
IBRA: "TRE TURNI A ME? ALTRI DA BANDIRE A VITA"
Zlatan Ibrahimovic è ancora arrabbiato. Non con sé stesso, come giura di essere stato durante la sfida con la Fiorentina, quando una parola di troppo gli è costata il secondo cartellino rosso della sua vita al Milan, ma con la Giustizia Sportiva, che per quel cartellino gli ha inflitto tre turni di stop. ingiustizia — "Mi hanno dato tre giornate perché parlavo con me stesso - ha raccontato mentre riceveva il tapiro d'oro di Striscia la Notizia -. Ero arrabbiato perchè ho perso il pallone. Ma se a me hanno dato tre turni di squalifica, altri andrebbero squalificati a vita. Il Milan comunque è una grande squadra e anche senza di me vincerà". Per lo svedese, la consegna del premio della trasmissione di Antonio Ricci è stata un po' tormentata, con tanto di inseguimento per le vie di Milano e scontro tra le guardie del corpo dell'attaccante e l'inviato del tg satirico. pronto il ricorso — Intanto il Milan sta preparando il ricorso per ridurre i 3 turni di stop (due per gli insulti, uno perché, già diffidato, si è fatto ammonire) allo svedese, che salterà la sfida di sabato contro la Sampdoria e le due successive con Brescia e Bologna. "«Nessuno meglio di Ibrahimovic può sapere come sono andate le cose - ha spiegato l'avvocato Leandro Cantamessa, legale del Milan -. La parola incriminata resta quella, il destinatario però può incorrere in un equivoco. È verosimile pensare che si sia rivolto a se stesso. Recidiva? Sono comportamenti diversi. Nella precedente espulsione, quella contro il Bari, gli è stato attribuito un comportamento violento. In questo caso, invece, si tratta di espressione ingiuriosa".
Alessandro Lugli
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