lunedì 7 novembre 2011

Udinese e Lazio in vetta. Milan: poker per Cassano. Mihajlovic trema


ROMA – Nella giornata ridotta dalla pioggia succede che Udinese e Lazio approfittano della pausa forzata per la Juventus per riprendersi, provvisoriamente e in condominio, la vetta della classifica. Soprattutto, però, succede che il Milan vince ancora e si propone, nonostante il punto in meno rispetto alla coppia di testa, come favorito numero uno per la vittoria finale. Respira la Roma che torna a vincere a Novara dopo due sconfitte consecutive, mentre la Fiorentina perde a Verona e la panchina di Sinisa Mihajolvic si fa sempre più traballante. Sempre per quanto riguarda le panchine, il cambio a Cesena non porta i risultati sperati e la prima di Arrigoni finisce con una sconfitta interna in uno scontro diretto con il Lecce.

Udinese e Lazio non incantano ma gli basta fare il loro per riprendersi la vetta. I friulani superano 2-1 in casa un Siena ostico che dopo essere andato sotto dopo un minuto ed essersi trovati sullo 0-2 (gol di Di Natale ma oramai è una notizia solo quando non segna) dopo neppure venti minuti hanno il merito di restare in partita e di provare anche a riaprirla a un quarto d’ora dalla fine con Bolzoni. L’Udinese, però, se non si presenta con i “baby” come giovedì a Madrid, è una squadra solida: non vincerà lo scudetto, ma per un posto Champions ci sarà fino alla fine.

La Lazio, invece, trova la vittoria di misura con il Parma in una delle domeniche meno brillanti del suo campionato. I biancocelesti giocano un buon primo tempo poi, nella ripresa, soffrono e non poco l’organizzazione della squadra di Colomba. A cinque minuti dalla fine ci pensa il solito Klose. Stavolta non segna il tedesco ma la percussione che porta al gol di Sculli è l’ennesima prova che a Roma è arrivato non un giocatore a fine carriera ma un fuoriclasse assoluto che al calcio italiano ha molto da dare.

Il Milan passeggia 4-0 a a San Siro contro il Catania, ovvero contro una squadra che fino alla settimana scorsa era una delle sorprese e delle realtà più in forma del campionato. Vittoria ovviamente dedicata ad Antonio Cassano ma sul campo i dati tecnici rilevanti sono essenzialmente due. Innanzitutto il Milan in attacco è una macchina da guerra, 11 gol nelle ultime tre partite, con Ibra che ha ripreso a segnare con la solita regolarità. La novità è la difesa che, finalmente, non subisce gol e appare via via più solida. Se Allegri quadra il cerchio anche dietro il Milan può non avere rivali neppure quest’anno, Juventus permettendo.

Con la Juve bloccata dalla pioggia a 19, spiccano i 16 punti del Palermo, ottimo quinto. I rosanero, sabato, hanno battuto 3-1 il Bologna. La squadra di Mangia in casa ha un ritmo da scudetto. Per mantenere questa classifica, però, è necessario iniziare a segnare a fare i punti anche in trasferta. Unica nota stonata del sabato palermitano è l’infortunio di Hernandez (sospetto stiramento) che rischia di tenere l’attaccante fuori per qualche settimana.

L’anticipo del sabato regala una boccata d’ossigeno a Luis Enrique e alla sua Roma che vince 2-0 sul campo del Novara. I giallorossi soffrono per tutto il primo tempo, complice anche il ritmo del Novara e una linea difensiva scelta da Luis Enrique (Cassetti centrale e Taddei esterno sinistro) spesso in difficoltà. Nella ripresa la musica cambia quando entra Bojan che sblocca la partita prima che Osvaldo la metta in sicurezza.

Sopra la Roma ci sarebbe e di molto l’Atalanta che invece, per la penalizzazione, è a quota 12. I bergamaschi, però, si consolano con un’altra vittoria (1-0 al Cagliari) e con l’ennesima rete, la settima, di German Denis. Senza penalità i bergamaschi sarebbero quinti a 18 punti. Il Cagliari, invece, dopo un buon inizio, incassa la seconda sconfitta consecutiva e sembra in fase discendente.

Crisi nera, invece, per la Fiorentina sconfitta 1-0 a Verona dal Chievo. Mihajlovic, contestato dai tifosi e difeso dalla squadra, è sempre più a rischio: i viola sono troppo discontinui e in trasferta giocano male e raccolgono pochissimo. Da segnalare che Cerci, forse l’uomo che ai viola ha portato più punti, è fuori per la seconda partita consecutiva senza giocare neppure un minuto. Mihajlovic parla di problemi agli alluci. Certo: o minuti su 120 fanno riflettere anche perché l’esterno è convocato e va in panchina. Per il Chievo, dopo la crisi, tre punti preziosissimi grazie al gol di Rigoni.

Infine la vittoria del Lecce a Cesena. Ai giallorossi basta un gol di Cuadrado e una difesa che regge solida nonostante una mezz’ora abbondante in inferiorità numerica. Quanto ai romagnoli per ora il cambio di panchina non sembra aver portato i risultati sperati. Il Cesena ha attaccato a testa bassa per prendere almeno un punto e ha avuto anche sfortuna: i tre punti e i tre gol fatti in 10 partite, però, non sono frutto del caso. Qualche problema c’è e ad Arrigoni servirà un miracolo. Se vuole rientrare il Cesena non può più sbagliare.

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