioco alle squadre. Ci prova con un'azione personale Pazzini, al tiro al 16', mentre Rossi appare poco preciso. Di Natale col nuovo assetto arretra e detta i passaggi, come il bel taglio del 24' che pesca Marchionni in area solo con un soffio di ritardo. Alla mezzora è il guardalinee a fermare il Totò azzurro lanciato a rete da Galloppa, l'off side non appare così chiaro. Galloppa e Rossi cercano il loro spicchio di gloria, il primo su punizione (36') il secondo sgusciando in area sui piedi di Isakson (37'), la cosa più bella la fa Pazzini a cinque dalla fine: stop dal limite e tiro, deviato in angolo. Tra l'ammonizione di Chiellini e quella di Galloppa, finisce con Marchetti che salva su incornata di Majstorovic e col portiere Isakson che si improvvisa centravanti e su angolo mette fuori. L'Italia dà appuntamento al 2010, per l'ultimo test di marzo prima di varare il gruppo Mondiale.

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