martedì 28 giugno 2011

L'ATALANTA HA PRESENTATO ALLA STAMPA IL NUOVO RESPONSABILE DELL'AREA TECNICA PIERPAOLO MARINO. "SONO FELICE ED EMOZIONATO"

L'ATALANTA HA PRESENTATO ALLA STAMPA IL NUOVO RESPONSABILE DELL'AREA TECNICA PIERPAOLO MARINO. "SONO FELICE ED EMOZIONATO"
L'Atalanta ha presentato alla stampa il nuovo responsabile dell'area tecnica, il navigato Pierpaolo Marino. «Sono felice ed emozionato, anche se ho alle spalle tanti campionati – ha esordito il nuovo dirigente –. Rientro nel calcio in una società aristocratica, gloriosa e importante e questo è motivo d'orgoglio. Qua potrò fare quello che ho sempre fatto nel corso della mia carriera: lavorare su giocatori di prospettiva e sulla valorizzazione della società. Opererò per dare un contributo d'esperienza e fare da chioccia ad una struttura già presente. Ritrovo due amici e colleghi, come Zamagna e Corti. Serietà, passione, lavoro in team e voglia di fare mi hanno spinto a scegliere l'Atalanta». L'esperto dirigente campano ha già le idee chiare sullo staff atalantino e il suo ruolo, che sarà importante come punto di riferimento per Gabriele Zamagna, ds atalantino. «Con Zamagna lavoreremo in tandem ed è uno di quelli che mi ha voluto con più insistenza. Quattro occhi vedono meglio di due. Quando ci vorrà una presa di responsabilità maggiore gli consiglierò di seguirmi, perché certe tematiche le ho già affrontate nei miei numerosi campionati. Sono stato il direttore sportivo più giovane della Serie A, a soli 24 anni: ho l'entusiasmo di un 56enne, ma un'esperienza da ottantenne, visto che solitamente s'inizia dopo i 40 anni ad operare da dirigente nel calcio». In giornata Marino ha già avuto modo di parlare con l'allenatore Stefano Colantuono, con il quale si dovrà progettare la nuova stagione. «La prima cosa da fare sarà parlare con Colantuono. Ho trovato un'organizzazione che si è mossa bene per quanto riguarda lo scouting. Dovremo costruire una squadra forte, all'altezza della Serie A, per dare la possibilità al nostro mister di fare un campionato con meno difficoltà possibili. Dobbiamo anche lavorare sull'abbassamento dell'età media della rosa, che ora è sui 28 anni: dobbiamo affidarci alla strategia, cercando di raggiungere questo obiettivo con il tempo». Il nome di Marino in questi ultimi anni è stato legato all'ormai famoso «modello Udinese»: una fitta rete di osservatori abili nel portare in prima squadra giocatori giovani e sconosciuti, che una volta maturati possono fare le fortune sportive ed economiche della società. Marino potrà riproporre questa linea di pensiero anche a Zingonia. «Qua c'è la base di un lavoro di scouting: con la mia esperienza posso contribuire a rinforzare il settore - ha detto -. La società mi ha dato la garanzia che potremo operare in questo senso, ma è tutto un lavoro che darà i suoi frutti nel medio periodo. Ora dobbiamo potenziare la squadra. La prima cosa che ho notato è stata la difficoltà del reparto offensivo e sicuramente cercheremo di potenziarlo. Non ho mai cercato giocatori di grido. Pensate che a Napoli mi sono presentato con Lavezzi, Hamsik e Gargano, che avevano poco più di 60 anni in tre, subendo lo scetticismo di tutto l'ambiente, ma centrando subito l'Uefa. Cercheremo di sorprendervi con giocatori poco conosciuti, che con il tempo potranno diventare campioni. Se ci date tempo non vi deluderemo. Spero di sorprendervi: all'inizio sarò criticato, ma ultratrentenni e grandi nomi non mi stupiscono. Questo non vuol dire non avere ambizioni: spero che non mi diate ragione solo dopo, come spesso mi è successo». Una chicca infine sul capitano atalantino Cristiano Doni. «Doni ve lo racconto per un episodio – ha concluso Marino -. Mi piaceva già quando giocava in C. Siamo andati da lui per portarlo a Udine, con l'Atalanta in B e il contratto in scadenza. Noi eravamo anche in Coppa Uefa, ma lui ha rifiutato: ha dimostrato di volersi cucire addosso la maglia atalantina. Se dovesse decidere di continuare non vedo problemi». A Zingonia non si è parlato dell'indagine sul calcio scommesse, partita da Cremona all'inizio di giugno. Il matrimonio tra l'Atalanta e Marino è stato siglato pensando alla massima serie, come ha confermato l'ex dirigente napoletano. «Sono venuto qua sicuro di giocare in Serie A. La mia garanzia è l'onesta e la serietà. Conoscevo già da calciatore il presidente Percassi e sono convinto dei comportamenti onesti di questa società. Ho la garanzia e la sicurezza della A, non ho il minimo dubbio, altrimenti non avrei preso in considerazione questa possibilità». Il presidente atalantino Antonio Percassi ha invece voluto presentare così il nuovo responsabile della'area tecnica nerazzurra. «Con l'arrivo di Marino abbiamo rafforzato lo staff e completato l'organigramma societario. Con questo dimostriamo che l'Atalanta vuole crescere e diventare sempre più importante. Abbiamo scelto il meglio! Non ho dubbi sui valori del calcio moderno. Non ho mai giocato nemmeno un euro, e vengo a conoscenza solo adesso di questo mondo a me sconosciuto. Abbiamo terminato il mercato delle comproprietà e da oggi si lavora sul vero mercato».
Alessandro Lugli

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