SCOMMESSE, QUADRINI: FIGC SAPEVA TUTTO. PM PARTENOPEI: NOSTRO DOVERE CAPIRE PERCHÉ. PIOLI: NAPOLI-CHIEVO REGOLARE LEONARDI: NAPOLI-PARMA SONO FIDUCIOSO E SERENO
Viene presentato oggi il pacchetto di emendamenti al dl sviluppo contro le truffe nel mondo del calcio dopo lo scandalo delle partite truccate. Due i punti principali previsti: un tetto alle singole scommesse e l'obbligo di segnalazione del giro delle giocate ai Monopoli dello Stato, che avrebbero il potere addirittura di sospendere una partita qualora si concentrassero su di essa somme anomale di puntate. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per parte sua incontrerà domani al Viminale Giovanni Petrucci e Giancarlo Abete. Gi saranno anche ilustrati i provvedimenti che adotterà il Consiglio federale della Figc convocato oggi sulla vicenda per ascoltare la relazione del presidente Abete sull'inchiesta di Cremona e le iniziative che saranno prese al riguardo. Intanto la Procura di Cremona ha trasmesso gli atti dell'inchiesta alla procura generale del Federcalcio. I faldoni dell'inchiesta sono stati ritirati questa mattina nell'ufficio del procuratore Roberto Di Martino dall'avvocato Ettore Traini, collaboratore del procuratore Stefano Palazzi.
«Stiamo lavorando sul sistema di scommesse e su risultati cambiati negli ultimi minuti: è il nostro dovere capire il perché», ha detto oggi il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, rispondendo indirettamente alle osservazioni fatte ieri da Abete sulle inchieste aperte in questi giorni.
Oggi è stato ascoltato a Roma il calciatore del Sassuolo Daniele Quadrini. «L'8 maggio scorso denunciai del tentativo di estorsione a danno di Quadrini depositando l'atto anche alla Procura della Figc. Spiegai che si era in presenza di un fatto gravissimo e che esisteva una banda che era dedita alle scommesse - dice l'avvocato Massimo Ciardullo, avvocato del calciatore - A nostro parere la Figc sarebbe potuta intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dall'attività della magistratura ordinaria».
«Sassuolo-Siena è stato un incontro perfettamente regolare. Non ho avuto contatti anomali con nessuno né prima e né dopo la partita», ha sostenuto Quadrini, ascoltato dai pm romani dopo la denuncia per tentativo di estorsione presentata dallo stesso calciatore. Siena-Sassuolo del marzo scorso è uno degli incontri finiti nell'inchiesta sul calcioscommesse della procura di Cremona. La denuncia di Quadrini e la sua testimonianza saranno trasmesse per competenza ai magistrati lombardi.
Quadrini è stato ascoltato per oltre un'ora dal pm Mario Ardigò. Con lui ha ricostruito le tappe della vicenda, spiegandodi essere estraneo ai fatti e di essere stato «messo nei guai da Marco Paoloni», portiere del Benevento coinvolto nell'inchiesta della Procura di Cremona. «Quadrini il 29 aprile scorso - spiega l'avvocato Ciardullo - è stato raggiunto da una telefonata, da parte di un tal Massimo di Pescara che gli intimava di restituirgli 36 mila euro, debito dovuto ad una scommessa effettuata. Ma bisogna subito dire che Quadrini non ha mai fatto alcuna scommessa ed ha cercato anche di spiegarlo al misterioso interlocutore, il quale non si è perso d'animo e gli ha spiegato “Ti ha messo nei guai Marco Paoloni”».
Per l'avvocato il Massimo che chiamò era sicuramente Erodiani, una delle figure chiave dell'inchiesta di Cremona. Per quanto riguarda i rapporti con Paoloni, Quadrini ha dichiarato di conoscerlo da circa 8 anni. «Abbiamo militato insieme nel Teramo calcio e d'estate abbiamo la casa nella stessa località di vacanza in Sardegna. Dopo aver ricevuto le chiamate e gli sms di minacce lo chiamai. Tra le lacrime mi chiese scusa, mi spiegò che era disperato e che mi aveva messo in mezzo». Quadrini non nasconde i problemi che questa storia gli sta creando: «Mi ha procurato un danno gravissimo perché sono in scadenza di contratto e la società sta aspettando che si chiarisca questa storia».
Sul pareggio tra Chievo e Sampdoria ci sono state giocate superiori a quelle degli altri segni, rende noto Agipronews sottolineando che i Monopoli di Stato hanno inviato a Cremona un dossier relativo a 7 partite di serie A su cui si sarebbero registrate puntate anomale. Giocata il 3 aprile scorso e finita 0-0, su Chievo Samp fin da nove giorni prima della partita era stata ribassata la quota per il pareggio (da 2,90 a 1,35) per una concentrazione sospetta di giocate.
La partita Napoli-Chievo e' entrata nel mirino dello scandalo delle scommesse. Ma quella fu una partita molto combattuta, corretta e giocata con grande agonismo da parte di entrambe le squadre. A mio avviso, e' stata una partita regolare". Lo ha affermato Stefano Pioli, nuovo allenatore del Palermo, a Radio Crc. "Quando allenavo il Chievo, all'andata il Napoli ci schiaccio', noi pero' fummo bravi a contenerli e a ripartire, anche se il Napoli creo' tantissime occasioni e ci mise in grave difficolta'. Nella partita di ritorno -aggiunge- fummo fortunati a non incontrare il Napoli della migliore giornata, mentre noi mettemmo in campo quasi la partita perfetta e comunque la migliore del nostro campionato".
"Noi non abbiamo da dire nulla. Si parla del Lecce, si parla del Bari, si e' parlato di Napoli-Parma eppure si e' saputo che c'e' stata un'archiviazione. Noi abbiamo molta fiducia su chi sta lavorando al problema. Confidiamo in loro con la giusta serenita' e la coscienza a posto". E' questa la posizione espressa a Parma Tv, dall'Amministratore delegato del club gialloblu, Pietro Leonardi, in merito alla questione calcio scommesse, con voci relative a Napoli-Parma e Parma-Bari. "Non ho mai pensato ad un calcio sporco, penso sempre ad una situazione fatta di onesta' e con orgoglio da 20 anni sono in questo mondo e sono convinto di questo", aggiunge Leonardi che ha poi parlato anche di calciomercato: "Zaccardo e Dzemaili sono giocatori del Parma e non ritengo sia il momento di parlare di partenze. Faremo il mercato e per l'11 luglio ci sara' una squadra all'altezza. Giovinco? Ormai l'ho detto in tutte le lingue del mondo e non so piu' come ripeterlo: sara' nel Parma".
Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione contro le scommesse illegali che impegna la Commissione Ue e gli Stati Membri a salvaguardare l'integrità dello sport. Spezzare i legami tra la criminalità organizzata e le scommesse legali e illegali, gli agenti sportivi, gli arbitri, i responsabili dei club e gli sportivi, con forti misure di contrasto per evitare le combine nello sport. La Dichiarazione, presentata lo scorso 14 febbraio dagli eurodeputati Georgios Papastamkos, Jean-Luc Bennahmias, Gay Mitchell, Gianluca Susta e Tadeusz Zwiefka, ha raggiunto la maggioranza delle firme dei deputati ed è stata approvata oggi a Strasburgo, durante la seduta plenaria del Parlamento europeo. Gianni Pittella, Vicepresidente del Parlamento che ha presieduto la sessione, ha ricordato "i gravi eventi che stanno turbando lo sport europeo", anche senza far riferimento esplicito alle vicende italiane.
Il Chievo affida al sito ufficiale la propria risposta a voci che la chiamano in causa nel nuovo scandalo scommesse del calcio italiano. "Articoli apparsi nelle giornate di ieri ed oggi su alcuni organi di stampa - scrive il Chievo - hanno associato il nome dell'A.C. Chievo e quello di Sergio Pellissier alla vicenda di cui si sta occupando la Procura di Cremona. Nello specifico, tali organi di stampa parlano di presunti contatti telefonici tra persone direttamente coinvolte nelle inchieste sul calcio scommesse e il nostro capitano. Premesso che, come ha evidenziato lo stesso Pellissier 'tali contatti non sono mai avvenuti', l'A.C. Chievo evidenzia che tutte le illazioni apparse sugli organi di comunicazione che riguardano la società e i suoi tesserati sono prive di qualsiasi fondamento". "L'A.C. Chievo, infine, oltre a ribadire l'assoluta estraneità ai fatti ipotizzati negli articoli, ci tiene a difendere, se si riterrà opportuno, la propria reputazione e quella del proprio capitano, simbolo di questa società, nelle sedi competenti nei confronti di chi abbia leso l'immagine e l'onorabilità degli stessi", conclude la nota.
Alessandro Lugli
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